Critica Sociale - anno XLII - n. 6 - 16-31 marzo 1950
CRITICA SOCIALE 83 A dire Il vero, il rublo non è convertibile in oro. Questa convertibilità e la libera circolazione di monete d'oro sareb• bero compatibili con il sistema dittatoriale? Ma l'oro può essere impiegato dallo Stato, che ha Il monopolio del com– mercio estero, per le transazioni internazionali. Veniamo· qui ad una delle ragioni dell'operazione. L'U.R.S.S. 1!,I. un'importante produzione di oro, e si è messa con cura a svilupparla. In mancanza di articoli di esporta– zione Il metallo prezioso è il principale dei suoi mezzi di pagamento all'estero, sia che esso venga impiegato diretta-' mente o che permetta di acquistare delle divise. lisso era indispensabile per lei per il suo commercio con la Cina e con l'Estremo Oriente, senza parlare della sua propaganda. Ma ,}'unità d-i mis-u-ra restava, d,1do1,1·a.ro.Riattaccand-o H rublo all'oro i sovietici ne fanno una unità capace di eliminare il dolla-ro, almeno dall'Asia e dall'Europa orientale. Nello stesso tempo la rivalutazione dà loro un vantaggio per i loro ac– quisti. E' abbastanza curioso che questa operazione non abbia avuto luogo che dopo la conclusione del trattato con Mao Tse Tung. In effetti l'ammontare dell'aiuto russo alla Cina è livellato in dollari, come se i sovietici riconoscessero ancora la su– premazia del dollaro. Ma la rivalutazione del rublo -ridurrà, sembra, Il valore di questo aiuto. L'operazione può dunque procurare qualche vantaggio ma– teriale ai sovietici. Ma essa ba· soprattutto un interesse d, propaganda. Nella guerra fredda l'oro è mobilitato contro 11 dollaro~- Le elezioni In Jugoslavia Riproduciamo uno scritto del compagno Topalovich sulle prossime elezioni generali in Jugoslavia. e Le elezioni generali avranno luogo in Jugoslavia il 26 marzo. Una nuova legge elettorale autorizza l'opposizione a prendere parte a questo suffragio che dovrà decidere" della composizione delle due Camere jugoslave. Più di sette mila prigionieri politici sono stati liberati, ciò che porta a 25.0UU il numero di oppositori liberati dalle prigioni e campi di concentramento dopo l'installazione della « democrazia popo– lare >. Le .persone ohe a,neora quattro a,nn-i; fa erano es-eluse dalle liste elettorali hanno ottenuto il diritto di voto. e Ecco la vera democrazia in marcia in Jugoslavia » escla– mano i propagandisti titoisti all'est~ro, e con essi persone in buona fede. Disgraziatamente non è cosi": Il regime titoista resta una dittatura comunista monolitica e, poichè è onni– potente, si permette manovre politiche che possono servirle nei paesi democratici. L'arte politica di un buon comunista consiste nell'ingannare e nel rendere cieca la gente bene in- . tenzionata, di cui può in seguito servirsi a suo piacimento. Cosl fanno ;in qmisto momenit,o i tito~Slti che hanno u,n- gran bisogno di impressionare lo straniero. Ma al popolo jugoslavo essi tengono un tutt'altro linguaggio. Cosl Il 24 gennaio 1950, durante la seduta di chiusura del comitato centrale del Fronte popolare, l'onnipotente ministro della propaganda, Milovan Djilas, ha avvertito i cominfor– misti e gli avversari della « edificazione del socialismo » alla moda titoista, ché essi non hanno niente da sperare -daffe elezioni legislative. In realtà queste elezioni saranno un pre– testo per eliminare dal Parlamento tutti quelli che si rende– ranno sospetti per le loro simpatie, sia per il Cominform sia per le democrazie occidentali. Il Parlamento sarà dunque e ripulito» nello stesso modo in cui· .lo sono già stati i go– verni federali, l'amministraz~one e lo stato maggiore. La dit– tatura tiene ad uscire da queste elezioni rafforzata e non indebolita. Dopo aver spiegato che il compito più iln_portante del Fronte popolare « aiutato dal Partito comunista » consisteva nello spiegare al popolo i veri motivi degli attacchi diretti dal Comitato centrale del partito co'Clunista (bolscevico) e dell'U.R.s.s_ contro la Jugoslavia, Djilas ha proseguito: «Sarebbe, tuttavia erroneo separare questo compito dalla lotta condotta contro l'i<nfluMtza ideolog, 1 ca e politica d,ella classe sfruttatrice, già rovesciala, e del capitalismo straniero, e particolarmente dalla lotta contro ,i tentativi politici dei gruppi reazionari borghesi. In realtà, la lolla contro i ten– tativi borghesi reazionari, contro i pregiudizi, gli scopi e le " teorie " cominformiste co ntrorivolu:z.ionarie di egemonia, è mollo strettamente legata al processo di lolla per l'edifica– zione del socialismo_ Sappiamo che i reazionari sperano di poter pescare in acque torbide e che, presto o tardi, finiranno alla " libertci " come la concepiscono e come l'hanno messa ibliotecaGino Bianco in pratica. Ma sono· illusioni che presentano un fenomeno storico inevitabile non soltanto presso di loro ma anche presso lutti quelli che si trovano sulla linea discendente della storia. Tuttavia, ciò