Critica Sociale - anno XLI - n. 22-23 - 16 nov.-1 dic. 1949

CRITICA SOCIALE mento -e s,vi•l~po di orga,nizzazloni ·sl111dacaH, i!pecle 1,1elpaesi ecònolilfoamente e socla•lmer:,te meno p·rogredl,U; d)' - di favorii-e gli tnrteres,si economici, soclwi e ·c~lturaH del popoli del ,pa'ffii che s·offrono per i d1llDIIi,i e Je. conseguenze del.la guerm. alutan.do con tutti i mezzi la ricostruzione deUe 4oro economde e •farvorendo pro,vvedimenti di reciiproco a,iuto economico ne-Ila zona più vasta po,ssiblle; e) - di co.r;trlbufo."e a1'1a cos1i1uzione del pieno Impiego, a,l mlg,lioramenito de!J·e condizfoni di lavoro e del livello di vita dei popoi,i di tutti i paesi del ,mondo; f) - di iI1JCo-raggi,a,reI-o svd,Iuppo d·eHe rl~•orse di tutti l paesi onde fa,vorke 1'I proguess·o econ,omieo, sociale e cu.ftu– r,ale de.i po<poJ, i.d.el mondo, e spec'e dei paesi meno progre– diti e dei territori che non godo:no d'e,l,l'autogoverno; · g) - d,i sostenere, per migJLo,rare !rl ,livello generale d,l pro- sperità, una ore$rente coHaboN11Zi<oneocon.omica fra le nazioni in ta,Ie maruera da irnooraggi'<llre lo svHuppo di. più vas,te uniià ec;momlche e di un più ·libero scambio di merci; h) - di pro.teggere, ma,nterueire ed espandere IJ sistema del libero lwvoro e di elimLnare i:I ~a,v,oro forzato ovunque; i) - di rappresentare i,! Libero Movimenrto Sind,a,ca•le in tutti . gli ocrgani in,terrnazi,ona,ii esi,sternti o ch:e· potranno essere cosliitniti ,pér svolgere funzio!l).i che ,pos,sa·no In qualche ma– niero i,nflui,re su.!de condizi,o·rui socia<li ed economiche dei.la popolazione :lavoraibri,ce e ·p:e-rfavorire ,l'a,pp'1ieazio,ne deHe loro decisioni qua,ndo ciò, si,a ritenuto desdderabHe; /) di stabi,Iire ed esten.dere legami con oi,ganizzazlonl i,1- ternazi,onali, sia stataH che non sta,tali, i,n attività che ·favo– risca,no gli scopi di>J:Ja -Confederazione dei Liberi Lavoratori MOilldiadi nel ,p·roteggere e sostenere gH interes,s! dei popoli in genere e nel ga~antl<re l dir.f.tti umani; le) - cli s~ terue.re ·la costituzione di 'un si~tema mondla,le di· s.icu,rezz-a coJh,ttiva; ma i,n a,t~a ohe tale s.istema sia rag– giuriito, di appogg'are quegli accordi regi-ona,Ja neces,s, a.ri e,lla difesa della democrazia che srian,o com.pa, trbiH co·n la Carla deHc Nazi.on.i Unire.; I) - di contra-buire a migli<o,ra,re il generrule J.i,vel,lo dl be– nessere dedicandosi a una attività educatf.va e pubblleita,rÌa e favorer.do, la quando sfa S'VOl.ta da altri organi, a,lfo scopo di ac.orescere ·l'a coooscenza e la coII14>rensiom.e di problemi naz.f.ona.Ji e lnterna.ziona.Ji rLgua·rdantl i lavo·ratorl; attuando g-li Olbiettivi della Confederazi-one dei Llheri Lavoratori Mon– dia'ii .e reaU,zzando la più vasta. unità poss!blde dei lavòratori in seno alla Cor:federazio,ne dfil Liberi La,vora-tori Mond.la,li, il cen1ro del libero s.l,ndacaH,smo. I s,ud-dettl scopi sono· conformi a•i prindp.! su cui si fon– dano di,chia.-azi-oni internazi•onali come: a) ,l,a Carta Atlantica (1941); I.>) Ia dichia,raz.ione dei fini e degU s-copi de1'1'orgam.jz– zazio:ne ln1ernaziona,le del Lavoro (1944); e e) la Dichiarazio– ne Universa,le dei Di<ritti dell'Uomo procl'<IJID•Mad·a,J:l'Assemblea .Generale de!Je Nazi·<mi Unite nel 1948 che ha già tncon~rato un vasto consenso .fra i po,pol<i de,I mO'ndo. L' Estre_nio Orien.te e il mondo occidentale Per quanto già perr molti lati scontato in anticipo, ,un fatto di immensa portata storica e tale che in– .formerà· di sè un'epoca è avvem!lt0 il 25 settembre scorso ·a Pechino. Mao~ts·e-tun:g, questo figlio di con– tadini, p,ieno di sapienza lradizionaJe cinese,. e cono– scitore di Marx, di Stuart Mill e di Lenin, poeta, stratega e organizzatore, ha proclama,to la n'uova re– pubblica cinese. L'U.R.S.S., seguita dai cinque satel– liti, naturalmente si è affrettata a riconoscere il nuo– vo Stato e l'Inghilter'ra pare abbi:a un.a gran voglia di seguil'li, Ciò .si capisce se si considera l'enorme importanza che hanno per lei il mercato cinese e la somma di interessi che vi possiede, c·ostituita da