Critica Sociale - anno XLI - n. 24 - 16 dicembre 1949
14 CRITICA SOCIALE 489 · cessorie e le altre CÌ'rcostainzie coercitive aHe quali ho fatto cenino nel ·corso del mio Interrogatorio, non hanno a:vuto ehe· una parte s,eooudaria o del tutto insignificante. Sotto que• s,o· ra,pporto, è ind1scuti-bi,le che, in una oerta misul'a, io so• no anche divenrba:to Io strumento d-1 Tifo, o piuttosto .della po11tica di Tito, di quel Ti,to che ha seguito le tracce di Hi• tler, che ha continuato nei Balcani e nell'Europa orientai-e Jé ,pol,Ltica di Hitler dietro 'I-a qua:'1e si n,i,sco.ndono, come capi e padroni, gli imperiaJ!istl americani ». e Con· un semplke gesto a•l-tea-o,aggiunge !'A., egli ha dun• q1rtl rHirato tutto quello che aveva ,precedentemente confe·ssa– to· e confermato, Niello stess-o tempo,· bisogna ben sottolineare che queste pa,role, se costituiscono la negazione pura e sem– pltce della figura mostruosa che Ra:ik si era data fino aI– lora nel co,rso dJeJ pr,ocesso, aU:.mettono tuttavia una certa col,pevolez?· Esse ammettono cioè quello che con ogni pro– ba•biliU era !,I punto di partenza del processo e ·il suo fon– damento politico o il suo pretesto: il fatto che Rajk ha fatto cer.te case che, .agli occhi dei suoi accus·atorl, e in seguito a qoosi quattro mesi di detenzione e di p11ess-i.one di ordine d1:ve~so al suol· propri occhi, hànno potuto essere h1terpretati còm_e favorevoli « -in una certa misurn » · alla politica di Tito. Non dimentichiamo che, come H Rublev di Victor Serge, egli ha ··rifiutato 'di ricorrere !,n· ap,pello e di chiedere grazia a gente che · lo aveva forse convinto della neoessi.ttà del suo saérifi.cio (Rajk è sempre stato l'uomo capace di ,saoriflca,r• si' a<nche per una politica che giudieava ca-ttiva, purchè fosse ·decisa d~I- suo pa,;tito, ma che egli non poteva non disp,rez• za-re) '». ' · · Più avanti, l'A.· fa un confronto fra il processo Rajk ed i,! 'process•o Mfndzenty. « Non molto tempo fa si è visto a Budapest un p,rindpe della Chiesa caUolica difenders-1 dJa. vanti al tribunaiie del :p,opo.1-ocon una strana mollezza, una umHtà ohe stupi-va venendo da un uomo sempre conosciuto come co,raggioso e i-ntransi,gente, mollezza ed uml.Jtà ohe la– solavano sup,pol're, se non l'impiego nei suol confrOlllti di · mezzi di p11essione inusita~i nel mondo occidenta,le, almeno il crollo di un uomo che aveva creduto sinceramente alla sua i,Ì,,v.iolabiUtà. Co,l'o,ro che hanno studiato i documenti del suo ,pr'ocesso hanno potuto constatare che, nel suo affare, v,f era• no- delle prove scritte, se non della sua attività, aJmeno dei 5Uoi sentimenti, delle sue intenzioni ostili a·l governo, che una parte almeno dei suoi atti incriminati era stata eflettivamen• ?-e compiutà da lui: se è stato possibile condurlo a ricon06ce: .-e una colpevolezza relativ,a e a non porre il suo processo suJ suo vero terreno: queHo dell'opposizione fondamentale della Chilesa alle ,praUche e alle m!Jre di un governo marxi– sta.,. egli ha .potuto tuttavia afferma-re davanti a,J tr.fbuna,le alzando s-olerunemente •la voce « che in tutta coscienza e gra– zie· a D-io egli non era mal stato .e non era il nemico del p·o– polo ungherese.». Il cardinale ha anehe potuto affermare che le sue intenzioni erano sempre state buone ed ones,te, in a,c– oordo · con i pr!,ncipi del,la sua Chiesa aUa qua,le diceva la sua •leale fedeltà. Egli ha bell'essere stato presentato dalla ,propaganda a,! popolo ungherese ~otto l'aspetto di un