Critica Sociale - anno XLI - n. 24 - 16 dicembre 1949

,. CRITICA SOCIALE 491 ~ttraverso uno dei migliori fJ,Jm italiani di questo 'dopo guer– ra di cui costituiva l'episodio fi,na,Je: l'episodio del'la guer– riglia pa,rtlgiana n-ella laguna veneta, in e Palsà >. Nessuno, spero, trowrà ret~rica .l'affermazione che se noi oggi pos,na– mo qui riunirci a parla,re liberamente, è ,1-n primo luogo per quegli uoml,n,f che allora sono morti. Signori, non esiste un-a libertà specia~e .per una sole, cate– goràa di cittadini, e neppure _per gli scrittori. La libertà, co– me la pace, è anch'essa indivisibile. Gli scrittori sono llbe·ri soltanto se è libera la società nel– la quale essi vivono. La società è li noSetro destino'. Esso si vendica spietatamente contro chiunque voglia ignorarlo ». Ciò che si stampa Roa11aro SPADACCINI: L'ordinamento autonomo del Trentino– Allo Adige - Libreria Monf.rini _ Rovereto. U dott. Roberto ·Spadaccin,i, ben noto anche a,lla Critica (vedi anno 1947, pag. 108), esamJ.na lo Statuto sp·eciale -della regione Trentino-Alto Adige, entrato in vigore con la legge costltuzfonal,e 26 febbraio 1948, n. 5, con d'abituale serietà di studioso e d•i magistra,to. Dopo una si,ntesl storica dell'autonomia della regione, al– &orchè faceva parte della monarchia austriaca, e· un richiamo a.Ile disposizioni che l'Ita.Jia adottò o aveva, In animo d'adot– tare dopo l'annessione diel 1920, ,Io Spadaccini rievoca le lun– ghe e faticose vicerr:d~ che, dal 1945 al 1947, portarono al– ,l'approvazlone dello Statuto, PTOpr.io ~Ila vigilia della fine del lavori deJ.la CosUtuenrlle. GH ordin-amentl della ,regione e le funzioni ·l~glsl'atlve as– segnatele; le va·rie spe·cie d1 legls,lazione regionale (es-elusiva o ,primaria, concorrente e i,ntegratlva); le' funzioni ammini– strative e la finanza del'la regione, sono. commentati con grande chiarezza. Cosi pure -l'ordinamento delle .p.rovlncie di Trento e di Bolzano, ben diverse daHe aUre previste daUa CosU.tuzione, che di pI'ovincla hanno conserva,to solo· i-I :no– me, e costituiscono -la parte .origin1lll'e de!Jo Statuto. Pur mantenendo l 'uni.tà deHas Regione, la creazione delle due provincie autonome assicura &dia minoranza di llngua redesca quel po,ter"i ,J,egis,lat·ivi ed esecutivi che l'Italia ga.ranti a,nche col Trattato d1 Pia1Ce di Parigi del 10 febbraio 1947. Se fo Statuto, frutto di un compromesso, si richiama ad un progetto del 1890 che i deputati trentlnd presentar0010 alla l\hmta provinciale del Tlrol,o, s•l tratta pur sempre di un primo tentativo di assicura.re da. convivenza a gruppi etnici diversi neU'ambito della &tessa entità 'politica ed ammlm- , &tra,tlva. Atto dÌ. vo,l001tà degno di ,supera~ vHtoriosamen,te la pro– va, lo Sta,tuto- aUende diaUa fede e dalla maturità dell'e genti della Regione, ma s·oprattutto da.Jle norme di attuazione e dalle aMre ,1,e,ggifondameli/tali della Repubblica, id collauilo del fatti. Per 'l'avven!Te di questa regione di confine, per il bene stesso d'ltaUa è augurabl,le il successo completa di questo Statuto mentre dobbdamo essere ancora una vo.Jta grati