Critica Sociale - anno XLI - n. 22-23 - 16 nov.-1 dic. 1949
464 CRITICA SOCIA.~L~E~-~----~----- irwece p-rodotto dalla Natura medicatrix, dannose q~ando na– scondendo i sintomi fanno credere alla scomparsa d1 un male che invece contiITTua indisturbato ad evolversi. Esso mecca– nitzza inoltre la società mod rna, e la troppa meccanizzazione è sinonimo di poca libertà, di poca fçlicità. Questa è la con– dusione alla quale arriva il Beveridge colla ultima opera (An()lne volontari-a) - 1948 - che completa la sua trilogia per la sicurezza sociale bri,tannica. 1 Di ques-te verità bisogna tener gran conto nello studio ddle invocat riforlT'e dell'ordinamento sanitario, di cui è molto più facile rilevare le manchevolezze P gli errori che additare ed 'pprestare rimedi verament adeguati. Occorre adunque che al sofferente assisti,to non arrivi la « pesante mano pubblica» a portare IT'eccanicamente il s·in– tomatico rimedio, e molto meno l'agente fiscale, sia pure in abito di medico, di un Ente che lo tiene i,n sospetto; oc– corre che a .chi soffre si avvicini chi non solo sa scientifi– camente comprendere, ma anche umanamente sentire; occor– rono ia rra~s ma fiducia e confidenza del mala, o. n 1 «suo» meclico. che gli reca ccn lo stesso cuore l'aiuto del sapere e , quello dei mezzi materiali di cm·a. Le conclusioni ultime dello studio del Beveridge a,vver– tono che senza questa fine adeguatezza di attuazione le più g.rand~ e'èostose provvidenze possono non arrivare all'origi– ne del male e nOl!Jraggiungere lo scopo di una· cura. cau– sale. La preparazione e la educazione scolas;tica del ·medico non dovre •re riuindi riguardare soltanto la r'Prte. r·a IT'Olt0 anche il cuore, perchè egli non meno delfintelletto dovrà usare, per la sua missione, il ben preparato e bene educato sentimento. E questo, che. non figura nei p-rogmmmi di in– segnamento e nelle ma-terie di esame, non può esser cli.e frutto dell'esempio dd Maestri, i quali non dovrebb,ro i– gnorare e trascurare questo loro grande dovere. La vita, a1tua!m·nte vissuta ... coll'acceleratore, in un am– biente di morale decadimento portato dai terribili a,vveni– ment-i degli ultimi lustri fa sembrare queste cose, se non. ri·– clicole; certo sorpassate ; ma b ·n presto il giovane medico si accorgerà che, mentre troyerà un grande aiuto ~ella sti-· ma affet~uosa del suo paziente, la sua opera anche saggia ed opportuna potrà riuscire meno efficace e, soprattutto, meno apprezzata, se il paziente vedrà in lui non il suo medico, ma un estraneo, un freddo funzionario pubblico, o, peggio, i,] rappresentante di interessi contrari al suo. * * * ' Degli argomenti che furono oggetto del referendum dd G.M.P. consideriamo solo quelli che ci sembrano indispen– sabili perchè. dal rapido nostro sguardo al problema della ricostruzione sanitaria possiamo rica,vare qualch~ conéetto conclusivo. Moho interessante ma troppo lungo sarebbe con- · !lidemrli tutti. · Qualche cohsid ·razione 'dobbiamo fare sul 6~ e sul 'f' quesito. Il 6° (problemi ddle Casse 111utue)ci metterà sot– t'occhio il modo nel quale viene ·attuata da noi l'assistenza 'll'OOica in regìme assicurativo dall'I.N.A.M. e ci consen- · tirà un r~ffr0nto m ntale fra que~k e ou~11,ringlese; il 1' _ci permetterà di conoscere la condotta medica un po' meglio e ci farà 'vedere presso· d i noi° ope rante queìla « a– zione vclrnt 0 r;,,.» con la quale si co nch.id·e· lo stucjio dell'e- oonomista inglese. · · Problemi delle Ca.ss,emutue. Non '&i.sognadi~enticare che nella .mentalità della gente, e ·quindi nella pratica corrènte, compiti principalissimi del– la medicina sono la diagnosi e, ·soprattutto la cura delle ~ala,ttie: dico « soprattutto la' cura» n'on 'solo oerchè ul malato interessa più guarire eh~ sa~re che cos'ha, ma an– <:he pen:hè lè recenti presentazioni di terapeutiche panacee tend_o~o,in pra~ica, ad eliminare - -purtroppo - il g-;òsso fastidio della diagnosi; e perchè la massima parte del dan– ~o recato dalla m~lattia s~ fa to11sistere ·nella sp··sa da essa .. imposta. La .soluz1one quindi del lato economico· equivale pe:. l'attt•a 1e rremalità, al rimedio <lei rragg;i-ore· se no~ wmco .danno reccat-odalla mala1tia. Da questa unilatera!