Critica Sociale - anno XLII - n. 23-24 - 1-16 dicembre 1950
342 CRITICA SOCIALE Mozione sulla solidarietà con il socialismo italiano. Il Congresso del M.S.S.U.E. avendo appreso che un atten· tato cli or\gine fascista è stato compiuto contro la sede cen– trale del Partito socialista unitario italiano, esprime tutta la sua indignazione per questo delitto e invita i Partiti e le For– mazioni socialiste e democratiche a manifestare la loro solida– rietà concreta per la ricostruzione della Casa socialista, dando così la prova del fronte comune degli umini liberi contro ogni ·aggressione alla libertà. Mozione del Consiglio europeo dell'Orangerie (appro– vata all'unanimità meno due voti). Su proposta dei suoi membri non francesi, il Consiglio dei popoli d'Europa, nella sua riunione a Strasburgo nel novem– bre 1950, constata: che, al cli fuori delle critiche provocate da al– cuni dei suoi aspetti discriminatori, la principale opp:isizione , al Piano Pleven, sia nei paesi dell'Europa continentale, sia oltre Manica e Oltre Atlantico, è venuta e viene dall'idea preconcetta e falsa che la creazione di istituzioni sopranazio– nali, Ministeri e Assemblee comuni, prevista dal Piano Schu– man, così c_omela convocazione di una Costituente europea. - che questa creazione esige secondo noi - possano costi– tuire una causa di ritardo alla creazione immediata della struttura difensiva eurnpea; afferma: che i lavori della Costituente federale europea, l'approvazione del Patto federale da parte dei Parlamenti na– zionali, e la messa in opera cli istituzioni che questo Patto prevede, richiedono, grazie alla preparazione tecnica alla qua– le si è giunti, un 'tempo che si può valutare cli settimane, o al più cli mesi, non già cli anni, e che si inserisce nei termini imposti alla realizzazione dei piani di riarmo già stabiliti; · scongiura : il Parlamento ed il Governo di Francia di in– sistere con una fermezza incrollabile perchè la creazione del potere, federale europeo sia perseguito simultaneamente alla messa in opera dell'esercito europeo e delle altre istituzioni specializzate. che gli saranno subordinate, e senza at– tendere l'adesione preventiva dei paesi dell'E1.1ropalibera. Per quanto prossimo sia il momento in cui un patto fede– rale potrà entrare in vigore, le discussioni relative a certi pro– blemi, e specialmente a quello della difesa, non continue– ranno meno nell'intervallo, e decisioni dovranno essere prese. A questo scopo, Alte Autorità civili provvisorie dovranno t;s- sere immediatamente istituite. · Rollier, Carandini, Calò, Cifarelli, Bolis, Calogero, Andreo– ni, Colonnetti ·(Italia); Kogon, Bach, Schinzinl{er (Germania); miss Joseph (Gran Bretagna); Argiropoulos (Grecia); Badarau (Romania); Bare (Belgio); von Schenk (Svizzera). Mozione sulla Spagna. Il Congresso: riaffermando la sua tenace volontà cli combattere in ogni momento ed in ogni occasione i regimi totalitari, sottolinea agli occhi della opinione democratica univer– sale l'errore mòstruoso commesso all'O.N.U. nei confronti del regime del generale Franco. I Governi dei paes_i democratici d'Europa hanno, in effetti, sia con il loro voto, sia con una astensione, annullato le due raccomandazioni contenute nelh risoluzione del 12 dicembre 1946, pur conservando i m~tivi di questa risoluzione, che sono sempre validi. Essi hanno, in, questa occasione, violato i loro principii più elementari e la volontà profonda dei loro popoli; chiede alle diverse sezioni nazionali del M.S.S.U.E. di esercitare la più vigorosa pressione sul!'opinione e sui governi dei rispetti vi paesi per : I) impedire la normalizzazione delle ·relazioni diplom~– tiche con Franco; 2) impedire la sua ammissione nelle organizzazioni inter– nazionali; 3) impedire ogni aiuto economico al suo regime. Il Congresso è convinto che esigendo da tutti una parte– cipazione instancabile