fabbriche, banche, compagnie di navigazione, so– cietà commerciali ecc., tutte o in parte a capitale i-nglese. Il ~atastrofko rivolgimento che si sta com– piendo laggiù ha però Bon meno importanza per gli $taH Uniti, la Francia, l'Olanda, per l'Europa tutta, pe'rchè se quei mercati sI chiudono per le 111azjoni direttamente fnteressate non v'ha dubbio che tale. chiusura influirà in vi~ indiretta suHa prosperità economica d& tutte ~-e altre nazioni. Il mondo del commercio e dell'industria non è un sistema di co m– partimenti stagin.i, ma· di vasi !int, excomunican.ti, è ·bene non perderlo di vista. Il male si e che mentre in Oriente, ,H quale co– mincia da;ll.a linea Stettino-Valona e finisce sulle ri– ve del Mar Giallo, tutto viene subordinato· agli inte– ressi di un grup,po di uomini, che col loro pu@nro di ,ferro governano ormai oltre un terzo dell'umanità, ·dall'altra pa,rte i contrasti son vivi. e non facilmen– te surperabili. Si è già visto che l'InghiJterra, spinta <lai. suoi< interessi economici, -vuol guardare ail fatto dell'avvenuta proclamazione della repubblica comu– ,n,ista cinese con occhio realistko e riconoscerla uf– ficialmente. La Francia non vuole nè può: pensate se :la riconosoosse cosa diver-rebbero in Indocina i consolati cinesir; null'altro che agenzie di rivo,luzione e di xenofobia. L'Olanda, il Portogallo, l'lindia ecc., a loro volta non saTebbero in minori imbarazzi. E' evidente che per gli Stati Uniti il trattato di pace col Giappone è <la base di tutta fa loro futura politica in Estremo Oriente e che essi puntano su un. Gia,ppone ,riformato su basi i,Il/ qualche modo democratiche per farne centro di resistenza ad una ulteriore e- La I IU u1dnt,;u spa;nsione comunista in qued,- ,paesi. L'Inghilterra, per altro, norn è molto d'acco·rdo su ciò e, paventa ·a sua volta la futura espansione commerciale giap– ponese. Pare che in settembre a Washington Bevin sia pè 1 rò andato sufficienteme:nte incontro ai disegni di Acheson. Non crediamo ,irnvece che Bevin abbia dato la sua entusiastica approvazione alla pubbli– cazi_one del l'ibro bianco americano che conteneva le relazioni di Marshall, W,edemey,er ecc., pubbUca– zione che inferse l'ultimo co1po al moribondo re– gime del Kuom,i,tang. Lìbro che poteva restare nella cassafortè' del Dipartimento di Sfato ed attende·re temrpi migliori per vedere la luce, ma che comunque è stato di grandissimo aiuto alla polemica comunista e non solo a quella. Pur dal danno enorme che al– l'Occidente verrà dalla vittoria bolscevica in Cina, quakhe motivo tattico potrà venir ùsato in favOTe della claudicanle strategia anglo-sassone; il Crem– lino voleva che il trattato co1 Giappone fosse discus– so p,rima dai quattro, senz.a la Cina di, Ciang, ora vorrà che quella di Mao sia chiamata al tavo-lo delle discussioni. Forse le tre potenze non si op.porranno, ma vorranno tirare a·l tavolo di discussione l'Au– stralia, che ebbe una p,arrte di primo piano neHa guerra contro il Gi:appone e garantirsi così una ab– bondante maggioranza. E' proba,bil,e an.che che Stati Uniti e Inghilterra non si.ano troppo d'accordo sul. genere di affari da concludersi con la nuova Cina; gli Americani non v·orra-nn.o che sian fornite materie prim,e di• imrportanza belHca, ma data la grave situa– zione· iinrcui si trova Ira esport,azione inglese, fino. a che punto potrà accettare Londra tale inibizione?. Essa ha bisogno di vend~re stagno, gomma, lana ecc., · non impo•rta a chi. Un punto dolente sul quaie Stati Uniti e Gran Bretagna n,on si accorderanno facilmente a meno che non avvengano fatti -nuovi, è costituito da Hong– Kong. Come si sa è questa una colonia della corona .che l'lnghilterra ha fondato e portato ad uno splen– dore inaudito. Su questa isola cedutale con altri po– chi territori sulla terraferma (800 Kmq. iin tutto) nel 1842, per 99 anni, con una convenzione che ne'l 1898 fu prolungata fino al 1997, è sorta una città di– fo•rse· quasi 2.000.000 di abitanti dove erano il de– serto e la mala,ria. La costituzione del porto• franco

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