Critica Sociale - anno XLI - n. 21 - 1 novembre 1949
442 CRITICA SOCIALE tanto dal'la generalità dei medìci eh~ risP_O~ro al refere_n– dum ma anche dagli altri competenti stud1os1 della matena'. e ~I vertice della nuova organizzazi_one ,sa~it~ria è . ne– < cessario, secondo l'opinicne che ormai pu~, d1rs1 u_namrr~, e e sull'esempio di quanto si è attuato nei. pm_g~and1 Pae~1: e che venga posto un Ministero co~1~ttnbuz1om ~ comp1t1 e ben definiti, autonomo dal punto d1 vista ~oncm1co e t_ec– nico > (A. GJOvANARDI, « Rifornw_ de.'_l'ot:d1;1am_ento sanita– rio>, relazione al Congresso degli Ig1emstI, Firenze, otto– bre 1946). Non soltanto medici, wa anche sociologi e uomm1 poli– tici hanno fermato la loro attenzione su questo problema, giungendo a ccnclusioni affini. Ci piace_ricordare q~i il Vi– gorelli, che nella sua cnesta e coraggiosa ~ ?ff~ns1va c_o~– tro la miseria> insiste sulla urgente 11ecess1tad1 un M1m– stero della Sicurezza sociale, partendo non g:à da premesS'! dottrinali, ma bensì daHa diretta ccnoscenza della vita vis– suta dalla popolazione nostra. Questo Ministero, che dovreb– be essere il più agi,le ed il meno impacciato dalla burocra– zia, comprenderebbe l'Assistenza, la Previdenza e la Sani– tà, riunite con sintetica e realistica visione in un solo di– castero. Questo , Ministero dovrebbe essere un centro direttivo, propulsore, ordinatore ecc., che emana le disposizioni ed i provvedirrenti opportuni a'lla difesa sanitaria. Si sottintende che al centro devono continuamente pervenire le notizie in– dispensabili per la esatta ccnoscenza deila situazione peri– ferica. Da quali organi periferici potrà i,1 Centro ricevere esattawente e te!l'pestivawente queste notizie? E' facile considerare una maestosa pianta per ciò che se ne vede fuori dal terreno, ed è facile ccgliere e giudi– care i frutti che pendono dai suoi rami: meno facile aver presenti le radici (e giustamente valutarne le funzioni) che, nascoste nel terreno,, assorbono e forniscono a tutta la pian– ta le sostanze che la corrpongono e che compongono anche quei frutti che andiamo a cogliere e che saranno più o me– no belli, buoni ed abtcndanti a seconda di tanti fattori, ma anzitutto a seconda deUe funzioni di quelle nascoste radici. Avrà l'auspicato Ministero della Sanità il mezzo effica– ce per il continuo contatto, con tutta la periferia, sia per la conoscenza delle condizioni e dei problemi che ne sorgono sia per la propria attività? In Italia sì. La fondamentale Legge sanitaria Crispi-Pa– gl.iani (22 dic. 1888), tuttora sostanzia!TT'entevigente, ha fis-– sato un ordinamento sanitario .che, partendo dal Centro, si estende e si dirama, attraverso i diversi Uffici provinciaJi e comunali, fino all'ultimo casolare, all'ultima famiglia, al sin– golo cittadino, per il qua-le esiste sempre e dovunque un me– dico locale, la cui opera, ccntemporaneawente. ed oltre la cura del malato, ha per oggetto la difesa del sano, com– presa e concretata nei suoi precisi doveri di capitolato ver– so il _Comune del quale è funzionario: il medico condotto. Ovvia sorge qui l'obbiezicne che per la difesa dei sani c'è l'Ufficio sanitario col relativo personale, laboratori ecc.: che ha un vasto complesso di mansioni tecnico-scientifico– giuridiche (che non possono essere assegnate ai medici pra– tici) relative all'igiene ·del suolo ·è dell'abitato, delle scuole, degli ailterghi ecc., al-l'igiene degli alimenti e delle bevande, alla difesa dalle epidemie, ecc. ecc. Le wansicni assegna'e da leggi e -regolamenti all'Ufficio sanitario sono molte, im– portantissime e regolarmente adempiute nei grandi e, forse, anche nei rredi centri. Ma la popolazione italiana ncn è tut– ta nel-le città; gran parte di essa abita nei piccoli e picco– lissimi Comuni. Sarebbe del più alto interesse sapere se e come funzionano gli Uffici sanitari nei piccoli Comuni nei quali pure esistono le stesse malattie e le stesse cause mor– bose da combattere; ma l'Ufficiale sanitario, per le sue mol– te e non facili mansioni, è « pagato> con poche li-re al gior– no e non ha dispon:bilità di terrpo e di mezzi per adempie– re a tutte le sue funzioni e redigere relazioni e statistiche. Non si può del resto dimenticare che, in pratica, il pri– mo e, spesso, i•lsolo a vedere e - nei limiti del possibile - anche a provvedere, è il medico curante, perchè è special– mente in occasione della cura del malato che si I>Ongonoin evidenza le rranchevolezze nel