al.Jo Spadaccln.l dell''amore e della serietà che egli ,pon,e nello stu- dio di questi problemi. · L'interessante lettura è arricchita da note e richiami sto– rie! e blbllo-graflci preziosi. Mentre muovono i primi passi le Reglont rette da ,;ta,tuti s,peclaU e si approssima fa nascita, la tutta la Penisola, dell'ente «regione», fa piacere constata– re come vi siano in Italia pe,rsoDJC ohe si occup,an,o dèl pro– blemi relativi con ,se;letà e competenza. CARLO SARTESCHI Dmns DB ROUOBMONT: Vita o morte dell'Buropa - Edizioni di Comunità, MHano, 1949, pagg. 154, Lire 400. L'A. ocoupa uma posizione premimen-te nel movimento fe– deralista europeo, più ancora che per 'le cariche da lui co– perte neUa df.rezio,ne del movimento, .per la chiarezza ed iJ fer– vore con cui sostiene .Ja soluz1'one federaUsta. Questo libro raccoglie discorsi e scritti In occa,sl<one di tre ta,ppe del' mo– vimento: le Rencontres interna~ion,ales di Ginevra del 1946, H Congresso di Montreaux del 1947, il C•ngresso 'ileU'Aja, .del 1948 ed è quindi amebe un l<Dteressante compendio storico degli svHuppl posl,tlvl dell'Idea federa,Jista. e Federarsi o pe• rire >. L' A. non solta,nto mostra come una nuova organlzm– zione federativa, fondata più sui popoli che sui governi, chia- Biblioteca Gino 01anco rameDJte d-isposta . ad supe1'8Jllento del concetto di sov·ranHà n,azi,ona,le, sia ,Ja necess,a,rla ed ormai!' storica premessa per rimediare ad una situazione di progressiva minorazio-ne d~l– l'Europa che rischia d'lncancrenws-i o In una balcan:izzaz,lone o ,in una- co,lonializmzLone; non solta:n-to dimostra come iJ potenzfa•le Uffi1Lll0 ed eeonomico ,di Ull''Europa federata ed unUa pos,sa costituire una valida alterna.ti.va a.Jlla lotta egemonica h,a U.R.S.S. e U.S.A.; ma egli sente prof.ondamen~e qua,U va– ,J,ori rappres,enti. l'Europa e come u,n suo decJi,no a « o colo– nia o museo » ,rap,presenterebbe un irreparabJ.le 1lramontò per la ctvHtà intera. Sono proprio quei va:lori di uman.J.tà, di Id– bertà, d1 anti-conformi.smo, di crea,tività, di ori-ginaHtà, di· cul,tura (nel seooo di « una misura deH'uomo, un prinelpio di critica ,pe:rmanente, un equllibrl:o urna-no ,risuHaDJte da in– numerevoli tensi ,o.ni ») che mal s'adatta-no II quel mito d~l– •l'uomo...standa,rd che amiggè, con un opposizi,one soltanto ap– pa,rente, si'a gli Stati Uniti sia ·la Russia sovietica. « L'Uomo esemplare, per noi, è l'uomo- ecce:,,l,on,a,le, H grand'uomo; per il'oro, al contra 1 rl•o, è l'uomo norma1le, i,1 cornmon man, base o prodotto delle s•tatls.tiche. -Per noi l'« esemplare » è ,l'esempio più a,lto; per 'loro è il « tipo di SNie ». Ma sa·rebbe g.rave er– •rore ritenere che ques-to Hbro s-1 abbandoni_ aJ mito federa– lista, come mtto razlona·le o pas,slona-le. Proprio I pjù gra.vi, i pi,ù a•cuM, I ,pi,ù « poHti'cl » problemi del federa,11,smo, nel suo aUuade sviluppo, softo qui çoraggiosamente affrontati: dalla impossibf,Jà-tà .presente di coi,pvo·lgere nel fed·enidlsmo europeo la Russia .ed i-1 blocco orieDJt·a,le, aJ.lia impossibi,11,tà d1 d~re alla federazione eu,ropea una pos,i:done di meccanica, e mi,tica «equidistanza»; dallo scetticlsmo ci-rea ,!