Critica Sociale - anno XLII - n. 3 - 1-16 febbraio 1950

. 32 CRITICA SOCIALE di decreto (escluse le leggi di approvazione dei bilanci e le leggi costituzionali) clJ:e imRlicano di– rettive di politica economica e s~c~ale d1 carat~er~ g,enerale e permanente, e sui relahv1 regolamenll d1 esecuzione• Si è così cercato di non oberare il C. N. E. L. dei provvedimenti secondar! e, di o_rdinaria amministrazione. Sceverare tuttavia e facile sulla carta•, ma non in realtà: vi sono provvedimenti che dovrebbero essere esclusi e che in realtà rivestono, anche se con car attere temporaneo, tale importan– za, o che han.no , anche se di ordinaria ammini– strazione, tali rip ercussioni, che so.tirarli al C. N. E. L. può essere pericoloso. In via di emendamento dovrebbe riuscire possibile consentire al Presidente del C.N.E.L., al cui ufficio tutti ed indiscriminata– mente i progetti dovrebbero essere trasmessi; di chiedere che il C.N.E.L. venga interpellato su tutti i provvedimenti che egli ritenga importanti: restan– do agli organi politici, nella loro responsabilità, di valutare se accogliere o meno tale istanza. E' stabilito che i pareri debbano essere dati entro il termine stabilito dall'organo che ha richiesto la consulenza: norma alquanto dubbia, perchè rischia di .gravare il C.N.E.L. di un lavoro eccessivo, se·n– za tener conto della mole dei lavod in corso; e norma soprattutto che non specifica che cosa av– viene se il parere non viene dato nel tempo fissato o nel termine di proroga. Camere e Governo pos– sono in tal caso soprassedere al parere richiesto ma non dato: una ovvia opportunità consiglia a ri– spondere di sì. 2) Due notevoli innovazioni sono state accolte, e non possiamo che plaudire. La prima è che il C.N.E.L. può investirsi di sua iniziativa dell'esame di qualsias,i questione che rientri nella materia di sua' competenza ed indirizzare su di essa al Go– verno osservazioni, suggerimenti e proposte. La se– conda è che, o Tichi-esto, o di sua iniziaHva, mà purchè sia stato deliberato con uno speciale quo– rum (maggioranza assoluta dei membri), il C.N.E.L. può intraprendere indagini su problemi o situa·– zioni obiettive nel campo della economia e del la– voro. 3) Più dubbia invece --' un organo nato per la consnlenza mal si presta a fungere da legisla– tore -,- è la norma che consente la possibilità di affidare al C.N.E.L. la redazione di regolamenti e di testi unici. 4) Si è molto discusso se conveniva o meno affidare al C.N.E.L. il compito di affrontare contro– versie nel campo del lavoro e sindacale o di inve– stirlo addirittura di funzioni arbitrali. La cosa era molto dubbia, specie per un organo di cui non si è ancora in grado di giudicare la effettiva capacità di lavoro. Sembra si sia trovata la soluzione, pru– dente,· di lasciare ad altre leggi speciali 'di ·affidare al C.N.E.L. altri compiti in aggiunta a quelli pre– visti dalla legge istitutiva. 5) Si è riconosciuta la opportunità di circo– scrivere di cautele l'esercizio di quella iniziativa legislativa che la Costituzione consente al C.N.E.L: Esclusa la materia tributaria, si è escluso che l'ini– ziativa legislativa possa intervenire su argomenti a proposito dei quali Camere o Governo abbiano già richiesto il C.N.E.L. di un parere, o quando il Go– v~rno abbia presentato al Parlamento un disegno d~ !egge anche senza sentire il C.N.E.L. S,i è poi sta– b1hto che ,per potere dar corso alla iniziatiY-"a le– gislativa, il C.N.E.L. abbia a deliberare con un quorum_ alquanto elevato (maggioranza assoluta di membri~ _sia P:ev_ent!vamente, sulla opportunità o meno d1 mveshrs1, sia (e qui il quorum di cui so– pra sembra maggiore) su'lla approvazione d·el pro– getto. 