Critica Sociale - anno XLII - n. 21 - 1 novembre 1950

310 CRITICA SOCIALE LA QUJNDICJNAPOLITICA UndovereversoIl Paese. Un passo inn~nzi suÌia via della Hu– niflca~ione dei partiti socialisti demo– cratici, che è poi la via del buonsenso; dimostrato com'è dimos.trato, anche dal• l'esempio dei Partiti Socialisti degli al– tri Paesi, che le valutazioni tattiche non debbono e non possono costituire motiYO valido per una caratterizzazione poli– tica, quando la flsio1}omia generale, il programma e il metodo, sono i me!le· siroi. Il superamento di posizioni polemi– che Inutili, se da esse non si traggono spunti attivi e positivi di azione; infe– conde e d~nnose, se unicamente con– tribuiscono ad Ingenerare sconforto, ad allontanare I militanti meno provati dalla· l~tta, ad accrescere il disinteres– se, l'assenteismo, lo scetticismo. Cl auguriamo sinceramente che que– sti spunti felici, di una quindicina po– litica piuttosto vivace, trovino sviluppi concreti e rapidi, suscettibili di tonifi– care e ravvivare l'attività della demo– crazia socialista italiana, in un periodo quanto mal oscuro e carico di presagi per le sorti delle libere istituzioni e per l'avvenire dei lavoratori. Il dialogo D.C. e comunisti, acuito dalla pressione sempre · più aperta .e preoccupànte del neo-fascisma, il quale punta anch'esso decisamènte sul mal– contento e sul disagio delle masse, va facendosi sempre più aspro e serratcr. Nel seno stesso della o.e. l'ala nostal– gica e con,servatrice assume un atteg– giamento più preciso e palese, e non diremmo che i miracoli d'equilibri<;>, saggiamente e sinceramente democra– tici, del )"residente De Gasperl sempre riescano a dissimulare l'intima contrad• dizione degli opposti intere~si nel par· tito di maggioranza. Rispuntano ad ogni luna nuova le tentazioni a svincolarsi dal controllo d~I partiti minori', a ignorarne le cri• tiche, a riaffermare in toto e SE;nza compromessi l'egemonia democristiana, forse nella speranza di allontanarne le crisi interne e di allentare le pres– sioni esterne. Speranza illusoria, poichè la D.C. senza il contrappeso e il oun– golo del partiti minori,. S?ebbe fatàl– mente costretta a fare i conti con la destra monarchica e neo-fascista. In una situazione cosl ambigua e pericolosa, la riunificazione socialista non· è più soltanto augurabile e desl• derabile in sè, ma diventa una neces– sità e un dovere verso il Paese, onde offrirgli una possibilità nuova di scelta nell'àmbito delle istituzioni, una cer– tezza di equilibrio più sicuro· e stabile nelle combinazioni politiche; una garan– zia maggiore cii sicurezza e di forza a difesa dello Stato e dei cittadini, con– tro eventuali pronunciamenti totalitari, nell'ambito delle leggi e dei poteri pub• bllcl. L'autorità e l'arbitrio. Il discorso deÌl'o~. Matte! al Conve– gno di Roma della Federazione Volon• .tari della Libertà, per quanto rettifl• BibliotecaGino Bianco cà:to netlà sua impostazione • ii senso urilco • dal suè'cessivò intervento dei :l>resident~ ciel ' Consiglio, on. De Ga– sperl, il quale ha ribadito ti conéetio dell'equidistanza democratica dai due pericoli estremi, rivela una preoccu– pante impostazione del problemi della difesa Istituzionale e dell'ordine pub– blico. Il decalogo dell'on. Matte!, pre– suppone evidentemente l'aprioristica sfi– ducia nei legittimi organi di preven– zione e di repressione dello Stato e nel. mezzi a disposizione del Governo legale. Sfiducia che, or sono trent'anni, ha condotto una minoranza di citta– dini ad erigersi giudici e parte del le– cito e dell'illecito ed, Infine, a sosti– tuirsi, per via di successivi svuo~amenti dell'autorità legale, alla maggioranza le– gittima del Paese. I dieci comanda– menti dell'on. Mattei rivelano, purtrop– po, una mentalità, che _pensavamo pro– pria soltanto delle sparute, per quan– to attive, pattuglie dei • neo ». Lo Sta– to non basta... Ed ecco la vigilanza - e la repressione affidata al • volontari», autoinvestiti del compito di salvatori della Patria. Siamo oramai giunti a quel limite In cui il Campidoglio finisce e schiude l'abisso della Rupe