Critica Sociale - anno XLI - n. 21 - 1 novembre 1949
438 CRITJCA SOCIALE Democrazia Cristiana potrebbe benissimo ?o~e:naré d~ sola, e se una mancata visione altrui dei supenon '.nt~ress1 della nazione lo rendesse necessario >. E' questo un. m_vi•to a man– tenere e rendere anche più completa la sott?m1_ss1cne,op~ure il Capo del Governo ha credu_to_ di ~sare 11_ r~gu:3-rdod1 un preavviso di licenziamento? Gh, eventi pross1m1 nspond_eran– no a questa domanda. Perchè non bisogna dimenticare che il Decreto c~ndanna anche coloro che, senza professare le condannate t~ne ma~– xiste le aiutano ad affermarsi, e ciò ac~adrebbe. 01 dem?Cn– stiani se, per esempio, atbraverso le pericolose vie. d~l nf~r– mismo socialista si favorisse l'avvento di una soc1eta socia– lista; ciò che o~uno di noi vivamente ~u.spica nel profondo del suo animo e cerca di, realizzare pohticam<nle. Infatti il decreto del S. Uffizio e nel testo latino e nella traduzione italiana, e soprattutto nell"e interpretazioni c~e ~i potrebbero chiamare autentiche, è molto chi~ro. No~ s1 h· mita a colpi.re la prassi (forse anche pe:che_ la kg1c~ no~ lo consente in quanto la identica prassi h1tlenana non e mai stata colpii'a così duram'.nte): colpisce la dottrina di Marx e di Engels, oltre che di Lenin e di Stalin. E qui sorge iJ nostro di,reNo interesse. Non da oggi nelle polemiche tra socialisti e comunisti, sono affiQrate 1 profonde div:rgenze, anche dottr:narie, tra il pensiero di Marx e di Engels da un lato e quello di Lenin e di Stalin daU'akro, ma il nostro anticomunismo non può confondersi in alcun modo con quelilo borghese, capitalistico e vaticano. Il decreto del S. Uffizio specifica che si condanna il marxisrro in quanto ateo e materialistico e che perciò chiunque, anche per ragioni pu-ramente economiche, ne s,;gua le d-irettive, è colpito dall'interdetto, mentre per i capi, na– turalmente, è iriserwta la scomunica. Di frcnte a simili affermazioni necessitano considerazioni che ci interessano molto da vicino. Anzitutto occorre esa– minare quali sono le cara-tter.istiche fondamenta-li e indero– gabili del Marxismo, quelle che inequivocabilmente caratte– rizzano la nosl'ra Hlosofia e formano il substrato intellettuale della nostra politica. A mio avviso esse sono due: la prima è la interpreta– ~ione marxista filosofica della dialettica della storia, per fa quale gli eventi umani rapp·resentano la evoluzione dei rap– porti economici di classe da;! cui contrasto sorgono, in de– terminati momenti, condizioni per le quali tali rapporti mu– tano e si rovescia la praxis. Se tale interpretazione della storia dovesse essere oggetto di anatema, nessun socialista potrebbe più. essere cattol,ico e viceversa; non solo: tuha la filosofia della storia corr: rebbe il rischio di vedersi da un momento all'altro proscritta, perchè ci si dovrebbe rifare esclusivamente a;lla Genesi e al Vecchio Testamento - va– lutando la svolgersi degli eventi storici solo com:e espressione non discutibi-le e non analizzabile della imperscrutabile vo– fontà Divina. La seconda è l'assetto economico-sociale propugnato dal socialismo, e cioè la soppressione della proprietà privata d-enmezzi di produzione e di scambio e la conseguente loro · socializzazione. Se la Chiesa ritiene che la proprietà privata cost~tuisca un diritto cencesso da Dio a-ll'uomo e non invece un bene terreno (e perciò non spirituale) e, in quanto tal->, sopprimibile, non sarebbe più possibile irrmaginare una qual– sivog•tia compatibili'tà, neppure transitoria, tra iJ pensiero socialista e il pensi :-ro che si chiama cristiano. Sappiamo perfeNaTPente che esiste una teoria sociale della Chiesa cattolìca, rrolto discutibile, TPa che conferma corre essa non ab~ia una attività esclusivam:nte spirituale, ma si occupi di problemi molto conoreti e positiv.i. Dubi•tiamo che, tra la forma individualista del capitalismo e la forma col– lettivista del socialismo, possa trionfare l'ibrido interclas– sismo cattolico, di cui, se anche non ha una teoria del valore in rapporto al costo di produzione, non si può negare l'esi– stenza. A parte la Rerum N ovarum, lo attestano Toniolo. Don Murri, Don Sturzo e cggi anche la sinistra sia pure rriolto addomesticata, di Dossetti. ' Non si tratta di vedere se l'una o l'a-ltra del.le soluzioni è· preferibil-e; il che può decidere, sul piano politico, sola– t)lente il popolo, con le forme consentite dalla costituzione Biblioteca Gino Bianco democratica della nostra Repubblica e. ~on può esse~e i!ll– posto da nessuna autorità, nemmeno sp1r'.tu:t1.