es-sere diabolico; ·mo~truoso, vitle ecc.: lui st.esso a,lmen·o non si era comportato che come un uomo spezzato, umiliato, sgomento, che lotta tuttavia ,per la sua vita e non è stato forzato a met• tersi 'la maschera di un demonio. PJ,erre Courtade (glorna– ,li('!ta comunista) miente dunque ancom una volta qua·ndo, in appoggio alila sua tes-i second·o la quale sarebbe assurdo sup• iporre che gli a•ccusaiti a,vev,a,n,o confessato per « rendere urt servizio ac1 partito ~ sori ve: « Si può immaglnaire che un ca,rd!na;le abbia deciso dl sacrificarsi alla causa del marxi• ..mo-Ien1nl!smo? » e afferma che « Mindzenty ha confes5ato esattamente come i,J comunista Rajk ». Ma non è lo stesso Courtade che scrive, neHo stesso articolo, che Rajk restava « altero, cinico »? Il ca-rdlnaJe, si sa, era tri,ste ed umile. Il ~<,>roattegg-lamento era del tutto diverso, so,pnttutto per i,! f1ttto che il cardlna,Ie pos-to a confronto con note, lettere, •progetti di lettere di sua ma.no , non poteva nOill riconoscere certi fatti. Ma eg,i ha cercato di difendie:rsi contro l'interpre• ~11:l~~ tendenziosa ed esagerata data a ques1i fatti dai suol g,ud1m, mentre Rajk ha tutto cOlllfessato, ha .da.to miUe pre• c!eazioni di partioolari su fatti che non aveva mal commes• so e che, fa,ls•l o veri, non po1evano es-sere c001osciuti daHa polizia· altrimenti che da lui stesso. No, Mindunty non ha confessato come Rajk, hl ,principe deld-a Chiesa è statò trat• tato meglio del comunista ... ». Con un capltol,o dal ti-tol-o Non si deve nascondere nulla a(· proletariato l'A. conclude: • L'esipos,lzionie ufficiale dell'affa,re Rajk come è stata fatta 8/l ;pubblico f:ra.noese ha quakhe cosà di infinitamente sedu• cente. Essa presenta· incontestabilmente un insieme coerente, BibliotecaGino lj1anco a,rmonioso, co~corde con una concezione generale deHa sto• ria contemporanea sostenuto dall'autorità: di un movimen• to internazionale estremamente ,potente che, a,gli occhi .di innumerevoli pers-one, incaa-na le miglrori speranze dell'uma– nità. Com,e in quel , Gesamtkunstwerk concepito da Wagner, tutto vi è intimamente legato e ammirabilmente condizionato. La visi-one generale si rende ga.rante della veridicità dei fat– ti; questi, da.I c~ n.to loro, e nei loro minimi paa-tlcolarl, con• fermaa,,o la giustezza della teo·ria gernerale che ha i,! vàntag– gi-o•, d'altronde, di essere _una teoria i,ncarnata, messa ad ogni istainte in pratica da una seri,e di o-rganizzazioni a,! po– tere ~ che lott~,no per il potere. Per contro, s·e si mette in dubbio anche un s•o-lo · frammento di questo insieme ...:.. per , esempio l'obiettività di qualche confessione - il tutto ml• naccia df crollare, il res-to delle confessioni cosi come la certezza che si è potuta a·vere della buona fede del giudici e, anche, come la fiducia accoroata a,Ua concezi-one della sto– ria nella qua-le l'affare Rajk, per essere compreso, deve es– sere integrato. Non si ,potrebbe essere in disaccordo con Wurm-· ser qua,ndo scrive nelle Lettres françaises che « perchè i,l pro– ~esso _Ra,jk sia incomp11ensibile bi,sogna immagina-re Rajk innocente. E certo i-I processo che si studia tenendo a priori ~ per s>tabi.llta questa as·surda ipotesi ,non può essere che un ' processo assurdo ». Ahimè-I Wu,11llser ha ragione pii! di. qua,n-- to non pensi. Se si crede a tutto dò che è stato dJetto a Bu• dapest, tutto è chiaro. Ma se si è privati della grazia della fede, per una ngi one · o ,per Uill'a,Itra,' non