Critica Sociale - anno XLI - n. 22-23 - 16 nov.-1 dic. 1949

CRITICA SOCIALE 473 Stato, sia quello ·del pa~tito, non tardar,onq · a tirare, in base alle esperienze, le dovute con~eguenze. Negli altri Stati va,salli g).i elementi del « Politbureau », i « moscoviti », tenevano in mano i partiti e divennero i possessori· esclusivi anche del potere statale, resero innocui i propri oppositori, -- i polacchi Gomulka• e Mine, il bulgaro Kostov, il greco Màrkos, l'ungherese· Rajk - coi,medesimi sistemi che ado– però Stalin contro Trotzky, Buc~arin e Zinoviev. Le « epurazioni » però non riuscirono ad argina~e il pro– cesso di decomposizione. A Stalin è riuscito·, a suo tempo, di annientare l'opposizione. intuna e di sminuire, ren– dendola insignificante, l'.organizzazione trotzkista in Occi– i!ente, perchè nfl l'opposizione interna, nè i trotzkisti occi– dentali trovarono, appoggio morale e materiale. Oggi però e~iste la Jugoslavia titina, per smentire la tesi russa, secondo la quale senza Mo~ca, anzi contro ·Mosca, non può esistere partito ·o Stato comunista. Oltre l'esempio' propagandistico, Tito d~ aiuti più. tàngihiii a tutìi i còriuinisti. « anti Mosca ». I comunisti fuggitivi daf paesi dell'Europa orientale hanno già cominciato· la creazione dei partiti· ~omunisti indipen'. . denti ed a Berlino il partito creato da Hans Heinz Schulz riuscì ad attrarre in pochi giorni 5000 aderenti nelle proprie file.,. • . Il famoso generale imperiale del secolo XVII,· conte Mon– tecuccoli, disse che per fare la guerra occorrono tre cose: denari, denari e denari. Nel secolo XX per far vivere i par- titi occorrono le stesse cose. ' . Se j partiti comunisti i.ndipendenti .p_ossono esistere in Europa orientale ed in emigrazione e prosperano (e ciò dipende in pn-m:o luogo dal destino di Tito), l'effetto della loro esistenza e dei loro successi saranno' sensibili anche in Occidente. Anche nei partiti comimisti occidentali esistono opposizioni, ed è notevole il numero di coloro che dopo gli scioperi italiani e francesi del 1948 a causa di discorsi inopportuni di Thorez e di Togliatti, si sono st-anca_ti del partito e si astengono da qualsiasi manifestazione politica. È ancora prematuro giudicare la portata e gli effetti dello scisma nel- comunismo, ma sarebbe grave errore disprezzare il suo significato. Sarebbe un errore simile a quello che commise la II Internazionale; quando non seppe compren- . dere l'importanza deleteria del movimento bolscevico. *** Per giudicare i comunisti indipendenti è da chiarire un punto, cioè il loro essere « nazionalisti ». Il Cominform, dando la faccenda di Tito in pasto all'opinione pubblica, ha bollato Tito e compagni come « nazionalisti » e da allora anche la stampa occidentale indica il partito comunista jugoslavo e le vittime delle epurazioni orientali co_n lo stesso nome. Sono veramente nazionalisti i comunisti in contrasto con _l'Unione Sovietica e col Cominform? Nel senso occidentale della parola, no. Questi comunisti tacciati èli nazionalismo si ribellano contro lo sciovinismo di Stalin ' e di Zdanov, ripetuto in r.oro da tutto il partito bolscevico russo, e vorrebbero riabilitare il vecchio interna.1:ionalismo del bolscevismo c l'ideologia della rivoluzione mondiale. Non esistono divergenze fra cc moscoviti » e « indipendenti » nel giudicare le democrazie occidentali marce e fradicie e nel volere in loro vece instaurare l'ordinamento economico e sociale comunista: La divergenza sta nel fatto, che mentre gli stalinisti immaginano il futuro mondo comunista sotto il comando assoluto e centrale di Mosca (come è per gli Stati• vassalli), i secessionisti invece sognano una federazione libera di Stati comunisti indipendenti, in cui tutti gli Stati, Russia compresa, godano gli siessi diritti. Forse l'indicazione terminologica giusta >!llrebbe « centralisti » per gli stalinisti, « federalisti » per quelli dell'opposizione. Mosca accusa Tito ed i titini di aver deviato dalla strada del socialismo. Questo è vero, ma vale anche per Stalin. Nè l'uno nè l'altro hanno a che fare col socialismo più di quanto ebbe il « nazionalsocialismo » di Hitler. HlMORI LlszLÒ BibliotecaGino Bianco FATT-I E. COMMENTI della.stampa italian_a· ed estera Il Congres-so· del Partitosocialista belga. .. , I. Da:l 5 a,l 7 novembre si è tenUJto il sessruntainovesimo con- · gre-sso del Partito s-ocialista belga (P.S.B,) nella casa del po: pòlo di Brtii<el'les. Sono stati riieletti