Critica Sociale - anno XLII - n. 23-24 - 1-16 dicembre 1950
CRITICA SOCIALE rlam,e.nte anguste, dell'equilibrio interno· del loro pae·se. · Il congresso dunque parlava francese e parlava tedesco e le sue decisioni acquistan~ preci~amente valore per il fatto che esse segnano 11 mass1m~ ac: cordo di militanti socialisti francesi e tedeschi su~ problemi dell'~ntegrazi_on_e fede~ale e~ropea al d_1 sopra e al di la delle hm1de ed 1mpacciat-e· pres~ d1 posizione delle rispettive direzioni dei partiti, le quali devono centellinare, fino al loro rinnovamen– to, il timore reverenziale per le « decisioni ~abù >) del Comisco. Il sicrnificato di questo congresso sta nel fatto che !a mo;ione sulle autorità. specializzate europee af– ferma: <e tutte· 1e autorità saranno responsabili da– vanti a una assemblea parlamentare europea », ' quella sulle condizioni del riarmo europeo sostiene che l'Europa deve avere un esercito unificato il cui comando mil~tare europeo sia posto sotto il control– lo di una autorità politica europea, mentre un mi– nistro federale europeo delle forze armate deve as– sicurare reclutamento, formazione e amministrazio- . ne d~ quèsfo apparato militare, quella infine, appro– vata all'unanimità, sull'autorità politica europea esprime la richiesta del congresso « che i governi, membri del Consiglio d'Europa, creino una vera au– torità politica soprannazionale, che i popoli siano associati dai governi nell'elaborazione di questa au– torità sop:rannazionaJe~ che i governi fissino, me– diante un accordo diplomatico appropriato, le con– dizioni di convocazione ed i limiti di compet~nza di una Assemblea Europea, da eleggersi entro luglio 1951 e da dissolvere tre m'esi dopo, incaricata di re– digere il testo legislativo istituente un f!Overno d'Europa>). L'importanza di queste aftermazioni si può vede– ·re nella sua vera luce soltanto se si pensa che esse hanno ottenuto l'adesione di compagni autorevoli quali Otto Bach, consigliere municipale di Berlino, e Karl Kiihnè del partito di Schumacher, come De– housse senatore belga e professore di diritto inter– nazionale nell'università del suo paese, •come Andrè Philip, ,Jaquet e Izard della S.F.1.0. o i nostri Romi– ta, Prefi, Calosso e Andreoui, tutti compagni respon– sabili nei rispettivi partiti, ai quali c'è -solo da do– tnandare che la loro azione politica, al ritorno nei rispettivi parlamenti ~ nelle rispettive direzioni di partito non smentisca il loro voto al Congresso del :Movimento Socialista per gli- Stati Uniti d'Europa. Se questi compagni si riterranno impegnati da quan– to hanno votato a Strasburgo, ed agiranno in con– seguenza, si potrà veramente affermare, nei prossimi . mesi, che l'efficacia internazionale del socialismo. èontinental,e europeo avrà compiuto un grande pas– so avanti. Ideologicamente il congr.esso è stato dominato da And-rè e da Olivi-er Phil1i;p: H padre ha presentato il rapporto di- politica genera,le, sottolineando special– mente l'estrema urgenza dell'azione che deve essere intrapresa per salvare l'Europa e fissa~d~ nei quat– tro punti seguenti « la tattica del socialismo vero, ' fatto1·e efficace d,i-uT1Jif,~c-azion<e euro-p1e,a: a) combattere il capitalismo monopolizzatore ar– <:aico. b) nei riguardi del capitalismo neo-liberale, che acceta di mollare della zavorra e che capisce la si– tuazione, essergli vicino nei- progressi che esso re– clama, proseguendo tuttavia contro di lui ~a _lotta delle classi per assicurare alla classe operaia 1 b~– nefìci del progresso realizzato assieme a tale capi– talismo. c)_ il pericolo di un'Europa conservatrice ci ob– Quel che importa non è tanto sapere qui se que– sto timore sia fondato oppure, .rio, basta saper,e: che · t'sso esiste. Se non dovesse scomparir_e, se i sociali- BibliotecaGino Bianco bliga