Cultura e realtà - anno I - n. 1 - maggio-giugno 1950
CESARE PAVESE m1t1co.Ma significa anche, dando una corposa figura a questo germe, ridurlo a materia contemplativa, staccarlo dalla materna penombra della memoria, e in definitiva abituarsi a non crederci più, come a un mistero che non è più tale. Allora comincia la vera sofferenza dell'ar– tista: quando un suo mito s'è ormai fatto figura, e lui, disoccupato, non può più crederci ma non sa ancora rassegnarsi alla perdita di quel bene, di quell'autentica fede che lo teneva in vita, e la ritenta, la tormenta, se ne disgusta. Il possesso finisce così, come ogni possesso, salvo che la ricca costituzione umana dell'artista non fosse tale da fargli trascurare o addirittura ignorare lo scopo puramente contemplativo del suo lavoro e indurlo a rivolgere le sue mire a uno scopo pratico (pedagogico, parenetico, cultuale o sperimentale) per cui il suo interesse nell'opera sopravviva alla realizzazione. · I poeti nel cui animo gli spunti mitici hanno una giovinezza im– mortale, una ricchezza che sopravvive - variamente atteggiata - a molte elaborazioni; o addirittura quelli che traboccano di moduli, di occasioni, di miti diversi, tanto che la loro esistenza gli basta appena a tutti tentarli e variamente riuscirli - sono ben rari, sono i cosiddetti geni della stirpe. Di solito sono anche i più consapevoli - per i tempi - di tutta la cultura esistente, e la trascorrono, la travagliano, la ridu– cono al limite, a un orizzonte oltre il quale traspaiono altri giorni, altre parvenze, altri miti velati. Un tempo li chiamavano i vati. Ma non è da credere che in sé quest'esperienza del mito sia un privilegio dei poeti e, a un grado più discosto, dei pensatori. È un bene universalmente umano, è la religione che sopravvive anche nei cuori più squallidi o più meschini, i quali sarebbero ben stupiti se qualcuno gli spiegasse che dentro di loro è un germe che potrebbe diventare una favola. È - occorre dirlo? - la condizione su cui si fonda l'uni– versalità e la necessità della poesia. CESARE PAVESE / BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy