Critica Sociale - anno XLII - n. 3 - 1-16 febbraio 1950

26 CRITICA SOCIALE a rendere attuali delle relazioni umane socialmente più giuste e in pari tempo più libere. E' questa la ragione per ct~i il pr?blema _dell'~dt~– cazione degli adulti ha acqmstato m lnglul!en a il valore di un problema capitale. Mentre da noi, pa~se povero, esso è ancora in gran parte neces_sar~a– mente tenuto sul piano dell'affinamento profess10- nale, di un perfezionamento. cioè_ che h~ un imme– diato fine 'di natura economica, m Inghilterra esso va acquistando un orientame~to .semp_r~ p~ù dis~ac– cato da ogni immediato cnteno uhhtano. Amta r al raggiungimento di. qu_esto fine quell'eccellente organizzazione universitari a che, a differenza d~llaj italiana chiusa in una tor.re d'avorio accademica,, tende a' proiettarsi al di là della propria sfera sp~~i cifica ed a permeare il paese _inter~ ~ell~ p~o~n_al forza scientifica e spirituale. Sono ishtuz10m hpi- I camente inglesi i corsi universitari, « extra moe– nia » ma pur sempre di rango universitario, t~nuti, da docenti universitari a lavoratori che esercitano, una professione destinata a procurare loro il pane, ma che contemporaneamente, a puro titolo di per-" fezionamento personale, di incremento culturale, se-•I guono studi natura superiore pei qual~ si ?bhl_igano ad im curriculum determinato che puo fimre m re– golari prove accademiche in un campo quanto mai esteso ed elevato. RrccARDO BAUER La conferenza di Colombo e la situazione in Asia Orientale Non sono mancati alla conferenza di Colombo gli ele– menti spettacolari. Il fatto che i ministri degli Esteri del Commonwealth si riunissero nella capitale del più recente fra i Dominions asiatici, che la conferenza, oltre ad aver luogo in ·Asla, ponesse all'ordine del giorno pressochè esclusivamente problemi di quel continente, hanno reso chiaro, anche agli occhi dei profani, il pr@– fondo mutamento dei termini della p-olitica mondiale che questo dopoguerra ha segnato. A Colombo anche i Do– minions più estranei 11\ problemi del i;ud-est asiatico, come il Canadà, si sono resi conto di come i destini del mondo rischiano di essere giocati, anzichè nella vecchia Europa, o sull'Atlantico, ai limiti meridionali del conti- •nente asiatico. · Cosl è avvenuto che le figure preminenti della con– ferenm siano stati proprio il premier indiano Nehru, e il capo del nuovo Dominion di Ceylon, Senanayake ~ il primo, con il suo ingegno brillante e _la sua toccante eloquenza, portavoce delle aspirazioni nuove ed anti– ch.e dei popoii asiatici, e il secondo, preside:ii te della conferenza, perchè proprio da lui sono venuti gli ammo– nimenti più fermi sul si·gnificato e sulla importanza del Commonwealth. Singolare conferma di come, sia pur sotto la presi,ione di avvrnimenti esteriori, le tradizioni britanniche e 1 occidentll;H abbiano preso piede in Oriente. Il processo di organiz21azione su base permanente del Commonwealth britannico ha segnato così un ulteriore ·passo innanzi çon la costituzione, a Londra, di un co– mitato per lo studio del trattato di pace col Giappone e .di un altro Comitato a Canberra per l'attuazione pratica del piano d-i aiuti economici all'Asia sudorientale pro– posto dal ministro degli Esteri. australiano Sp_ender. Non si può quindi negare che a Colombo ùn accordo di principi-o sia stato raggiunto. Ma come esso potrà articolarsi nella pratica soluzionè dei problemi? Di fron– te al problema sostanziale della conferenza di Colombo, il comunis·mo asiatico, il Commonwealth racchiude in sè due atteggiamenti qµasi antitetici: quello dell'India, tendente ad arginare la pressione rivoluzionaria median– te un intelligente agganciamento dei nuovi dirigenti ci– nesi' a tahini valori di moderazione e di equilibrio tra– dizionali nelle· civiltà asiatiche, e attrave.rso i quali sarebbe più facile far giungere ad essi gli influssi della civiltà occidentale che· in India ha indubbiamente posto BibliotecaGino Bianco. germi non peri turi; e quello dei Dominions uon asia– tici, marginali, come il Cauadà e l'Australia (che al momlm,to nttuale no11 hanno ancora riconosciuto il o-overno di