Critica Sociale - anno XLI - n. 22-23 - 16 nov.-1 dic. 1949

CRITICA SOCIALE 463 ~coli. lo spero. che il periodo affaristico attuale dov,rà cessare, od .a:lmèno ' <liiniriuire; pµrtroppo bisogna ·che .la ipalattia d.iventi più acuta per vederne le dolorose conse– guenze». Medicina sociale·preventvva, ' ·11 se~ondo tema del referendum (r) ha per oggetto la ri- forma degli studi medici anche in rapporto ai bisogni sani– tari del Pa se: e qui entriamo veramente nel nocciolo, nel Pf4>tctum saliens dell'intero problema sanitario, li Paese non ha soltan,o bisogno che i, cittadini che· si ammalano siano curati n :1 miglior modo e ·possibi,lmente guariti, ma prima aricora de:la attività curat;va esso domanda alla medicina la .sua attività preventi'Va, perchè ha bisogno anzitutto eh, i suoi cittadini restino sani. .A questo si rifer:va forse l'org.anizzatore del referendum, parlando degli studi medici « in rapporto anche ai bisogni sanitari del Paese :i>, ma sembra che in questo senso non sie stàto capito, perchè dalle risposte avuk sì direbbe che più m là ·d<:ll'indìvidu9 già colpito dJll mak la scienza e la pratica medica ben poco dovrebbero andare, Anche doma,ni, come oggi, .come ieri, il medico deve scrutar,, indagare, e men– talmente o chimicamente. o radiologìcamente notomìzzare il stio malato soltanto « dalla pelle in dentro :i> prelevando e studiando secr ti, escreti, sangue, tessuti' ecc. ; 'sondando tutte le cavità possibili ed immaginabili, cuore ·compreso, ma sem– pi-.e e; isoLtaintodaUa pelle in dentro. •Di tutti i rapporti, del– l'orgànismo col mondo esterno il medico non ha preparazione nè interess, nè 'Voglia q1,1mdidi occuparsi: il medico è e deve sèmpre 'restare un clinico-terapista esclusivamente individuale, non soltanto quando vede il malato neJ.la corsia d· ll'ospedale o nel suo gabinetto •di consultàz!Òn•?, ma anche quando si re– ca .a casa del malato .e vede l'ambiè!lte materiale e mo:rak suo df vita e di lavoro e può osservare e conoscere tant. cose che per .la protezione .e aifesa- familiare e sociale fion ·sono meno iinportamti di quelle che, n ll'interesse dei malato, gli fanno conoscere l'esame obbiettivo, la provetta; Jo schermo ed il mi. croscopio. Ques a d ficienza di contatto competente ed «•interessato~ dd medico curante coll'ambiente del suo malato è il peccato originale della profilassi sanitaria per tutto ciò che si riferi– sce· aUe abituali e comuni cause morbose; è la manchevo'ezza eh-e. i --pedis,e alla scienza medica di. ·vedere .avanti ·ed ai medici di mettersi aJ loro giusto.posto dì consig\ier,ì e di guide tiel campo della sanità. collettiva; che impedisc• alla pras 0 ; medica & spargere i suoi benefici a,nche nei campi fecondi della prevenzione. ,, · U~ sguardo alla riforma sanitaria.~nglese: a) asdstinza a,;. si.curativa. Il • profondo mutamento di . visione . e di ~pprezzamento delle cause morbose, assieme ad un _c;onte!I)poraneo e forse conseguent~ mutamento di valutazione deli'indi,viduo sano. " produttivo, hanno portato in qualch~ Paese a provvedimenti l;lnto radicali da apparire .temerari : vogliamo accennare alla ~entè riform·a sanitaria inglese. Come è noto, dal S luglio 1948 in Inghilterra la immq1sa maggioranza dei medici è pagata dallo Stato per la <t ass1- ~tenza > ad un cer.to numero di persone. Le <t prestazioni » non 90no pagate dai cittadini, come non sono pagati tutti i pre– sidi di cura e di protesi di qualsiasi genere. Questo provvedi– mento ha portato in Inghilterra non poco scompiglio, urtando contro secolari consuetudini e contro fortissimi intei-essi pte– for.mati, ma la vitalità e la portata del provvedimento basta– rooo a fargli superare in tutti i settori tutti gli ostacoli. Anzitutto non si tratta di un provv{dimento sanitario a se stante, ma di « un passo avant~ sulla lunga strada dello sv1- laappo sociale britannico>, e la Legge per il servizio sanitario nazionale segna una importantissima fase di una grande ri– voluzione che si sta svolgendo gradualmente senza violenze, e che pone l'Inghilterra all'avanguardia del cammhio verso la rompleta sicurezza sociale. Essa non poteva non recare (1) A proposito di questo referendum, è doveroso riconlaa-e abe aolemente ..i prof. Franchetti, dell'A.C.I.S., pubblicò sul Hotlzierlo dell'Ammlnlatrazione sanitaria rlasauntl delle rlspo- 1111!. &i va.ri q,uesl,tl. BibliotecaGino Bianco scompiglio e confusiope pel pubblico, ch~.;.si è_ .trovato a.d .11-. vere a sua dtsposizione dì punto 'in bianco medici; SP'€=!tialisit; medicine, protesi d'ogni genere, dagli arti artificiali