Critica Sociale - anno XLI - n. 21 - 1 novembre 1949

CRITICA SOCIALE 437 ----------------------- d'ella integri,tà del-la credenza cattolica, abbia atteso oltre un secolo per sconfessarle, lasciando che i·I male d.lagasse e si rafforzasse. Quanto al comunismo -russo, le cui _diversità teorico-pra– tiche dal marx,ismo puro sono note, si è affermato in Rus– sia da oltre trent'anni, ed anche per esso non si -comprende come mai iJ' S. Uffizio non ne abb:a avver,tito in t:mpo i1 pericc;ylo (per fa religione cattolica, si- intende), e non sia corso immediatamente ai ripari; anzi si siano perf:no, in lta-lia, benevolmente accclti i voti comunisti pé.:r inserire nella costituzione della giovane Repubblica i pa,tti Latera– flensi, contro la volontà socialista. Tutto ciò conside·rato, poich?: gli uomini che regolano il S. Uffizio possiedcno pure, come tutta ,!'aJta gerarchia éC– clesiastica catto-Iica, una èuJ.tura e una intelligenza che si deve ,riconoscere; poichè ·la C!1iesa Romana ha una espe– rienza politica millenaria, non si può suppone che siano stati commessi errori di dizione, che si tratti di un gesto avventato. Le ragioni ci sono, quindi, ed a mio avv.iso evi– denti. Da un lato credo abbia toccato nel segno lo scrittore de.J Popolo quando ha parlato del timore di un dilaga,re del,lo scisma orientale. In effetti, come la ribellione di Lutero (non composta, c<Jme sarebbe stato possib:le - malgrado i lodevdi sfqni del cardina,le Seripando - nell-e laboriose sedute uJfraventenna·li del Concilio di Trento) ha portato al risultato pratico di, una scissi<Jr.e nel campo cristiano e la Chiesa Cattolica ha perduto bucna parte rJeHa g.·nte tedesca, e quasi to•ta,!mente gli Anglosas2c<11i ; così la Russ:a (zarista o· bolscevica, ,poco importa), ~rede di Bisanzio, a.Jla quale pur sempre ha .mirato e mira, pratica da seco,li i-1Cri[t:ane– sirro così d·tto -ortodosse,, per il qua-le i.I Capo dello Stato è anche i-I capo della reEgione. Effettiva.rrente la tendenza di tutti i paesi, e specialmente di quel·li s-lavi, che gravitano nel-l'orbita ,po.Jitica della Russia, è qu :Ila di creare Ch'ese naz:onaJ'i a tipo ortodosso e di stacca,rsi quindi, anche essi, da Roma. A-1,traragione (questa ad arte minimizzai.a dagli scrittori cattolici) è la reaziune aH:} lotta che è ccndotta nei paesi orientali. contro -le supreme autc•rità eccl,siastiche caNoliche e contro la organizzaz:<Jne della Ch'esa cattolica. Eviden· temente questa ragione esiste: l'atteggiam,nto. rirrproverato ai Governi comunisti nei confr<'mti della Ch:esa cattd,ka nu;I'altro può essere che uno degli aspetti. d Ila ter.denza di cui- sopra .ho fatto cenno, rioè di un effettivo distacco della Cristianità orientale dal Cattolicesimo R<irrano. Il mar– xismo e la dottrina comunista non c'entrano, o costituiscono fa s<Jla etichetta del mom ·nto storico. A,l,broaspetto deHa questione è quello riguardante la prassi d,i Governo messa in essere dai comunisti e che, con ruona pace., non dei loro, ma dei nostri avversari, non è affatto una c<Jnseguenza delie dottrine ma-rxiste e può essere cg– getto di critica anche dal punto di vista ~pi6tuale. Prassi infatti di governo totalitario, largamente illustrata corre. e– sempio di negazione della libertà di pensiero e di coscienza, che effettivamente rappres,ntano due asso·lute necessità sp:– ritua·li. Appunto perciò appare s,rano che s;ano difese contro i' sistemi di governo corrun:sta e siano invece violate con lo stesso d,creto che inibisce la liber,tà di pensiero e, con~e– guentemente, anche que,lia di coscienza, non soÌarrente nel campo sp'rituale, ma, come vedremo, anche in quello pra- tico, e cioè politico. · Ragio,ni po-li,tiche. Ma qu:ste rag:oni di ce.rattere prevalentemente religiooo non sono certamente le sole, pe1chè bisogna tener conto <lei fatto che oggi esistono potefiotiragg-ruppamenti politici che si ins1;>'.ranoa:1Cattolicesimo e seguono perciò •le direttive del Vaticano. La situazione ·internazionale attraversa un memento parti– colarirente delicato. li pericolo imminente di un conflitto armato sembra superato, ma rin°ane in tut>ta la sua gravità il pericolo immanente. La organizzazione europea è in fieri, e faticosamente, perchè i pareri sono divisi e anche su questo problema, di somma importanza per l'avvenire della civiltà del nostro vecchio continente, appare evidente il dis- B1bl1oteca Gino ,anca senso tra la