Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950

DOCUMENTI 121 reale », indipendente dai soggetti percipenti, e queste idee a loro volta pos– sono essere poste in relazione con le impressioni sensoriali del modo il più possibile sicuro. Un'ulteriore caratteristica di questi enti fisici è che essi sono dalla mente ordinati in un continuo spazio-temporale. Inoltre un aspetto essenziale di questo ordinamento degli enti introdotti nella fisica è che in un -dato momento questi enti richiedono un'esistenza reciprocamente indipendente, perché « stanno in parti differenti dello spazio ». Senza il presupposto di una tale indipedenza dell'esistenza (obbiettiva) degli enti spazialmente distanti, che deriva dalla logica comune, non sarebbe possibile il pensiero fisico nel senso corrente. Senza una tale separazione netta non si vede neanche come avrebbero potuto essere formulate e provate le leggi fisiche. La teoria del campo ha portato alle ultime conseguenze questo principio in quanto localizza negli elementi di spazio infinitamente piccoli (quadri-dimensionali) tanto gli enti elementari, che esistono indipendente– mente l'uno dall'altro e che sono alla sua base, quanto le leggi elementari per essi postulate. Idea caratteristica per l'indipendenza relativa di enti spazialmente di– stanti (A e B) è la seguente: l'influsso esterno di A non ha alcuna influenza dir et t a su B; questo è noto come il « principio dell'azione locale», che è applicato in maniera conseguente solo nella teoria del campo. Se si toglie del tutto questa legge fondamentale, non è più possibile l'idea dell'esistenza di sistemi (quasi-) chiusi e quindi la costruzione di leggi dimostrabili em– piricamente nel senso usuale. III Io affermo ora che la meccanica quant1st1ca nella sua interpretazione (secondo Ib) non è compatibile con il principio II. Consideriamo un sistema fisico S12, composto di due sistemi Si, S 2 • Questi due sistemi in precedenza potrebbero essere stati in rapporto fisico di azione mutua. Ma consideriamoli ad un istante t in cui questa azione sia già finita. Il sistema complessivo sia completamente descritto nel senso della meccanica quantistica per mezzo di una funzione 'l'u dalle coordinate q 1 ..., rispettivamente q2... di entrambi i sistemi singoli (la '1'1.2 non si può esprimere come un prodotto della forma '1'1. (q1...) 'l':i (qz...), ma solo con una somma di simili prodotti). Al tempo t i due sistemi siano spazialmente separati in modo che 'l'u sia diverso da zero solo quando i q 1 ... appar– tengono ad una determinata regione dello spazio R 1 e i q2... ad ~na regio– ne dello spazio R 2 separata da R1. BibliotecaGino Bianco

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