alla lotta contro Franco, esso serve la causa della pace e della democrazia e prepara con l'avvento cli. un regime. di, libertà· in Spagna l'entrata di questo paese nella comunità democratica delle .nazioni. . . · BibliotecaGino Bianco Una proposta socialista Pubblichiamo il testo di una proposta di legge per una inchiesta parlamentare sulla disoccupazione, pre– sentata alla Presidenza della Camera dai compagni Tremelloni, Saragat e Bennani, del gruppo parla– mentare del P.S.L.I. e dal compagno Vigorelli, presi– ,dente del gruppo parlamentare del P.S.U. Art. 1. - E' istituita una commissione parlamentare d'inchiesta con il compito di: a) condurre un'indagine approfondita ed esau.– riente sullo stato attuale della disoccupazione e della sottooccupazione in Italia, e sulle condizioni di vita e di capacità professionale dei disoccupati (lavoratori manuali e lavoratori intellettuali); b) determinare raffronti sulle prevedibili posri– bilità di occupazione e di emigrazione, e le prospet– tive demografiche per il prossimo quadriennio; c) suggerire le concrete possibilità, le condizioni e i mezzi per l'avviamento ad un'alta e regolare occu• pazione, e i limiti eventuali in cui possa essere per– seguita una politica di piena occupazione; d) predisporre le linee di un programma sistema-– tico di miglioramento delle capacità professionali e di orientamento professionale per i disoccupati e le nuove leve di lavoro; e di un miglioramento delle condizioni di mobilità del mercato del lavoro; e) presentare eventuali proposte in ordine all'or– ganizzazione amministrativa necessaria per conse(lui• re i risultati suggeriti. Art. 2. - La commissione è composta di quindìci deputati scelti dal Presidente della Camera. Art. 3. - Per l'esecuzione del suo mandato la com– missione ha tutti i 'poteri di cui all'art. 2 della Costi– tuzione. Essa può chiamare esperti anche · estranei al– l'amministrazione delo Stato. Art. 4. - La relazione della commissiòne verrà pre– sentata alla Camera entro sei mesi dalla data di pub-– b licazione della presente ·1e~ge. Art. 5. - Le spese per il funzionamento della com– missione ,saranno a carico del bilancio della Camera dei deputati. La proposta è accompagnata da una relazione che illustra 'l'opportunità di tale inchiesta: Di fronte a giganteschi' problemi urgenti per il Paese; piµ volte il Parlamento italiano nell'immedia– to periodo che seguì l'Unità, pur possedendo stru– menti primitivi di indagine e scarsi mezzi, prese l'ini– ziativa di grandi inchieste. Non occorre ricordare, a titolò d'esemp 0 io, le memorabili inchieste agraria e indui;triale, quelle che precedettero le tariffe doga– nali del 1878 e del 1887, quelle intorno alle condizio– ni di vita dei contadini del Mezzogiorno, le quali po– sero spesso pietre basilari per fornire i presupposti conoscitivi necessari alla soluzione di temi tanto più ampi e fontlamentali alla vita del Paese. Nessuno sto– rico potrà disconoscere, anche se potrà dissentire nella valutazione dei risultati, la fondamentale im– portanza che le inchieste parlamentati ebbero, ad esempio, nella storia dell'Inghilterra moderna: e ciò, sia ai fini informativi, persuasivi e di formazione di una opinione pubblica seriamente preparata ai pro– blemi collettivi, sia ai fini di una ben fondata con– dotta del legislatore, sia infine per 'la formazione di una coscienza democ11atica. E' questa importante funzione di compiti conosciti– vi, oggi spesso sottovalutata, che deve indurci a ri-, prendere l'utilizzazione di quello strumento che la Costituzione cl offre: l'inchiesta parlamentare. Durante l'intero dopoguerra il problema della di– soccupazione· ,e della sottooccupazione si è rivelato ·come il problema più grave per il nostro Paese.· Esso rappresenta H fenomeno più imponente ..e più denso
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