Critica Sociale - anno XLII - n. 13 - 1 luglio 1950
CRITICA SOCIALE 173 pisce quindi che alcuni parlamentari abbiano po– tuto definire l'approvazione cµe sarà data alla legge come la firma apposta ad una cambiale in bianco, .con tutti i pericoli che ne possono nascere. E' evidente infatti che ·in questo livello morale, che l'opinione pubbli<;a è concorde a denunciare, là ripartizione delle somme sarà· fatta, non secon– do la gravità dei bisogni e l'utilità delle opere da compiere, ma secondo le contingenze della politica pa:rlamentare. Sé n'è avute un significativo moni– to in una lettera letta alla Camera da un deputato comunista, che un deputato democristiano (del qùale è stato anche dichiarato il nome) ha già mandato dà alcuni giorni ai Comuni e ai grandi elettori del suo collegio per comunicare che tra i lavori pubblici da compiere (dei quali viceversa non. è stata fatta sin qui la minima determinazio– ne} è anche la strada, l'acquedotto, l.a scuola, l'o– spedale di questo e quel paese del suo collegio, promettendo il più zelante interessamento per ot– t~nere ,che 1 )'oper,a sia conç.otta a termine al più presto, Il pericolo di questa ~dilapidazione elettoral.i– stica dei denàri, sia -ehe provengano dall 'E.RP ., sia ·che vengano raccolti co~ sacrificio dei contri– buenti, è accrescil!lta anche dalla configurazione giuridica che è stata data all'Ente che dovrà prov– vedere alla esecuzione della legge. Si è introdotta una ,figura nlj.ova dal punto di vista amministra– tivo e coÌ,tituzionale, u,n Ente che ha ampia au– tonomia finanziaria, sotto l'amministrazione dì un''apposita co:q1missione,mà che, a differenza di altre aziende autonome, come le Ferrovie dello Stato, il Mon0polio dej Tabacchi, ecc., non è alle dipendenze di un particolare Ministero il cui tito– lare a.bbia diritto e dovere di controllo e sia quindi· responsabile delLa gestione ,di fronte al Parlamen– to .. fo questo modo uno ·stanziamento di somma veramente· colossale per un pàese povero come l'Italia e in cui pe:r giunta è così scarso il control– fo, ordinato d.ella pubblica opinione e più scarso ancora il senso di responsabilità dei ceti dirigenti; un siffatto· stanziamento - dicevo - viene sot– tratto ad ogni effettivo organico controllo del Par. lamento. Il pericolo, come è evidente, è assai gra– ve e merita di esser preso in seria considerazicme. E poichè, con l'attuale composizione parlamenta– re, non è neppure da mettere in dubbio l'app:r:o– vazione dei disegni di leggè 1 che il governo ha pre– sentati, bisog.na che le forze sane del paese, anche quelle che appartengono ai partiti di governo; si organizzino per costituire nel paese un eontrollo organico, pronto, lontano da ogni eccesso fazioso e da ogni 'demagogismo, ma inflessibile, per impe– dire che dellé somme stanziate si faccia uno sper– pero che, quand'anche sia determinato soltanto da un iniquo rapporto di priorità fra i diversi bi- sogni, sarebbe veramente delittuoso. · Su questo punto è da augurare che i partiti di opposizione (e gli stessi partiti fiancheggiatori che cominciano a sentir così molesta e pesante la re– , sponsabilità della Ìoro posizione) sappiano dimo– strare la rispondenza della loro azione alle n<'ces- .sità del paese e la loro capacità di provvedere in modo èoncreto agli interessi di questo. E' un vero· comitato di seria e severa vigilanza che va costi– tuito in tutta la nazione .. U. G. M. iblioteca.Gino Bianco LaCoreae il mondolibero Due avvenimenti 'domi.nano 1a scena I coreana nel momento in cui scri.viamo: la decisione, glà messa in atto dagli Stati Uniti con l'approvazione del Còn~ siglio di' sicurezza delle Nazioni Unite; di 