Critica Sociale - anno XLII - n. 14 - 16 luglio 1950

198 CRITICA -SOCIALE LA QUJNDlClNA POLJTlCA purtroppo reali), il fondatore del qua– lunquismo opta per .•. il nulla. E ab– bocca, se ancora Togliatti gli lancia l'esca di quel partito di mezzo (com– posto di borghesi scaltri disposti a fiancheggiare l'avanzata del bolscevismo nel nostro· Paese), che dal 1945 il P.C. è disposto a favorire, in virtù di quel machiavellismo tattico e strategico che ispira gli atti dello stalinismo... de– mocratico e progressivo. Giannini è al– la ricerca di un ubi consistam. L'uni– ca attenuante gliela forniscono I vec– chi llberal9ni, F. S. Nitti e V. E. Or– landp, i quali, negli equivoci delle ade– sioni a questa o quella petizione' ··per la pace .russa, vanno ricercando luc-· cioie sotto gli archi deserti delle pas– sate grandezze. I cattolici, lo Stato e I partiti · Le note tendenze dossettlane per un governo monocolore, di schietta ispi– razione confessionale (Azione Cattollça),, prospettano sul plano dell'attualità Il problema dell'assorbimento delle mas– se cattoliche nello Stato democratico. Il Ponte vi dedica un Intero fascicolo, con pregevoli saggi di Giuseppe Ro– vero (11 problema politico dei catto– lici), Enzo Forcella (Azione 1 Cattolica e D.C.), I,.ulgi Salvatorelll (La Chiesa ed il fascismo), Piero Calam;mdrjli {Re– pubblica pontificia), e di altri eccellen– ti collaboratori. Ripensando criticamente - e stol'i– camente - il 18 aprile, il Rovero os– ser:va ,con aCutezza: « ..• la cosa grave - geave per chiunque e sotto tutti gli aspetti - non è che la Chiesa .abbia nutrito timori, del resto non assurdi, ma che · abbia cercato di premunirsi puntando con tutte le forze sulla vit– ' torta' politica di un determinato par– tito », il quale veniva di cons!'(!Uenza ad identlflcàrsi con gli interessi reli– giosi che lo espril)levano, assumendo una schietta fisionomia' confessionale e proponendosi « di dare all'Italia una organizzazione civile e politica ispira– ta ai principi del cattolicesimo », e cioè un regime,' difficilmente conciliabile con Il regolare funzionamento di una democrazia fondata sulla pluralità dei partiti e delle opinioni, e' sul loro equilibrio. L' A. attribµlsce le cause lon– _tane di questo stato d'animo intimamen– te portato ad un Illuminato e paterno dispotismo, colorato di tendem;e socia– li blandamente corporative, nell'esclu– sione delle · forze religiose dalla vita politica attiv·a dopo Il 1870 e nella si– . tuazione di « emigrati all'interno »· nel- la quale- ·successivamente si sono ve– nuti a trovare i cattolici. « Purtroppo - scrive il Rovero - tutti i partiti di sinistra oggi esistenti, pur rinun– ciando generalmente a imposJare un programma >di azione politica contra- .ria alla Chiesa cattolica, hanno non solo dato l'impressione che· tale rinun– clà dipendesse da coscienza della pro• pria impotenza in quel senso, ma non hanno impostato affatto il problema dell'assorbimento delle masse cattoli– che ». Coslcchè queste, dalle inibizioni del « non expedit » ai compromessi dei patto Gentllonl, dàl Concordato col fa– sèismo!' all'~pcrtura demo-~ristlana, ·si sono· saldamente ordinate su posizioni altrettanto intransigenti e recise di 'quelle un tempo tenute dalla democra– zia giacobina e dal liberalismo agno– stico. Che i cattolici non abbiano al– tra strada da scegliere, altra piatta– forma- da condividere, è ·purtrQppo una realtà, limitatrice di uno spiegamentò ' dei partiti democratici su programmi concreti, anzichè su dogmi e astrazio– ni. « La cittadinanza offerta a,i catto– lici nei partiti di sinistra non deve soltanto implicare un rispetto assolu– to della loro coscienza teliglosa, ma deve consentire loro di comportarsi, nel loro atteggiamento politico, secondo il loro più profondo modo di sentire, ar– ricchendo