ad accrescere l'intensità dell'azione interna– zionale dei lavoratori creando a tale scopo una vera internazionale socialista europea. d) lottare, d'accordo con gli altri movimenti eu– ropei, per l'Europa e nel contempo lottare cont~o gli altri movimenti europei per la classe operaia europea,». Riassumendo la discussione, A.ndrè Philip, che è stato eletto presidente del nuovo esecutivo interna– zionale1, ha ,concluso: « i ,so·ciaJ-i.smi nazionali vo– gliono dire equanime ridistri~u~ione delle I?is~rie, il socialismo internazionale s1gmfica equa distribu– zione di nuove ric-chezze ». Philip figlio ha presentato al congresso una docu– mentatissima relazione su <e il problema della crea– zione di una vera autorità politica sopranazionale europea» che conclude con le affermazioni, che il congresso ha fatto pr_oprie, nella mozione, itpp'rovata a-ll'-una:njmità, sulla autorità. po1iti-ca sopranazionaile europea. A far parte dell'esecutivo internazionale sono stati eletti gli italdani: AgnoJetti, A,.n:d-reoni,S:ilone e Ga– rosci ai quali si devono 'aggiungere i compagn,i Ro– mita e Altiero Spinelli quali rappresentanti della sezione nazionale del movimento. 2. - Gli altri congressi e il Consiglio dei popoli. Il congresso dell'Unione Europea dei Federalisti, che si è tenuto contemporaneamente, ha riecheggia– to gli stessi temi giung,endo n.ella mozione, finale a chiedere la convocazione di un'Assemblea Collli– tzzente Federale Europea incaricata di redigere e di votare un patto di unione federale isHtuente un governo, un'asseµiblea ed una corte suprema euro– pei e reclamando, nella mozione sulla difesa, l~ si– multaneità' e la coordinazione fr:,t i settori econo~ inicò e sociale e· quello della difesa militare ed af– ferm;mdo che sola una federazione europea che di– sponga di un esercito comune al quale si integre– rebbe normalmente l'apporto tedesco, è capace di eliminare i pericoli di un esercito nazionale tede– sco. Anche questo congresso è stato dominato dal rapporto in esso presentato da un socialista e pre– cisamente si può dire che l'impostazione generale dei lavori di questo congresso sia stata data daJ magistrale rapporto di politica generale presentato dal compagno ed ex ministro Henri Frenay 1 presi– dente del comitato esecutivo dell'Unione Europea dei Federalisti; L'affermazione centrale di questo rapporto è la seguente: « Si deve far passare il Ru– bicone ai nostri parlamenti e ai nostri governi na– zionali. Dobbiamo dire e dimostrare che da qual– siasi lato si vogHa avvicinare il problema, sia con i:l preteso approccio funzionale, sia col metodo isti– tuziònale, si giunge sempre, ineluttabilmente, alla necessità dell'abbandono 'delle sovranità nazionali. Si giunge perfino alla conclusione che sarebbe vano pretendere di limitare questo abbandono a tale 'o a tal altro settore ristretto e preciso perchè ris'!ltera diimostr-ato che, ,pier un f,eI1Jamen·od,i reaziJMl!ea ca– ìenn, si è trasC'inalw,V·o-l,e:n~i o 1I1Jofrnti, u. un patto fe– derale, cioè ad un parlamento e ad un governo eu– ropei». E il relatore socialista aggiunge a questo punto: « E' perfettamente chiaro, almeno a mio avviso, che il problema di ottenere questo parlamento e questo governo europei non sarà ris9lto che con il concor– so di tutte le forze politiche e sociali dei paesi del continente - ·e noi sappiamo quali -siano attualmen– te le reticenze degli ambienti socialisti direttamente influenzati dall'attitudine negativa dei laburisti bri– tannici -. Vas.senza di questi alleati nella costru– zione eurooea fa loro temere di trovarsi in condi– zioni d1 in'feriorita in un rapporto di forze che sa– rebbe. s,faiv()'revofoalla- classe operaia. Quel che impor-fa non è .tànto· saper.e qui se' quésto
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