Critica Sociale - anno XLII - n. 1-2 - 1-16 gennaio 1950
16 CRITICA SOCIALE liberali e socialdemocratiche, prima di dire in propo- sito la nostra parola. · La reazione in questi campi fu prontissima e sfavo– revole. La scomunica venne giudicata inammisstbile oltraggio alla libertà di coscienza, faticosa conquista dei secoli moderni, e un parto dell'intramontabile men– taHtà medievale della Chiesa. Era logico aspettarselo Si può dire infatti che la bolla pontificale sC'osse più profondamente conservatori illuminati e. riformatori moderati, eredi della tradizione ottocentesca, che i comunisti medesimi, i quali inalberarono la più schietta indifferenza e in qualche caso ebbero la disinvoltura di riavanzare proposte di « mano tesa »- ai cattolicì, a prova della loro magnanimità. Forse per i comunisti più sperimentati il provvedi– mento non rappresentò davvero alcunchè di sensazio– nale e di inatteso .. Da un cinquantennio occupano il temp o rovesciando bollenti anatemi sul capo di coloro c.he essi ritengono, con ferroviaria analogia, « devia– z ionisti » dalla linea del Partito, hanno bruciato, direi, in cosl breve lasso di tempo, tutto l'immane ciclo ana– temistico della Chiesa, dall'alto Medioevo al Risorgi– mento, rivivendolo con una intensità, una pervicacià e u11a tal dovizia di espressioni grevi e brutaU al– l'indirizzo di quei veri o presunti « eretici », che la loro semicanzonatoria . impassibilità di fronte al de– creto del Santo Officio può parer ben comprensibile! Soltanto i « laici » autentici, liberali e socialdemocra– tici, avevano diritto di sentirsi intimamente offesi dal decreto, e la Joro riprovazione, dove pacata, dove fiam– meggiante, fu la più sincera, la più giusta_ ,Per tacer della Francia, da cui partirono ac·centi del più corrusco ga,llicanesimo, assai cauta fu la rea– zione negli ambienti anglosassoni. Molto opportuna– mente ·1a stampa di quei paesi, anche quella più aspra– mente impegnata nella diatriba anticomunista, si a-stenne dal levare innni di soddisfazione per il prov– vedimento del Vaticano, denunciando la mortificazione profonda che ne derivava per ogni uomo libèro. Una vignetta del «New York Herald Tribune», me– lanconicamente intitolata cc The triumph of Liberty», mi parve sintetizzare, in una laconica satira, la pro– testa· delle democrazie anglosassoni: due cittadini, sor– presi nella lettura rispettivamente di pubblicazioni co– muniste e non comuniste, ne vengono autoritariamente impediti, l'uno da una mano morbida e diafana col simbolo delle sacre Chiavi, l'altro da un~ gros~a e sanguigna, col tatuaggio della stella bolscevica ·oscu- ranti la loro vista. ' ' , Di grande interesse è l'opinione dei pochi e i1lumi– nati Cattelici liberali, espressa in forma cristallina da Artui·o Carlo Jemolo in un recente saggio apparso sul «Ponte». Premesso, non senza ùna punta di amarezza, che « Quella separazione, sia pure non assoluta, della so– cietà politica dalla società religiosa, quell'affermazione di valori di una morale laica accettati da tutti gli uomini accanto a valori \li una morale connessa ad una rivelazione, proprii soltanto ai credenti, quella di– visione, sia pure non assoluta, dell'ambito politico da quello religioso· e la decisa àconfessionalità del primo, sono state. le caratteristiche di un periodo storico or– mai chiuso »; data per acquisita e indiscutibile la formulazione dell'incompatibilità fra d-ottrina cristiana e dottrina comunista, contenuta nel documento pon– tificio, lo Jemolo esprime mirabilmente il disagio di tutte le coscienze pensose per la mancata parallela scomunica o condanna grave del fascismo e di quei cattolici che se ne professano seguaci. Nè il fascismo può dirsi ormai superato e vinto se esso trionfa at– tualmente in certe Repubbliche del Sud-America e nella Penisola Iberica, a stragrande maggioranza cat– tolica; se nella sua più crudele veste· sopravvive in molti strati del popolo tedesco, è risorto in Austria, è guardato con simpatia nell'Unione Sudafricana conta seguaci in Inghilterra ed annovera in Italia, n:ne file di quel Movimento Sociale Italiano stupefacentemente B1011oteca Gino Bianco tollerato dal Governo cattolico, non pochi universi– tari che ritengono compatibile la propria