alle ,d<µ1-, tiere, alle parrucche, agli occhiali, e quindi a poter curar/ e, farsi curare tutte le malattie, ,e md1sposiz1cni ·passate, .pre~ senti, reali o temute, facendo la coda pe, ,1.ff rrare. questo inattesa cuccagna, che. in realtà non poteva subito offrir<' tutto ciò che i postul31l1tichiedevano, Confusione e d sag\~ fra i medici che si sono visti insuf fidenti e con insufficièpti ~ezzi per rispondere a tante rich:este non sèmpre giustifi– cate; e danneggiati quelli che avevano comperato una «,prà– tica » (una cl~ ntela) che vedevano scomparire. Ma il darÌlno derivante da questo strano diritto. comperato e pci perduto venne rifuso dallo Stato che aveva stanziato a tal fine una somma; e, d'altra parte, subito scomparvero le dannose èon° seguenze d Ila preesistente pletOTa medica. « Trentamila nuovi medici e quarantamila nuove infermiere d vorrebbero per Ilt– tuare il programma in pieno: e dove trovarli subito? I· dot– tori dovranno prodigar:ii ed i malati fare la fila, ma i me– dici giovani sono contenti, vedendo davanti a sè una carriera aperta, e gli studenti 1,ure, perchè saranno stipendiati appena usciti dalla Università>. (G. SANSA,sul Corriere della Sera). Ma ciò che più importa è èhe « oggi Ja_prosperità del medi– co non dipenda dalla mf~rm1tà d I suo prossimo, ma piutto– sto dalia sua salute, Se la Nazione ingkse sarà sana, i mei dici ncn vedranno diminui-re i loro redditi, essendo essi com- . --misurati' al numero dei' cittadini affidàti alle loro cure :e noo al num ro dei pazienti curati ; ma se la Nazione sarà sana; diminuir•a il lavoro dd sanitàri :i> '(G. Sarisa): il.Javoro,··s'ìn– tende, nel campo clinico-terapeutico, aumentando. invece quello n~I campo profilattico, E' qui irifatti implicito il ricònosèi– merito· del 'Valore della medicina nel campo preventivo e l'iri– v'ito; lo stirrolo al miglioraIPenio d~lla cultura ··e deil'aftivit~ dei medici in questo· campo, nel quale finalmente comcidòn0 l'inLTesse del Paese e quello dei medici: condizione .fonda– mentale per la razionale soluz10ne del pro l n,· saritario. · Visto <la chi rton sa ·ammettere la possibilità di. s~ffa:h.i èoincideJ.Jza è resta abbai:biaito àll'idea che mai 'nuìl'altro pòs: sa e debba farè la ·scienza in .dica che' curare il colpito dà\ ma– le, l'ard:to esperirn<'.nto inglese non può esser compreso nell~. vastiità dei suoi fini sociali; infatti molte frettolose criticn~ si sono f ·rmate e volontieri sbizzarrite attorno ai facilmente prevedibili ma groosolani e transitori inconvenienti del navi~ ziato dì, quelle coraggiosa impresa. Per questi critici frettò'– losi l'auspicio che Dante De masi formulava inaugurando l'anno accademico 1930 della Uni;versità dL-Napoli altro non poteva ess re che un vano sogno : <t Noi aµspichiamo il tem: po in cui il medico avrà da cccuparsi. meno di malati che rii sani, in cui dovrà principalmente v.igilare sulla conserv;i~io– ne della salute del prossimo, ed esercitando l'arte sua con fu~– zioni invertite, n trarrà sempre come oggi iJ sostentamento per sè e per la famiglia, .con di pi,ù la gioia di poter santa– mente conciliare neJla coscienza il giust<;> augurio del propr:o benessere col giusto augurio per la prosperità dei $Uoi simili». b) Aziane volontaria. In questa forzata attesa nella quale dobbiamo segnare il passo, anzichè fermarci inerti a guardare il disordine denun– ciato ·dal referendrwm, osserviamo ancora ciò che avviene ove· si cammina più coraggiosam ntie e speditamente. L'economista che aveva studiato e presentato lo sc·h~ma della riforma ìnglese, il Beveridge, partendo dal < Rapporto sulle assicurazioni socie.li :i> (1942) era arrivato al suo « La– voro per tu1ti in una società libera~ (1944), mii:ant: alla. li- ~ berazione daJla schiavitù del bisogno economico; ma, esplo– rando in profondità, si è convinto che la felicità non consi– ste nella soddisfazione dei bisogni economici : « ia pesante mano pubblica non s, introduce n~gli i.nt rstizi dell'anima ove allig,iano i germi deiJa infelicità. Ci sono forme di infelicità che solo la oar~tà da individuo ad individuo e solo l'amore possono alleviare» (G: Sansa), Il sistema assistenziale assicurativo - indispensabile per: gà 0 rantire al cittadino l'indisp nsabile minimo di· sicurezza eco~ nomica - può essere paragonato, per la mancanza di felici– tà, a,d una cura dei sintomi, non del male, e _le cure sinto– matiche risult31l1o spesso illusorie, talora dannose: illusoriè quando ad esse si attribuisce qud ritorno della sanità che fu

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