Critica Sociale - anno XLII - n. 4 - 16-28 febbraio 1950

CRITICA SOCIALE 47 Le giornate infocate dell'estate 1922 L'mniloo Alesscmdro Schiarvi ci manda alCUJI•e leffere · del– l'epistolario Turatli-Kuliscioff, che è .in corso di pubblica– zione, pe>ropttra sua,' presso !/'editore Einmudi; e le fa pre– cedere da una riassuntiva narrazionie degli avvenimernt>idel giugno e luglio e dei primi giorni dii agosto del 1922; dumnte i quali non c'enll stato scambi.o di lettere tra la Kuliscioff e Tumti, perchè quella era sfata per· oltre dwe mesi a Rama, accanto al suo Fil~ppo. · La c. s. La fine dii maggio e i mesi- di giugno e ·luglio 1922 son~ ,punteggiati da frequenti fatti di sangue, incendi, devasta• zioni, occupazioni, compiuti: dai fascisti, che adottano la tJa<tticadi ammassare, in giorni ed ore prestabiliti, migliaia di adepti trasportati in camions requisiti ai privati, in una città, e quivi procedere aH'assalto de.Jla Camera del Lavoro, delle sedi dei giornali socialistii e delle cooperative; devastarle e incendila,r!e, occupare il Municipio e dettar condizioni aii funzionari e al Governo. In contrai, pos.to, le organizzazioni operaie e sociia-liste ri– spondono con lo sciopero generale, ohe dura qualche giorno e per solito provoca altri scontri e altre vittime. A Roma, il trasporto del,la salma di un eroico caduto in guerra, Enriico Toti, provoca: gravi fatti, con parecchi morti e numeros.i feriti. Segue un concentramento di forze fasciste in Bologna, dove esse bivaccano nelle piazze, occupano la città e var-i luoghi della Provincia, e impongono a-I Governo l'allontanamento del ,Prefetto, fino a che l'autorità militare assume ,ba; tutela dell'ordine. Si susseguono incendi e devastazioni a Cremona:, Rimini, Viterbo, Andria, Sestri Ponente, Trieste, dove viene i111- cendiato il Teatro de!1Popolo; e in -va-riialtri luòghi d'Italia, ,ripetonsi le cosidette « spedizioni punitive», ad imitazione delle strafe-expeditiion della guerra, poscia della reaizione tedesca. Subito dopo i fatti di Roma e di' Bologna, il Gruppo par– lamentare -socialista sÌI pronuncia (46 contro 21) per l'appog– gio con un voto ad un Mini&tero che assicuri il ripristino del-le leggi e della libertà; ma, i·v Consiglio Nazionale del Partito afferma che la collaborazione diretta o indiretta alla quale la Confederazione del Lavoro e il Gruppo ,parlamentare chiamano il Parti-1,o non è. é non può essere difesa dal pro– letariato come garanzia per il ritorno ad un regime di ~r– bertà, e delibera di intensificare, nei modi e· nelle forme con– sentiti dalle condizioni del momento, l'azione unificatrice del proletariato e dell'attività del Parfoo e delle organizzazioni èhe sono sulle direttÌJve della h:ittri,di classe. Nella stampa della capitale si parla di un colloquio di un « autorevole deputato socialista » con Don Sturzo, segretario del P.P.I., i-1. quale non sarebbe alieno da un'alleanza coi socia:listì, purchè qualcuno di· essi· entri a far parte del Ga– binetto, ma Serrati-, dall'Avanti, risponde: « Sempre soli contro tutti ». I! Consiglio Nazionale---della Confederazione del Laivoro sta per apri-rsi a Genova, mentre sta per chiudersi, dopo cìroa un mese, lo 5ciopero di 6o.ooo metallurgici lombardi e piemontesi, che .riescono a ,ridurre la diminuzione di- mer– cede pretesa dagli- industriali da 4 -lire a 2,6o I'.!:! giorno, da applicarsi i111 4 mesi sul caroviveri. A Genova viene approvato questo ordine del 1 giorno: La norma dellà Costituzione parla, è vero, solo della prima funzione, mentre la norma del progetto parla anche della seconda, ma non perciò questa può considerarsi incompatibile con quella e quindi incostituzi0nale. L'art. 140 del progetto aderisce più fedelmente al sistema del nostro diritto penale e al suo att?ale ~rado di evoluzione; perciò è un_ arti- . colo utile e opportuno, dato che lo sia addirittura lo stesso progetto e l'intero lavoro di riforma. GIROLAMO SANTUCCI BibliotecaGino Bianco « li Consiglio Nazionale della C.G.L. afferma la -propria volontà di mantenere il patto di alleanza e fa voti -ancora una volta