~- Necess1~a in– vece e senza restrizioni mentali (a.J.lequah v1 e sempre t:more si v~glia iricorrere nella il-lusi~ne di fa~ ?1aturare i tempi), chiarire inequivocabHmente se 11 S. U ff1z10 ammeNe che un credente possa interpretare la dialettica della storia secondo la dottrina marx-ista e se ammette aHresì che si possa de– siderare, e p:rciò perseguire, favve ~to di u~a. soci 7 t~ inter: nazionale senza classi, nella qua.le siano soc1ahzzah t mezzi di produzione e di- scambio, oppure se, aH',infuori de_J;a teo: ria sociale Cristiana, non vi è... salvezza per le anime dei credenti Il problema posto in questi termini (~ no~. sem~~ si possa farlo diversamente, anche _per on~sta politica) d1v1ene molto semplice, ma la sua. s~Juz1one puo avere conseguenz~ di grande importanza pe~ tutti e ~artic~larme~t-e . P~ nOI socialisti e per l'avvenire che appartiene a1 nostri f1gh-. Per gli uomini di qualsivoglia fede _politica o ~red~nz~ re'ig(osa si tratta di. sapere se le conqmste della hberta d1 pensiero e di coscienza che il Rinascimento pTima, e la Rivoluzione F·rancese poi, 'sembravano aver ormai per s-empre assicurate alla umanità sono in pericolo. Per noi socialisti n,on solo I ta/iani ma di -tutto il mondo si tratta di decidere qu1le sia la migliore linea di condotta da seguire, e al riguardo non credo che H Comisco possa sott-rairsi da.I pr-rndere netla po– sizione quale organo della Internazionale Socialista. Potrei>-. be .infatti essere anche una buona tattica lascia·re in tu_t-ti i Paesi -la totalità del potere ai. soli partiti Ca-ttolici, i quali -Qvrebbero così anche il mezzo più sicuro per saggiare la loro effettiva potenza; dal che grande beneficio deriverebbe senza dubbio aLla umanità. 1- punti fermi della nostra dottrina fi,!osofica e della nostra conseguente azione poli,tica non possono essere messi in di. scussiorie fra noi, perchè il dilemma è semplice e categorico: « essere o non essere socialisti >. Quanto ai partiti cattolici -e al Vaticano che H inspira e li guida n-ella loro -ter,rena azione politica, io ho la impres– sione che essi credano di possedere ormai una tale potenza da poter imporre da soli erga omnes e toto orbi- la /o,-o volontà, la /oro dottrina e la loro soluzione dei problemi sociali -ed economici. Ma la storia insegna che i gesti che appaiono espressioni di forza nel momento in cui sono com– piuti vengono giudicati dai posteri, sia ,1>Urecol senno di poi, evidenti segni di debolezza. Comunque, nel vasto mondo, i cattolici credenti e prat~ canti s-~condo la Chiesa Romana sono una m:noranza che, se si facessero bene i calcoli, risulterebbe piuttosto esigua. Nessuno nega il di•ri-ttodi, proselitismo a qualunque relig:one e perciò anche. a-Ila cattolica, ma fi-eramente si deve conte– star,le di potere, in nome della religione, e cioè di una fede (il p'ù nobile dei. sentimenti), imporre a tutti d·terlT'inati assetti politici-economici-sociali, condannando tutti gli altri, e senza possibil'ità di discussione, perchè dich:arati contrari alla volontà divina! Mi-lioni e milioni e milioni di uomini credono in Dio e lo servono in umi-ltà senza appartenere al– la Chiesa Romana. Qu1nto al p·roletariato, esso conosce la sua via che cggi può essere di attesa e domani di Jotta, ma che può conclu- · dersi solamente con la sua vittoria, perchè così è imposto, oltrechè da ragioni di giustizia, dalle necessità imp,rescindi– bili della produz:one nei suoi perfezionamenti tecnici e nel suo acc-:ntramento e concentramento di capitali, e da-Ile ne– cessità dello scambio, che, per le rapide e nio,ltipli~ate co– municazioni, supera i limiti delle nazioni e dei continenti e congiunge ormai tutto il mondo in unità, LEONARDO GATTO Ro1ssARD Rinnovare l'abbonamento e, se è possibile, Fare un' abbonamento s stenitor Così si può assicurare la vita della riviata
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