Critica Sociale - anno XLII - n. 15-16 - 1-16 agosto 1950
226 CRITICA SOCIALE QUJNDlClJ.~APOLJTJCA "asslmallsmo .e rlformaagraria. Si è Iniziata alla Camera la discus– sione generale della legge « stralcio • per la riforma agraria, elle precede quella della legge generale sulla rifor– ma fondiaria. Abbiamo seguito atten– tamente le obbiezioni all'impostazione della riforma e molte, che hanno tro– vato auto11evole espressione u queste ,colonne, condividiamo. Ma non vorrem– mo che il progetto, sotto l'incalzare delle opposte opposizioni, finisse per svuotarsi di ogni reale contenuto. In sede tecnica, sono certamente augura– bili emendamenti e ritocchi. Giusta– mente i socialisti democratici si bat– teranno perchè la cooperazione rur.ale abbia il suo posto nella trasformazio– ne fondiaria. Ma sarà opportuno guar– darsi dalle formule assolute •e dema– gogiche del « tutto o .. niente». Questo massimalismo andrebbe a tutto benefi– c-lo di quei ceti conservatori che sfo– derano le più ingegnose e ben costruite obbiezioni, con l'intento... di non far nulla. Rompere la crosta dell'immobi– lità secolare del latifondo, è tale ob– biettivo, rivoluzionario in sè e nelle sue conseguenze sociali ed economiche, da meritare quegli onesti adattamenti e compro.messi, che s'impongono nella realtà della vita pratica, ed a maggior ragione della vita politica. SulpianoInclinato. L'acuirsi del conflitto internazionale mette in drammatico risalto, .anche sul piano interno, le antinomie che carat– terizzano Ìa nostra vita politica. A si– nistra e all'estrema destra si punta sul– l'inconciliabilità ,dei termini « libertà » e « sicurezza ». Triste retaggio delle guerre del ·secolo, le dittature e i partiti antidemocratici scorgono nel fatale an– dare delle cose, dalla guerra fredda al– la guerra calda, dalla vigilanza diplo– matica a quella militare, la conferma dei loro fanatismi e dei loro deliri. Sul piano sdrucciolevole della difesa (e non vogliamo negare che i pericoli siano rea– li), si pro.filano gli investimenti finan– ziari masslccì per il riarmo, l'estensione degli intérventi statali in un senso che nulla ha di còinune con Il socialismo, anche se di socialismo... di guerra (contraddi.zlonè stridente dei termini!) prende il nome, le legislazioni d'emer– genza, i provvedimenti eccezionali ..... La libertà è costretfa ad uccidere se stessa, la democrazia è costretta ad an– nullarsi, in uno, con la libertà ... I bi– lanci di guefra Inghiottono i fondi del– le riformè i.ociali. E già alle quinte co– lonne sab6tat;ict, ai catecumeni della grande eré~là d'Oriente, i credenti nella religione d'Ocoidente pensano d'oppor– re lé squadre antisabotaggio... Contro un fascismo,, . s'ei:'lge l'altro fascismo, che appèiia _cinque anni or sono sem– brava travolto nell'ignominia, nella condanna senza appello di tutto un po– polo, ed oggi si palesa purtroppo tut– tora prél!enté e velleitario, nel seno stesso della classe dirigente borghese, democrlstlàna e conservatrice, entrQ la quale s'éra •sin qui mimetizzato. Ma l'elemento più tragico e angoscio– so della situazione non è. qui. E' nella constatazione della Inerzia, della rasse– gnazione. del popoli, di fronte allo spie– tato ingranaggio della guerra in movi– mento. I veri. pacifisti sono isolati, inermi, é costituiscono oasi minorita– rie nel turbinante Inconsapevole moto delle forze tendenzialmente belliciste. La causa della Pace riposa più sulle leggi naturali dell'attrito, che sulla vo– lontà consapevole delle masse. Nell'ln– ·ter-o continente euro-asiatico· l'opiµione pubblica non ha modo d'esprimersi; Non vi è più, oggi, nel mondo, come prima della guerra moudlale del 1914- 1918, un'internazionale operala effi– ciente e verainertte universale. Jl mon– do è spaccato Irrimediabilmente In_ due, come nel lontano Medioevo. Capitali– smo in Occidente e sociali~mo in 0rlen– te? La lotta di classe proiettata dal piano nazionale sulla piattaforma In– ternazionale? La profezia di Marx, che si attua nello schleramentq_ degli stati proletari contro gli stati borghesi? La nuova grande rivoluzione in cammino, che darà in tutto il mondo li potere alla classe diseredata? La nuova r.ell– gione universale - la classe eletta por– tatrice del valori nella filosofia - che sgretola dalle fondamenta li vecchio decrepito mondo, come un tempo il cristianesimo rispetto al decadenti im– peri schlavlsticl pagani? Abblàmo udite in questi giorni, cià– scuna e tutte, queste interpretazioni. · La realtà appare tuttavia assai più complessa, assai meno riducile a que- BibliotecaGino