Critica Sociale - anno XLII - n. 23-24 - 1-16 dicembre 1950

CRITICA SOCIALE .33,5 ·di accrescere, o di mantenere invece debole ed ulte- paesi e con l'appoggio inglese, parallelam_ente ,a).}.a riormente indebolire la forza socialista democraticà presentazione all'O.N.U. della mozione per la, cess~– nel nostro paese, nel vantaggio o nel danno di pie- zione del fuoco, perchè le truppe cinesi non ,oltrè– coli partiti, ma perchè veramente la ,creazione di una passino il 38° parallèlo, ciò che finora è avvenuto, seb- potente forza socialista, , che abbia una vigorosa ca- bene nessuna risposta sia giunta. ' pacità di attrazione della çìasse lavoratrice anzitutto, Converrà qui fare il punto della situazione, anzi– poi anche dei ceti medi che hanno legittimi diritti tutto analizzando il comunicato diramato dopo i col– da rivendicare e sentono il bisogno che si crei un ·1oqui Truman-Attlee e quindi' l'atteggiamento dei va– saldo equilibrio nella vita nazionale, rappresenta ri paesi ,di fronte alle,principali questioni sul tappeto. l'interesse supremo alla cui tutela aspira in questo 0 - comunicato Truman-Attlee. momento la parte più saggia della nazione. Di que- sto noi abbiamo dimostrazione tutti i giorni, anche Attlee. è partito per Washington con un preciso in– da implicite o esplicite dichiarazioni della stampa che tento: quello di farsi interprete presso il governo pur non è socialista, e soprattutto dalle ansiose do- americano delle critiche inglesi, di cui si era già fatto mande che ci son rivolte quotidianamente, .da per- , ·autorevo le portavoce Churchill nel suo diseorso, alla sone che non appartengono ai nostri partiti, ma pur politi.ca americana in Asia e particolarmente nei con– desiderano di sapere se ci decidiamo una buona volta fronti d ella Cina comunista, e di raggiungere con Tru– ·a fare l'auspicata unificazione. Ora noi non abbiamo man un accordo su una nuova linea politica generale, diritto di deludere più oltre questa aspettativa, e riguardante l'Asia e l'Europa. L~ critiche riguarda– dobbiamo perciò, non ripetere monotonamente la ver- vano, e riguardano, in modo particolare la politica bale dichiarazione di un desiderio, che, se non è ac- · del generale Mac Arthur, e quindi le modalità in cui compagnato da fatti, potrebbe sembrare fittizio e non avvengono :te trasmissioni di direttive dal potere pÒ– sincero; dobbiamo astenerci da atti e atteggiamenti liticd al comando militare. Poichè gli errori commessi che rendano impossibile tale unificazione, compiere da Mac Arthur sono errori, non già- di comando mili– invece quegli atti e assume11e c;iuegli atteggia..."Ilenti tare, ma di politica. Quando si è varcato il 38° paral- che possano agevolarla e affrettarla. lelo, contro gli ammonimenti di Nehru, si è commes- UGO GUIDO MONDOLFO so il primo errore fondamentale, prescindendo, in Dalla Corea all'Europa Il violento attacco e la rapida avanzata dei cinesi in Corea, che hanno stroncato la marcia delle tr'uppe dell'Q.N.U. _respingendole di là del 38° parallelo, oltre ad accentuare in tutto il mondo la paura della guer– ra, hanno avuto due ordini di ripercussioni sull'atti– vità politica e diplomatica: all'O.N.U. e nei rapporti diretti dei ·diversi governi. All'O.N.U., al Consiglio di Sicurezza, gli Stati Uniti denunciarono la Cina accusandola di « aperta aggres– sione " in Corea, mentre il delegato cinese Wu ribat– teva che l'America aveva aggredito la Cina, occu– pando Formosa, la Corea, il Viet Nam e gli altri paesi dell'Asia orientale. Su queste due accuse furono poi presentate due mozioni: una della Russia, che chiedeva la condanna degli Stati Uniti per aggressione ai danni della Cina, di Formosa e della Corea e che fu respinta con nove voti contro uno e l'astensione dell'India; ed una per il ritiro delle truppe cinesi dalla Corea, che venne approvata, incontrò il veto russo e venne quindi ri– proposta all'Assemblea, secondo