Critica Sociale - anno XLII - n. 19 - 1 ottobre 1950

CRITICA SOCIALE 263 PE·RUNA AUTONOMIA EUROPEA Il problema della partecipazione o meno di forz_e · germaniche all'esercito atlantico, la questione sulla determinazione della linea di difesa da stabilirsi ver– so il confine orientale e altri ptoblemi certamente es– senziali, ma vertenti su punti particolari, hanno fatto perder di vista il punto centrale della costituzione dell'esen:ito atlantieo. Deliberata la costituzione di questo esercito a cq– mando unico, appariva inevitabile, direi quasi logi– co, che si ritenesse di dover assegnare a un generaJe americano la funzione di comando supremo; perchè l'America è, fra le potenze congiunte nel Patto Atlan– tico, la più popolosa e la più forte, quella pertanto che darà il maggior contingente al futuro esercito, quella inoltre che fornisce .anche alle altre nazioni una parte cospicua del materiale e ~el denaro ne– cessari all'armamento delle loro forze militari. Ma, nonostante il concorso di tali circostanze, è certo che la situazione che si verrebbe a creare pone un grave problema. Possiamo essere anche d'accordo che la politica di Truman e degli uomini politici che gli sono più vici– ni, nonostante la risolutezza da cui è stata animata in questi ultimi tempi la loro azione, si mantenga peralb:o fedele ad un programma di pace e voglia rigoros_amente conservare al Patto Atlantico un carat– tere difensivo. Non possiamo tuttavia sentirci sicuri che Truman potrà resistere sino all'ultimo alle pres– sioni dei militari,· di cui abbiamo avuto chiari segni anche in recenti episodi, nei quali peraltro la volontà della Casa Bianca è riuscita a resistere alle loro sug– gestioni; nè possiamo nasconderci che alla pressione dei militari potrà aggiungersi ben presto, in· misura crescente, quella dei magnati dell'industria pesante, i quali, una volta che siano mobilitati i loro stabili– menti per la produzione bellica, troveranno modo di suscitare preoccupazioni per la crisi e i disordini che una smobilitaziori,e potrebbe determinare, e di creare come altre volte è già avvenuto, una sempre più fitta atmosfera di guerra. Ad evitare quanto è possibile una eventualità di questo genere noi riteniamo fortemente utile che l'Europa possa e~ercitare, con iniziativa autonoma, un'azione di appoggio alla politica pacifista degli ele– menti responsabili della politica americana contro le tendenze di coloro che sarebbero disposti a trasci– nare a cuor leggero l'America e il mondo nel turbine della guerra. Un'azione come .quella con cui l'Inghil– terra seppe evitare che un intervt1nto a Formosa po– tesse pericolosamente allargare il teatro della guer– ra, e come quella che ora il Governo Inglese annun– zia di voler esercitare per risolvere sollecitamente il problema coreano in modo che non lasci strascichi per nuovi conflitti, sono senza dubbio efficaci contri– buti alla pace. ~i tratta di rendere possibile che altre simili forme d'azione possano· contribuire allo stesso risultato. Ne abbiamo un esempio anche nell'atteg– giamento assunto da Francia e Inghilterra· sul proble– ma dell'inclusione di forze tedesche nell'esercito BibliotecaGino Bianco atlantico, rispetto al quale le due potenze· europee hanno dimostrato, a differenza dell'America, di non guardare soltanto agli ~ffetti immediati, ma di preoc– cuparsi anche dei riflessi 'lontani che la ricostituzione di qna forza armata tedesca poh·ebbe avere sui de– stini dell'Europa; quando non sia circondata dalle maggiori cautele. . · ' Questa utile possibilità di atteggiamento autono– mo cli Stati europei di fronte -alla politica americana potrebbe venir seriamente compromessa il giorno in cui l'esercito unico atlantico fos'se costituito e un. ge– neralissimo americano ne avesse preso· il comando. L'elemento militare americano, che già. oggi tende . a sorverchiare ogni cauta resistenza dell'elemento po– litico, po'trebbe esser posto in condizione di non su-· bn:,e più l'azione di un freno efficace. Può darsi che la concezione d'Europa « terza for– za » sul terreno internazionale, quale fu prospettata d·a molto tempo addietro, non abbia 'la possibilità, , nella situazione attuale, di h·adursi in atto, anche per la soverchia dipendenza economica e finanziaria in cui l'Europa si trova di fronte all'America. Il Patto Atlantico ormai è cosa fatta e noi non ci sogniamo certo di chieclernè l'annullamento, anche perchè, indubbiament~;un tale evento determinereb– be una crisi pericolosa per l'equilibrio mondiale e per..._ la pace. Ma siamo d'opinione che entro questa più vasta alleanza deHe nazioni aderenti al Patto Atlan– tico sia necessaria una particolàre più intima unione fra le nazioni democratiche europee che partecipano a quel patto, le quali possano in tal modo svolgere efficacemente un'azione politica propria, là dove le preoccupazioni e gli interessi europei eventualmente non coincidano interamente'· con gli interessi e le aspirazi6ni dell'America. .E questa unione europea dovrebbe avere un esercito proprio, con un proprio comando, anche se sia destinato, per preventivo ac– cordo, a porsi, nel momento in cui appaia necessa– rio, sotto il preminente comando americano. ' Ma sia ben chiaro che questo esercito non deve essere una semplice unione di forze milìtari; dev' es– sere lo strumento di una forza politica emanante da un go·verno europeo, che stabilisca il compito a cui l'esercito europeo deve servire per la difesa della ci– vilt~ di questo 'vecchio continente e, a'l tempo stesso, della pace. ·Non ci nascondiamo che oècorrerà vincere note– voli difficoltà per stabilire, su questo piano, un mo- . . dus vivf;ndi con l'America, ma crediamo che il uro- · blema sia di tale importanza che le difficoltà co~es- · se alla sua soluzione debbano essere affrontate con la ferma volontà di superarle. E non ci nascoridiamo neppure che c'è, al tempo stesso, da vincere la più forte difficoltà che ha sin qui impedito l'avviamento alla creazione di un'unità politica europea, cioè lari– soluta resistenza dell'Inghilterra ad aderire a qual– siasi intesa di questo genere. Ma il governo laburista inglese, che anche in questi giorni ha dato prova di risolutezza e di coraggio, proponen.do e facend:) vo- '

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