-•, mesch1~, !alsa (m~ tutt'altro che disinteressata) concezio– ne--den,va I enor~e 1m~~rtanza delle provvidenze che si ,pre– sentano. come nparatnc1 del danno economico della malat- BibliotecaGino Bianco tia l'importanza quindi enorme assunta dalla mutoolità-· - pu~amente finanziaria ...:... nel cam~o sani~ario.. . . . . Ciò premesso, riportiamo il pensiero dei samta,n 1tahan1 quale risulta dal « referendum »:· , « E' unanime la deplorazione per la d ficienza dell'att~ « organizzazione delle mutue (I.N.A.M.). Si rileva infatti :i che una ,gran parte dei ·considerevoli proventi dei contri– « buti dei datori di lavoro e dei la,voratori va sp sa ·nei ser• « vizi di amministrazione, a detrimento dell'assi-stenza sa; « nitaria. Ciò dipende dal fatto che la direzione e l'ammini– « strazione delle Mutue non sono in mano dri t cnici sani~ <<',taricapaci di valutare le esigenze dell'assistenza, ma ben– « sì di funzionari amministrativi in numero esorbitante é « portati à valorì,zzare la propria attività a spes, di quella, « ben più essenziale, dei sanitari. Si auspica pertanto uria « vasta tiform'a dell'fotituto mutualistico basata sulla unifi– « cazione di tutti i serv1,z1 assicurativi e mutualistici, con « e~onomia quindi di Uffici e di personale, nell'ambito, od « almeno sotto il controllo, dell'Autorità sanitaria statale. « Soprattutto si auspica a larga maggioranza che la direzio– « ne delle Mutue sia affidata ai sanita,ri e che questi abbia– « no una rappresentanza prevalente negli organi diretfrri, « in condizioni paritetiche con i °lavoratori ,!l]Utuati ed e– « ventualmente anche con i datori di lavoro ». Seguono molte osservazioni SU] funzionamento di que~ sto I.N.A.M., ma le su riportate parole bastano a definirlo e caratterizzarlo: parole che non esprimono la discutibile opinione di qualcuno, ma la constatazione di fatto unani~ mement~ presentata dai veri conipetenti in materia: i me– dici pratici. Sta adunque di fatto che l'Ente presentato come· difen– sore dal pericolo e riparatore del danno economico della malattia viene ad aggra,vare fortemente quel danno, perchè « una gran ·parte d~i consid:revoli' proyenti dei contributi di lavoratori e di datori di. lavoro. va spe!ì<inei servizi di amministrazione a detrimento dell'assistenza sanrtaria >. DWl– que, non solo la spesa globale è ·aumentata, ma riello stesso tempo l'assis~:nza è diminuita, come sanno per dura espe– rienza tutti quei m,utuati che non p0Ssono togliersi, come vorrebbero, questo capestro dal collo, ed altro non possono fare che... difendersi, in qualsiasi maniera, dallo sfrutta– mento esercitato ai loro danni dalla Mutua; e, d'altra pa~– te, l'Ente «Mutua>, che conosce questo inevitabi•le attegs giamento mentale dei suoi forzosamente affiliati, cerca di fare, e fa, altrettanto. Ne risuJ.tano una situazione ed an procedimento che sono quanto di più edificante si po!!S3 immaginare:- situazione veramen1e ideale per i rapporti che· devono I 'gare assistito ed assistent, in occasione di malattia. In mezzo a qutsti contrastanti interessi viene a trovarsi il 'medico in una posi,zione tutt'altro che piacevole e piene d1 pericoli, <krivanti dalla .diffusa abitudine (seconda natu– ra. creata e lasciata in triste eredità da:lle « necé•ssità > del -tempo· di guerra}: di «arrangiarsi>. · E' ·molto facile osservare che l'individuo «mutuato» è ;,1u; o meno finanzìariamente aiutato in occasione· di 1n:1lattie:. ma è ancor più facile ri-spond re che quell'aiuto per la ~Y«l– t'...ale malattia nq,n è eventualmente, ma inevi•tabi!ne:ite: pa– gato :i troppo caro prezzo, non so[tanto perchè troppa x tara> ·s, af"giunge al «netto~. della- spesa, ma anc;,e - <:<I;., ciò che .>iù importa - «a detrimtnto cl~ll'assistenza sai11taria 'Il, Froble'Yl)idelia Conp.Ottarri,ef!icfi. ·Fi:-a-le 70 risposte pervenute dai medici .rii alttvtla•:te pro– v1r-,c1e sn questo tema··si. rileva ·in generai,. u11a·conc1nl ,nzà di paFe~i. Infatti la,ç,a~gioranza degli Ordi,nì ,lei m:-uici è fa, orevole alla conser:vazione ed al perfezionamA.ttÒ 'dell'at– tuait servizio della _Condotta medica residenz" .1i;,, cbe ba òr:,uat una lunga e gloriosa tradizione nel nostio Paflse. l-'er il desiderato suo perfezionamento si lo~,anda la di– prnden:t« tecnica del medico condotto, noN già da,la Autcii'ita an1'11111btra1iva .CQmunale, ma bensì dalla Aut,,rità ~an:taria p1·;>v:ncialeo r:gionale o addirittura statale, op m:·e la forma. zione d._un. r?_olo s~l tipo di quello dei Se 5-r~tc1,ricomunaii, ch,e equ1pan_ 1 medici condotti ai funzionai-i stdtali e ptt~ m<·tta loro- d1 percorrere una carriera dalle condo'.te ,i: meno> a quelle « più > importanti per sede, condizioni ambientali
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