Critica Sociale - anno XLII - n. 15-16 - 1-16 agosto 1950
CRITICA srocIALE 215 relazione l'avviso che il loro ordinamerito futuro do– vrà tener conto, oltre -che delle contingenze loc·ali, del principio che, al di sopra delle associazioni pro– fessionali, essi divengono strumento di preparazione del lavoro del Governo sul piano economico nazio– nale ed internazionale. Il dibattito pose in evidenza la comune convi~zio:: ne della necessità di un rafforzamento delle camere n.elle varie nazioni, sia attraverso più intimi contat– ti con gli esponenti dell'industria, del commércio e dell'agricoltura, sia con l'assolvimento per delega ·dei governi di quelle funzioni economiche ora disimpe– gnate da uffici governativi meno adatti e meno a contatto con le categorie interessate, sia infine assu– mendo la rappresentanza degli interessi econom1c1 nell'ambito superiore di quelli della collettività. Il Congresso di Roma L'affermazione dominante del Congresso di Roma, che ebbe una portata sòprattutto documentaria, fu pressappoco la stessa: lo scoP,o 'inziale delle C. C'. di tutelare le classi mercantili e gli interessi particolari delle attività produttrici e di scambio, deve conside~ rarsi ormai allargato in un più vasto orizzonte: quel– lo _del benessere generale . Le Camere di Commercio devono considerarsi or– mai un organo propulsore della vita economica sia all'interno che all'estero. E' appunto a questo fine che tende lo Stato, ovunque esista un regime demo– cratico, allori:hè determina le funzioni delle C. C. quaii parti integranti dell'intero organismo economico 'del Paese, o quando, anche se si tratti di associazi~– ni libere, delega ad esse alcune funzioni di carat– tere pubblico. Dalla esposizione della struttura delle C. C. nei vari Paesi è emerso un altro dato che deve avere il s 1 10 peso ai fini di una riforma legislativa: nei Paesi a regime democratico, anche là dove le istituisce lo Stato, le C, C. ·sono Enti autonomi e indipendenti con organi direttivi eletti dalle categorie economiche. E' significativo ricordare a tal proposito la vita effimera di un ordinamento ibrido, adottato in Turchia nel 1943, con nomina governativa del Presidente, avendo quel Parlamento, come annunciò il delegato della Ca– mera di Istanbul, già approvato una nuova legge che riconosce piena autonomia alle C. C. ·, Altre due tendenze sono risultate ben manifeste da questi lavori: la tendenza a considerare nei nuovi or– dinamenti delle C. C. le associazioni di categoria e quella ad inserirvi sempre più largamente il compito di ccstituire organismi arbitrali per dirimere le con– troversie commerciali sul piano interno ed interna– zionale. In ordine alla prima, è tipico in Europa il caso del– la Turchia e dell'Austria, dove le associazioni. pro– fessionali sono chiamate a designare in seno alle C. C. loro rappresentanti (in Turchia è prevista per– fino una rappresentanza dei consumatori, pur non trattandosi di categoria organizzata) ; notevole altresì il caso delle Camere belghe, ove. i soci posson<iJ riu– nirsi in camere sindacali per la difesa dei loro par– ticolari interessi di categoria. Quanto alla seconda, essa è attestata in maniera imponente dagli ordinamenti delle C. C.. di moltissimi paesi: Austria, Ungh~ria, Svizzera, Jugoslavia, Fin– landia, Egitto, Africa, Australia, Messico, Nicaragua, Honduras, Israele, Italia, ecc., ed è interessante ri– marc,are a tal proposito la decisione ultimamente pre-, sa dalla Camera di Commercio di Roma di ricosti– tuire e sostenere quel· Comitato ·centrale per l'arbi– trato ,che si propone di creare una ca'mera Arbitra– le Italian'.a, della quale avemmo già occasione di par– lare l'anno scorso su queste colonne (2). B1bl1otécaGino Bianco Connessioni con il C:N.E.L. Ci sembra a· questo punto di dover dire un'altra cosa: che il problema riformativo -e strutturale delle C. C. si salda con quello istitutivo del ·Consiglio Na– zionale -dell'Economia e del Lavoro. " Noi non sappiamo a che punto di maturazione si trovi il relativo progetto, nè possiamo ora discuter– ne, ma ci limitiamo ad osservare che alcune deficien– ze ivi già riscontrate e segnalate (3), deficienza di rappresentatività delle diverse categorie produttive con elementi che ne siano diretta espressione; defi– cienza é!i irradiazioni periferiche, idonee a tenere il contatto con le vive istanze economiche del paese; de– ficienza degli organi di indagine, di ricerca, di. infor– mazione; tali deficienze potrebbero essere eliminate mediante una più larga utilizzazione delle Camere di Commercio. Conclusioni Questi, brevement~, i rilievi suggeriti dalle rela– zioni e dai lavori del congresso di Roma. Certo essi si sono estrinsecati sostanzialmente nella enunciazio– ne di dati informativi i quali però debbono orientare la preparazione della nuova legge. Questa nuova legge sulle C. C., insomma, a parte le deteri;ninazioni di specie, dovrebbe, a nostro avvi– so, articolarsi intorno alle seguenti linee fondamen– tali: a) autonomia delle C. C. ed elettività delle, cari– che direttive, con meccanismo di elezione ,per cate– gorie e con lim'itata ingerenza governativa;· b) inserzione di rappresentanze. sindacali nella struttura delle C. c.· e' loro qualificazione come orga– ni di ausilio tecnico e di rappresentanza presso il Go– verno ed il C.N.E.L. .dei commercianti, industriali, agricoltori e 'lavoratori del distretto, in funzione di un'aggiornata politica economico-sociale; c) restituzione, in massima, alle e.è. di,, quelle attribuzioni di pubblico interesse già loro demanda.: te dalle leggi 1862, 1910, 1924; nonchè delega alle C, C. ed eventuale ampliamento delle funzioni già asse– gnate dalla legge 1934 ai Consigli Provinciali (sop– pressi) ed agli Uffici Governativi dell'Economiji (da sopprimere); ' I d) · riconoscimento alle C. C. di un potere di vi– gilanza e di disciplina sugli iscritti e .soprattutto del~ la facoltà di adottare iniziative e costituire organi– smi per l'incremento e l'attuazione degli arbitrati commerciali volontari, rituali ed irrituali, interni ed internazionali. GIROLAMO SANTUCCI (2) SANTUCCT G., Giustizia semplice (La camera degli. Ar– brtrali) In « Crit~ca Sociale > 1949, pag. 257, (3) ALADINO, Sia per nascere il C.N.E.L., in « Critica So– ciale » 1950, pag. 31. COME DI CONSUETO IN OCCASIONE DELLE FERIE DI FERRAGOSTO PUBBLICHIAMO QUESTO FASCI COLO DOPPIO. A CHI PROCURA DUE ABBONAMENTI NUOVI– OFFRIAMO UN_TERZO ABBONAMENTO, ·PURCHE' ANCH'ESSO NUOVO.
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