Critica Sociale - anno XLII - n. 9 - 1 maggio 1950
CRITICA SOCIALE 117 che abbisogna all'uomo moderno. Fenomeno che porta a queste conseguenze nefaste: « Irµmaginate che sia penetrata in una di queste teste deserte una sola piccola idea, e che questa si gonfi, invada, e non trovi altre ideP, che la tengano in equilibrio; immaginate che devastazione, che pervertim_ento quella piccola idea può produrre nel sentimento e nella vita intellettuale di quella persona!». Noi non abbiamo bisogno di immagmare: la realtà che sta davanti ai nostri occhi è di per sè fin troppo eloquente e dà al_le parole di Turati un va• lare profetico. Queste premesse portavano Tu:tati alla logica con– clusione che non si può, che non si deve lesinare l'istruzione, che non si puè, e non si deve arrestare il movimento di pensiero se non si vuole che le nozioni restino nella testa come un corpo estraneo, e bisogna quindi integrare l'oper-a manchevole della scuola col libro, col libro che deve circolare fra le 'masse popolari come un viat-ico indispensabile per la sua vita, le sue lotte, le sue conquiste. Facendo seguire alle parole i fatti, con altri va- _ lentuomini fondava la Federazione delle Biblioteche Popolari, che operò fruttuosamente per alcuni anni promovendo un attivo movimento ·che non è del . tutto dimenticato. Poi fu la guerra, il fascismo, un'altra guerra: di- struzioni, dispersioni, a cui bisogna aggiungere la epurazione fascista delle biblioteche, seguita dalla epurazione antifascista. · E si è così giunti. .. al deserto o quasi. Tutto è da rifare - dicono gli esperti - .. La dottoressa Anita Mandolfo, riferendo su questo te– rna al Convegno Nazionale di- Palermo del novem– bre 1948, dava come esistenti e funzionanti in Ita– lia circa 1200 biblioteche popolari, in tutto! Siamo, dunque, il· fanalino di coda del convoglio internazionale della cultura popolare. · · Se fosse qui Lui riprenderebbe la sua « vecchia idea 11 e ricomincerebbe malgrado la concorrenza soverchiante del cinema, della radio, e l'infatuazione popolare per alcune forme di sport e per i con– nessi giochi di fortuna che distolgono le folle da svaghi intellettualmente più fecondi, ma meno ec- citanti. · E certo si ergerebbe fieramente contro le fitte e contFastanti schiere .di coloro che non sanno che farsene della cultura se non è «orientata»; orien– tata, anzi orchestrata, ai fini di assicurare o di conseguire il predominio del « Partito »; gli uni e gli altri mossi dalla credenza fallace, ma sempre risorgente, di giovare alle fragili creature umane, che avrebbero bisogno del paraocchi per infilare la strada della felicità . ANDREA TACCHINARDI La Russia • • postbellica sov1et1ca Un quqdro obiettivo < L' Acoademia americana di scienze politiche e sociali;, di Fi!adelfia ha d,dicato il volume del maggio 1949 dei su•Ji Annali (1) al probi.ma del ruolo presente e prospettico del– l'Unione Sovietica negli affari mondiali. La tend·,nza della evoluzione sovietka, 1-e basi dell'eco1omia e del potere poli– tico sovietico e l'esercizio di questo potere e la sua i•1flum– za in parecchie garti del mondo, nota l'editore del volume nella sua prefazione, hanno un interesse diretto maggiore di quanto non abbia,10 mai avuto per tutti i popoli, inclusa la Am:r-ica. Egli, r-ilevando le difficoltà di formarsi un quadro coerente e obiettivo degli sviluppi e della politica della Rus– sia sovietica; presenta gli scritti raçcolti come il risultato degli studi di un gruppo_di noti competenti dei problemi cl.Ila Russi.a attuale, i quali, malgrado queste difficoltà, continua– no, onestamente e con d.vozione alla realtà effettuale, nello sforzo di informare sè e il pubblico suile tendenze fonda– mentali