6) Un acc.orgimento che a me è sempre parso estremamente importante, come condizione ·per man– tenere su di un piano tecnico i dibattiti deL C. N. BibliotecaGino Bianco E. L. ed evitarne un invelenimento, con riflessi po– litici, con formazioni di maggioranze o minoranze con carattere permanente e cristallizzato, è che an– che la minoranza o le minoranze, per lo meno se numericamente qualificate, abbiano la possibilità di far conoscere il loro parere. Si tratta di consulenza, e il costituirsi di una maggioranza non vuol dire affi'atto che il suo pairere sia il migliore. InoJ.tre a chi .richiede )a consulenza è utile conoscere le tesi contrarie e le diverse soluzioni, che possono es– sere molto ragionevoli, di chi rimane in minoranza. E che avrà la soddisfazione di avere potuto espri– mere egualmente, anzi con maggior ponderazione, le proprie ragioni. Qui il progetto sembra difettoso. Non basta infatti dire che. nel comunicare il pa– rere deve esser fatta motivata menzione anche del– l'eventuale parere discordante di una o più mi– noranze. E mi anguro che tale punto venga cmen• dato. 7) Quanti auspicavano, come il sottoscritto, un lavoro di commissioni da parte di un C.N.E.L. più nutrito, sono rimasti delusi. L'unica modifica fatta al progetto governativo, che stabiHva il lavoro as• sembleare (salvo la costituzione, tuttora consentita, di apposite commissioni volta per volta) è stata la ripartizione in due grosse sezioni, rispettivamente per l'economia e per il lavoro, stabilendo. tuttavia che le deliberazioni devono essere prese dal Con- siglio in riunione plenaria. · 8) Discussioni a non finire, secondo le facili previsioni, ha suscitato la comp·osizione del C. N. E. L. Il tentativo di allargarne il numero d'ei mem– bri, esigenza che pareva essenziale per dare al C. N. E. L. una maggiore rappresentativiità, e che è stato fatto soprattutto dal sen. Parri, non ha avuto for– tuna, anche per il curioso contegno social-comunista tendente piuttosto a restringere. Si è rimasti pres– s'a poco a quella sessantina di membri che aveva previsto il progetto. La composizione però è mu– tata: e segna all'attivo la eliminazione di quello stuolo di rappresentanti dei Consigli Tecnici dei diversi ministeri, che avr,ebbe rappresentato un ap– pesantimento burocratico. I membri che rappresen– tano istituti od enti si sono ri.dotti · ai tre rappre– sentanti dei Consigli superiori dell'agricoltura, dei lavori pubblici e dei trasporti, al rappresentante della Commissione centi:ale per l'avviamento al la– voro e per l'assistenza ài disoccapati, a queHo del Consiglio Nazionale delle ricerche, del Comitato del Credito, della Unione Camere di Commercio. In più: un rappresentante delle imprese municipalizza;te, un rappresentante dell'I.R.I., due rappresentanti' di enti pubblici· a carattere previdenziale. Il nucleo più nutrito è quello costituito di rap– presentanti rispettivamente. di lavoratori (14 mem– bri) e di datori di lavoro (13 membri), più tre rap– presentanti dei coltivatori diretti, tre rappresen– tanti delle attività artigiane, tre delle cooperative di produzione e di consumo, su cui soprattutto i social– comunisti vorrebbero fondare il C.N.E.L., quasi con una arrière-pensée corporativa, per fungere conie una specie di « camera di compensazione » (secon– do l'espressi-one usata dal sen. Parri) ·dei loro 11i– spèbt-ivi interessi contrasta,nti, soluzione di cui è fa– èi-Ie scorgere i pe·ricoli di irrigidimento e di cristal- lizzazione. - Appun,to per evitare .ciò si era tentato di evi– tare l'irrigidimento con la inserzione di espe'rti in– dipendenti. Ma ,non si è andati al di là di quattor– dici, trovando poi notevolissime difficoltà per il cri– terio di designazione .. La soluzione trovata alla fine prevede che quaittro vengano designati dal Presiden– te della Repubblica (che però, secondo le norme costituz·ionali, ,sign,ificheirà dal Governo), quattro da,l– la Unione che raccoglie tuitte le accademie nazionali italiane (e la cosa ha sapore di palliativo),· qual-,

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=