Critica Sociale - anno XLI - n. 22-23 - 16 nov.-1 dic. 1949
CRITICA SOCIALE col controllo sui prezzi. Il compito del Governo in questo campo fu estremamente facilitato' dal fatto che oltre il 70 a:i~r cento dei prodotti agricoli ~a– zionali è e.on.centrato nelle mani del'la gigantesca cooperativa di vendita « Thuva », organo del1a Con-, federazione del Lavoro: non vi è fuga di prodotti dalle azi:ende collettivistiche, non vi è .p:e,rciò quasi assolufamente mercato nero: risult,ato notevole, se si pen,sa all'effettiva stringatezza del re,gim:e alime·n– tare legaJe. In Palestina si ma,ngia male, osservano giustamente i turisti e i giornalisti stranieri; ma in Palestina non vi è di fatto quasi mercato nero: que– sta è un'altra contemporanea osservazione. Al com,trollo sulla produzione agricola locale, si affi.anca il controllo sulle importazioni: in questo ultimo campo il Governo agisce sia col sistema del– le licenze di importaziorì•e, sia ag:endo in proprio (o con compagnie che indirettamente da esso dipen– dono) sul- me•rcato, fungen,do cioè da importatore. 1-nfrne, si' attua H controllo della p·roduzione e dei .profitti delle aziende industriali e commerciali, tra– mite l'assegnazione di quote di p·roduzione alle varie ditte, e l'intervento a,n,che in merito agli articoli da prodursi, in certi casi con proibizioni in atto ri– guardo ad alcuni arrticodi di lusso. Tutto ciò, evidentemente, non è attuabile senza una burocrazia efficiente, e senza la colla:borazione del puh~lico 1 con &pi_rito di autocon.tr' oUo. E' da ritenersi che· ambedue questi elementi essen– ziali si sia,no ve·rifi.cfJJti nel cais-o israeliano : trop;po forte era ovunque la sensazione chè _ la Nazione era impegnata nella battaglia economica in modo vHal,e, e abbasta,nz.a. forte era la ·fiducia in. quegli uomini, in, quei socialisti, che avevano creato ,p•rima le co– lonie collettiviste e l'economia op.eraia autonoma, poi Ìo Stato, e infine, impugnate le redini del Go– ·v.e:rno, avevano guidato la Nazione alla vittoria mi– litare e politi-ca. .Proclamando '.l'inizio d~l nuovo programma di au– sterità, H Governo ave,•.a annunciato che lo scopo era- di giungere a ridurre il costo derla vita del 25 per ,eento. La ,pirima meta: rip.ortare l'indice al li-. vello del maggio '48 (il che avrebbe sign·iflcato· una riduzione ,di quasi il 10 per -cen,to). Ebbene, questa prima meta era già raggiunta in. agosto: daJ: maggio l'indice era stato ,portato da 371 a 337, un rpunto più che, nel mag·gio '48. 'Nel campo del lavoro, la nuova politica del Go– verno doveva determi,n.are importanti conseguenze: di· -ci.Ii una ·dolorosa, e cioè il progressivo allonta– na1rsi del partito socialista miinoritariu, il « Mapam », dal- maggior fratello·« Mapai », e il suo avvicinarsi ai gruppi comunisti. ll Ma·pam, che .predicava· un soc"ialismo massimalista, non è entrato a far parte del Governo, rifiutando l'offerta di collaborazione ,del Mapai, ed ha· svolto un'op:era di opposizione al Governo, sia alla Costituente che entro la Confede– razione del Lavoro, la « Histadrut ». Ciò si è dimo– strato ,pericoloso, in qoonto il Mapam, come si vedrà poi., ha in certi momenti, approfittato della situa– zione g.emeralmente difficile del Paese, per tentare di seminare tra i lavoratori i germi di un atteggia– mento, non già cosciente, fattivo, e costruttivamente sòcialista, ma di sorda e cieca ribellione, quale fine a se stessa (o meglio, a fine politico), facendosi stru– mento, in effetti, deMa politica di gruppetti comuni– sti. D'altra parte questo atteggi.amento del ~apam funge indubbiamente da sveglia per il partito so• cialista maggiore, che forse le gravi responsabilità di Governo potrebbero far deviare, anche involon– tariamente, da un.a linea ,chiaramente socialista. Il che non pare davvero sia per ora avvenuto, o minacci di accadere. Il Mapai, quale responsabile del Governo e della « Histadrut » (di cui rap·presen– ta ben jl 70 per cento degli aderenti), ha