Critica Sociale - anno XLII - n. 19 - 1 ottobre 1950
CRITICA SOCIALE LA QUJNDICJNA POLlTJCA La·difesaclvlle La grossa novità del giorno è Il pro– getto Scelba per la difesa civile. Che le istituzioni democratiche debbano essere presidiate e difese, contro gli assalti e le insidie dei suol nemici dichiarati ed occulti, nessun cittadino, amante del proprio Paese, può contestare. Che il pericolo di sabotaggi, di colpi di mano, o di testa, degli irriducibili totalitari di deatra e di sinistra, sia tutt'altro che ipotetico, e la stessa evoluzione della politica internaziop.ale lo renda ogni giorno più attuale e palese, è pure ·ve– rità generalmente avvertita e· ricono– sciuta. alle suggestjonl degli or4,inamenti libe– ri e rappresentativi, e il ceto possiden– te in massima parte sordo agli impera– tivi ed alle solidarietà sociali e pron– to a confondere la difesa dello . Stato con la difesa dei suoi priviJegi e delle sue segrete velleità assolutiste, e x,ea– zionarie. In questi paesi, e dunque an– che in Italia, lo Stato, e per esso i go– verni legittimi, debbono riassumere i poteri di prevenzione e di repress.Jone ed I esercitarli con ,serena ed Inflessibile coscienza nell'àmblto della legge, e nel tempo stesso con quel senso ·di equili– brio che è la più sicura salvaguardia della- democrazia. . Al di fuori di questa linea · di con– dotta, non vi è che il piano in<;linato, verso l'avve11tura e l'arbitrio. E sul piano inclinato è difficile fermarsi I Lemisure"antisabotaggio,. Nell'orblta della nuova svolta « per la difesa dello Stato », vanno ~nche considerati 1 provvedimenti suggeriti dal Ministro della .Giustizia per colpire,, con pene particolarmente gravi, il sa-. botaggio · militare ed economico. Eviden– temente ci troviamo di fronte ad un complesso dl misure Intese ad infre– narc e colpire quelle manifestazioni., che, sotto specie politica, in realtà mi– rano a lngenerare turbamento nelle nor– mali attività del ·Paese e a rallentare il ritmo clella sua rinascita economica. Non noi certamente negheremo la 275 gravità di· certe forme violente ed arbi– trarie di lotta civile, politica e sinda– cale, e di certi atti di vera e propria coartazione della libertà dei singoli, e la loro indubbia ispirazione. Slamo stati i primi ad !Jpporcl, sin dal 1946, ai co– sidetti nuovi metodi di agit',lzione .nel– le fabbriche, e a denunciare negli .scio– peri a scacchiera, a singhiozzo, e nella non-collaborazione, degli autentici at– tentati alla produzione e ai reali inte– ressi degli stessi lavoratori. E .sono qne– sti precedenti, alla luce di un orienta– mento socialista più che mai vivo presente, che ci dànno il diritto di , chiederci se le annunciate modifiche e aggiunte· agli articoli del Codice Penale, almeno per quanto concerne il sabotag– gio econo1nico, sono proprio necessarie ed espresse nella dizione più felice e meno s'uscettibile di interpretazioni ar– bitrarie, unilaterali e illiberali. Non sono sufficienti le configurazioni di reato già previste dal Codice? E. se alle norme che già esistono, non si è volu– to o potuto ricorre;e sino ad oggi, per la ca•renza dcli 'auto,:ità dello Stato, co– me potrà supplire a qnesta intrinseca debolezza, l'asprezza di nuove « grida » e di nuove più drastiche sanzioni? So– no gli interrogativi della turbata co– scle11za democratica del Paese. La di– fesa dalle insidie interne è doverosa. Ma è soprattutto doveroso non abban– donare il terreno solido delle pubbliche libertà, le quali autorizzano e giustifi– cano, leggittimandola, ·la strenua difesa della legalità costituzi,,male i, repubbli– cana, per il terreno assai meno solido delle leggi eccezionali. ant, v. )fa a qnali « consoli » spetta di pre– venire e 'provvedere, la coscienza de– mocratica dei cittadini, nei limiti pur– troppo ancora incerti nei quali questa coscienza si è venuta lentamente cri– stallizzando, indica univocamente e sen– m titubanze:, lo Stato, nella sua sovra– nità e nella potestà dei suoi organi le.e gali, Il socialismo democratico si è tro– vato concorde, - non è la prima volta, e auguriamoci che altre occasioni si presentino, per affermare la sostanzia– le identità delle origini, dei prlncipii, del metodo, al di sopra dei diversi pun– ti di vista di tattica contingente, - nel– l'additare i gravi rischi di una diver– sa soluzione del problema della sicu– rezza interna. Un corpo di difesa civi– le, sia pÙre agli ordini del Ministro degli Interni ed affiancato alle forze re– golari di polizia dello Stato, per il ca– rattere « volonta·rio » del suo recluta– mento, per l'estemporapeità ed