Critica Sociale - anno XLII - n. 14 - 16 luglio 1950

CRITICA SOCIALE 187 LA PUBBLICA AMMINISTRAZION Chiediamo l'inchiesta parlamentare sul funzionamento delle a~mi– nistrazioni p-,,,,bbliche. E' tempo di procedere ad una buona riforma Siamo giunti ad un momento in cui non è più possibile procrastinare una revisione severa, ac– curata, profonda degli uffici delle pubbliche am– ministrazioni. A mio avviso, il problema numero uno che si pone al Paese - quale che sia la poli– tica economica che si vuole condurre - è questa revisione del congeg·no. La quale non è soltanto riforma di norme istituzionali dei singoli rami dell'amministrazione statale, non è soltanto rifor– ma burocratica in senso· stretto, non è soltanto mi– glior ordinamento del personale. E' anche miglio– ramento e revisione dell'ambiente di lavoro, è an– che dotazione di strumenti moderni, è anche stu– dio di migliori e più snelli coordinamenti e con– trolli. Non è tanto un problema da sottoporre ai giu– risti, quanto un tema da sottoporre ad esperti di organizzazione scientifica del lavoro o ad esperti aziendali. Non è tanto un problema di radicali ri– forme che rimettano sul tappeto l'alternativa ac- . centramento o decentramento, o che vo-gliano pren– dere come punto di partenza la sola modificazione dei quadri organici del personale. Si tratta di esa– minare seriamente, a .fondo, con tecnici vissuti in grandi imprese, con la collaborazione critica degli ,utenti dei servizi pubblici, éon il conforto di espe– rienze di altr_i Paesi evoluti, quali siano i difetti organizzativi e le lacune di strumenti di un'a,m– ministrazione che è pletorica ed anemica ad un, tempo, _che ha un rendimento b'assissimo, che cam– mina. con il rallentatore. E' fondamentale rivedere su basi serie e idonee, scegliendo quindi le persone e gli strumenti ade– guati, come si debba procedere all'auspicata e ne– cessaria riforma. Ogni volta che si è parlato di riforma ammini– strativa ci si è rivolti agli avvocati. Adesso occor- . re rivolgersi ai tecnici aziendali, prima 'ancora che agli esperti di legge. Si è sempre osservata la «scatola», mai il «contenuto» di questa grande azienda alla quale gli italiani dedicano ogni gior– no un quarto della loro fatica. Dobbiamo chiedere ai cittadini, cioè ai consumatori dei servizi, criti– che e suggerimenti. Dobbiamo chiedere ai funzio– nari stessi il contributo del loro spirito critico e della loro esperienza. Dobbiamo chiedere agli esperti delle grandi imprese il loro giudizio. * * • Ecco perchè abbiamo presentato una proposta di legge per un'inchiesta sul funzionamento· tec– nico delle pubbliche amministrazioni, inchiesta da condurre, non dall'interno dell'amministrazione,1 ma dall'esterno. E' il Parlamento che deve com– piere questa inchiesta: è suo peculiare ,e primor– diale dovere, ancor prima di essere suo diritto. · La diagnosi dei mali che affliggono la pubblica amministrazione non può essere compiuta dallo stesso malato. E, d'altra parte, il ministro senza portafoglio, incaricato della riforma burocratica, avrà un prezioso materiale di stttdio dai risultati dell'inchiesta; i funzionari 'migliori saranno lieti di una collaborazione ai loro, sforzi; il pubblico sarà rassicurato da un esame obiettivo e implaca– bile compiuto da osservatori suoi rappresentanti in Parlamento. .. ,,.. Penso ad un'inchiesta seria, naturalmente, co– me ci consentono di augurarla le preziose ed esem– plari inchieste parlamentari di cui andò fiero il Paese nel. periodo susseguente. all'unità; ·penso ad una inchiesta sul tipo4.i quelle che, in Inghilterra,– precedono ,ogni grande legge, e che- costituiscono documenti probanti della vigoria critica e costrut– tiva di un popolo. L'articolo• 82 della Costituzione fu formulato appunto per·dotare il. Pàese di uno strumento va– lido d'i conoscenza e di infÒrm·azione, per aiutare il Parlamento ad essere cauto ma non imy~ovvi- sato legislatore. · Non è chi non veda che siamo ormai - supe– rato il primo quinquennio postbellico - all'angolo della strada. C'è una svolta davanti a noi, efi è sensazione comune che siamo debolmente prepa– rati ad una qualsiasi svolta. Lo strumento statale è arrugginito, pesante a ~uoversi, avaro e pro– digo ad un tempo, in ritardo di cinquant'anni al– meno al paràgone di un'impresa moderna, senza stimoli concorrenziali, con confuse e. diffuse re– sponsabilità, con norme regolamentari superate e stratificatesi meccanicamente, mancant~ di quella agilità che :una politica economica moderna esige. Tra i compiti fonda.mentali della nostra gene– razione è quello di completare la Costituzione con una buona riforma dei metodi dell'amministra– zione pubblica: cioè con una buona revisione del– lo strumento essenziale pe; ·applicare le · stesse norme fondamentali che· ci siamo tracciati. Noi dobbiamo tutti, a quàlsiasi ideologia politica dia. mo il nostro consenso, accingerci a questo com– pito fondamentale; ma sarebbe imperdonabile che non vi ci accingessimo noi socialisti democratici. ROBERTO TREMELLONI Abbonarsi aJlia « Critica Socia.le» e procu– rarle nuovi abbonamenti è dovere di tutti i socia.listi che vogliano contribuire alla à.ffer– mazi.one del socialismo nel nostro paese. Ma c'è anche un mezzo facile per aumentare la, -diffusione della rivista e quindi delle nostre idee. Segna.Iateci il nome di vostri conoscenti che potrebbero diventare no stri abbonati, o che comunque si interessa.no d ei problemi che la rivista discute. Provvederemo poi noi ad . inviar loro una copia di saggio sema ·nessun impegno.

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