non significa che se queste illusioni prendessem una forma organizzala concreta, esse non potrebbero porta,· pregiudizio alle forze che lottano per il socialismo. Ecco per– ·chè la lolla contro le influenze ideologiche e politiche della J'eazione, contro i tentativi di resistenza degli elementi capi– talisti che sono strettamente legali alla lolla contro le ten– denze 'all'egemonia dell'U.R.S.S. (poichè l'una e l'altra sono tendenze dirette contro la nostra ediflcaziode socialista e con– tro l'essenza stessa della democrazia socialista), è uno dei nostri compili principali. Sarebbe completamente erroneo e pericoloso se, in ragione del carattere attuale della pressione dell'U.R.S.S., noi dimenticassimo questo pericolo, come sa– rebbe falso separare questi due pericoli ». Col pretesto di impedire il ritorno al capitalismo, nessuna « forma organizzata » delle forze che chiedono « la libertà come esse la concepiscono » sarà possibile. E' dunque impos– sibile organizzare dei partiti politici liberi e indipendenti nei confronti del governo. Così, i tribunali continuano ad essere lo strurriento della dittatura, essi devono pronunciare dei ver– detti co11forme1nente all'interesse supremo della « rivoluzione socialista ». La polizia è libera di imprigionare ogni « nemico del popo1o », cioè ogni cittadino che dubita dell'inl"allibilità del governo. Le « autorità popolari », cioè gli organismi del P.C., hanno sempre il diritto di privare arbitrariamente i cittadini della carta di alimentazione, o di cacciarli dalla f.oro casa-. Le tipografie a,ppa.-tengono aJfo Sta1o, J,a ri,parti– zione della carta è strettamente controllata. In simili con– dizioni, che escludono la sicurezza pe-rsonale, la libertà di parola, di stampa, di associazione, quale opposizione potrebbe manifestarsi al momento delle elezioni? Chi oserà passare per « nemico del popolo » ponendo o proponendo una candi– datura di opposizione? Tuttavia, la nuova legge elettorale dà il diritto a cento elettori di proporre un candidato. Que– sto diritto, possono degli oppositori coraggiosi utilizzarlo·/ 1:ito stesso si è affrettato a dissipare questa debole speranza dell'opposizione. Nel suo primo discorso elettorale pronun– ciato il 19 febbraio a Uzìce, il maresciallo ha_ dichiarato: « Ora, alla vigilia di queste ele:-ioni come al momento delle elezioni precedenti, si fanno sentire certe voci, vestigio del passato, che vegetano ancora qua e là, e che vogliono sapere se altri si presenteranno alle elezioni_ Quali alti-i? Un allrn partito che il Fronte popolare può partecipare a queste ele– zioni? Nel Fronte popolare sono ·.raccolti tu/li quelli che desi– derano perseguire un programma che ha per fine la realiz– ·zazione del socialismo. Dunque, se qualcuno desidera 1·ealiz– zare un altro programma al di fuori di quello del Fronte popolare, allora questo non è programma socialista, ma un programma ostile al socialismo e, ben inteso, noi. non gli permetteremo di andare alle elezioni. Nel nostro paese non ci possono essere due progrClITlmi, ma uno solo, il prngram– ma del Fronte popolare, programma dell'edificazione del so– cialismo. Noi viviamo in piena trasformazione rivoluzionaria della società del nostro paese, e la rivoluzione non scherza, la rivoluzione non può giocare con delle concessioni. Noi an– dremo alle elezioni come fronte unico dei popoli di Jugo– slavia, come uomini uniti in...-una organizzazione popola.re generale, organizzazione politica del Fronte popolare. ». Bisogna ben comprendere questo avvertimento: nessuna op– posizione sarà tollerata. Anche se foste in principio per la edificazione del socialismo, ma senza accettare la via terro– ristica di questa edificazione, ciò vuol dire che avete un altro programma che quello del partito comunista camuffato nel Fronte popolare. Per conseguenza, malgrado il vostro diritto di proporre dei candidati alle elezioni, Ù dittatore jug~slavo vi avverte: « Noi non vi permetteremo di andare alle ele– zioni>>. Frattanto il governo di Belgrado tiene a convincere l'opi--_ nione occidentale che gli elettori jugoslavi « eleggeranno > 1 loro rappresentanti in tutta libertà. Ptr questo scopo non si è esitato ad inventare una opposizione fittizia. Vi ·sarà dun– que una lista ufficiale dei candidati del Fronte popolare, pro– posti dalle sue sezioni per l'insieme del paese e designati i-n assemblee ,pubbliche in cui ness,uno oserà critica.re le pro– poste della cellula comunista. Una commissione speciale, sotto la presidenza di Pjiade, capo ~pirituale dei comunisti jugo– slavi, avrà da scegliere tra i candidati proposti e da accet– tarli definitivamente, un candidato per ogni circoscrizione elettorale. Ma questa commissione suprema è autorizzata a presentare nelle circoscrizioni elettorali di sua scelta molti candidati del Fronte popolare, cioè del governo. Spetterà agli elettori
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