Critica Sociale - anno XLII - n. 15-16 - 1-16 agosto 1950
210 CRITICA SOCIALE fiteusi, un appezzamento di terreno, conducono la piccola azienda e conducono manualmente la .terra e attendono a tutte le necessità della produzione. Si dice che sono ad un tempo conduttori e lavoratori manuali. Viene poi la vasta famiglia dei coloni e mezzadri che, in massima parte, salve le grandi aziende a numerose colonie, si trovano nelle iden– tidhe condizioni dei primi. Abbiamo infine la nu– merosa falange dei salariati, fissi o avventizi, che svolgono un lavoro manuale nel quale sono guidati soltanto dall'empirismo e dalla tradizione, quali: aratori, bovari, bergamini, mungitori, conduttori di, macchine agricole, ortolani, cantinieri, casari ecc. L'istruzione, per essere realmente « professiona– le », deve adattarsi alle necessità pratiche di coloro , che esercitano una determinata attività: come· è pos– sibile non dare a chi è ad un tempo conduttore di podere · e lavoratore manuale le necessarie no– zioni e capacità per perfezionarsi nell'una e nell'al– tra attività, così non si può trascurare di p,erfezio– nare nelle diverse operazioni alle quali sono chia– mati aratori, bovari, bergamini e mungitori ecc. ecc. I)ico perfezionare e non qualificare, perchè in agricoltura la specializzazione non ha certo, e non può avere che in alcuni casi, lo stesso valore che nell'industria. Ma ciò che appare, anche a chi non sia pratico di agricoltura, dalla semplice enunciazione dei pro– blemi posti, è che l'istruzione « professionale » agri– . cola, per essere tale veramente, ha bisogno di am– bienti e di metodi che la comune scuola non ha e non può e, dh'ei quasi, non deve avere. La scuola è formativa e per, ciò deve essere com– plessa: può 'specializzarsi, ma rimane sempre tale con un· proprio ambiente, metodo e fine. L'istruzione cc professionale » - e lo dico in par– ticolare per l'agricoltura - vuole essere prevalen– temente pratiCJl, specifica, quindi si ambienta in prevalenza nell'azienda agricola alla quale .è desti- - nata e si manife.sta in fatti e in atti concreti.: ecco perchè · 10 scÒpo dell'istruzione « professionale » vie– ne precisato con la parola: cc addestramento » ! Non si vuole neg!jre il complemento delle nozioni o spiegazioni su ogni operazione ,e ogni pratica; ma è la preoccupaziorte di dare la capacità di ,eseguir– le che deve prevalere nella istruzione « prof essio– nale » ,offerta alla massa dei contadini. Le nozioni o spiegazioni non mirano a dare una cultura teorica quale è preoccupazione della scuola, ma ad elevare il lavoro manuale, che. non 'deve es– sere ritenuto atto ·puramente materiale e fisico, ma atto integrato, nobilitato, direi quasi, dal ragiona– mento! Le prime manifestazioni di applicazione di un tale metodo di istruzione .<e professionale » si ebbero in Italia attorno al 1885-90 per opera di uomini il cui nome non sarà mai dimenticato: alludo a An– tonio Bizzozzero, a Ferruccio Zago, a R. Vittoran- . geli, a Tito Poggi ecc., in nome e per conto delle Cattedre ambulanti di agricoltura. · Nessuno di essi pensò ma.i di di~inuire il valore della scuola, an;i:i la esaltò sempre: ma, attraverso ·l'esperienza, essi compresero che l'istruzione cc pro– fessionale » agricola può essere veramente efficace , se ·è data nella azienda agricola, se è legata inti– mamente ad ogni attività produttiva, e affermarono anche. nettamente che un Ministero di agricoltura, eminent~mente tecnico, vale a dire tutto rivolto a migliorare la produzione agricol.a e ad indirizzar– la verso determinate mète, si priva dell'arma più efficace se non guida e non vuole e non sa guidare una saggia istruzione professionale. BibliotecaGino Bianco Tutto ciò è •chiaro, direi quasi 'lapalissiano. Nel 1917 prima, nel 1932 poi, il Ministero della Agricoltura e Foreste volle disciplinare i « corsi ·professionali per i contadini» e cominciò le prime realizzazioni. Nel 1938 il Ministero della Pubblica Istruzione, con una legge di imperio fascista, volle avocare in parte a sè anche 'la disciplina dei « corsi professionali per contadini » quasi che essi possano considerarsi 'qualche cosa da accomunarsi alla scuo– la. Errore gravissimo. E' inutile soffermarci su ciò; subimmo la guer– ra, il fascismo fu debellato, ma l'istruzione « pro– fessionale » di contadini si trova oggi su per giù al punto in cui si trovava quando il Ministero della Pubblica Istruzione tentò di toglierle la base e lo spirito, volendo porre in seconda linea la partico– lare, preminente. funzione del Ministero dell' Agri– coltura e Foreste. Ora è tempo di affermare che la i.struzione « professionale agricola», per essere ta– le, deve trovare n~ll'azienda agricola il proprio ma– teriale didattico,. nella pratica di ogni giorno la esercitazi'one e quindi il mezzo pei: l'addestramen– to. L'agronomia è assurta al grado di scienza ma l'agricoltura, vale a dire la pratica, l'esercizio del- 1'.arte dei campi, si attua e si perfeziona soprattutto con l'iesperienza. Si tratta dunque di organizzare la istruzione « pro– fessiona\e » m0ltiplicando_ i corsi di addestramento e la organizzazione. di -poderi mod,ello, diffondendo la pratica del ti'rocinio ecc. ecc.; ma per ottenère risultati concreti occorrono « uomini » e « mezzi ». Quando diciamo <\ uomini » vogliamo dire « istrut– tori adatti e· capaci »: bisogna affermax,e che l'i– struzione cc professi9nale ,, ai contadini non può es– sere data da tutti. Occorre una conoscenza profon– da delle cose da insegn:ar•e, ma soprattutto una. forza di apostolato che riesca a trasformate veramente l'animo del contadino, dubbioso; minoseista, con– servatore. ,, Occorrono ·« mezzi » per rendere facile la pre– senza ai corsi ai contadini e provvedere all~ spese di insegnamento. · Ma soprattutto l'istruzione professionale deve ten– dere non solo ad addestrare a determinate opere o c:i.paèità tecniche e pratiche; ma mirare a raggiun– gere altresi la organizzazione stessa della produzio- ne agricola. ' In un Paese, come il nostro, a prevalenza di pic– cole aziende o poderi, bisogna formare un nuo;vo spirito nella ·organizzazione della produzione, svi– luppare lo spirito di associazione, rnoltip'licare fra. le piccole aziende e i piccoli poderi i servizi in comune, fra i quali è l'assistenza tecnica ed eco– nomica. L'istruzione professionale agricola, quale siamo venuti illustrando, -va al di là della scuola, penetra e si svolge nella vita; raccoglie queili stessi che la scuola elementare e secondaria ha preparati e li porta alla pratica economica e tecnica, li perfezio– na ·e li guida nello sforzo d'ella produzione . In questo campo, su questo terreno non può do– minare che il Ministero dell'Agricoltura e Foreste: arzigogolare sulla· parola cc istruzione » e farne una caccia riservata 'per il Ministero che porta tale no– me, è volere perdere del tempo inutilmentfl: Pongo ai lettori e agli uomini nostri, che stanno al Governo, questa domanda: non è l'argomento, non è il problema degno di esame, non merita di essere sostenuto? MARIO CASALINI
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