Critica Sociale - anno XLII - n. 15-16 - 1-16 agosto 1950
228 ·pantani della storia), e qua e là afflo• rano espressioni e definizioni che, agli usati schemi, altri rischiano di sovrap• porne, e non meno peccatori nel con– fronti della verità storica di quelli con– tro i quali lo Spadollnl meritatamente insorge. Vorremmo dall'Autore, che all'Oriani ama spesso rifarsi derivandone anche gusti e modi di stile, un'aggettivazio– ne più parca. Ad una scelta talvolta assai felice ( « soclallsnio tragico » è de- .finito Il pensiero sociale della Chiesa e Il termine, non v'è dubbio, avrà for• tuna) corrispondono Iperboli come <1 la· insuperabile casistica», <1 l'Incomparabi– le logica gesuitica » ed altre che, al pari di queste, risuonano all'orecchio del lettore con spiacevole grido. Utilmente chiarificatrice, pur nella inevitabile sommarietà, ci pare l'ana– lisi dei rapporti tra Vaticano e fasci• smo, nella fase culminata col trionfo· -mussollnlano dell'11 febbraio 1929 e In quella successiva che, se non vide l 'al• lineamento antifascista del clero, fu tuttavia contrassegnata da una larvata ostilità da parte della Chiesa contro un regime in cui s'Incarnò il genuino spirito anticristiano del secolo. L'esa– me del lungo conflitto tra la monar– chia sabauda, fondatrice dello Stato laico; e Il Vaticano; della guerra 1915• 18, depurata del miti nazionalistici, e delle correnti neoguelfe, che agirono al– l'origine· e lungo il corso del risorgi– mento Italiano, apporta al problemi nuo– va· luce, feconda di rinnovata indagi– ne critica. Dove la foga giovanile di Spadollni - vizio per eccesso di un chiaro in– gegno - lo conduce visibilmente fuo• ri strada, è nel tratto, che par quasi apologetico, In cui si esalta la piena coerenza sul plano cristiano-socialista del moderno partito cattolico, la De– mocrazia Cristiana. La Democrazia Cristiana ha dato vi– ta alla repubblica di Tommaseo, i maz– ziniani dovrebbero pensarci su;. cosi ·Spadolini conclude polemicamente il li– bro. Ma; pensandoci su, vien fuori una diversa conclusione\ che, cioè, se il 2 giugno non è nata In Italia la repub– '-bllca di 'Mazzini, neppure è sorta, dal cuore delle masse cattoliche guidate dai parroci a votare per il re, la .repubbli• ca di Tommaseo. Come l'Esule la sde– gnerebbe, il poligrafo non vi si spec• èhierebbe. La Democrazia Cristiana, as• sunto il potere col peso schiacciante di una maggioranza di voti che, lun• gl dall'esprimere la confidenza delle masse nel <1 socialismo tr11-glco » della Chiesa, scaturiva piuttosto dal diffuso timore del socialismo apocalittico di Rakosj e Gottwald,. si è trovata Un dal suo esordio in una posi'.zloue equivoca: da una parte con le inevitabili tenta.a– zioni del potere, sterminate come l'uma– na debolezza, la molteplicità dl, situa– zioni economicamente vantaggiose per i suol membri 'più influenti, la neces~ sltà della difesa dello Stato e le li• mltazlonl Imposte al dispiegarsi di una -azione sicura. Lo Stato, sostanzialmente, ha vinto; il « Moloch » di Padre Taparelli ha trionfato. La vecchia polemica antlhe– geliana adombra oggi una situazione di fatto paradossale: la pratica sottomls• slone ,ilio Stato etico da parte di uo• .mini che di quello Stato, una volta ·messi alla barra dal bizzarro nume del• •Ia storia, non potevano farsene dlstrut• ,tori. GUIDO CBBONBTTI Biblioteca Gino Bianco CRITICA SOCIALE ALFREDO POGGI: IL MOVIMENTO DI RESISTENZA IN LIGURIA. - E' un opuscolo che riproduce il discor• so pronunciato dal compagno Poggi a Genova nel febbraio scorso a nome del Comitato per la difesa del valori mo– rali della Resistenza. Discorso denso di argomentazioni e di rievocazioni. « Lo spirito di umanità, la coscienza libe– rale, la rivolta morale, eredità del RI• sorglmento », spinsero gli Italiani più sensibili a ribellarsi contro l'antltalla– no ordine di Salò. ·Sono affermazioni queste che trovano conferma nelle sa• ere testimonianze dei martiri (18 me– daglie d'oro, in Liguria). Ardente con• sapevolezza degli scopi per cui com• battevano, sprezzo spartano del perico- colo, eroica fermezza nelle ore tragiche caratterizzano le figure maggiori e mi– nori 'di questa epopea, che si vuole oscurare, che si vuole d!menticare, quando non si cerca di infamare. Le forze dell'oppressione per un mo– mento prostrate si risollevano, si as– sociano ad antichi e nuovi interesai- di gruppi e di · caste e cercano di rista– bilire le posizioni d'un tempo, archi– viando un capitolo della nostra storia c:he, come ebbe a scrive,e Ferruccio Parri, costituisce un ·anello fondamen• tale senza il quale la catena è rotta, e diventa inintelligibile ed illeggibile lo sviluppo di qu_esta storia e il no~ stro avvenire. A. T. AUTU TORIN 3 mostre .inun'unica manifestazi X. MostraInternazionale della Meccanica Siderurgia e metallurgia • Meccanica generale . Meccanica di pre– cisione - Macchine utensili e utensileria - Macchine grafiche - . Elettrotecnica, radio e televisione - Apparecchi e impianti domestici - Macchine e attrezzature per ufficio Tecnologia della meccanica e invenzioni (Uffici della Mostra: Torino-Esposizioni, Corso Massimo d'Azeglio telefoni 60977 - 60978) Il. Mostra Internazionale Scambi Occidente H. Esposiz. lntern. della. Tecnica Cinematografi Materie plastiche• Gomma• Collanti e Vernici - Meccanica agraria, enologica, casearia, olearia • Vini, liquori e bevande - Imballaggi - Giocattoli - i,ibri - Orologeria - Profumi - Cinematografia. (Uffici del Comitato ordinatore « M.I.S.O. », Via Petrarca 37 - Torino · . telefoni 682.990 - 683.030) iOWtO- vi otteltde ! i"u,,, V4U8 oltt1td, / 1'44i"' ~ ~tUtf ,p,,I 1u.t:iH, tklautt eue!t. ! 30 Settembre - 9 Ottobre 19.50 PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI AL VALENTINO Autorizzazione Tribunale Milano 8/10/1948 n. 646 del Registro Tipografia l'inelli • Milano - Via Farne!!, 8
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