così quei movimenti ai qua– li aderissero con quei fermenti spiri– tuali che derivano dalla loro posi~l~– ne religiosa. Una cittadinanza, cioè, non di tollerati, ma. veramente di compa– gni ». Cosi come avviene, ad esempio, nel Labour Party e nei partiti socia– listi dei paesi ~ordicl. Il tema, anche, e· specialmente, per noi socialisti, me– rita più ampio svolgimento. Qui lo si accenna appena, richiamando, per 'con– nessione d'argomento, anche la posizio– ne opposta, dibattuta dal padre gesuita prof. A. Messlneo, nell'articolo Sogget,– tiv ismo e libertà religiosa, ne La Ci– viltà Cattolica del 1° luglio 1950, che tratta per l'appunto dei rapporti fra Chiesa e Stato proprio sul terreno del– la libertà religiosa, da ammettersi nel foro interiore delle coscienze, ma da negarsi negli istituti giuridici dello Sta 0 to, se implicante gli stessi diritti e doveri concessi . indistintamente '; sullo stesso piano, a tutti i ~miti professati.' L'ultimo qualunquismo Il recente discorso dell 'on. Togliatti alla• Cameral come al solito di stretta osservanza comlnformista, ma privo ad onor del vero ' di quei richiami reto– rici e paralleli avventurosi ira il no– stro Risorgimento e le rivoluzioni coc muniste asiatiche, che infiorarono Invea ce l'intervento collaterale di_ Nenni, ha provocato le congratulazioni' di un inat– teso fiancheggiatore: l'on. Guglielmo Giannini. Più che mai qualunquista, se per qualunquismo s'intende l'estempo– ranelt~ delle opinioni, fluttuanti fr~ il si ed il no verso ••., « l'oplnlon contra– ria» del tentennan-te maa-chese Colom– bi, più che mai piccdlo borgh,ise . se n~l piccolo borghese s'Identifica la cro– nica incapacità di guardare oltre ·gli interessi e le preoccupazioni del mo– mento, e di •ricercare d'ogni fatto le– cause prossime e lontane, I 'on. Gian– nini è costretto a Identificare il suo credo politico nelle sensazioni rapide e labili che si susseguono ogni giorno e vicendevolmente si cancellano e sii annullano. Il suo qualunquismo è ridot– to all'improvvisazione, come nel'la ComJ media ,'dell'arte. Nella incapacità di pro– nunciarsi e decidere fra gli opposti pericoli (non teorici ed astratti, nia I diritti del Parlamento Gli avvenimenti della Corea, con le loro incognite gravi e le non meno gra– vi preoccupazioni che suscllano; l'uc– cisione del bàndlto · Giuliano e le po– lemiche sulla possibilità e sulla vo– lontà di prenderlo vivo e di sottopor– lo a· regolare giudizio; gli accenni di De Gasperi alla necessità di Impedire - nella legalità costituzionale -,- evcn- tuali !onne / zione tare. azioni sabotatrici di quinte co– (al pÌurale), distolgono l'attè~– dalla normale ·attività parlamen- Non si , parla più di riforma elettorale, di riforma fondiaria, di ele– zioni. amministrative e d'altre cose al– _trettanto impegnative ai fini del re– golare· s-.;olgimento della vita politica interna. Circolano pe_r contro le voci più disparate e meno controllabili su propositi di rimaneggiamenti ministe– riali, di,. unioni sacre~. di governo mo– nocol0r.'e, ecc. ecc. In qualunque situa– zione, nulla è perduto se il Parlamen– to rivendica ed esercita le sue pote– stà legislative .. Tutto è perduto - per la dem'!cratica . espressione delle idee nel cont,..asto degl-i interessi - se i-l Parlamento a-bdlca alle sue funzioni. I partiti minori, specialmente quelli di democrazia socialista, devono ·oggi più che mai, nelle oscÙre incertezze del– l'ora, riaffermare ad ogni occ~sion~ la sovranità del Parlamento, perchè int~n– da il Paese! ant. v. RICCI()NE NUOVA PENSIONE BERTAZZONI Arredam. moderni - Buon trattam. - Condiz. speciali per prenotaz. L. 1650 'al giorno (vitto, alloggio, servizio, tasse) Organizz. F. Ber>tazzeni - Via Ramazzini 3 - MILANO - Tel. 266-148 S. 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