Critica Sociale - anno XLI - n. 21 - 1 novembre 1949

444 CRTTTCASOCIALE succeduto un peric<lo di pace armata ·e di reazione poli– tica, in cui l'Eurcpa, astrazicn fatta per ,la Russia, non ha conosciuto nè la guerra nè la rivoluzione. Mentre il ca– pitale si sviluppava potentemente, uscendo dai quadri degli Stat·i nazionali espar.dendcsi su tutti i paesi e assoggettan– do le colonie, ·1a das,e opera'a, dal canto suo, costruiva 1 suoi sindacati ed i suoi parti-ti sccialisti. Tuttavia, tutta la lotta del proletariato durante quest'epoca era impregnata dello spirito riformista, di adattamento al reg;me dell'in– dustria nazionale e a.Jlo Stato nazicnaJ.e. Dopo l'esperienza della Cc-ll"tmedi Parigi, il prcletariato eur0peo non pose una sola volta praticamente, cioè rivoluzionariamente, il pro– blerra della crnquista èel potere politico. Questo carattere .pacifico dell'ep oca lasciò la sua ill"pronta su tutta una generazicne di capi prdeta.ri ill"bevuti di ·una diffidenza senza !irriti ver,o la lotta rivc-luzicnaria d:.retta delle rrasse. Quando scoppiò la guerra e lo Stato nazionale entrò in campagna ccn tutte le sue krze, nçn si fece fatica a mettere in ginocchio la maggioranza dei capi « socialisti » Così, l'epoca della II Internazicnale si chiu,e rcn i·! fal– lirrento irrill"ediabile dei partiti sccial.isti ufficiali. Questi , partiti s1,1ssistolioanco-ra, è vero, corre n,onu!T'ento dell'e– poca passata, sostenuti dall'inerzi0 e dall'ignornnza e... da-– gli sforzi dei governi. Ma lo spirito del sociaEslT'o pr,ck– tario li ha atbarècr.ati ed essi ffno votati alla rovina. Le ma,se operaie che, durante dedne di ·anni, hanno assor– èito le idee sçc:aliste, acquist2no ora sdtanto nelle terri– bili prove della guerra, la te!T'pra rivoluzicna.ria. Noi en– triarro in un pericdo di rivolgimenti rivo'iuzicnari senza preceden-ti. La rrassa farà sorgere dal suo seno nuove or– gan'zzaikni e nervi cari che si rretter2nro alla sua testa. Due dei più grandi . rap p.re,entanti deJla II Internazicmle hanno lasciato la srera prirra èell'era cleJle te,,..r-e'te e èP– gli sccnvclgirrer:ti: Bebel e Jaurès. Beèel è morto quando aveva percc-rsQ i1 carrrrino della sua vita, dc-po aver det-to quello che aveva da dire. J aurès è stato ucciso nel suo 55° anno. ne;Ja pi-ma e,pansicre clella sua energia creatrice. Pac:fista e avversario frrièucibile clell,i pc-litica della di– plcrra?ia rus,a, Jaurès lcttò fino all'tùtilT'o !T'Omento con– trQ l' interver.to della Francia nella guerra. In certi 811" bi,,.rti si cçnsièerav0 che la « gt1erre de rev3nche » nçn a– vrebre rctuto apri.r,i il passo che sul cadavere di J aurès. E nel luglio 1914 J aurès fu ucciso al tav0lo di un caffè da un 0scuro rea?icnario di ncrre Vi1Iain. Chi ha arrrato il braccio di 'lilla:n? Gli ill"perialisti francesi soltant-~? E ncn si pctref:be, cercar.clo bene, sccprire in que 0 to nt,ter.hto anche la !T'aro della diokrrazia russa? E' questa la do!T'an– da che è ~tata pc-sta frequenterrente negli an,bien1i soci:,– listi. (lU3nr.o la rivoluzkne eurçpea si occuperà della licmi– da7io-e c'ella gt:erra, ci svelerà fra l'altro il mistero d~ila ' rrorte di Jaurès ... _Jaurès nacque il 3 settell"bre 1859 a Castres, in quella Lmguadoca che ha dato alla Francia uomini errinenti corre Guizot, Augusto Comte, La .Fayette, La Perrnse Rivarol e ·ll"dti altri. Ura rrescclanza di razze multiple _:_ dice· un birg.rdo di Jat1rès, Rappcrt - ha po,to la sua felice im– pronta sul genio di questa regkne, che gìà nd medio evo era la culla delle ere~ie e del libero pensiero. La famiglia di Jaurès apparteneva a,lla rredia borghesia e do;eva ccndurre ad cgni ll"rrrento la lotta per l'esistenza. J au.res ste~so ebl:e bi,çgno del4'aiuto di un prc,tett0re per term:nare 1 suci studi universitari. Nel 1881, all'uscita daJ-la Scuola No·rrrale Superiore. è nc!T'ina,t.oprde,sore al liceo femrrinile di Albi e, nel 1883, passa all'Università di To– losa, in cui insegna finG al 1885, anno in cui è eletto de– putato. Ncn aveva che 26 anni. Egli si dà allora tt:tto alla lotta politica e la sua vita si confonde con quella della Terz,a Repul:blica. . Jaurès debuttò al Parlamento su-Ila questione dell'istru- 210ne pubblica. La f11stice, allcra organo del radicale Cle- 1:lenceau: definì « m2gnifico » il prirro discorso di Jaurès e auguro alla Carrera ~i a,cdtare spesso « una parola così eloqu~nte e così _nutr;ta di idee». In seguito, J aurès ebbe occas1on~ parecchie volte di applicare questa eloquenza con– tro lo stesso Clemenceau. In q~e&ta pr~rra