Critica Sociale - anno XLII - n. 10 - 16 maggio 1950
128 CRITICA SOCIALE 18) SilveHe, Ha 13,50 ci~ca. Il podei"e è diviso in due parti ed ognuno la·vora la sua 19) Silvelle 11, Ha 13 ci,rca. Il l)lodere è di,viso in due parti e ognuno lavora la sua. 20) Tena, Ha 26. Il podere è div1so in due pa11i. U~a è la– vorata dai legatari, l'alt.-a costituente la parte di due f.ratem e della vedova del ca,poccia è lavorata per la maggior parte a mezzadria ed H' rimanente dagli eredi (era uno dei poderi più vasti). 21)· Va/.di·ranco, Ha 8 cir,ca. Il podere è stato diviso in due parti. Uno degli eredi ha venduto la sua parte e l'al– tro. frateHo ne lavora u,na ,piccola parte e il resto è sta- to dato a mezzadria. · 22') Vigna/e, Ha 8 ci.rea. n podere è ·'stato venduto, il lega– tari-0 aveva tutte femmine ed è morto in gio,vane età. 23) .4stucci, Ha 9 circa. Il podere è stato diviso in tre parti, due lavorano le loro iparti, l'aHro ha messo H colono. 24) Cagnano, Ha 8,50.' Il podere è unito, però un fratello è in Amerka e l'altro !lavora tutto il terreno. 25) Lago, Ha 13,50 circa. H podere è diviso in tre pa•rti ol– tre gli appezzamenti dati illl dote aJ.le ragazze s·posate. Due dei legatari lavorano 'la loro parte, l'altro ha mes- so il . colorio. 1 26) Maga/do, Ha 11 ci,rca. LI podere è stato diviso i.n tre parti ed è lavorato dai legatari. Gli altri poderi non ricordati sono rimasti integri l{). Il periodo del dopo guerra che va dal 1918 al 1940 è stato assai critico per i coloni legatari che si trovarono quasi tutti nella necessità di far debiti; il periodò di guerra e dopoguer– ra attuale, con i sm,s.ididei militari, l'abbondanza del mercato niero e anche la salita dei prezzi del bestiame ha permesso a tutti i coloni di riassestarsi e oggi si trovano bene econÒmi-· camente e ciò durerà finchè la discesa dei prezzi non li col– pirà di nuovo. In via generale le case coloniche sono j.ri buone condizioni perchè tutti ,le hanno riparate o ing,randite, la casa deperita è 4uella di « J'ordenovo ». I terreni sono tenuti discretament~. Data la su<;!divisio~ dei: poderi il bestiame è in un certo senso diminuito, specialmente quello da lavoro. Tolte poche eccezioni, buoi grossi da lavoro non se ne trovano mentre 'abbonda il vitellame, il bestiame ovino e &llino. ' Le concimazioni con staJ.latico in alcunJ podie,risono scarse perchè manca il ·bestiame. L'uso dei condmi: chimici è quasi nuHo. Da qualche anno è stata ripresa anche la coltivazione del tabacco che molti coloni legatari non praticavano prima. Questa coltura potrà forse 1:insan.guare la gràma economia dei pcideri. . ~ ' Tutto ,ciò significa che la piccola proptÌletà contadina costituita per legge e ,senza attenta, selezione è minacciata da molte probabilità di insucc 'es.so . L'insuccesso è ~icuro quando la nuova piccola proprietà non viene sor,retta. da di– rezione tecll!Ìca efficiente, da avveduti aiuti finanziari deri– vanti da una sana politica creditizia, da una sa•naazione èoo– ·perativa. In ,ogni caso occorre ,pr.evenirne, con apposite di-– ~pos_izioni legi>slative (in vigore in tanti altri pae;i), la ~<!tro– cess1one e la frammentazione. Uno dei primi problemi pratici che si affacciarono all;atto della immissione in proprietà dei contadini nella tenuta Fran– chetti fu la necessità di precisare la persona del legatario: era il «capoccia» come individuo, oppure tutta la famiglia colonica? lPet questo caso particolare si volle interpretare il la.scito nel senso che oon solo il «capoccia» era il benefi– ciario, ma tutta fa famiglia: E questa fu la prima causa del disastro perchè gli aventi diritto cominciarono subito' a pre- tendere la quota. · Queste sono esperienze che ammaestrano e ammoniscono : i salti nel buio, fatti ostentando disprezzo. per le esperienze d~l passato, sono pericolosi. Avviene oggi che ancor Ji>rima d1.av~ r la t~~ra dalla riforma, nelle famiglie ricompare la p~1~os1 del d1r1tt~ dei singoli componenti. Diritto alla terra e d1htto alla stabrlità sul fondo sono titoli che fra -non molto avranno un loro