Critica Sociale - anno XLII - n. 11 - 1 giugno 1950
I costi e la confindustrià. Naturalmente la maggiore o minore convenienza che l'Italia può avere per una libertà degli scamhi, anche se li– mi.tata ai paesi par,tecipanti e,l,I'O.E.C.E., dipende essenzialmente dalla capacità della nostra industri,, della nostra agri– coltura e dei nostri servizi a concor– rere come qualità e prezzi con quelli degli altri paesi. La stretta relazione di dipendenza esistente fra prezzi e costi hanno reso più che mai attuali e di estremo inte– resse i temi proposti quest'anno alla di– scussione degli economisti e uomini d'affari nel Convegno convocato annual– mente dalla Confindustria. I risultati non hanno però corrispo– sto all'atte)la. Dotte le relazioni, inte– ressanti e nun1erosissimi gli interven– ti, ma parecchia confusione e ~oprat– tutto nessuna conclusione pratica che migliori lo stato di concorrenzialità della nostra produzione in rapporto a , FATTI E I socialisti francesie la proposta Schuman. Le proposte del ministro degli Esteri francese Schuman hanno avuto da par– te della S.F.I.O. un pronto commento attraverso il seguente comunicato: « Il Comitato direttivo, di fronte alle proposte d_el governo francese di crea– zione di una autorità franco-tedesca delle industrie del carbo~e e dell'ac– ciaio ricorda le posizioni molte volte affermate in proposito dal partito so-.· cialista: 1) il Partito socialista ha sempre af– fermato la necessità di una politica di comprensione, di avvicinamento e di collaborazione ~ra la Francia ed una Germania democratica; 2) ora, il problema tedesco rischie– rebbe di essere insolubile finchè fosse posto sul piano delle politiche parti– coJari contradittorie degli Stati in,teres– sati. Esso esige la costituzione di una autorità europea superiore a ciascuno di essi; 3) questa organizzazione dell'Europa presuppone un coordinamento generale degli investimenti e la creazione, nelle indhstrie basilari, di autorità europee che di-spongano di poteri reali su,l,la po– litica generale della produzione, degli investimenti e dei prezzi, e sottoposta ad un controllo democratico. Il Comitato direttivo constata che la iniziativa del governo francese: 1) pone il problema tedesco su un piano nuovo e costruttivo e cambia con ciò stesso l'atmosfera tra i due paesi suscitando grandi speranze; 2) affronta la questione dell'organiz– zazione europea in una forma positiva proponendo la creazione di autorità pubbliche nelle industrie basilari; 3) non cerca tuttavia di creare di colpo un organismo che copra tutta la Europa libera, anche se l'autorità pre– vista resta aperta a tutti e sottoposta al coalrollo permanente di un delegato dell'O.N.U. Il comitato direttivo crede necessario includere nell'autorità il più gran nu– mero di nazioni possibile e chiede al governo uno sforzo particolare per ot- CRITICA SOCIALE quella estera. Ciò è forse avvenuto per-' ché anziché limitare la discussione ai fattori puramente tecnici del processo produttivo con l'intento di indicare i si– stemi per renderlo più efficiente, si so– no investiti anche quei fattori che pos– sono essere considerati come le spese generali della nazione (previdenza, tas– se, imposte ecc.) che, pur se meritano la maggiore attenzione, avrebbero do– vuto' formare oggetto di discussione a parte. Vogliamo segnalare due cose di que– sto convegno. La prima è la cura che tutti hanno avuto nel non accennare al– l'altezza del livello dei salari o nel pretendere riduzioni. La seconda è l'in– tervento del prof. Vito, che ha posto H problema dell'occupazione operaia come spesa generale della nazion_e. Ci è di– spiaciuto però non vederlo trarre le conseguenze di queste affermazioni, sia in campo nazionale sia in campo in– terrlazionale. D. C. COMMENTI tenere, fin dall'inizio, l'adesione della Gran Bretagna. li Comitato direttivo pensa che la proposta francese non potrebbe avere un risultato efficace che se: 1) è compiuto urio sforzo per esten,– dere l'autorità alle altre nazioni eu– ropee; 2) questa autorità riceve poteri effet– tivi per imporre le sue decisioni a tut– te le imprese aderenti e realizzare una vera 'pianificazione delle industrie con– ,siderate; 3) i direttori responsabili dell'auto– rità sono scelti fra personalità che non abbian·o mai"-a,vuto legami finanz.!a~i con le industrie private dell'acciaio e del carbone; 4) l'alta autorità è dichiarata respon– sabile nei confronti di una autorità po– litica s~pranazionale che sia emanazio– ne del Consiglio dell'Europa e che di– sponga di poteri limitati ma reali. li Comitato direttivo pensa infine che i negoziati relativi alla creazione del– l'alta autorità dovrebbero servire a li– quidare una volta per tutte i problemi in sospeso a proposito della Ruhr: 1) mettendo in opera in maniera ef– fettiva l'autorità internazionale della Rubr come organo regionale di esecu– zione dell'alta autorità; 2) re~olando fin d'ora il regime del– la prnpriet:\ delle miniere ~ delle ac– ciaierie per evitare il ritorno del ca– pitalismo privato alla gestione di que– !