dell'-,vduzione sovietica nel dopoguerra. Gli studi, dopo una introduzione nella quale si esamina10 le recenti tendenze del sentimento popolare nel periodo tra la guerra mondiale e la « guerra fredda>, sono raccolti nel volume in quattro sezioni prindpal,i: vita politica e sociale, vita eco– nomioa; tendenze culturali, politica estera. Per limitazione di spazio, avverte l'editore, non è stato possibile però inclu– dere nJ volume studi su alcuni aspetti pure importanti della evoluzione sovietica, come, ad esempio, l'esplorazione e Io sfruttamento di nuove risorse naturali, Io sviluppo dei tra– sporti, ·le tend,nze nuove nella pittura e nella musica come 11ella ricerca scientifica in altri campi oltre a quelli consi– derati, e gli sviluppi nel controllo dell'opinione pubblica e dello stesso partito. Ma, così com'è, il volume rappresenta indubbiamente una sostanziale e obiettiva messa .a punto degl-i sviluppi e d"gli orientamenti attuali dell'UnioJe sovietica per ciò che riguar– da gli el,m:nti esseniali d·:lla sua politica interna e della sua azione internazionale di interesse e portata universali. (1) Arnals of the American Academy of political and 10- efal Sclence: The Soviet Unlon sloce world wa.r ·II. Edited by Ph. E. Mosely, Voi. 263, May 1949, p,p. 1-211. BibliotecaGino Bianco II quadro che ne- risulta è in sostanza il ripristino in pieno e l'in:;,sprimento, dopo la pare1tesi del:Ia gu rra, dei motivi tradizionali fondamentali, connessi e interdipendenti, della seconda rivoluzione staliniaca, che _sono: I'i-.1dustrializzazio– ne pianificata e centralizzata d J paese e la continuazione ,della « rivoluzione industriale», della « costruzione sociali– sta» come è chiamata l'attuale fase della rivoluzione succes– siva alla fase « hsurrezionale »; il predominio totalitario dJ Partito comunista e della sua ideologia su tutta la vita sovietica; l'espansione del còmunismo sovietico nel mondo. La politica estera Non possiamo occuparci ora degli aspetti della politica e– stera della Russia sovietica e ·delle tendenze culturali che vi sono strettamente connesse, esaminati nel volume, sui quali ci riserviamo eveJtualmente di ritornare, intend~do qui li– mitarci ai due problemi fondamentali dellà organizzazione economica e di quella politica nelle loro connessioni essen– ziali, quali risultano d,all'ampia documentazione offerta dal volume. Ci basterà qui rilevare il ritorno, anche ,neJ.Iapoli– tica estera, della Russia sovietica alle direttive prebelliche, col passagg-io dal « nazionalismo sovietico » del tempo di guerra al « patriottismo sovietico» rivoluzionario del· dopo– guerra, cioè dal patriottismo russo rimesso in onore quando, come nella Francia nel 1793, il grido « la patrie est en dan– ger » scatenò un generale entusiasmo popolare e un ardente sentimento patriottico per « la guerra della grande patria russa», « la guerra nazionale di liberazione», al ripristinc– nel dopoguerra della filosofia pr,bellioa dell'espansione mon– diale del comunismo sovietico, messa in sordi1a durante il conflitto e usata ora dallo Stato sovi tico come arma contro i suoi alleati di ieri e i periwli dell'« accerchi.amento capi– talistico >. Come nota Merle Fainsod nel suo articolo sul « Ruolo postbellico de\ partito comunista», è guardando alle prospettive di un conflitto fra Orie1te ed Occidente che que– sto ruolo deve essere considerato. La missio1e sp~ciale che . 'il Partito si propone è appunto quella di riaffermare il suo controllo sopra tutte le fasi della vita nazionale, sentendosi chiamato, in un periodo di grave ténsione internazionale co– me la prese::i_te, a risvegliare ancora un senso di crisi nelle
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