Critica Sociale - anno XLII - n. 18 - 16 settembre 1950
f' CRITICA SOCIALE 257 canaglia o un pazzo. Perchè la sua coscienza glielo permetta, è indispensabile che egli elabori nel suo subcosciente la convii1zione di essere inviato dalla Provvidenza; la convinzione che la Provvidenza lo ha personalmente inviato per salvare la Spagna. Là sua convinzione non era tale nel 1936 o nel 1939, quando non si trattava, ai suoi ·occhi, che di una lotta politiça. In seguito Franco, spirito profonda– mente religiqso, interpretando il cattolicesimo alla spagnola, fanatico nelle sue convinzioni, evolvette fino ad una specie di :nisticismo politico. Molto se– riamente, quando s{ presenta un problema difficile egli si chiude nella ·su,l cappella e si mette in collo– quio con Dio. Non è uno scherzo nè una esagerazio– ne. In buona fede, e.gli crede di essere stato desi– gnato dal dito di Dio per regnare sui destini della sua patria. E' qttello che non abbiamo saputo ve– dere e che i diplomatici non hanno compreso, per– chè sembra troppo anacronistico. Ma è ttn fatto e davanti a questo si può supp~rre che nulla al mon– do, nè carestia nè d~sperazione, e nessuna perso– na arriverà ad obbligare il generale Franco ad abbandonare il potere. ~. Resta il ricorso ad un sollevamento popolare temuto dalle cancellerie e improbabile; proprio a causa della fame regnante. Oppure quello di un pronunciamie·nto di generali, ugu:almente impro– babile perchè essi non troverebbero, se si deci– dessero, alcuna eco in un esercito inquadrato dai franchisti inveterati, nè nell'indifferenza del po– polo. Sapendo dunque che la fame degli Spagnoli non obbligherà Franco ad andarsene, ~ giusto, è ragio– nevole chiedere il prolungamento del blocco eco– nomico? La farne, in questo caso, appoggia tre elementi distinti e complementari. Primo, Franco, poichè ab– .brutisce il popolo, lo sottomette e lo allontana da una opposizione attiva e coordinata. Secondo, gli uomini del regime, perchè ·finchè c'è carestia vi è il mercato nero .che fa la loro fortuna e che essi sperano di aumentare ancora. Terzo, i c<;>munisti, che vedono nella carestia un elemento per ecci– tare la gente - senza reale efficacia - e un mezzo di ricatto, in caso di conflitto acuto, per spingere il regime ad allearsi all'U.R.S.S. e mantenere atti– ve relazioni commerciali con Mosca - ciò che av– viene già. - I soli che non guadagnano nulla dalla fame del popolo sono quelli che fino ad ora, per mancanza di psicologia e· d·i immaginazione, han:no chiesto 'il blocco della Spagna. Così il regime fran– chista si perpetuerà e la minaccia comunista in Spagna sarà ogni giorno più forte. SOLUZIONI POSSIBILI · Se si aiutasse la Spagna, come si fa JYer la Francia e per l'Italia, il problema non sarebbe risolto. Ogni aiuto attuale, amministrato dal governo di Franco, arricchirebbe i suoi servitori e non diminuirebbe la fame del popolo spagnolo. L'esempio dell'ammi– nistrazione degli invii argentini è abbastanza elo– quente perchè non sia necessario insistere su que– sto punto. Inviare ambasciatori a Madrid, aprire crediti e accordare prestiti al regime, solo benefi– ciarlo in questo caso, avrebbe due conseguenze: rafforzare il regime che non è una garanzia di be– nessere e di indipendenza politica, e dare armi alla · propaganda comunista. · Alimentare il popolo spagnolo, dare materie pri– me alle sue industrie avrebbe conseguenze opposte: indebolire il regime, perchè il popolo, liberato dalla miseria, si opporrebbe spontaneamente al regime; BibliotecaGino Bianco e togliere ai comunisti terreno per la loro agita- zione all'interno del paese. · Ed ora, come uscire da questa contraddizione ? La risposta è così chiara, che pare impassibile che nessuno vi abbia pensato. Un esempio storico ce la fornisce. Ricordate che durante la. grande ca– restia delfa Russia, nel 1920-24, Lenin accettò che una commissione internazionale, diretta da Mr. Herbert Hoover, distribuisse direttamente ai Russi soccorsi venuti dal mondo intero. La situazione del~a Spagna - checchè ne dica la propaganda in-– teressata - non è migliore di quella della Russia a quell'epoca, Il generale Franco rifiuterebbe senza dubbio che si desse un tale aiuto sotto il controllo di un sòlo uomo. Ma se l'aittto ve·nisse da tutti gli spagnoli che vivono fuori del paese - esiliati e gachupines (vecchi residenti di prima del 1936), specialmente quelli che risiedono in America? Se questi ele– menti organizzassero un prestito 'internazionale che essi coprirebbero e che sarebbe amministrato da tecnici dell'Upione Panamericana, o nominati dai paesi ispano-americani, il gene,rale Franco ri– fiuterebbe che gli Spagnol'i ne ricevessero i bene– fici ? Se l'O.N.U. o la Commisione del Piano Mar– shall offrisse l'inclusior:;e della Spagna al Piano, precisando che i'aiuto sarebbe amministrato e con– trollato da una' commissione di tecnici dello stesso Piano, Franco rifil!terebbe ? E se rifiutasse queste due proposte - ciò che lo metterebbe in grave · evidenza davanti al suo popolo - potrebbe egli ri– fiutare anche. un aiuto internazionale - Piano Marshall e prestito spagnolo tra gli emigranti - am– ministrato da tecnici del Vaticano, per esempio? Finchè Franco non oppone il suo rifiuto, noi non abbiamo il diritto di imputargli la responsabi– lità di affamare il popolo spagnolo. Se Franco con– sidera c.\J.e la Provvidenza continua a designarlo per divent.are la causa della morte per inanizione di una nazione intera, la_ responsabilità sarebbe allora interamente sua. Chi offre questi suggerimenti non è un franchi– sta. Egli ha vissuto sei anni nelle prigioni spagnole, dal 1939 al 1945, ha scritto tre libri sul regime frap.– chista e le sue cause e innumerevoli articoli contro Fr:inco e il suo' governo. Ma si ricorda ancora delle sue esperienze in Spagna, della miseria dei .suoi compagni di prigione, dello sfinimento morale e fisico di tutto un popolo, e considera che, al di sopra dei principi e degli interessi ideologici, si trova un popolo di 25 milioni di abitanti che ha il diritto di mangiare come tutti gli altri popoli. E pensa .forse anche che non vale la pena di scri– vere dei libri se contribuisce a che i suoi lettori scompaiano. VICTOR ALBA PANETTONE. PAN FRUTTO· TORTA MILLESTELLE- CAKES. BISCOTTI - AMARETTI. TORRONE - CIO.CCOLATO. CARAMELLE. FONDENTI. PRALINES - CONFETTI • CONFETTURE - MARMELLATE . MOSTARDE • MARRONI· CANDITI · FRUTTA CANDITA - GELATINE DI FRUHA • GELATI . SPUMANTI E LIQUORI - SCIROPPI - SEMILAVORATI.
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