che il Partito socialista intenda la gravità del mo– mento che il proletariato italiano attraversa e presti ascolto alle ,invocazioni <fella classe lavoratrice; la quale, mentre s~ prepar,a ad agire nel paese in difesa del'le ragiioni della _Qro• pria esistenza, ·si attende che il Congress.o del Partito so– cialista i--talianoconsenta a,I Gruppo parlamentare di svolgere un'azione che, coordÌll1ata con quella delle masse, se-rva a - valorizzare l'azione del movimento sindaca,le :i>. Esso raccoglie 537.351 voti contro 250.472 ai massimalisti e 249.519 ai comunisti. E' la ,risposta all'appello lanci0ito dalla frazione di con– centrazione, in vista del Congresso naziona;le, su-Ha Giustizia quotidiana, tritsferitasi da Reggio Emilia a Milano (mentre l'edizione romana dell'Avantli cessava le pubblicazilQni) che, riaffermando l'unità del partito, esponeva: « Ciò che vogliamo è una tattica conforme alle esigenze presenti della vita del proletariato. Dobbiiamo salvare Je nostre organizzazioni, dobbis1mo sia,lvare la vita degli enti locali, dobbiamo salvare il. proletariato dalla disoccupazione che Io decima, mediantt: una tattica di lavoro che affronti, occorrendo, iakuni pregiudizi di scuola. NuUa è per iii pro– letariato più triste della disoccupazione. La fame è il ri– lassamento delle reti sindacali, è la demoralizzazione eco– nomica, ,fisica e morale, che provoca la resa a·I nemico. Dob– biamo imporre una politica estera vigorosa che, favorendo la pace, .rompa i monòpolii deHe materie prime e- dia la base e ,La, consistenza politica al lavoro. Tutto ciò, .evidentemente, non è possibile restando attaccati ·alla tattica della intransi– genzà contemplati/Va. N.e~va;della vita del Partito e del pro– letariato. Noi siamo decisi a scegliere tutte le congiuntµre favorevoli, senza preconcetti nè prevenzioni, per attuare la politica che abbiamo diichiarato. I limiti ed i g.radi della collaborazione li da(à il Congresso». E chiudeva: « Oggi il socialismo si afferma gridando la necess,i,tà contingente della coHaborazione ». E ,!,'Avanti a ripetere: Bisogna affrettarsi a fare quel vero · e proprio fronte unico dei· partiti di avanguardia che con– senta la valorizziazione immediata di tutte le forze operaie contro le forze reazionarie. Bisogna uscire dall'inazione. La pazienza delle masse è all'estremo». Nuovi conflitti hanno luogo a Tolentino nelle Marche e a Lumellagno in provincia di Novara, con numerosi morti e feriti, che provocano· lo sciopero generale in Lombardia e in Piemonte. In questa iatmo:,fera arroventata, Facta (che gli oppositori designano con nomignolo dii « Nutro fiducia», dall'espres– sione di beato ottimismo da. lui spesso ripetuta), si presenta alla camera nella seduta del 19 luglio 1922, per avere. la fi– ducia. I-1 Turati ha presentiato questa mozione: « La Camera i111vita il Governo a proteggere con ogni ener– gia. la -libertà, la casa e la vita dei cittadini, ed a garantire il pieno e libero esercizio dèl mandato legislatiivo atroce– mente minacciato e manomesso», ma essa viene ritirata di– nanzi a questo ordine del giorno ·dell'on. Longinotti per i popolari: « la Camera, constatando che ·l'opera del Governo non ha conseguito la pacificazione interna indispensabile an– che per Ja restau-razione dell'economia e della fi111an20, del paese, passa all'ordine del giorno». Dopo le dichiarazioni di Facta, interviene Mussolini, che annuncia i,! passaggio dei fascisti all'opposizione e_aggiunge: « Brutalmente vi dico che noi possiamo avere interesse a che il socialismo si divida sempre più, perchè, dopo essere stato •legione, quando sarà diJviso in_ più frazioni, ci sarà molto pi,ù facile batterlo separatamente». E poi, rivolto ai popolari: « Voi siete dei topi dai denti aguzzi - dice loro-, che state nel, formaggio ministeriale per divorarlo», e con– clude che preferisce che « i,! fascismo, il quale è forza so– ciale, giunga alla sua mèta attraverso un cammino legale>, pur non escludendo l'altra eventuia-!ità da lui pra&pettata. Segue Filippo Turati:

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