Critica Sociale - anno XLI - n. 22-23 - 16 nov.-1 dic. 1949

460 CRITICA SOCIALE stante tutta la razionalizzazfone e il livellamento in atto nell'economia d'Israele, non si riuscisse tutta– via ad impiantare un'economia autosuffici-ente ed autonoma, la bancarotta vi sarebbe lo stesso. Crol– lerebbero comunque, ad un certo momento, le bar– ri:e:re erette a difesa della libertà dei lavoratori, se anche così non s-i •riuscisse a fornire ad ognuno la– voro. Ci- si dovrebbe allora necessariamente piegare al capitale ed alla sua legge; e la creazione d,ello Stato d'Isra-ele si farebbe forse non diversamente da come si è fatta la colonizzazione ~urop·ea in Ame– rica. O forse varrebbero le libertà politiche che ad un certo momento verrebbero meno, e con ess•e di fatto, come altrove ora ·accade, certe au'.entiche li– bertà economiche d,e~le stesse classi lavoratrici. Ora, è certo che Israele non può essere per o·ra autosufficiente. Trecen tornila immigranti sono giun– ti, dal maggio '48, in Israele, e non hanno a-ssoln– tamein,te po•rtato con sè ne·ppure la decima, part-e dei cap-itali necessari al loro impianto ex novo in Pa– lestina. Nè certo la ve,cchia c0llettività israeliana (d.i 760 mila individui n.eI maggio '48), per quanto si sottopo•nga a razionamenti•, può spremer-e dal suo seno 1e favolose somme ricbi.este. I capitali debbono pertanto essere a.ttirati, oomunque, a quasiasi costo (anche se a,l più alto possibile), entro Israele. Ciò è ben chiaro: è una necessità assoluta deJ Paese - è la sua ragione d'essere - accoglie're cifre spropo- sitate di immigranti. - · Giacchè ciò che a,ccade ora in. Israele è, sì, qual– cosa che va contro il freddo ragionare dell'econo– mista o del politico; è qualcosa che non ha senso 111elila storia che si misura a mesi, o ad anni; è qual– cosa che costa caro, carissimo, agli individui, E' qual-cosa che può venir compreso so-lo trasferendolo sul piano di una stO'ria che si misuri a secoli e a mi,Ue:nnj; trasferendolo dal piano d'egli interessi in– dividuaJ.i a quello degli interessi della Nazione, dal presente al futuro; vedendo nel travaglio delle mi– serie e delle· lolle dei partiti e delle classi e dei si-ngoli, la figura di, una Nazione, di una indiv-idua– JUà storica che risorge, che ria.cquist-.i una voce e una personalità. Questa è la necessaria premessa della politica at– tua-le in .Isra:e,Je: altrimenti c'è da domandarsi se Ben Gurion e gli uòmini che sono con lui, se la Histadrut e il socialismo palestinese hanno perso la testa, se non sanno fare queHe quattro operazioni, che dimostrino la follia della loro impresa. Ora, posto che questi immigranti devono e~trare nel Paese - si potrebbe osservare -, è chiaro che l'unico modo di •ricevere gli enormi ca.pitali neces– sari è di oercarli a,JJ'Estero. Prima chiedendoli alla buona volontà de!J'Ebraismo mondiale, poi, se que– sto non vuole o non, può più darli i•n misura suf– f!ciente (che è ciò che sta ac·cadendo), al capita- · hsmo di qualsiasi colore o nazio·n,e. Oppure vi è qn'altra strada, ed è di ridurre il liveillo di vHa della Nazione. anco·ra, drasti<camente. -Non si C'reda che a questo dilemma che abbiam finito per porre, siamo poi in co,n,di;ione di dare !)Ila altre:ttanto asso-Iuta risposta. La battaglia è in corso in Israele, e il cronista non. può che ri,vela,rne l; posizioni. Il cronista deve constatare che il Go– verno s1 batte colle unghie e coi den,ti, che la Na– zione si batte con tutto il suo coraggio, per non giun– g,er_ea ·passi pe'riicoJ.osi. Il Governo ha ottenuto da.Ila Eximport Bank americana, a buone condizioni un prestito di 100 milioni di dollari; il Gov,erno h; au– ~entato progressivamente le tasse aU'interno: la Na- , z1one sta svolgendo dal suo ·intimo, dalle nuove mas– s~ scontente de~li immigranti, perfino il nuovo mo– v1~,e:nto « haluz1sta », pionieristico, ché darà il ma– len~le ummno adatto aJle pos.izioni di punta nello s~h1eramento _economico; i1 Governo ha creato un srngola•re ordinamento mi-litare, che consentirà una Biblioteca Gino Bianco lunga ferma - ne~ssaria in un Paese che vive tut– tora in istato di allarme -, ma che utilizzerà con– temporaneamente i soldati tutti per lunghi periodi nel lavoro agricolo; e così sorgono ovunque nuove colonie - ce,nto in un anno -; si realizzano con una rapidità che ha del miracoloso i piani per la erezione deHe nuove case; si lavora dappe'rtutto, la produzione agricola aumenta costantemente, si riat– tiva,n,o l:e ferrovie, si costruiscono le nuove stra.de, si ,porta l'acqua ne1le piane deserte del Sud. E l'im– migrazione, do·po un ralJentamento relatiivo nei pri– mi mesi dell'a,nn.o, ri,prende instancabile, con un rit– mo che no,n cede'; anche se i campi sono sempre più cari-chi di immigranti - da 60 mila a 100 mHa in pochi me~i -, anche se l'Agenzia Ebraica - l'en– te che rappresenta J'ebràismo mo·ndiale - deve .fare delle vere acroba,zie per soddisfare gli immani ob– blighi che rapp'rese nta fa sua funzione di sistema– trice degli immigra, n.ti. Chi ,gua·rda attentament:e -i•l cammino che segue ora Israele, non può che ·avere, ad un certo momen– to, l'impressione c'he quel cammino ,passi ora per un campo minato. Infatti la bilancia commerciale appare tuttora in -gravissimo deficit, la disoccupa– zio•ne è i:n. aumento - anche se liieve, ora fra i 20 e i 30 mila -; insomma, non si è tuttO'ra in grado di assimifare con sufficiente rapidità l'enorme im– migrazione. In sostanza, il gran.de problema che si, pre:senta oggi ad Israele è quello della deficienza di capitali. Al capita,Iismo Israele non, ha per ora piegato· le. ginocchia, nè per evitare ciò ha dovuto ricorrere ad un 'regime dittatoriale o ad altre soggezi<oni. Ri– petiamo, non si può ancora, oggi dire come la bat– taglia, la guerra, che è in corso' ogg.j in Israele - più ricca assai di umani interessi che non quelm delle armi che tanto occupò i giornali del mondo in- tero -, giungerà ail suo termfoe. ' Il cronista non ,può che concludere la sua nota rilevando che lo spi-rito degli uomini impegnati in qu,e,sta battaglia per le Joro libertà è tuttora sereno e deciso. La passione nazionale no·n ha sofferto gra– vi incrina.ture nell'ultimo anno, anche se certi am– bienti, quelli dei nuovi immigranti soprattutto, sono stati particofarmente provati. Dall'aprile ad oggi trop. po pochi me:si sono passati perchè si possan voler trarre delle con\Cilusioni sulla nuov-a politica del Go- , veirno socia. lista. Abbastanza, tuttavia, ,per constata– re che es.so ha In, sostanza saputo accentrare di• nuo– vo i·ntorno .a sè la fede e il coraggio del meglio della Nazio~e, ~ei lavoratori per primi, come già un. anno prima-nella guerra nazionale. ARRIGO LEVI I risultati della sottoscrizione che abbiamo in– detta e che è tuttora, in corso sono tangibili; la fi~ . ducia e la simpatia di tanti amici e coonpa.gn, i è sti– molo per la nostra _04>era. Purtro,ppo però mo,lti non ?anno risposto ancora, molti, crediamo. più per mdolenza che per cattiva volontà. A questi amici e compagni rinnoviamo il nostro appello con urgenza. E intanto ricordiamo a tutti, anche a quelli che non hiµmo creduto e non credono di darci un se– gno stra1Jrdina.rio del lo~o appoggio, che la. vita della rivista si può assicurare, oltre che con 1l1ì aiuto eccezionale, con l'abbonamento. Chi non ha dato e non intende dare nulla, rinno,vi almeno sol~ lecitamente l'abbonamento. E tutti quelli che Io possono mutino il loro abbonamento ordina.rio in sostenitore.

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=