affrontato d1blluLt:::Ca Gino Bianco il problema del rinnovo dell'economia' nazionale sot- · · to il punto di vista della classe lavoratirice e dei suoi interessi, senza preconcetti e seJ:lza timo,ri di sorta_. Ha riconosciuto - tramite i suoi ca.pi sindacali e ì suoi uomini di governo in'sieme -, la necèssità di un aumento n.el reddito de:l lavoro, e si è adopèrato e si -adopera a tale sco·po con molteplici provvedi– menti: formando dei consigli operai, con fine spe- . cificament-e tecnico, nelle fabbriche:; riformando. i contratti di lavoro con la fissazione, in certi casi, di norme mi,n,ime di produzione, e di premi collet– tivi; operando per la formazione di una mano d'o 0 pera specializzata, con la creazione di sctwle e for– nendo guide sperimentate ai nuovi nuclei coopera– tivi in formazioh•e; e infine ope •rnn.do pe'r la mo– dernizzazione e il .pe,rfe:zionamento tecnico degli im– pi-anti. - Ancora, la « Hi,stadrut », cioè i lavoratori, hanno, con un atto di fi.ducia nel Gover,no anaÌogo a quellÒ che le Trade Unions hanno compiuto in Inghilterra, prima rinunciato ad ava-nzare ricMeste di aumenti salariali fino al '50, e successivamente., realizzatesi le già dette •riduzioni dell'iin,dice del costo del1a vita, accettato· una riduzione generale dei salari che si è aggirata into,rno al 10 per cento di media. - A ques,to punto c'è da do.nandarsi se effettiva– mente quest.a politica abbia risposto all'interesse del– le classi lavorat·rici: il Mapam e i comunisti han.no sostenuto di 'no, ed ha,Iino lancia,to sci,operi di pro– testa contro questo ultimo provvedimento, che però, condannati dalla Direzione dell'Histadrut,' sono fal– liti quasi .ovunque, e sono di fatto serviti solo à riconfermare ,al Governo l'a·ppoggio dei lavoratori. Nè di fatti vi è chi constati o possa sostenere che vi sia in Israele un.o squilibrio notevole. fra i livelli di vita delle varie dassi: sotto questo puntò di vist:;i., fondamentale è sts1ta la battaglia e la vittoria ripor~ tata ,per !'.attuazione dei •razionamenti e l;i. scompar– sa del mercato nero. La P 1 al:e·stina sarà consideratà for.se dal turista poco divertente e alquanto mono– tona; ma l'economista constaterà che a-n,che il gran– de industriale vi conduce' una vita che lo porta a spender~ in cos-e·superflue assai poco (e le cose su~ perflue Israele non può oggi consentirsele) ed a reinvestire il più dei suoi utili - vuoi direttamente, vuoi attrav-erso la- tassazione. notevolmen,te aumenta– ta - ne.I v.ivo dell'attività produttiva. hl effetti, Mapam e comunisti non hanno lanciato una ,proposta di politica sostanzialmente diversa da quella del Governo, della quale hanno più che altro criticato alcun,i dettagli - e in alcuni casi la cri– tica può esse:re stata utile -. Nè vi è stato chi a de– stra potesse seriamente richiedere una poHtica li– beristica se non alcuni ridottissimi settori. La mag~ gioranza' della Nazione più ancora che dei partiti, ha capito c;he la strada per cui il Governo di Ben Gurion ·si era· iin.camminato, per quanto pericolosa, era, l'unica che poteva condurre alla salvezza. · Questa via è sostanzialmente ancora quella classi• ca del sio·nismo socialista: cioè la concorrenza, da parte de"Jii o·rgani · rappresentativi della classe la– vor,atrice~ ed oggi da parte del Governo, all'iniziati– va privata, non la soppressione di quest'ultima, cui ven,gono, per così dire, solo imposte \le regole dej g,iooo. Ma com·e è .possibile, ci si chiederà allora, che una classe capitalistica così ,contenuta nelle sue pre– rocrativ-e svo,lga poi la sua funzione imprendi-trice? Co~e è possibllle soprattutto che gli Ebrei capitali– sti del Nol'd America, di fronte ad un panoram~ economico quale quello israeliano, trasferisca•no i loro capi,tali dai liberi-ssimi Stati Uniti al c.ontroHa– tissimo IsraeJ,e-? Non si creda che a queste obiezioni la risposta sia facile. Giacc,hè una cosa è ce'rta: che se, nono-
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