Critica Sociale - anno XLII - n. 7-8 - 1-30 aprile 1950
CRITICA SOCIALE 97 dito che egH subisse nuovi attacchi durante le recenti elezioni per il Senato, che non ebbero maggior suc_– cesso. Il dilemma del governatore Dewey è tipica– mente quello che il Partito repubblicano sarà costretto ad •affrontare per molto tempo ancora, e sul quale non d-O;bibiamosoffermarci qui. Gli uomini d'affari americani, con molto minore esi– tazione dei politici, asseriscono che la · -stessa .Ame– -rlca, la quale, a -causa delle prospettive di una Europa e di un'Asia impoverite, sembra aggrapijàrs•i ad una teorfa economica quasi neolitica, è del resto ,sulla via del comunismo. John T. Flynn ha recentemente in– ventato una variante della teoria. Il socialismo bri– tannico, dichiara egli, è a metà strada tra il fascismo e il comunismo e non ha altra s0elta. L'iidea è .troppo poco plausibile per avere molti ef– fetti politici. Il pericolo con-siste nel fatto che essa può accecare gl:i uomini d'affig_i americani sulla realtà e che essi comprenderanno il mondo in -cui vivono così poco come i dirigenti del Cremlino, che sono stati un altro gruppo di ingannatori. I nostri uomini d'•affarj, ·certamente, non sono così potenti come gli oligarchi comunisti, ma essi rron sono impotenti, e nella loro cecità possono diventare pericolosi. Noi dobbiamo quindi fare del nostro meglio per illuminarli. Per far questo,· la prima cosa da porre in evidenza è che nessuna nazione nella storia mod<erna ha mai perso le sue libertà per inavvertenza. Nessun popolo si è mai servito d,i libere elezioni per annullare il suo potere di suffragio. I sistemi totalitari sono stati im– posti ai popoli' in penioili di convulsioni sociali, quando le minoranze di destra o di sinistra hanno trovato pos– sibile assicurarsi il controllo del governo. Consce che nessuna li,bera elezione avrebbe mai conval:idato la loro autorità, queste min-0ranze hanno distrutto la de– mocrazia. ·sia con il cinismo completo -dei nazisti, sia con l'insieme 1H cinismo e di illusione dei comunisti. Bisogna notare; in secondo luogo, che i regimi so– cialisti o quasi socialisti, che hanno cercato di con– trollare la vdta economica ·attraverso il. proce-sso de– mocratico, hanno così poco intaccato le libertà dei loro popoli che due di questi governi, in .Australia ed in Nuova Zelanda, sono recentemente stati ·sconfitti nelle elezioni. In Gran Bretagna le prossime elezioni (2) saranno probabilmente combattute aspramente; se i Tories saranno sconfitti, non sarà perchè essi saranno stati nell'dmpossibilità di raggiungere le orecchie de– gli elettori, ma perchè non saranno riusciti a persua– dere le menti e le coscienze di questi. Essi perderanno le elezioni, se così sarà, per la stessa ragione per cui i repubblicani americani le perdettero nel 1948. Q~esto uon sign,ifica che ogni 'particolare del socia– lismo democratico sia da difendersi o che ogni suc– cessivo passo verso il controllo politico dei processi economici dn .Amei:ica sia sempre giustificabile. Mia, quali che siano le differenz.e fra gli Stati Uniti e le nazioni socialiste o quasi sociaHste del Continente, noi abbiamo in comune la volontà di servirci del potere politico per mitigare le ingiustizie che derivano dalla aumentata centralizzazione del potere economico, che è propria di una società tecnicizzata. In questo modo non sono necessari movimenti poHtici suscitati unica– mente dal risentimento dei ceti defraudati e mi·rànti ad un rivolgimento rivoluzionario della società: la società si muove a passo a passo verso una più tollerabile giustizia. · La nostalgia degli uomi~,i d'affari americani per la « never-never land » del puro « lalssez faire » è dop– piamente ironica. Prima di tutto, la comunità degli afl:ari ha cercat_o, fino a tanto che ha potuto, di pie– gare dl potere politico ai suoi fini, violando ogni prin– cipio di libera iniziativa. La politica dei dazi sostenuta in .America dal Partito repubbhlcano non è certo in armonia con i principi del « laissez faire » ; nè lo sa- (2) L'articolo è stato scritto poche settimane prima delle recenti elezioni Inglesi (Nota d. Critica). B1oltoteca \,;,lrlO l:jlar co rebbero quei