-;te industriet li Congresso del Partitosocialista dellaGermania occidentale. Si è chiuso ad Ambu.rgo ili Congresso nazLom•le della S.P.D. Tra le princi– pali ids-oluz>ion,i adotta.te è quella, ap– provata con 260 voti contro undic.i e quattro astensioni, che si pronuncia contro l'entrata della Germania occi– dentaJle al Consi,gUo d'Europa. Questo v,oto impliea completa fidu– cia aUa politica preconizzata da Schu– macher. La risoluzione presentata. dal comi– tato direttivo e approvata da,! Congres– s·o afferma che l'ammissione deUa Saaa– aH'Assemblea •di Strasburgo eostituis-ce « un colpo a,i d·kLtti dei popoli a di- Biblioteca Gino Bianco 151 s•porre di se stessi e agli' statt\ti del ConsigHo d'Euro-pa ». Dopo aver sottoli-neato che « una po– litica unilaterale d,i egemonia non po– trebbe costituire una base per l'unif-i– cazi ,o.ne del.l'Europa», il congresso di– chia,ra che lo, o,fruttamento del'l'iqea eu– ropea a vantaggio delle mke di certi gruppi capjta.Jistici com,po)rta « un gra– v-e pericolo per ·l'Euro}?a e rischia di favorire i1 totalita.rism•o ori,enta·le ». La risoluzi-one pone tre al,J'entrata della Germania condizioni occidentale iin s:eno ad un organismo politico euro– peo: 1) la cessazione dello stat,o di' guer– ll'a tra g1i aHeati occidenta,li e la Ger– mania; 2) l''abo,lizione dello ~tatuto d,i occu\l)azione; 3) J'uguagUa•nza dei di– ritti della RepubbUca federa,le in seno a tutti gli or.ga -nismi europei. Quanto al pia.no Schurnan il Congres– so fa d-ipendere la posizi-001-e defi-niti,va del pao·tito socia-ldemocra.tico da ~re al– tre condizioni: 1) assoluta uguaglianza di tutti i pa,rteciop<mti; 2) Abolizi ,o.nè deLl,o sta,tq– to della Ruhr; 3) Riconoscimento a,l po,p·olo tedesco del d-iritto d,i decidere ess·o stesso del regime di proprietà nel– la sua eco-Il!om-ia. Organizzazione sindacale InInghilterra Riassumiamo un articolo di Ray Boy– fleld, segretario della Sezione organiz– zativa del Congresso delle Trade Unions britanniche. Il Congresso delle Trade Unions non ha persona,Ie &tJip·endiato se non nei suoi uffici centrali di Londra: però in più di 500 regioni dell'Inghilterra e ·del Gal- les H lavoro del T ..U.C. è effettuato dai Consigli Sindacali, i cui membri pre– stano la loro opera volontariamente. Questi Consigli s(\no formati dai dele– gati delle varie sezioni sindacali loca– li; le loro funzioni non riguardano la politica sindacale, che è di competenza d~i sindacati nazionali e del T.U.C. ma l'organizzazione, l'educazione e la amministraziòne. Essi hanno una no– tevole autonomia. Attualmente vi è una gran diversità nell'entità e nelle risorse finanziarie delle varie Federazioni: una di esse è composta di 70 Consigli, un'altra di più di cinquan1a, mentre cinque di esse rappresentano meno di dieci Consigli. La media è formata da 25 Consigli e questa è considerata l'entità migliore. Le federazioni non possiedono alcun potere generale, ma si pensa che esse acquisteranno una sempre maggiore autorità e prestigio col seguire d 'accoÌ-– do una comune linea di condotta e col fornire utili servizi. In questo modo esse possono .,diventare un prezioso mez– zo di collegamento tra il T.U.C. ed i !:I'ra,des · CouncHs, ed esercitaTe a.i.l'in– terno della loro area d'influenza una utile sorveglianza che abbia lo scopo non di comandare, ma di guidare e consigliare. E' stato proposto, per esem– pio, che le Federazioni. convochino del– le conferenze per studiare i vari aspetti deiU'attu"'le politica sindacale. In que– sto modo si potrà maggiormente dif– fondere la conoscenza dei programmi decisi a nome del sindacalismo nel suo insiçmc dalle delegazioni dei sindacati ai Congressi, ed i Consigli sindacali 'Ver– ranno aiutati nel compito di porre in atto tali programmi nelle loro zone. A queste conferenze la politica sindacale può venire spiegata da conferenzieri iin:Viati da.I T.U.C., djscussa e commen-
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