epoca della sua vita, Jaurès non cono– sceva 11 socialismo che teoricamente e molto imperfetta~ BibliotecaGino Bianco mente. Ma la sua attività lo avv1c111avasempre più al par• tito operaio. H vuoto ideclcgico e la depravazione dei par– titi borghesi lo resp.ingevano invincibilmente. Ne! 1893, J aurès aderisce defini-tivamente al movimento socialista e occupa quasi subi,t.o uno dei primi posti nel so• cia1isrro europeo. Nello stesso telT'po, diventa la figura più em~nente della vita politica della Francia. Nel 1e94 assurre la difesa de'! suo poéo raccomandabile amico GérauJ.t.Richard, deferito al tribunale per oltraggi al Presidente della Repubblica nedl'ar-ticclo: « Abbasso Ca– simiro». Nella sua a•rringa, tutta subordinata ad un fine po– litico e diretta contro Cas:miro Périer, egli rive'la la forza terribile di quel sentirrento attivo che ha norre « òdio ». Con parole vindici flagella il presidente stesso e gli usurai suc-i avi, che tredivano la bc-rghesia per la nobiltà, la no– bil•tà per la ècrghesia,. una dinast;a per un'a-Itra, la monar– chia per la repubblica, tutti in blocco e ciascuno in p0rti– cofare, e non restavano fedeli che a ,e stessi. « Monsieur Jaurès, gli ·disse il pr1' 0,,,P,.+,. ,'e,] Tr:r,p,.,ale, ve~ andate troppo lontano ...; voi assimilate la casa Perier ad una ca– sa pubblica». E Jaurès: « N:ente affatto, io la n·etto più m basso». Gérault-Rkhard fu rilasciato. Alcuni g:orni più tardi, Casimiro Perier dava le dirrissioni. Di cdpo, Jaurès cresceva di parecchie braccia nell'opinione pubblica: tutti sentirono la forza terribile di questo tribuno. · Nell'affare Dreyfus, Jaurès si riveiò in tutta la sua po– tenza. Egli ebbe agli inizi, ccrre in tutti ·i casi sociali cri– tici, un pericdo di dubbi e di deèolezze, in cui era accessi– bile al!e inf'luenze di destra e di sinistra. Sotto l'influenza di Guesde e di Vaillant, che cons:deravano l'affare Dreyfus colT'e una lotta di cr;cche rapit3 Jistiche al'la quale il pro- 1Ataria-to doveva -restare indifferente, J aurès esitava ad oc– cuparsi dell'affare. L'ererrpio coraggioso di Zola lo trasse dalla sua indecis;one, l'entusiasmo lo trascinò'. Una volta in moto. Jaurès andava fino alla fine; amava di,re di sè: Ago quod ago. 1Jer Jaurès l'affare Dreyfus riassumeva e drarrmatizza– va la lotta contro i,! clericalis_rro, la reazicne, il nepotismo parla!T'entare, l'cdio di razza, J'acciecamento m;,litari&ta a]i ;ntrig-hi sordi deJlo sta-lo rragg-kre, la servilità dei gi~di~i, tutte le bassezze che può mettere in azione il potente par– ti-to della reazicr.e, per arr'vare ai suoi fini. Con tutto il peso de:Ja ma ccOlera, J aurès attaccò l' ami'ù:f:reyfusard ]lf é– line, cl:e risale alla superficie proprio ora nel «grande» rniniste-ro Briand (1): « Sapete, disse egli, di che cosa noi rnoriarro? Ve lo dico sulla mia respoma-::iil'tà: ne.i moria– mo tt:tti dcpo l'apertura di 0ue~to affare, delle rrezze lT'i– sure, dei silenzi, degli equivoci, della menzogna e della viltà, Sì: degli equivoci, della rrenzcgna e della viltà». « Non parlava p,'ù, d'ce di lui Reirarh tu0nava i'! volto infiammato, le !T'ani tese verso i lT'Ìnistri che pro'.testavano e la destra che urlava». Lì era il vero Jaurès. * * * Nel 181'9, Jaurès riuscì a proda!T'are l'unità del partito s~ial!sta. Ma questa unità fu effimera. La partecipazione d1 M 1 llerand ~I mi_ni_~tero, conseguenza logica dei'la politica ?e! B_lc<;code,le S1111stre,distrusse l'unità e, nel 19()_0-1901, 11 sociaU1srr-o fr~ncese si scisse di nuovo in due parti. J aurès prese la testa d1 quello da cui era uscrito M:'1le-rand.In fon– do, per le st:e ccncez:cni, Jaurès era e restava un riforrri– sta. Ma possedeva una straordinaria facoltà di adatta!T'en– to ~• in. pa,rticolare, di adattarrento alle tendenze rivoluzio– n_ane del momento. E' ciò che mostrò in seguito a varie ~re~ . Jaurès era entrato nel partito UO!T'O maturo con una fi– ( osc.fi~ i~ealistica co!T'p'letalT'ente'forlT'ata... ()desto non gli imped1 ~1 curvare_ il suo co'1lo possente (Jaurès aveva u~a comple,s1one atle-tica) sotto il gicgo della discipEna orga– nica ed e!me molte volte occasione di dirrostrare che sa– peva ~on soltanto comandare, ma anche sottomettersi. Al suo ntorno dal Congresso Internaziona:le di Amsterdam che a_veva ccndannato la poli,tica di dissoluzione de-I partit~ o~:a,_o nel ~locco delle sinistre e fa partecipazione dei so– c1ahs,ti al mmi-stero, Jaurès ruppe apertamente con la po- (1) L'articolo fu scritto nel 1917.

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