soltanto B pro– ces~o d,iventa una macchina,zi-one assurda, organizzata con fini oscuri, con mie.:zi incomp,rensibHi, ma anche tutta fa nostra visione della storia si confonde noi ci svegliamo i-n un mondo strainamente co,nrfuso, in mez;o ad un caos di fat• ti e d'idee, i-n cui tutte le ceryezze diventa.no dubbiose, i n·o– stri affe,tti scossi, tutte le nostre vecchie .amicizie disperse. Noi ci troveremo di fronte ad un COOJ1d)Ho che ci sembrerà schiacciante: quello di assumere la parte di un Rohinson lnteHettuale che, solo s·o.pravvissuto da un naufragio quasi universa·1'e, con i mezzi est,rell!amente -limitati che comporta la sua teni-bi-le solitudine, deve costruirsi una ragione, una spiegazi-0ne che non ,potrà essere che ipotetica, f.rammentarhf inllni-tamen·te fragHe, e quanto impotente in ~onfronto ad un~ vf.sione del mondo solidamente. co,struita con rngio-ni ragio. na•nti, organizzate ed atomiche ... « l'o conosco un uomo, per il quale ho molta stima e ri• spetto; un uomo di spiri,to e s,oprattutto, di• cuo,re, che ha passato tutta una vM;a a fottare pcer Ja rivoluzione unghie– rese. Quest'uomo, apprendendo ,J'en011mità dei delitti che rim– p,roveravano -a Rajk, suo amieo, persona a cui •l'o lega– vano tutto il suo pa-ssato, tutte le sue idee poHtiche, mi ha detto semp-li,cemente: « Ora n,on mi res-ta che a scavarmi una fossa e coricarmici ». Evidentemente, sarebbe stata anch'essà una soluzione. Tanto più che v,iviamo in un'epoca in cui àl trovano faci,Imente uomini che si incaricano di sba,razzarvil se non della vostra vita, e.Imeno ·della vostra Ubertà, appen~ manifestate il vostro disaccordo. Voi non avete che a darvi dn ·lo~o potere e tutto rientra nel-l''ordine. Appa•l'i<rà che i vo• stri dubbi erano do,vuti aJ fatto che - incoscientemente for– se, ma questo nOill conta - voi eravate i complici dei colpe•· voli, crimi,naJi vod stessi, « troditori del vostro paese e del socialismo » come dice umo degli es.perti in questa materi·a, Pier.re Courtade, nell'Hu~an,ité. Vi s•i imparano le noziond di una psicanal'i,si del tutto nuova,, politico-balcanica, che in– segna che potete es-sere dei cr-iminali senza accorgervene; cò– me càpita ad altri. di oreders,i colpevoli di delitti che in real• tà non hanno mai commesso. « In fondo, mi ha detto qua,lcu– no, anche se Rajk -fosse innocente, sarebbe forsie li primo · iJl!nocente ad essere impiccato?». E un altro,: « Non è éosa normale in una rivoluzione? Lui stess,o, Rajk, non ha accet• -tato, com,e fanno fede le sue confes~ioni, di entrare nel gio– co dei suoi accusatori?» E un terzo, quarto, ennesimo: e E anche se -tuUo fosse falso, che cosa prova ciò? Rakosd, Gero e gli a-Itri del Cominform non sono nè degli imbeciH:I nè dei sadici. Se hann-o macchi,nato tutto questo, si viede che ce n'era bisogno. L'Imbecille sei tu, con il tuo sentimentalismo,.· piccolo bol'ghese. Il signore vuole montaa-e il' suo picco-Io caso Dreyfus· I La guerra è la guerra. Bisogna aviere il coraggio di accetta:re i difetti del proprio partito. Oppure non si ba che da pass·aa-e aa-mi e bagagli nel callldlo avverso .. E' un bel lavoro!,., Il 1-ettore mi perdoni di avergli s·ottoposto Je considerazioni .p·recedenti, che · non hanno nulla a che fare con il fond-o della questione che ci preoccupa. Ma non era forse inutile evocare l'am.biente soggettivo in cui la decisione di fare il processo ha avuto nascita. Nessuno ~nsi che questa decl•·
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