Bianco sti seducenti schemi. Proletari vi sono al di qua e al di là della cortina ideo– logica, ugualmente sfr.uttati. E se di qua impera tuttora un capitalismo, non sempre sordo alle esigenze del progres– so sociale (vedi Inghilterra, Scandina– via, Slafi Uniti), di là domina, con di– ritto di vita e di morte sui propri sud– diti, il più tirannico socialismo di Sta– to che la storia ricordi. Come potrà rifarsi la sottile tela della solidarietà internazionale fra i proletari, come po– trà rislabilirsl la lotta fra le classi al di qua e al di là del confini innatu– rali della guerra di religione, è il pro– blema angoscioso del socialismo demo– cratico. Soltanto allora il g·rido d'invo– cazione e di dolore dei popoli potrà elevarsi, la Pace ritroverà _i suoi difen– sori, la luce della verità frafJggerà la spessa coltre di tenebre delle menzo– gne che presentano alle massi' ottene– brate i cannoni ricoperti con rami di olivo, ed agli appelli alle unioni sacre per la difsea della casa e del foco– lare, potranno opporsi i nuovi non adulterati appelli alla pace dei popoli liberi, come a, Zimmerwald, come a Kienthal, come a Stoccolma (1917, e non 1950). Certamente giganteschi interessi sono alla base del conflitto fra l'imperia– lismo assolutista d'Oriente e l'espan– sionismo capitalistico americano. Ma questi interessi, vorremmo se ne per– suadessero i lettori assidui dell'Unita, uon sono interessi proletari. Gli inte– ressi reali dei lavoratori di tutto il mondo sono ora dissimulati e nascosti da un impiego imponente di mezzi ..... nebbiogeni, ma f-Inlra•nno per ap,pa– rire nella giusta luce. I fatti - ci ap– pelliamo al Marx non adulterato dalle contaminazioni e deviazioni dello. sta– linismo - sono eloquenti di pe11 se stessi, e finiranno per indicare anche ai monocoli ed ai ciechi la giusta via t L'articolo 72. Prendiamone· nota. L'art. 72 (relati– vo alla trascrizione delle· sentenze di divorzi~ di tribunali esteri nell'interesse dei cittadini italiani) è passato nel te– sto governativo .per la diserzione alle urne di un certo numero di senatori laicisti. L'indipendenza di magistrati integerrimi - come li Peretti Griva, di Torino, - è quindi imbrigliata ••• con la complfoità 'necessaria degli op– positori astenuti. Che abbia anche in questa occasl<ine trionfa_to la formula del « tanto peggio, tanto meglio • 7 ant. v. VlTA lNTERNAZIONALE Ilmessaggio diTruman al Congress'o. Il messagg,io di Truman al Congresso ha un significato che non può sfug– gire a nessuno, e costituisce forse, do– po la decisione di intervenire in Co– rea, l'atto politico di maggiore impor– tanza degli ultimi tempi. Esso signifi– ca la traduzione negli atti della con– vinzione cl>,e sia assolutamente neces– sario prepararsi, e rapidamente, al peg– gio: ossia, in altri termini, che l'epi– sodio coreano è considerato soltanto co– me il campanello d'allarme. E quando è squillato un campanello d'allarme, non ci si limita ad eliminarne il fra– stuono fastidioso, ma si corre ai .,,ri– pari per stroncare le cause che lo han– no messo in moto. Lo stanziamento di dieci miliardi di dollari per i programmi militari, su– periore di oltre cinque volte a quelle che possono essere le spese per la Co– rea, non lascia dubbi. La corsa al riar– mo è iniziata; il fatto che solo poteva determinarla in maniera veramente de– cisa, e ·cioè la provocazione armata, si è verificato. Resterebbe da vedere se i russi, che lo hanno provocato, lo han– no fatto con l'intenzioné di arrivare a questo, oppure contando su · un atteg– giamento meno riso1uto da parte del– !' America (e dell'Inghilterra). La rispo– sta a questo interrogativo potrebbe ve– nire abbastanza presto. Poichè è an– nunciata una riunione del Cominform, è da credere che in essa sa11anno pre– se decisioni importanti, o, almeno, che i dirigenti russi comunicheranno le de– cisioni p11ese agH altri dirigenti comu– nisti. Se ne vedranno forse i frutti al– l'interno di quei paesi dove i comu– nisti dispongono, di forza organizzata, come purtroppo il nostro, ma soprat– tutto dalle futu11e mosse in campo in– ternazionale. Che qualche mossa qui venga fatta relativamente presto, è co– sa che tutti gli osservatori politici con– cordano nel ritenere. Resta da vedere se tali mosse saranno fatte dove esse costituirebbero senz'altro un casus bel– li, come ad esempio della Germanlà occidentale, o contro un paese del Pat– to Atlantico, oppure in modo tale da non costituire l'irrimediabile, o addirit– tura suJ· terreno ,diplomatico.
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