la nuova procedul'.a adottata nel povembre scorso su proposta di Acheson .. Queste mozioni, comunque, sono ormai superate da– gli avvenimenti e nulla è fo. loro importanza, pratica. Ben più importante invece è il tentativo di media– zione compiuto attraverso l'O.N.U. da Trygve Lie e dal delegato indiano sir Benegal Rau nei loro collo– qui con il delegato cinese. E quindi la presentazione della mozione dei tredici paesi arabo asiatici che in– vita alla cessazione del fuoco in Corea. Per quanto riguarda l'O.N.U. comunque, il tenta– tivo di comporre il conflitto non può non essere limi– tato a queste forme, pur importantissime, ed al fatto che ivi è possibile avere contatti altrimenti diffici- · lissimi. Esso deve poi trovare, ed infatti ha trovato, il complemento necessario nel suo. terreno naturale: quello aelle ·relazioni dirette tra governi responsabili. Qui si sono avute anzitutto le dichiarazioni di Tru– man (con l'infelice accenno alla bomba atomica; che è stato poi corretto), di Bevin e di_Churchill, quindi gli incontri Attlee-Pleven e finalmente il viaggio di Attlee a Washington, i suoi colloqui con Truman e il comunicato che ne è uscito. E si può-aggiungere l'ap– pello i:ivolto a Pechino da Nehru, a nome d~i tredici BibliotecaGino Bianco nome dellé necessità militari, dalle necessità politi– che, che in una guerra di quel genere, destinata a rimaner limitata, avrebbero dovuto avere la premi– nenza. Errore è stato, se anche ragioni 1 militari sug– gerivano di passare la frontiera tra nord e sud della Corea, non accompagnare questa azione con tratta– ti ve politiche dirette o indirette 'con la Cina, e ad ogni modo non lasciare almeno una ,zona cuscinetto come avevano proposto gli inglesi, al confine con la Cina. La quale è stata indubbiameRte sottoposta ad un intenso lavoro' diplomatico di pressioni da parte della Russia perchè intervenissé, mentre da parte _degli americani non si sono avute che dichiarazioni. Errore anche è stato non aver apertamente condan– nato il regime di Syngman Rhee, lasciando ché que– sti -avanzasse pretese sull'intera Corea. E tra Rhee e Ciang Kai-scek la' parentela è stretta. Ed errore in-' fine aver fatto il viso dell'armi a Mao nelle sue ri– chieste di 'riconoscimento all'O.N.U. In tutto questo si può riconoscere l'influenza della situazione intérna americana sulla politica estera del paese, e questo è un altro punto di critica. Restava infil'le la questione della bomba atomica, il cui ùso deve essere stabilito delle Nazioni Unite che partecipano al conflitto, e non dalla sola America. Per questa parte, che abbiamo detto di critica, Attlee rappresentava non solo l'Inghilterra, ma la Francia e la maggior parte dei paesi dell'Europa oc– cidentale. Il dissenso su questi punti, però, può essere considerato, allo stato attuale delle cose, un ·dissenso non di fondo, ma di tattica, e tale ci sembra il senso del comunicato diramato dopo i ·colloqui, il senso, in particolare, della riaffermata solidarietà tra i· due paesi, affermazione del resto necessaria nel momento in cui l'Unione sovietica punta sulla divisione delle potenze occidentali, non senza fondamento .. Per quan- ~ to si può intendere finora, in attesa che dichiarazioni più precise confermino questa interpertazione, sem– bra che l'America abbia fatto qualche concessione al punto di vista britannico, e che il suo atteggia– mento, sia tale da fare almeno sperare che altre con– cessioni farebbe se lo sviluppo degli eventi lo consi– gliasse. Per quanto riguarda l'ammissione di Mao al- 1'0.N. U., l'America,si dichiara contraria, ma potrebbe lasciare la decisione alla stessa O.N.U. Quanto a For– mosa, le dichiarazioni sono quanto mai generiche: siamo qui nel campo del possibilismo, Certo l'avei– tenuto in disparte Ciang Kai-scek malgrado le sue blaterazioni, è un elemento positivo. Meno soddisfa-

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