Critica Sociale - anno XLII - n. 11 - 1 giugno 1950

CRITICA SOCIALE 145 esiste da un pezzo per il partito. Esso è stato risolto all'indomani del 18 aprile con una decisione, discu– tibile fin che si vuole, ma coerentemente accettata. I repùbblicani, con la loro tipica composizione populista, che i dogmatici della politica non san– no analizzare, hanno un fondo di buon senso molto più acuto di quanto non credano coloro che sono fermi al cliché dei repubblicani irriducibili nel dir sempre di no. Una volta ché la via è stata ·scelta, bisogna se– guirla: ogni politica è migliore della non politica. Ogni linea retta più giusta dello zig-zag. , Dal 18 aprile in poi non si sono verificati fatti tali da giustificare un totale cambiamento di rotta e da porre la non collaborazione con l,i. democrazia cristiana come pregiudiziale assoluta di onestà de– mocratica. Questo sentono i repubblicani e sentono anche fortemente quello che ad altri è parso e pare un nominalismo, vale a dire l'attaccamento alla re– pubblica come forma. Ma a prescindere da precise lezioni storiche, -nessun6 può negare che in Italia il regime· repubblicano si identifichi oggi con le li– bertà democratiche. Ma, e la repubblica papaUna? Proprio qui mi pare che il partito repubblicano, con la modestia dottrinaria e filosofica che tanti intel– lettuali gli rimpro,verano, abbia dato prova di agilità e di prontezza mentale. Il partito classico dell'anti– clericalismo si è reso conto che la cosidetta piatta– forma laica è una illusione, che nell'attuale congiun– tura storica non ci si può illudere· di fare a meno - in tutta l'Europa occidentale - dei democri– stiani per una costruzione democratica. I repubbli– cani hanno fiducia nelle istituzioni; occorre raffor– zarle e renderle vitali: poi si potrà a,nche rigua- dagnare il contenuto che oggi è perduto. , Due esempi classici gravano sulla nostra situa– zione: la repubblica francese, nata monarchia e consolidata a furia di tattica e di pazienza, e quella tedesca nata socialista e finita nell'impotenza. Gli esempi possono fuorviare, ma valgono in questo, che pongono il problema nei suoi termini: in una grande nazione, consolidare una repubblica, cioè un ·regime libero, è compito di estrema difficoltà e richiede infinita pazienza. I repubblicani si sono accollati questa pazienza. Ormai dovrebbe essere chiaro che essi si pongono come la possibilità di quella forza radicale, spregiu– dicata sul terreno economico, che è il pollice mo– dellatore dei regimi nuovi. Nessuno potrebbe, ad un partito dove ·La Malfà ha tanta influenza, muo– vere l'appunto di riecheggiare solo vecchi motivi romantici. e di essere insensibile ai problemi so– ciali dei tempi. Chi conosce appena un poco il partito repub bli– cano sa benissimo che esso non ha dovuto fa.re alcuno sforzo ·per ritrovare, al di sotto di ve cchi imparaticci ripetuti spesso come catechismi, un concreto e vitale senso delle necessità economiche e sociali deU'epoca moderna. Mozioni di opposizione assoluta alla collaborazio– ne non ne sono state presentate a Livorno: meno che mai poi potrebbe sorgere nel P.R.I. l'idea che una questione tattica, come la partecipazione al go– verno, possa essere motivo di scissione. Queste prove di omogeneità. e di consapevolezza daranno al P .R.I. una forza espansiva? Questo è il punto al quale sono legati - non è jattanza - tanta parte dei destini d'It~lia. ' La nostra inquieta, schizzinosa « intellighentia » politica dice senz'altro di no. E siccome anche i socialisti le han dato non poche illusioni, essa si vota al « qualunquismo democratico ». MARIO BONESCHI BibliotecaGino Bianco La questione del F. I. M. Il Consiglio dei Ministrci ha approvato, il 13 maggio 1950, un disegno di legge che pone i.i liquidazione .il « Fondo per il finanziamento per l'industria meccanica», is.tituito con il D. L. 3 settembre 1947, Il F.I.M. - tale è, per l'appunto, ia· sigla del Fondo suddetto - ~i avvia, così, a• scomparire attraverso una ge– stione di liquidazione che, affidata all'ARAR, prevede il compimento di tutte le operazioni necessarie per realizzare i crediti residui e per portare .a termine il residuo pro- , gramma di riassestamento delle aziende assistite, tuttora, dal FIM. Per tale ultimo scopo il Tesoro è autorizzato a concedere una anticipazione di IO miliardi di lire. Giunge, in tal modo, al pettine della inevitabile soluzione il nodo di una situa-zione che, creatasi con il concorso di elementi economici, politici e sociali, ha rappresentato - forse - una valvola di sicurezza per qualche tempo ma, .soprattutto, . un ostacolo ritardatore sulla via del riassesta- . mento del nostro processo produttivo. Un'ampia e, a quanto pare, documentatissima relazione accompagnerà il disegno di legge che abbiamo citato e che verrà presentato coh la procedura d'urgenza al Parlamento. Da tale . rt;lazione risulterà che le erogazioni sono state di milioni 66.618, i rimborsi di milioni 23.082, pe-r cui i,J cre– dito residuo ammonta a milioni 43.536. Diamo, qui di seguito, una tabella riassuntiva delle ope- razioni compiute dal F.I.M.: · Società Somme Somme. Residuo erogate rimborsate credito 'Breda '2r.534 rro 2r.424 Gruppo Caproni 15.401 r.590 13.8n Gruppo Fiat fa.rr5 12.n5· Ducati 4.150 22 4.128 Gruppo Tosi 2.422 916 r.506 Piaggio r.O4O 002 438 Aziende I.R.I. 5.000 5.000 Aziende minori 4.102 2.lII r.991 Piccole aziende 854 616 238 66.618 .23.082 43.536 Dal prospetto sopra ,riportato risulta che soltanto li Grup– po FIA T e ie aziende IRI hanno rimborsato integralmente al FIM i fina,nziamenti ricevuti, mentre le altre aziende han– no proceduto al •rimborso dei finanziamenti in misura varia– bilissima, che va dallo 0,5% per la, Breda al 721% pe.r le piccole aziende, ' Pevcentuali che, notiamo per inciso, .potrebbero significa– re - con molta approssima;,;ione al vero - la vitalità della nostra piccola e media industria, quando può accedere alle necessarie fonti di finanziamento, nei confronti di alcuni rami della grande industria, che sfruttano il peso politico e sociale, insito in loro, per mantenersi coattivamente in vita a spese della collettività. In sostanza, si può d~re che più di un quarto dell'indu– stria meccanica italiana si .è avvalso del1'ppera di assistenza finanziaria svolta dal F.I.M. Non è questa la sede più adatta per esaminare e valutare i criteri che hanno presieduto ai finanziamenti, alla celerità delle erogaz·ioni, all'utilizzo dei •rimborsi. Ma è· certamente poss.ibile, anche in sede di breve commento, compiere, più che u1 consuntivo dell'azione compiuta, una valutazione del– la situazione attuale e delle ,reazioni provocate dall'annun– cio della messa in liquidazione del F.I.M, Le reazioni Comi,nciamo . dalle reazioni, Possiamo dire che la ltqm– dazione del ·F.I.M. rappresenta - per l'ambiente capitali– stico come per quello demagogico-comunista - un ottimo pretesto di reazione alla condotta della politica economica del governo :" il ribasso verificatosi in borsa, ad evidente carattere speculativo, può avere, tra le altre cause, anche l'annuncio della liquidazione del F.I.M., considerata come

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