merca·to. ' ALD0 PACANI (1) Per ragioni di ,-pazio abbiamo tolto daWelenco alcune csempli,fiicazioni. Questo non altera la visione genera11'é del qua,d,ro. (Nota di C. S.). BibliotecaGino Bianco Nuova legge sulle locazioni La mwva ~ge sulle Loca'Zi<»tri che sarà prossimarmtf'nte votata. alla unanimità doUa Maggioranza D.C. della Caime– M e p,r,armruJ,gat,a con la m<Msvma urgenza, p,e,rchè i pa&r,oni di cwa h(l/11;/10 a'S'sotufio ~istogn.odi moominc-we a percep·ire gli an.111nMti, a,P poggiJa it suo eo0>nte,nuto ideologico sO'ciale e mo.Ml//1 su questti tro purl,ti: ' I 0 - « Si deve tendere. ad una più efficace tutela del dirit– to di proprietà»., ( 9n. Roocheit6i, A tfii Pa,,.lamentari, pag. 78o3). i" - « ...vi è la necessità di ristabilire integralmente il dùritto dd proprietari (di immobili)». (S.rm, .. Zoli - Rela– zio,nÌe). 3° - « ...il diritto del proprietario deve prevalere su quel– lo dell'inquilino». {S//Jn. Z.oJi,i.d.). E a tali prmciipi s inf,ormano lo spwito e Ja lettera ddla l,e,gge redana dai Democristoiam{ Ecrnne la dMnostr,a;z,i,one. La maggioranz~ respinge il Disegno di Legge del Minist~ro. Il disegno di legge « base » era stato. presentato alla Camera dei Deputati nella seduta del 20 s,ttembr·.c 1948 dal presidente del Consiglio D~ Gasperi, dal ministro liberale Grassi, che Io aveva studiato e redatto, e da b,n alt,i quat– tFo Ministri d.c.: Scelba, Vanoni, Pella, Tupini. Ma ci-rea un, mese dopo scop[}iava lo scandalo. La Maggioramza d. c. - fatto nuovo negli annali parla– mentari - JJ,rendeva tJe.cisa,rnmtJe p,osizion,eccm1tr:o il « suo» GO'l,{elrlnlo, respingeva in blocco il Disegno di Legge del Mi– nistero e dichiarava che lo avrebbe sostituito con un Dise– gno di Legge pr·oprio. Che cosa era avvenuto? Il 18 ottobre 194&la Confedil,izia radunò i•n Roma i pro– prietari di case di tutta Italia e, dopo aver lanèiato i ful– mini di rito contro il Governo ed il SUQ Disegno di Legge «:scandalosamente favorevole agli inquilini», presentò un Ordine del Giorne, che i convenuti votarono per ·acclama– .zione e che gli Italiani devono conoscere. Eccolo: « -L'Assemblea: generale straordina,ria dei deÌegati dèi pro- , prietari di fabbricati di tutta Italia, riunita in Roma il 18 ottobre 1948, presa visione del disegno di legge in materia di 1ocazione di immobili urbani testè p.resentato all'esame delle Assemblee legislative, insorge contro di esso e soleno nemen;te richiama: l'attenzione dei legislatori e della pubbli– ca opinione sulle tniquità del detto disegno, che viola i prin– cipi dell,1.Costituzione in materia di proprietà privata: ri– chiama alla coscienza dei rappresentanti del 'popolo le pro– messe fatte ciFca .Yabolizione di tutti i prèzzi · politici, pro– messe i,l cui inadl!tllpimento potrebbe determinare una pro– fonda· modificazione deg,li orie.ntamenti politici del Paese; clà mandato agli organi direttivi della ,Con,federazione di opporsi ne11a maniera più energica ad un disegno di legge che provoca non ,soltanto un danno definitivo e irrepa,rabile ai proprietari di fabbricati, ma soprattutto lede gli inte– ressi generali celle categorie produttive». ,P,iù chiaro e risoluto di così è difficile esprimersi : non ~nca nulla, neppure i-1·ricatto del cambiamento degli « o– rientamenti poli,tici » alle prossime eleziorui. Dopo di che gli « organi di,rettivi » della Confedilizia hanno immediatamerite iniziata la manovra negli ambienti responsabili della D.C. e hanno senza eccessive di.fficoltà ottenuto il risultato voluto. De Gasperi e gl,i altri quattro Miniistri d. è. presentatori della Legge... mollavano e le re– sistenze del liberale Grassi furono presto t~volte. L'8 marzo 1949 la Maggioranza d. c. presentava alla' Ca– mera il «suo» Disegno· di Legge, le azioni delle grandi società immobi.Jiari salivano di quota. . Occorre mettere subito in evidenza i due pri•ncipali e più . importanti scopi della Confedilizia: · 1) impedire la proroga di .sette anni prnposta dal Mi– nistro Grassi e ridurla ad un anno; '
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