Tarpea? Era, sl, opportu,no e doveroso riven– dicare l'ispirazione libera e universalè della Resistenza, come movimento pa– triottico accomunante cittadini di tutte RASSEGNA Politica d' interventi Mentre svanisce l'eco delle dichiara– zioni del signor Dayton e si rafforza la campagine governativa a seguito delle votazioni del Co.nsigÙo nazional-, della democrazia cristiana, la slt~a~io'. ne economica nazionale appa;e sempre più preoccupante. E' poco probabile che pur contenen– do gli investimenti, pur riducendo le spese non immeàiatamente necessarie, il governo riesca ad evitare una ac– centuazione sensibile del, proce~so in– flazionistico. L'aumento del prezzi del• le materie prime e dei prodotii finiti di primaria necessità è tale sul mer– cato internazlonal!! che difficilmente il nostro Paese potrebbe i$olarsi e non essere coinvolto ilei movimènto gene– rale. Ciò non sarebbe possibile neppure se il governo volesse raggiungere un certo Isolamento è rifacesse a ritroso la strada delle liberalizzazioni. Il ministro Togni dimostra di essere co~clente di questa situazione e c·on una costanza davvero ammirevole, nel• la riprovazione generale, propone uno dopo l'altro al Parlamento progetti di leggi che dovrebbero consentlrgll di manovrare alcune fra le più Importan– ti leve dell'economia nazionale. Il mi– nistro Tognl ·cl S!lmbra essere li solo che abbia la convinzione che soltanto lè opinioni e fedi politiche, ma nel teii{. po ste~so non era affatto necessario rimpicèiolire e immiserire questa pl'O' clamazione, con l'appello allo schiera– mento di una • quarta colonna •• con compiti sussidiari e camplementarl a quelli della polizia e delle forze ar– mate della Nazione. Lungi dal raffor-. zare l'autorità dello Stato, questi pro• ~un~iamenti la indeboliscono, con l'ine– vitabile conseguenza di seminare scon,· forto e paura, e di giovare In ultima analisi al fautori del disordine e del caos. Nè la presenza, e le rettifiche, deÌ– l'on. De Gagperl acquetano 1 nostri tì.– inorl e modificano le nostre impres– sioni. De Gasperi non è certamente Facta. Ma c'è chi ama paragonarlo a Giolitti. E Giolitti, nonostante le as– serzioni àei suoi sospetti panegiristi at– tuali (che vanno da Ansaldo a Togliat– ti), reca li peso gravissimo di una tre– menda ~èsponsabilltà storica: quella di aver p:'rmesso l'incubazione del fasci– smo, nelle uova del sistema polltico li· berale e di avergll ceduto gradatamen– te tutti i poteri. Se De Gasperi non Intende, come ri– teniamo, seguire l'esempio dell'abban– dono delle posizioni democratiche, ha un dovere evidente: Illustrare con 1 fatti all'on. Mattei, e a quanti altri vor– rebbero seguirne le mosse, cosa s'In– tenda, in un regime libero e rappre– sentativo, per autorità dello Stato, e carne l'autorità dello Stato debba farsi valere contro ogni' arbitrio privato. A.nt. V. ECONOMICA attraverso interventi diretti sugli inve– stimenti, sulle scorte, sul prezzi ecc. &I po~sano evitare in qualche misura l danni più gravi- di una Inflazione che non può tardar(! a manifestarsi. Non crediamo però che il ministro pell'{n•. dustria dimostri di essere ugualmente convinto della inesistenza degli stru– menti per applicare la sua politica di interventi. Quelli attualmente a sua di• spqsizione sono tutt'altro che efficienti. E' questo • iato • fra intenzioni ~ mezzi clie cl rende perplessi di fronte alla politica del ministro 'Ì'ogni, ghè altrimenti saremmo portati ad appro– v<1re. Se Ì'inflazione del nostro paese è ~– nevltabile, perchè se non altro sarà li riflesso dl' quetla ch;e avviene !ri quasi tutto il morido occidentale, da no~ essa sarà estreinamente più doloros'a perchè si inserirà in un clima di disoccupà– zlone cro~lca e dl sottooccupazione per– manente. Le mat~rie prime. L'Economist. del 28 u. s. pubblica unà interessante tabella della situazione mondiale della produzione, delle scorte commerciali e del consumo negli Stat~ Uniti, per quattro principali materie prl~e. nel. periodo gennaio-giugno,. 1;, o e del presunta fabbisogno per f o- grammi di armamento. 1

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