rispettivamente presi– dente e vdce ,presideh·re del Parli-lo i compagni Max Buset e Leopoldo Ansèele. · AUa fi.ne dei lavori e delle di&cussioni sono s,tate approvate aH'uninimità tre mozioni riguardanti ra·. ·P?IÙica e<con'omièa, .Jà poHtica-socia,ie e ia 'questione regia, della qua<ie, fu-a gli aJtri, aveva ampiamente trattato l'ex priniò mi.niistro Spaak. Ripro?u<li~mo. rukune parti del testo delle ,mozioni. Politica economica Svalutazione. La s·valuta~·one è s.tata realizzata nel-le p_eg– giori condizioni. Nessu111,disposiJtivo era stato messo in opera per ridurre gli ·effetti svantag~I.osi. Il governo' non disponeva ,più di: afoUll> mezzo per tmNle vamaggio. Questa s:itua,zione è ,piexia di •pericoli per iÌl paese, soprattutto perchè il governo è impote'Illl:e a roagfo,e ed è nominato <;I.aun libera,tismo eco– nomko che no.n mira che a lasciar fare e non può che gene– rare di·soccu4>azi'one. Ecco perchè il Pa·ntito si ,:i;volge a,I paese per metter.Jo in guardia e scongiurarlo di por.re in op•era tutto ,per difendere H Jiv~IJ.o di vita, l'aUivi,tà industria,le e commerciale del paese. , Disoccupazione. P.-ìma di tutto 1,1PartiJto reclama le· misure più energiche per com_bwttere la disoccupazi.one e aumenta-re H livello di impiego. In· quest-o ordi,ne do idee, i.I Pa,rtito so– cialista. tiene ad affermare che la siJtuazione economica faivore– volie del Belg:io,. aicqu isi.ta ,dqpo la Hbelraziloore· grazie a,Jfo sfOll'Zo d<el paese e dei ,g•overni sotto direzione s•Òci11,li,sta,è seriamente compromessa dal'l'assenza di una politica economica del go– ver.no; che H risollevamento che si impo'~e non si può fa.-e che se si prendono ,misure immediate e profonde; che bisogna comkl•ciare questo Tisolleva,ment-0 daMa base. Miniere. Il paese non può più continuare con u,n prezzo eocessiivo del carbone ohe ci s,va,ntaggia oin tutte le noo-tre fabbricazioni- in confronto oon .Ja p·roduzione stran,i,era. La dimdnJUzione del prezzo del C81l'bone nel Belgio deve essere realizzata, non nell'anarchi•a creata d•all'attuale governo, ma secondo id• piano· prepa,rato dal consiglio 1Dazion-ale delle mi– ndere ed in eondizi,oni che ·~engano conto scrupolosamente degli as·petti umani e s.oda-li del problema,, ùa soluzione conve– ni•ente del p.-oblema del. carbo,ne è suscettibile di migliorare i p.-ezzi dell' elettrici.tà e del gas. Ma ciò è insufficiente. An– che in questo campo, profonde riforme di struttura devono essere realizzate per mettere di.rettameDJte queste attività pro– duttive a,J servizi,o della coUettivi,tà. I governi precedenti ave– vano del resto tnizi,ato J.o studio di queste riforme. Industrie nuove. L'attrezzatura d.ndus•tria•le e •le. a.ttività in– dustriali nuove si impongono più che mai per mi!91iomre il mercato interno, per diminuire •la nostra troppo grande dipen– d-enza da certi monopoli esteri e per aumentare la nostra poss•ibHità di penetrazione sui m'ercali eslleri. Questo sforzo deve essere COildotto Ln u,no spkito a,rdi-to di armmoderna,mento, di stimolo a,l .rLspa,rmio, cli imlvenzic:me scientifica e di razio– nalizzazione ·di una serie di attivi~à industria•li che sono ano stadio di cinquanta aami fa. Per le industrie nuove, bisogna disporre di un organo di ricerca di tutte le possibilità tec– niche ed economiche che si· offrono. Per· •l'ammodernamento deHe i,ndustrie bi-s-ogna ,poter disporre di mezzi finanziari. Il risparmio. La sorgente prtndpale nel prossimo avvenire risiede nel ris-pall'mioo. Lo spirito di .-isparmi,o è stai.o ancora i-DJtaccato daHa sva,luta.ziione. E' tempo di dare delle gaNllllzie di pi,otezfone per evtta.re cli cliJs,truggerne te sorgenti. Finanze pubbliche. Fare della buona economia implica buone finanze, e qui al governo atturule per ragioni di de– magogia coinp~omette la situazione finanzia.ria dello Stato, c,he era sana sotto 1a governo ,precedente. Il P.S.B. più che chiunque altro è avversario di u,na for:te fiscalità. ,Ma bisogna che ,l'imposta sia rego.Jarmenle raccolta e si faccia presente ohe il govexm-0 con 'lllil .Ji,nguaggio .pieno d-i com.fusione anresta l'entrata rego, la.re dèlle !imposte. Del re– s,to, non è un grosso inganno per il pubblico offrirgli sedi– oonli aHeggerimenti di imposte d-1 cui effetto è completamente annullato da,]' ri·alzo, imposto dal governo, dei prodotti agri– coli, del carbone, dei trasporti, deJ.I'elettricità ecc.? Nel campo

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=