concezione americana condivisa dal Vaticano e quella sostenuta dai laburisti ing.esi. D:eLro le ideologie ma– novra natura·lmente il denaro, ~ la loNa fra ·1a sterlina e il dollaro si è svolta in forma serrat:i. anche in relazione alla esistenza di una zona del rublo, la cui estensionè si è di.molto aHargata in Asia fino a sc,p.piantare in diverse regioni l'an– tica area dello J en. Non è 1nrciò da escludere, anzi, è da ritenere che -la p•resa di posizione del Va•ticano nei confronti del marxismo sia anche in relazione con una politica volta ad impedire ~he l'Europa si unifichi sotto il segno del sccialisrro e a fian– cheggiare in •tal senso (e per una singolare· convergenza di momentanei interessi. t-t-rreni) l'atteggiamento americano. Non è senza significato la coincidenza del dec,r-:,todi cui si oc– cupa questo scritto ccn la d:chiarazi<Jne fatta dal vecchio, e sempre combattivo, Chuirchill nella virtuale apertura dell<} lotta elettora;le in Inghilterra: « Ogni voto dato ai laburisti è un voto dato ai comunisti». .\nche egli sventola i.I drappo rnsso, davanti a:I popolo ignaro. Con il che si d:mostra anche come si voglia cominciare dai . comunisti. per finire coi so– cialisti ; si batta insomma la sella per p:cchiare il cavallo e senza p.'.età o remissione, malgrado le buone paro:le del Pire– sidente dei Consig,lio suila grande genercsità della Chiesa. Si vu~le applicare insomma, n· i confronti del. proletariato, la stessa tattica gradualista e temporeggiatrice che si accusa Lenin di avere consigi.'ato nei confronti. del Cattoli.ce$ima'. Si consideri indtre che, non appena si acc-:nnò in forma più concreta a:lla possibilità di :m:ficazicne-europea, l'orga– no ufficiale delia Democraz'a cristiana pub'.::.l.icò un fondo nel quale si ricorreva ad un diritto pubblico europeo che si sarebb:. formato, <lopo la pace d; \,Vestfalia; e agli illurrinisti, per relega,re fra le ulopie una 'Unione Eurc-pe,a; c:ò. che fa rit-enere corre fln d'allora il Vaticano ,temesse lo sb()cco di una ta:le union-! in una Federaz10ne. internazionale danno[a al suo predominic,. Oggi la situaz:cne può sembrare diversa a.Jla Chiesa Cattolica, specialme,te dopo la ccndusione del Patto Atlantico e la consegue,1te riorganizzazione militare sotto I'•.gida ,i.mericana. Le elezioni ita:Eane del r8 apn!e hanno fatto· probabi,l.mente ritenere che ·la paura del comunismo sia tale da permett-ere ai partiti cattolici di gov-:rnare da soli, e non solamente in Italia s'intenòe. . Per la realizzazione di un simile obbiettivo, che darebbe praticamente al Vaticano la dirèzione polit'ca di tutta l'Eu– rop,a cccidentaJe (e l'America s1 acccrg·rebbe presto di aver fatto il giuoco ... du Roi de Prusse), non vi è nulla di meglio che mettere al bando i,n prirnis i comun'sti, ma con essi anche •tuNi indistintarrente i marxisti, p ·rchè c-vviarrente il d'stmguo, di marca prettamente ,colastica, dell'Osservaore Romano, suHe varie forme di. soc:alismo (quali e ·quante di g,razia?) fra loro ben diverse, nulfa tòg'1ie o aggiunge aila condanna generica e totale del marxismo. Segni in questo senso ve ne sono, e noi in Italia ne ab– biamo avuti alcuni particolarmente significativi, tanto più eh~ i,! nostro paese è in- una situazione affatto speciale, perchè nella penisola esiste lo S:tato della C:ttà del Vaticano. A parte infatti J esclusione de: sociaiisti dal. Governo nel Belg~o,e i •tentativi più volte ripetuti in Francia (sia pur con minore int·nsi•tà, per la presenza di De Gaulle e per 1a energia di- Blum e di Guy Mollet) e la recente reazione· di Schumacher in Germania contro la esélusivi~tica invàdenza del Partito Cattolico tedesco; noi in Italia abbiamo avuto avv-:.r-timentiben p-recisi, e non eJ.immabiii, neppure con col– loqui verbali o telefonici. Il decreto e il socialism,o. Prima del decreto del S. Uffizio i·I M,inistro del-l'Interno Scelba ha afferrrato a Venezia che la Terza Forza era rap– presentata solam :nte dai cattolici e che quindi nl!ssuna altra poteva esistere, e con poche, dure, ma oneste parole ci ha p,ratican}ente estromessi dal giucco politico che nel campo int,.rnazionale intende svolgere .\a Democrazia Cristiana. Do– po il decreto abbiamo avuto il discorso di Fiuggi del Pre– sidente del Consig:lio, che, pur at>traver-so · dichia'razioni in parte 'fra loro contrastanti, ha concluso ammonendo che la

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