'd.ifendere in ogni modo l'inà.ipendenza della Corea meridio– nale attaccata dai comunisti della Corea settentrio– nale; e l'affermazione della Russia di non voler in– tervenire nella questione, che viene considerata. in- terna della Corea. · · · Entrambe le decisioni hanno una importanza -gran– dissima: la prima specialmente, in quanto· rappre– senta l'elemento positivo di maggior peso nella po– litica estera di questi ultimi a1_1ni.Elemento politi– co, essenzial.mente politico più che militare. Tru– man ha ragione di dire che l'America non è in guerra, e sarebbe del resto assurdo pensare all'Ame– rica, affiancata peT di più da molti paesi democra– tici, in guerra con la Corea settentrionale. · L'importanza politica della decisiqne aµiericana è duplJice: sul terr~no immedil\to essa impedisce ·un successo di prestigio e· non solo di prestigio della Russia e dell'ideologia comunista e rinsalda la fi– ducia spesse;>vacipante (ed anche a ragione talvol– ta) del mondo· libero; sul terreno del ,futuro; essa rende di fatto operante il Patto Atlantico e, al . di 'sopta ormai delle polemiche che lo han1_10accom– pagnato a suo tempo,' ne fa uno strumento sùlla cui efficienza si può contare_ è sono d'accordo tutti i parti.ti democratki. (Anche se questo fatto riòn deye 'far pensare a speciè di unità nazhmali di' emer– genza, che sarebbero prova di pessimismo a· oltràn- za ci di tentativi di speculazioni). · · · · Fino a q1:1,alchegiorno fa l'incertezza dell'America, dovuta anche all'all:teggiamènto degli isolazionisti americani dell.a destra (a proposito, ,è curioso cl:ie i comunisti, nel loro sforzo di conda.nnare }!inizia– tiva americana, abbiano citato i giornali e gli espo– nenti isolazionisti di 'quel paese, senza curarsi af– fatto, che essi siano gli esponenti della destra più retriva, come il senatore Taft, autore di·. quèl fa– moso progetto di strozzamento dell;attività sinda– cale, che lo stesso Truman' èombattè ·coil ·sùccesso) lasciava perplessi. Era facile a proposito della Co– rea trovare sul terreno giuridico un pretestò per il non intervento e per limitare tutta l'attività' ad una campagna morale di condanna dell'aggressione. La . Corea 'non. è gàrantita da , nessun' trattato; le truppe . di occupazione americane l'kanno abban– donata da un· anno, e di pi!]- l' Amerjca .nen può riconoscere che lo Stato, coreano del sud, seppure 4a applicato alcuni dei princ;ipi "della democrazia ·iignoti al settentrione, è un paese di piena demo– crazia. Anzi, si tratta di un paese in cui la stessa America, quando era occupante, non ha mancato di svolgere un'azione di critica e di incitamento. Queste sono le scuse che gli isolazionisti potevano prendere, e non hanno mancato · di prendere, per invocare l'astensione degli Stati Uniti. Senza mini– mamente considerare che il mancato sviluppo 4el– la Corea• in senso maggiormente dem_ocratico è doc vuto soprattutto alla minaccia comunista C?e, CO'– me si sa,per esperienza diretta. in tutti i paesi> è precisamente la migliore arma di comode. dei rea– zionari. Ad ogni modo, considerazioni di questo genere non valgono se non come scuse. La difesa · di un paese dall'aggressione, comunque essa avven– ga, non può essere legata alla stretta identità di svi– luppo democratico con i dif.ensori. Non si tratta, in altri termini, di difendere una classe. dominan– te, ma di combattere una aggressione totalitaria e, più concretamente nel caso attuale, di difendere la pace mondiale impedendo all'aggressore potenziale di domani di prepararsi il terreno per altre simili aggressioni_ future, in attesa di quella definitiva.
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