Critica Sociale - anno XLI - n. 22-23 - 16 nov.-1 dic. 1949

CRITICA SOCIALE 453 l'indfrizzo di ripristino del liberismo economico, istituiva una politic_a da a1tri diretta, e da in.teressi di altri im.prontat_a, sulla quale noi non eravamo in grado di sensibHmente influire, ma a.Jla quale pure davamo un pfon-o e solidale nostro av-11llo,anche se essa sempre più si d:iscostava da premesse e p!rospet– tive socialiste e anche quando essa addirittura im– plicava delle « punte ». anti-socialiste; 3) ché la collaborazione governativa, come era stata intésa, soffocando, col richiamo ad una disci– plina-la ma subord,inata « lealtà», ogni esigenza cri– tica e po,Iemica dei partiti o rendendone ina,ne la concreta influenza, finiva col corrodere la stessa differenziazione dei partiti collabOlranti, dàndo luo– go .ad un blocco di governo, fermamente dominato da De Gasperi e nettaim,ente orien-tato secondo la vo– lontà della D. C. E ciiò ,poteva ben serv:ire ·a man– tenere viva e anzi ad a1largare la frattura nei con– fronti dell'opposto blocco comunisteggiante; ma im– pediva il costituirsi di un'altra a-lte·rnativa democra– tica, di un'alte 1 rnativa di socia,Hsmo democratico al– la posizione di pred(!minio della J?. C.; 4) che la formula gover.na- tiva veniva ·restringen– dosi aq_ un vertice, . al centro del paese, ma vedeva intanto lo sbandam,e·nto del-le forze politiche sempre più avverse alla D. C., -sospri-nte con ciò o verso l'as– senteismo amareggfato e disgustato, o verso mi ag– gregamento all'orbita del P.C.I., proprio nel momen– to in cui in questo s'iniziava una fase d'af!restÒ e· di inizia-le .sfaldaménto; . 5) che la politica governativa, così corriva alle ~nfiltrazioni confessionali' ed anti-laiche (ben sanno ron. Biarica Bianchi e 'l'on. Mondolfo i cenni d'in– s'offerenza del ministro Gonella perchè si è osato parlare di « scuola la-ica » !), finiva i-nvece con una ~ottile manovra dilazionato'ria, col lasciare insoluti tutti i problemi di fondo della vita italiana, cosa che non significava soltanto conservazione dello status quo, ma evidente ri.presa de-Ile forze p'iù re- . trive, più ottusamente conservatrici; ,e talvolta schiet– tamente « di destra» o reazionarie; 6) che specie sul terreno econ.omi-co, lo pseudo– liberismo ; cui il gov.erno sii faceva via via -p-iùpro-· pe·nso, impediva l'aHuazione in senso produttivistico dei benefici del ·piano E.R.P., una sa,na e stabile i:-iat– tivazione della economi-a italiana in sehso moderno, un tan.gibile miglioramento del Hvello di vità de1le njasse lav01ratrici, una politica di energici e spregiu– dicati dnvestimenti pubblici, la stessa possibilità di conseguimento del pieno impiego dei fattori produt– tivi e della mano d'opera. Queste - in via est·remamente· schematica - era– no ,e sono le ragioni· del nostro anti-collaborazio– nismo. Ma - ri-cordiamolo bene - queste ra,gion-i sono state totalmente disattese dalla Direzione, la qual,e, nell'aprire una crisi o « ·crisetta » - cir-ca la quale noi, se fossimo partiti dai p 1 resupposti politici della nostra « destra», 'saremmo stati p1iù che esi-tanti a precipitarla - ha viceversa confermato in pieno e senza critiche· ò condizioni la validità della colla– borazione così come_ era stat~ sin.ora praticata. Non era dunque questo quello che, -noi, nèlla no– stra cri-tic~ e nella nostra polemica, sollecitavamo come indirizzo del pa•rtito. , ' GIULIANO PISCHEL Leggete e diffo~dete il quotidiano del P. S. L. I. L'UMANITA' BibliotecaGino Bianco La nuova del Internazionale lavoro I dirigenti sindaca1i di_ oltre 120 libere organiz– zazioni di lavoratori in 70 paesi -democratici con– verranno quanto_ prima in Londra per fondare una nuova federazione 'internazionale non comunista. Essi non minimizzano le -difficoltà inerenti à tut– ti gli enti mondiali, ma mai si è av.uto così giustifi– cabile ottimismo circa· il, suc(:esso di una ardita im– presa -della classe lavoratrice, quanto quello che è da essi nutrito per quest'ultimo progetto. Nessun sabotatore a bordo. La ragione è che l'i-dea è stata conèepita iri una atmosfera di buona volontà da liberi uomini, che non sono disuniti fin dall'-inizio da antipatie ideo-· 10:giche. Nelle loro riunioni essi ,non saranno schie– rati contro uomini che credono n,ella dittatura e clie– sono strumenti dei loro rispettivi Stati. Le differen• ze di qpinione che potranno sorgere non sa-rann-0 rese insormontabili perchè -derivanti -da irreconcilia– bili vedute politiche, che hanno rovinato la possi,bi– lità di intrattabili dispute politiche, che hannq ro– vinato la Federazione Mondiale dei Sindacati, è eli, minata. Nessun centro sindacale di uno Stato tota– litario verrà ammesso. Ciò è apparso chiaro nel p·rogetto di cost'ituziorie, opera del Comitato preparatorio di sedici persone; eletto a Ginevra il giugno scorso, ed ora nelle mani dei delegati. · La prima frase del preambolo alla costituzione di-' chiara che la Libera Confederazione Mondiale del– Lavoro - questa è la denominazione suggerita - esiste per uni-re i lavoratori organizzati nei -liberi e democratici sindacati del mondo. Tutta la costituzione si impernia sul princi1Pio che solò in condizioni di libertà di pensiero, di espres– sione e di associazione ..pptranno i lavoratori con– quistarè la libertà economica. Dif es.a de-lla libertà. E' proclamato il diritto ,degli in-divi-dui a: Giustizia sociale; Lavoro e scelta dell'impiego; Sicurezza di tale impiego; Costituzione d-i sindacati che saranno Ji,beri strumenti di ,negoziazione, -derivanti la loro autorità dai loro membri, con· mezzi costitu• zionali per cambiare i loro organi dirigenti. Oltre alla dichiarazione dei diritti, si richiede per tutti i popoli l'auto.governo e la sua -progressiva rea– lizzazione dove I questo ancora non c'è._ Quindi, con ovvia rivendicazione, è stabilito che la Confedera~ zione difenderà la causa della democrazia e combat– terà l'aggressione totalitaria sia d•ir'etta che indiretta. Sindacalismo militante. Riassunti, questi sono -i propositi obiettivi delli Confederazione: - Costituzione d-i una potente ed effettiva organiz- - zazione internazionale, composta _di liberi e de• mocratici sindacati, indipendenti da ogni domi– nazione esterna e impegnati nel comp'ito di pro– muovere gli interessi della classe lavoratrice in tutto il mondo e di elevare la dignità del lavoro; Universàle riconoscimento e applicazione del di– ritto di organizzazione sindacale;. Fornitura di assistenza nella costituzione, man– tenimento e sviluppo dell'organizzazione sinda– cale, particolarmente nei paesi economicamente e socialmente depressi;

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