è pos·slbiHtà federalistiche degl1 uomini di governo, aUa diffidenza ver-so una s·pecle di Santa- Al,i'etmza diegH _ StaU (« una Santa Al– lean2lB deHe sov,ra-nità che cl f.aamo morl.-e non servf.rebbe a dchlamarci in vUa. »). G. P. Documen~i sul Prono Marshal.l nel primo anno di attuaz-ione (3 a,prHe 1948 - 31 marzo 1949) - Mi"8,no; lsUtuto E;dlto– r.i•ale ItaUano, 1949, .pagg. 540, Lf.re 1800. Ii' ,piano E.R.P. è divenuto o-rma-i una rea.Jtà cosi complessa .- tra plani ,iniziali e s,uccesslv,l mutamenti di i,nd-iTi-zzo, t-ra previ-sfoni ed attuazione, tra ri,percussloni .prevl-ste e ostacoli concreti, tra or-lentamentl e deviazioni - e sop-ra.ttntto cl si a,p,palesa come uno svHu,p,po ,storko in cosi continuo dlve– n!Te, che va data senz'altrò i,ncondizlona·ta fode aH'lstltuto di Studi Economici (I.S.E.), già benemerito per altre impor– tanti pubblicazioni·, •per ques-to d,en-so vo,lume di documentl, che 1-J,J.umina ia prima fase del pjano illfa.rsha•H. Tre .rrupld,i commentar.I di eminenti personalità: uno critico di Ferrucci-o Pa·rrI, uno « ,po11tlco » di Carlo Sforza, uno « tee– nico » di Roberto TremeHon.i, .precedono una chiarificatrice « introduzi,one ·a·i documerU » redatta da Si,lvio Pozzani. Tra i documenti notiamo a,nzitutto i due ormai famosi « rappor- · ti Hoffmann » (con ,relativi cenni ai dibattiti del Congresso), l'impo-rta,nte relazione d·el « Country Study » dell'E.C.A/sù,1°· -l'Ita.Ji.a, il ,ra-pporto dell'O.E.C.E. -sul p-rogrammà di l'i-p-rès-a europeii_, e, ,sotto l'aspetto f.nterno, ,le relazioni del C.I.R.:,E.R.P. S'Ingannerebbe tutfavia chi in questa co'l11!Zione vedesse solo una raccolta di documenti orma.i « storici »: tutti i dibattiti e tutte •le c1'i,ti-che che hanno orl,gine da,J,J,a ap·pllcazione del– l'E.R.P. e dai suoi oriteri, soprattutt-o per quanto rlgua~da l'ltal,i-a, trovano in questo volume una documentazione che vorremmo fosse conosciuta e mectitata, prima di a-vventare ap– prezzamenti o di trinciare giud·iz:i. G. P. ANTONIO GRAMSCI: Il Risorgimento - Edi-z; Einaudi·, Torino, 1949. Dopo il volume sul materialismo dialettico e quello ~ulla funzione degli intellettuall, questo, complesso di _considera– zioni storiche ci conferma In quanto già notavamo a prop~slto della recensione Lettere dal carcere: e cioè quel costante, no– bilissimo anelito del carcerato Gramsci ad evadere dalla stret– toia delle mura .dclla ·prigione e di essere intellettualmente, moralmente e culturalmente « ,presente ~ nel problemi del suo tempo e del suo paese. Questo dramma, profondamente vis– suto e umanamente sottaciuto, si .-ivela anche in molte di queste note dove l'A. prende lo sprinto anche da quella st~ riografia minore o addirittura Infima (di riviste, di quoti– diani) che riusciva a procurarsi In carcere, per raffrontarla, non foss'altro che negll aspetti negativi (l'ufflciosltà, il con- . formismo storicist'co, le piaggerie, le reticenze), con i gl:l!udl_ problemi del Risorgimento. Attendersi grandi rivelazioni nèl-

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