ideologia an– ticristiana con la più fervida professione di fede cat– tolica. Nè infrequenti sono, inoltre, le collusioni elet– torali tra lo stesso M.S.I. e il partito che ama qua– lificarsi rappresentante di tutti i cattolici italiani: fatti simili, vergognosi non solo per il partito della mag– gioranza ma lesivi dell'onore di tutta intera la demo– crazia italiana, rischiano di introdursi permanente– mente nel costume politico della nazione senza un tempestivo intervento ecclesiastico. (Lo Jemolo sfiora qui la suscettibilità elettorale della Democrazia Cri– stiana: non è buon cattolico chi, ferendone le comèi– nazioni di lista, tende a sottrarre voti al ·Baluardo). La condanna unilaterale del comunismo, senza una corrispondente, e non meno energica, del fascismo, è un errore capitale della Chiesa, e un motivo di pro– fonda perplessità e di dissenso per i suoi fjgli migliori. . Fin qui lo Jemolo. farole come queste, offerte alla meditazione di quei cattolici in cui l'amore della ve– rità e il giudizio critico non sian del tutto ottenebrati da conformistico ossequio, possano suscitare tanti dubbi e filiali proteste quanto il decreto del Santo Officio n'è degno (5). Riconosciamo che molte e gravi ragioni possono aver spinto la Chiesa a questo estremo passo. Nè po– tremmo disconoscere che la scomunica è tradizionale arma ecclesiastica e ché a maggior diritto se ne serve il Vaticano che non il sinodo plebeo degli « apprentis– sorciers » moscoviti. Vera è anche la natura fonda- · mentalmente a,nticristiana del comunismo. (Ma chi, oggi, può dirsi cristiano? ) . Ma perchè un verdetto di assoluta ·condanna, non sul terreno delle astratte idee, ma nelle persone, tra– volte da un fanatismo che ha in se stesso, nell'igno– ranza della colpa, il suo più duro castigo? La C!hiesa ha allontanato definitivamente da sè, e dai porti ca– rismatici della' salvezza, un numero difficilmente cal– .eolabile di codesti puri folli; si è · fatta partecip~ e complice dell'irrazionale che domina il secolo e volge a un tenebroso futuro le sue ultime storie . .Si è detto che il Santo Officio ha riflettuto e di– battuto la questione per oltre un anno. Poco davvero, per una decisione che involgeva il destino carismatico di milioni di coscienze non ancora integralmente pas– sate' al materialismo. dialettico, e quindi potenzial– mente recuperabili! La Chiesa ha pronunzia:to una sentenza non i-ntrin– secamente permeata d'odio curiale, ·ma sottilmente aduggiata dal veleno della paura, e destinata ad ap– profondire il solco tra credenti e non credenti, che all'autorità religiosa spetta piuttosto ravvicinare. , Soltanto uni!- grande mitezza può celare una grande forza. Ancora una volta la Chiesa si è avvalsa del– l'ar1:1-a·~nate~is~i~a, dove abbisognava un'infinita pietà. I cr1ter1 restr1ttiv1, apportati in seguito al decreto, at– testano forse una tardiva, ma, ahimè! troppo palese– mene abile e casuistica, evoluzione in tal senso. La Chiesa vincerà sul comunismo? A nostro av– viso non c'è vittori!i più certa di questa. Ma in ogni c~so non sarà « essa sola » a batterlo. A certi segni si direbbe che la vittoria sul comunismo sarà opera dei (5) Veruto di fa-001-da soffiò pure a,H'l,n,tern,o de!,!a Chiesa. Contro f'im.gi11J117li•001e vescovile di a-pp'li.c8Jl'e di.scrimi1111J1ti nella conooss•ione dei oruriismi a comum.istiJ e s 1 ooi•atlistiJ i.!n:socsero tre s~cerd<I)~ d~a d~ oce.sd' di Reggio Emli:J.ia, com.osciuti, per fedeli dils·oepo,Jn <ti ,Moo,,s, Spa,doni, tns!egnante di te,o,Jogia,,' che venne iJ.)OOO :1lelmpod-0po dichiwrafo aposta,ta e tnsd.eme ad suoli seguaci dm.s-ti=erute a1a,001ta.nato da•! sacea-dozto. Ebbi modo dd a<1ool– tare D.on Sipadollli ne!Ja racool:IJa e Il/Ud.a cruppe1'la metod,·s,ta .-omama, do.ve egli, si ·compiacque di sorpll"enderci COll1 affer– maziolDJÌ, vivacemente etwodosse. Lo S>padollli rlJtiene tempora– n,oo -il oost!igo etemo, n,o,n m rutto •veritieri i Va,nge!1,, e pulDlÌta da Dilo la Chiesa attuaile medi.ante fa più cieca f.o,Hiìa,, Per la legge aristli.um de!J'AmOll'e, n-on può aimmettere disooimiinazioni tira ;_ figli d11 Ilo<>: il deoreto del S. Officio matu.-ò l'occa.siione de!Ja sua riv,oJ,ta.
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