Critica Sociale - anno XLI - n. 24 - 16 dicembre 1949

( ,.. .C84 CRITICA SOCIALE viene usualmente adoperata contro ie democrazie progressive accampate al di là del sipario di ferro. Non mi sembra che la so·rpresa e la deplorazione di -Léon Blum siano giustificate, e ancor meno credo che dobbiamo rammar,icarci dell'atteggiamento che egli deplora. La classe dirigente in Italia e in Fran– cia tiene essenzialmente ad una cosa: a non essere spodestata. Quando ha una grande paura di essere cotta in forno con i sistemi della democrazia progressiva può p·r•eiferire di essere cotta a fuoco lento con i sistemi laburisti: ma in realtà non vuol farsi cuocere nè a fuoco lento 111è a fuoco ra– pido. Chi fra i socialisti pensa che le classi dirigenti attuali ·possano andare in brodo di giuggiole per la prospettiva di una trasformazione sociale, ordinata e rispettosa delle forme, in oppòsirione a una tra– sformazione violenta, si in.ganna. Non appena le clas– si lavoratrici allentano la loro stretta e riducono la loro pressione, gli istinti della conservazione sociale e dell'immobilismo ripigliano in pieno la loro vigo– ria, .e le ·classi abbienti ricacciano fuori dalla vel– lutata guaina le loro unghie. La spiegazfone degli insuccessi di ogni riformismo è •in questa istintiva refrattarietà dei privilegiati a spogliarsi dei loro privilegi: quando hanno paura cederebbero anche il novantanove p•er cento dei loro privilegi; quando la paura è passata, praticamente non si decidono a cedere neppure l'uno per cento. Le classi diseredate che questo vedono non .pos– sono credere ai riformisti e ai quietisti, e vanno con gli « scalmanati », con gli irreducibili e con gli oltranzisti, o si appa·rtano sfiduciate, costituendo un ·peso morto nella vita p,olioitca e sociale. Il de'teriore istinto di class•e degli abbienti non trova la sua manifestazione estrema nel compiaci– mento con cui saluta le sconfitte dei laburisti au– straliani e gli sperati insuccessi di quelli inglesi, ma nel fatto che essi profittano di ogni arr•e-tramento, errore o scissione delle classi lavoratrici per ricac– ciar fuori le unghie della reazione e ripigliarsi le concessioni fatte non per ,riconoscimento obiettivo ed .intimo di un diritto altr~i, ma per paura del pe~gio .. Quando gli abbienti si rallegrano delle sconfitte· dei « tempe-raN » obbediscono al normale istinto di difesa dei loro· privilegi: quando invece ricacciano fuctri le unghie già prudentemente •nascoste nella guaina vellutata danno sfogo a un deteriore istinto di conservazione e di reaztlone. I socialisti di ogni scuola da questo compo.rtamen– to debbono trarr~ il monito che ogni_ condanna del– l'estremismo infantile impone contemporaneamente una intransigenza assoluta e totale: senza questa, che altrove ho chiamato «la. cintura di castità» si per– de ogni contatto con le classi lavoratrici, rese estre– mame nte di ffidenti dalla loro scarsa maturità, e si perde og.ni presa sulle classi detentrici del potere politico ed economico, che solo sotto il pungolo del– le· classi lavoratrici si decidono ad uscire dal loro immobilismo quietista, ad incrementare la produzio– ne con l'adeguamento degli impianti industriali e agricoli, a riconoscere alle classi lavoratrici la do– vuta remunerazione per il maggior apporto di in– telligente fatica alla produzione, e a contribuire al sollte-vo di mise•rie inenarrabiloi. . Il fallimento di ogni «saggio» riformismo è de– te'rminato dalla diffidenza deUe classi lavoratrici e dall'istinto di conservazoione degli abbienti che se non vengono stimolati, si racchiudono in 'un egoi– smo cieco e si incapsulano •nel conservatorismo .più gretto, nei loro fatti se non nelle loro parole. Biblioteca Gino Bianco (} l Socialis,ti non s1 è e non si può essere se nQn stando fedelmente a fianco della .classe ope.raia,: questa spesso sbaglia per impazienza, .per ranccri, per immaturità: i suoi er'rori, anche se ci appai0p.p gravissimi, non possono s·pingerci a rompere i 1e, garni con essa; più sbaglia anzi; e più dobbiamo rimanere con essa per fare opera educativa, per 'ltt_, scitare in essa la fiamma di una bontà profond'l, per abituarla a ·ragionare in termini di concretezz~. Chi crede utile denunciarne gli errori, ,piglian4,1 ~a sferza contro di essa o contro i suoi capi ed inter– preti, si separa e perde ogni poss-ibilità di infiuire sulla elaborazione di un nuovo mondo, che, 111al– grado tutto, si fo'rma nelle officine che .educano ~Il~ socialità, e nei campi quando l'agricoltura diviene intensiva e trasforma la mentalità del bracciante:_ perde nel tempo stesso ogni peso nei suoi rapporti– con la classe detentrice del potere pqlitico ed eco– nomico, con un progressivo isterilimento e assor:.. bimento. Si diviene ramo secco, e come tale c'è il fuoco pront9 a ridurre in cenere. Caratteristica fondamentale dei sociaHsti - ~pe– cialmente quando si richiamino agli, insegnamenti di Marx - deve essere quella che la elaborazione della società nuova avviene per effetto degli svilup– pi produt1'ivi e per volo-ntà d•e-lla classe operaia: si trnlta di osservare i -fenomeni della vita sociale e politica da questo angolo visuale, poco preoccupan– dosi di acquistare elettori in altri ceti e di meritare l~singhien giudizi dalla part.e oppa.sta: si deve su– bordinare ogni proprio atteggiamento - anche ~èl– le polemiche - alla necessità di rimanere nel cam po proletario, per contribuire quanto più possibile a-I.la abilitazione del proletariato stesso a funzioni di c0- : mando nella società civile. Qualche volta questo por~ ta a mo·rtificazioni: alcuni errori e alcune infatuac zioni della classe operaia urtano contro la nostra sensibil1tà, la nostra temperanza tollerante, il nol>trg bisogno di libertà. Il movimento operaio non è il limpido ruscello delle dolci e chiare acque, ma è spesso torrente lutulento, perchè, se nel proletariato v'è un istinto di libe·razione e di eJ.e·vazfone, vibrano anche egoismi e rancori.. Ma dobbiamo essere _oq– razzati contro queste mortificazioni spirituali e ~on.– tra le delusion 1 i procurate dal succes~o, dell'estr~rqi– smo chiassone, che mette in un fase-io l'abbi-ente .Pi– gro ed egoista con il borghese dinamico, suscila!oi:~ di energie, che scatena le forze produttive e pre– para così la nuova società. Ai socialisti' si impone la separazione più netta e più rigida da tutte le forze conservatrici: è una condizion.e inderogabile per svolgere opera educa~ tiva, per abituare la parte migliore delle classi Ia– voratrioi a ragionare e ad esercitare lo spirito cri– tico, giungendo. alla toUeranza e alla comprensionç delle ragioni altrui. Ogni allontanamento da questi 1:nea di sostanziale in.transigenza li porta al distac·c~ àalla classe operaia, e questo va evitato in modo ai;– rnlulo per un. motivo pregiudiziale: non vi è ma.~ ,·!mento socialista se non c'è il collegamento co~ gli operai e con i contadini. GIULIO PIERANGE~t Rinnovare l'abbonamento e, se è possibile, Fareun' abbonamento s stenitore Così si può assicur,;,re la vita della rividi,,

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