progetti, come la « Reconstruction Fi– Il'ance Corpora:tion », che, concepita originariamente net periodo di Hoover, era destinata a garantir~ alcune delle più vacillanti imprese d'affari americane. Le proteste si alz,ano contro l'uso del. potere politico nella vita eco– nomica, quando le masse cominciano a ,servirsene per· allargare le loro possibilità ecouomiche, per frenare la centralizzaz-ione del potere economico e per assicu– rare la fondamentale sicurezza economica. La comu– ~ità d'affari americana pare si sforzi disperatamente di provare la verità della teoria marxistica che il po– tere politico è sempre lo schiavo d-el ,dominante po– tere economico. La teoria è stata confutata attraverso la scoperta, da parte della gente comune, che il suo potere politico può inveçe essere usato per correg– gere gli squilibri economici. - La nostalgia degli uomini d'affari è anche ironica, perchè il movimento che supera la pura teoria e la impura pratica della libera iniziativa ha salvato le na– zioni democratiche mod-erne dalle convulsioni sociali e · dal conseguente loro sbocco totalitario, che si è avuto in- paesi meno democratici. Questo movimento contrad– dice non soltanto il dogma marxista dell'inevitabile as– servimento del potere politico a quello economico, ma anche -la dottrina, ispimta a _servile rassegnazione, che una classe privilegiata la quale si senta in pericolo debba inevitabilmente imbarcarsi n-elle avventure fa– sciste per di-struggere la democrazia che dà al pop·olo il pericoloso potere politico. Nessuna avventura fascista si è avuta in Inghilterra, o in Norvegia, o in Svezia,· o in Nuova 2/elanda. E' possibile, in breve, per nazioni eh~ •abbian() abbastanza forte il senso della comunità al cdi fuori e al di sopra dei conflitti di classe, che una minoranza rinunci ai suoi privilegi· senza cercare di distruggere ril potere politicò della magg-ioranza. La .minoranza si sottomette in sane nazioni democratiche, in parte perchè ha n senso della giustizia al di sopra degli interessi. di· classe, in I!arte perchè l'autorità del governo è abbastanza grande per domare una ribel– lione di una destra o di una sinistra troppo precarle. In America nessun movimento pienamente marxista si è ·mai sviluppato. Se questa mancanza ha ritardato · lo sviluppo politico della cla·sse lavoratrice del paese. essa ha anche liberato il movimento americano da molte illusioni marxiste che i partiti europei del lavoro por– tano come un .bagaglio •}ccessivo. La politica forte– mente pragmatistica, e non molto consistente, del New Deal ha mostrato per prima al popolo americano come servirsi del potere politico per correggere gli abusi economici. Ma l'elezione di Truman è stata più istrut– tiva che ogni altra cosa avvenuta nel periodo d-i Roo– sevelt. Un candidato, apparentemente condannato alla sconfitta, st è S!llvato abbracc-iando la causa dell'uomo comune, in maniera meno ambigua di quanto avesse ma:i fatto Roosevelt. Il movimento per· 1a fondamentale sicurezza econo– mica dell'uomo comune in America è troppo pragmati– stico per soddisfare i socialisti britannici, allo stesso modo che :i britannici sono sempre stati troppo vaghi nei loro dogmi per soddisfare i loro più ortodos-si col– leghi del Continente. Ma i socialisti britannici e scan– dinavi hanno trascinato con loro la. comunità nazio– nale, m-entre i partiti ortodossi continentali non hanno mai avuto successo nel conquistarsi una grande massa di ad..erenti, al di fuori degli operai :industriali. Una via di mezzo democratica nel continente deve quindi essere sostenuta da una difficile alleanza tra ii partiti della classe lavoratrice, intralciati dai dogmi marxisti, e i partiti delle cla,ssi medde, controllati dagli interessi ecclesiastici. Nessuno può dubitare della sincerità della devozione dei socialisti alla libertà e alla opposizione al comunismo. Ma i socialisti considerano lo stalinismo com-e una corruzione della origlinale concezione marxi– sta. Essi non riconoscono del tutto che questa corru– zione è il frutto naturale di certe illusioni marxiste. La più grave di queste illusioni è l'aspettativa che lo
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