Critica Sociale - anno XLII - n. 10 - 16 maggio 1950

CRITICA SOCIALE '127 La del • • s1tuaz1one attuale lascito Franchetti Come abbiamo detto n;elfascioolo precedente pubblicoodol'articclo del compagno Pagani 1141· la riforma agrciria,abbiamo aperto una discus– sione. alla quale fin dal prossimo numero par– teciperronno i compagni che hmvno dedicato stu– di a questo argomento. Nell'attesa, imcora il compagno Pag/J//1/i ci man'ila queJttostudio che volentieri pubblichia– mo, d'ato l'm,teresJte, su cui è inutile richicuma1<e l'attenzione, della documentazione i:ruedm:o che e~so offre.• LA CRITICA SOCIALE Veroo la fine del 1917 morì in Città di Castiello il senatore Leopoldo Franchetti, proi:trietario, fra l'altro, di una fattoria di 48 poderi. Le disposizio11ttestamentia:rie riguarda~ti tale fatto~ia sono le seguenti: « Condono i rispettivi debiti a tutti quelli tra i miei coloni che ,risulteranno miei debitori .il giorno della mia morte. Lascio tutti i poderi di mia proprietà che saranno dati, a mezz adria il giorno della m.ia morte, insieme con le rispettive ce.se coloniche, stalle; capanne ecc., e con le rispettive stime di propriietà padronale ai capoccia delle famiglie coloniche che ,rispettivamente li terranno a miezzadria il gioftlj() della mia morte anche se avranno dato o -ricevuto licenza per la fine dell'anno agrario in corso. « Voglio che sia decisa in<1,ppellabilmenfudai miei ese– podere. E spiega la spiccata tendenza al frazionamento' con la assoluta liber-tà di disporre lasciata dal senatore Fran– chetti ai nuovi .piccoli proprietari. Tutto questo, del resto, era stato chiaramente previsto da un altro studioso, il Tassinari, che ne fece oggetto di una comunicazione ai Georgofili (G. 'ra55inari: OS'Jlelrvazwn;j sulla fomwZW<n'I! deNa piccola pro– prieJà ecc.~- Atti dell'Accademia dei Georgofi.lj, 1921). La situazione attuale In questi giorni è stata utimata un'indagine tendente a ri, levare la situazione attuale dei singoli poderi. · Faccio segui,re i dati grezzi riguerdanti i singoli poderi, poichè sairebbe un vero peccato togliere loro, con l'elabom– zion,e, quella freschezza elementare che li rende tanto com– prensibili ,e di tanto efficace insegnamento: 1) Bosco, Ha 10 ci-rea. H podere è stato diviso in due parti. Essendoci da ambo Oe parti diversi fratelli, due di que– sti hanno preso Je parti dei fratelli u,.ce,nti. Un fra– tello di una parte fa H cal'zolaio, iii frateHo dell'altra è andato a coltivare la quota del podere· dei Ra,ncbi di Up,pia,no toccata in dote aJ!la mogli'e ed ha preso \n af– fitto le quote degli altri frate!U della moglie. 2) Ca' De Cigni,. Ha 7 ci-rea. II' podere .è stato diviso i,n quattro parti. Un f.rateHo lè morto ed ba: Iasciafo in pa•rti uguaJ!i a'i fratelH superstiti. La ved~va dell'adtro frate1'lo morto ha venduto al cognato Menchi Dome– nico. GU a-Itri due fratelli abitano neHa casa e f"'1'1o lavora,re i'l terreno di loro parte a mezzadria. 3) Capanne in Monte, Ha 16,•50 cir,ca-. Il podere è di-viso in due pa-rti, una è lavorata dal legatario, -l'altra è s,tata venduta e il legata.rio erede è andato a contadino (a mezzadria). Ca,panne in Pùano di Sopra, Ha 11,50. H podere è rima– sto intatto, però i giovani legatari ·banno messo il con– tadin_o e non lavora.no più la terra. 5) Casa B,ianca, B;a 6. Il podere è stato \Jiviso in due. pa.-– ti, un f.ratello è morto, l'aJ!tro fratello lavora anche la cutori testaimentar.i ed in mancan,za dalla; personia che sarà al,l'uopo designata dal mio erede universale, ogni e qualunque controv.ers-iache sorg,esse eventualmente per la esecuzione del ; 6 > lascito fra le famiglie coloniche interessate ed in seno alle · famiglie stesse... ». parte della vedo-va.. . 