campo della tutela sanitaria. Per esempio, in caso di malattia infettiva che decorre a do- BibliotecaGino Bianco micilio finita la malattia arriva (se e quando arriva, per– chè neile zone rurali e nei piccoli paesi non sempre arriva) l'Ufficio sanitario a fare la disinfezione, cioè, dice De-Bla– si a « chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi >, per-. chè il pericolo del contagio, se non scomparso, è cena– mente assai minore a malattia finita. Durante la malattia, quando cioè è più necessario, è il medico curante (e per la sua responsaoilità verso il Comune, particolarmente il Con– dotto) che deve provvedere. E così, per tante altre cose: per– tutte quelle cose cioè che, persuadendo, convincendo, _abi– tuando, possono sviluppare e perfezionare nella popolazione l'auspicata coscienza igienica. I medici condotti sono le capillari radici della maestosa pianta: la soppressione della condotta medica (U nome, se dà fastidio si può cambiare, la missione no) farebbe, secon– do noi, dei Ministero 9ella Sanità una pianta senza radici. Al nuovo Ministero si presentano però difficoltà di isti-. tuzione e di funzionamento. At-ta·sua istituzione primo e più evidente ostacolo è quelio di ordine finanziario; ma di fron– te a questa difficoltà si avrebbero le non piccole ecooomie che seguirebbero all'ord:namento ed alla ·logica organizza– zione di quei servizi che ora funzionano in modo che - <lice Vigorel-li - « il canale assorbe quasi tutta l'acqua>. Ben più gravi ostacoli, veri scogli subacqueì, si oppongo– no al suo funzionamento, perchè la sua attività dovrebbe subito sco~trarsi con quel potente complesso di interessi che si è andato stratificando e stabiJizzando attorno al fe– nomeno «malattia>. E' tutto un complesso di diritti acqui-– siti di singoli, di gruppi, di gruppetti, di categcrie, che o nulla hanno a vedere coli arte sanitaria, oppure l'intendono con mi-re assai più individuali che collettive, ma che non si possono toccare senza provocare disordini, la cui incom– bente minaccia mantiene il Sopravvento di quei particola-. ristici interessi. Non si andrebbe molto lontano dal vero cercando in questi sempre vigili ed operanti interessi particolaristici, contrastanti e sovrastanti l'interesse collettivo, la prmcipa-Je causa dell'arenamento dell'opera intrapresa dal G.M.P. ed i maggiori ostacoli alia istituzione del Ministero della Sa– nità. Sulla rif<>r'1r!J[J degli sbudi medici in rapporto al progress-o della se"ie,f!zamedica ed ai bisogm sanitari deJ Paese. Non meno importante del primo è questo fondamentale argomento, che ha suscitato il p~ù vivo interesse ed of– ferto larga messe di ri-sposte e di proposte. Prima preoccu– pazione fu la pletora di studenti in medicina, alla quale non corrisponde i'attuale attrezzatura didattiça universitaria; ~ per evitare che all'attuale pletora di studenti segua una de– plorevole e dannosa pletora di laureati disoccupati, il rime– d10 non consisterebbe nell'aumentare quell'attrezzatura, ma bensì nel rendere péù seri e severi gli studi ed efficace quin– di il filtro scolastico, non soio nelle università, ma anche nelle s,cuole medie. Qualche Ordine propone il « nwmoenu cl=s » degli studenti. Tuttavia molte preposte tendono al miglioramento, se non a!J'accrescirr:ento, dell'attrezzatura universitaria, sia per materia.le didattico che pe'r vaiore ed attitudine degli inse– gnanti, i quali, secondo un ideale purtroppo ancor lontano, dovrebbero esser liberati -da tutto cìò che dall'msegnamento li può distrarre, ccmpreso l'esercizio professionale. La pre– parazione cÒlturale e la formazione mentale di coloro ai quali sarà affidata la vita dei cittadini esige tutta la pa,sio– ne e tutta l'attività dei Maestri, e la spesa che lo Stato soster-reJi.;e a questo scopo sareobe fra le p,Ù redd1tiz1e. Di etica medica, di deontokgìa, di scuole mediche spe– daliere, di libera docenz'-1, _di corsi di aggiornamento. ecc. ecc. : di tutto si sono interessati gli interrogati, i quali han– no rivolto ogni attenzione ed ogni cura sempre e scltanto alla formazione del medico terapista; ed è verarrente sin~ golare il fatto che, in occasione della riforma degli studi medici in rapporto ncn solo al progresso della scienza medi; ca ma anche ai bisogni sanitari del Paese, nessuno abbia pensato a fare adeguato posto, nel-l'insegnamento universi, tario, alla profilassi ed 0:ll,1.medicina sociale.
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