eccezio– nalità delle sue saltuarie prestazioni, non regolate da un preciso inquadra– mento e da una severa d,isciplina, per lo ·spirito che, volenti o nolenti, vevrebbe ad assumere di milizia partitante, se non addirittura di parte, non sembra posaa divenire un sicuro presidio della legalità, e, soprattutto, u11.o strumento fedele dello Stato. Chi potrebbe illjlpe– dire, in qnesta specie di « corpo fran– co » anticomunista, le infiltrazioni di nostalgiche jattanze e di qua•lunquistiche paureT Come evitare che si proiettino sulla nuova guardia civile, diffidenze c timori di pericolosi inasprimenti della tensipne .politica? T,roppo recente è il ricordo di altre milizie volontarie, di altre squadre armate sedicenti salvatri– ci della patria, per non dubitare seria– .mente dell'opportunità del progetto Scelba, il quale, lungi dal rafforzare l'antorità dei pubblici poteri, la incri– nerebbe sostanzialmente, rivelandone la precarietà e l'Insufficienza. La « sesta colonna », a chi bene mediti le espe– denze passate e presenti, non .,è meno insidiosa ,ed esiziale della « quinta » I VITA IN TERN AZIONALE Il congresso laburistadi rMargate. Il 1° ottobre si apre il Congresso an– nuale del Partito Laburista a Margate. Non è il caso di fare previsioni sul suo svolgimento, e del resto si può dire che non vi sono stati dissensi su grosse que– ,sti001i all'interno del ;partito, che possa– no fa 1 r . .pens-a.re a colpi di scena che so,no quindi da escludere senz'altro. Una solida base per le discussioni è costituita dal manifesto Labour and new Society, di cui abbiamo pubblica– to la traduzione. Non vale la pena di rilevare il tono di sufficienza dt certa stampa, anche nostrana, a proposito di questo mani– festo, che è stato definito utopistico, va– go. Il' fatto è che l'azione dei laburisti potrà anche su qualche punto essere criticata, ma non è stata nè vaga nè uto– pistica, perchè i fatti non sono mai utopia. E l'opuscolo ribandendo •i prin– cipi generali del laburismo, sostanzia tutte le sue tesi sull'esperimento com– piuto negli ultimi anni prima che sulla possibilità di continuarle e comple– tal'le. E' facile aggiungere che la parte più interessante del congresso sarà la di-· scussione sulla politica, estera. Ali.che qui non vi dovrebbero essere dissensi notevoli. Ha però sempre la sua im– portanza in un congresso socialista ve– der porre a confronto con le discussio– ni dei delegati, che rappresentano in genere i militanti comuni dèl partiti>, La simultaneità di progetti e decisio– ni del gerfere, nella Francia, nel Belgio e nel nostro Paese, fa pensare ad un'uni– ca ispirazione, nel quadro più ampio della difesa atlantica. Ma se la « homc guard » ed i corpi civici hanno una ra– gion d'essere nel paesi ove il metodo democratico è generalmente accettato e soltanto deboli minoranze seguono le correnti staliniane o fasciste, non si vede come possano costituiJ:'si senza ri– schio per le stesse istituzioni, nel paesi ove la democrazia è debole, il ceto me– d :o Instabile, il proletariato nella sua graude maggioranza tuttora ._insensibile. _ nna ..._llnea .. politica .._che.. viene ..seguita. BibriotecaGfnoBianco attraverso gli scogli della diplomazia e del duro realismo delle relazioni in– ternazionali. ' 38° parallelo. Dopo la sconfitta dei ~ordisti e 111, lo– ro precipitosa ritirata oltre il 3go pa– rallelo, si pone la gravè questione del passaggio del parallelo stesso. Sembra che truppe sudiste, che no~ fanno par– te delle forze dell'O.N.U. pur essendo sotto il comando di 'Ma~ Arthur, sia– no già in territorio nordista, Per le al– tre, la decisione dovrà essere presa dal- 1'0.N .U. Ma è evidente che,. in questo caso, le necessità militari avranno il sopravvento, e non pare da dubitare che la frontiera sarà varcata, 0 rhc, il tentativo indiano \ii un accordo Ùnme– diato rispettando il 38" parallelo non avrà effetto. Esso è tuttavia del massi– mo interesse, soprattutto in quanto conferma quello che glà appariva dai primi tentati.vi di mediazione del Pan~ dit Nehru: che cioè esiste una intesa fra l'India e la Cina di M.ao Tse-tung. Abbiamo già avuto occasione di rilevare l'importanza della ,politica indiana nel– la situazione asiatica' e quindi nella si– tuazione internazionale nel suo com– plesso, importanza che non ,è dovuta a determinate proposte, che possono essere accettate o respinte secondo lo andamento generale degli avvenimenti, e secondo esigenze particolari politiche e militari, ma ad una posizione unica che consente .all'India ._una. azione qua-
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