1 Casci-ne, Ha 10 1 circa. H podere è intatto, ~rò una parte è ceduta a m,ezzadria e p•resto an.che l'attira dato che nessuno dei figli dei legatari fa il contadÌno, uno è no-ttore in ~medicina, l'altro è perito ag,rario. « I precedenti legati s i ritengono Hberi da qualsiasi tassa di successione la qua.le sarà a carico del mio erede univer– sale~- A ciascun ce.po famiglia fu dunque lasciato ih do~azione : il podere, le scorre, l'abbuono dei debiti, il tutto senza oneri di sorta. T.rattandosi di poderi a: mezzadria è facile arguire, anche senza prenderne diretta visione, che si tratta di p.iccoleazien~ de autonome, capaci di vita propria per quanto, in regime di mezzadria, collegata fra loro da quella mirabile organiz– zazione che è la fattoria delJ!Italia Centrale. Rilievi compiuti nel 1930 Stralciamo dà: uno· studio sulla formazione della proprietà contadina nell'altro dopoguerra -(Istituto Nazionale di Eco– nomia Ag.raria: I=hforta sulla piic,00/a pr.0<prietà ecc. ; voi. V: Zeno Vignati: Um/7,rtia - Roma, 193,) i seguenti giudizi: « Quanto abbiamo detto, circa lo scarso uso dei fertilizzanti chimici, la mancata scelta delle -sementiecc. niellepiccole pro– prietà coltivatrici di origine, diremo così, onerosa, deve esten– dersi anche alle piccole propriétà sorte dalla ieredità F-ran– chetti, ma per qùesta occorre dire che, a differenza delle altre, si riscontra, nei membri della famiglia, una scarsa volontà lavorativa, una notevole trascuratezza nel compiere le operazioni colturali, ie poco o punto senso di risparm.io:. (pag. 32). E ancora: « Le nuove piccol,e proprietà dell'ere~ di1à Franchetti, per quanto fos.sero provviste abbondante– mente di scorte vive e morbe, sono andate i-n continuo re– gresso; si sono fortemente indebitate, frazionate e, per molte di esse, la fine è inesorabilmente segnata. E sarà bene, perchè, ad organismi anemici ·che non seppero prosperare pur pos– sedendo gli elementi capitalistici necessari all'esistenza, ·è op– portuno succedano organismi vitali, ben condotti» (pag. 43). Il Vignati dioe che il regresso tecnico è dovuto al fatto che ai mezzadri diventati proprietari è venuta a mancare una efficiente direzione tecnica e una adeguata dotazione di capi– tali necessa·ri: fatti che ostacolano la gestione autonoma del Biblioteca Gino Bianco 7) Casina .di SIJl!)ra, ha 13 circa. ll podere è stato diviso Ln tre parti e ognuno dei legatari lavora la sua parte. 8) Ca-succia, Ha 7 circa. [l podere è stato diviso in tre pa.-– ti-. Una è stata venduta le ailtre due i legatari le ba,nno date a lavorare a mezzad,rla. 9) Fontanel-le I. Ha 11 cì,rca. 11 podere è stato di-vi-so in due parti, ciascuno lavora la sua; UJDa di queste parti. è stata .-idi,visa per dare la parte a un frateJ.Io uscito di casa. Ci sono diversi• altri frate!JI che dovranno di– vidersi non potendo più •viv,ere i,n un posto divenuto 10) 11) 12) tro,ppo pi-cco,lo. Fornace Montesca, Ha 4 circa. H podere è unito e Io la- vora u.n colono. I legatari uno è· in America ed ba ri– mandato parecchi denari, uno possiede un molino e fa il mugnaio con altro socio. L'a-ltro fratello è commer– cia,nte. Greppe, Ha 8,50 clre:a. Il podere è. diviso i-n due p~rti ed ogni erede lavora la sua. OLmitello II, Ha 14 ciJ1Ca. li podere è ancora unito ma essendo gli eredi sca•rsi p. braccia, una parte viene la– vorata dai medesimi e nell'adtra c'è il colono. 13)' Pala%%elto, Ha 10 cirea. li' podere è ancora unito. So,rio stati venduti piccoli a,ppe~zamenti per dotare le sorelle, viene lavorato dai legata_ri. 14) 15) 16) 17) Palazzo, Ha 10 · circa. Il podere è stato diviso in due parti, in ognuna c'è i,! mezzadro, solo uno dei I·egatari si è riservato un pezzo df terreno che lavora diretta-, . mente. I legatari e i figli sono avviati a mestieri dif– ferenti. P111'stino ·di Sopra, Ha 2,50. li podere è diviso i:n. due par– ti . e ognuno lavora la s.ua. Ranchi di Up·piano, Ha 11! ci.rea. Il podere è stato dlvis,o in molte ·pàrti ma la pa•rte delle donne e di un fratelfo sono state add<>M1ate a quelli che soµo rimast1 a lavo– raa-e il podere e che formano quattro famiglie. R-ignaldello, Ha 6,90 circa. Il podere è stato diviso in quattro parti, una è stata rlassorhia dai legatari per– chè l'erede è morto e non era coniugato. Uno de! le– gatari ha venduto la s,ua pa-rte, uno la -lavora e un al– tro l'ha affittata. I figli di questo, due sono maestre e tlJlo è agente rurale.

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