Mao Tse-TU'ng), i quali tendono a costi– tuire, contro l'espansione comunista, una linea di difesa ben precisa, anche se alquanto rigida, su cui far con– fliure soccorsi economici e fors'anche militari. Non è senza significato che 1a proposta di un piauo Marsball per !"Asia sudorientale sia venuta proprio dal ministro degli Esteri australiano 1 Spender, per giunta conservato– re. Questo piano che, secondo gli osservatori internazio– nali, rappresenterebbe il maggior successo della confe– renza di Colombo, ha un innegabile merito: quello di affrontare il problema del comunismo alla radice, col riconoscimento, incluso nel testo del comun'c:ato finale sui lavori che, « nella situazione fluida provocata da, recenti avvenimenti. svoltisi nella zona, ogni progresso dipende dal miglioràmento delle condizioni economi– che » ma proprio dalla rilevata fluidità della situazione potrebbe derivare l'inefficienza, nella pratica, di un pia– no economico a lunga scaidenza ; oppure il pericolo· che esso si trasformi bruscamente, sotto l'incalzare· d e g,l i avvenimenti, in un sistema rigido di difesa militare che non potrebbe non avere conseguenze disastrose. Inoltre l'attuazione del piano, deciso sulla carta, ri– schia di incontFare difficoltà non facilmente supera– bili nei contrasti economici e finanz,iari che intorb".dano. i rapporti tra i paesi del Commonwealth, e soprattutto nella perdurante, e aggravatasi, scarsità di dollari che affligge tutti i membri di quella comnnità. Ma su que– sto argomento il comunicato finale della conferenza è stato più che mai laconico ed evasivo. · Un punto che per contro ha avuto foi'mulazione pre– cisa se pur schematica, e che ci tocca maggiormente, è quello dei rappo·rti tra il Commonwealth e l'Europa. Qui occorre citare integralmente il capoverso del comu– nicato che al problema si riferisce, poichè, in esso, ogni parola è pesata: « I presenti hanno convenuto che non vi è «necessariamente>> incompatjb'ilità tra la politica « seguita » dal gov:erno .del Regno Unito in merito alla JDuropa occidentale e il mantenimento dei legami tradi– zionali fra il Regno Unito e il resto · del Common– wealth ». Se appena leggiam-o tra -le righe del comuni– cato, esso non Ji)otrà certo dirsi lusinghiero pe·r quei pro– blemi che ci stanno· maggiormente a cuore, come l'u– nità europea e il contribu,to che ad essa può dare l'Inghilterra. Tutti sanno come sconsolante sia stato sino ad oggi l'atteggiamento del governo b11itannico nei confronti dell'unità del nostro continente, e quanto scarso il contributo alla sua realizzazione. Se ciò viene giudicato « non necessariamente incompatibile» con i rapporti tra la Gran Bretagna e il Commonwealth, v'è davvero da disperare su quello che potrà essere l'ap– porto futuro del governo britannico, sia esso laburista o conservatore, .alla so1uzione dei probienii europei. In rooiltà la. conferenza di Colombo ha avuto luogo in un'atmosfera di grande incertezza; sia per l'approssi– marsi delle elezioni in Inghilterra, per quanto continue possano rimanere, anche in caso di vittoria conserva– trice, le li!nee della politica esterà britannica; sia per la più sopra rilevata difficoltà di stabilire una precisa linea di condotta nei confronti dei .problemi dell'Asia sudorientale. La Gmn Bretagna e ii' Commonwealth, come del resto gli Stati Uniti, si trovano a dover argi– nare una situakione che sfugge pressochè interamente al loro controllo; onde un atto realistico quale può essere considerato il riconoscimento da parte britannica del governo comunista~cinese, viene ad essere in buona parte neutralizzato dalla necessità, in cui la stessa Gran Bretagna si è trovata, di rhlonoscel'e il governo filo-. francese, e priv•o di addentellati col paese, di Bao Dai, esclusivamente come copertura delle sue pericolanti po– sizioni in Malesia. In questo· dilemma della situazione asiatica e ·nei contraccolpi che essa causa alla intera politica estera del CommonweaUh, è da ricercare- la causa dell'indefinita atmo,sfera in cui si è svolta la con- ferenza di Colombo. VITTORIO ORILIA

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