Critica Sociale - anno XLI - n. 21 - 1 novembre 1949

Critica iale RIVISTA QUINDICIN KLE DEL SOCIAUSMO Poaclate da PlLJPPO TUJlATJ In Italia: Anno L. 1500 (Abbon. sostenitore L. 3000) Semestre L. 800 Trimestre L. 4?5 Estero » » 2500 » · » » 4000 » » 1300 » » 700 DIREZIONE E AMMIHIST,R.: Milano, Piazza Diaz, 5 • Tel. 16.319 C. C. post. per abbonati n. 3-822S Spedizione In abbonamento postale: gruppo 2° Anno XLI · N. 21 Il Un numero !eparato l. 70 Mila,o, l Novembre 1949 SOMMARIO Politica e attualità. I Convegni di Parigi (U. G. M.-) , Soc alisti e socialismo nella crisi francese (Prrno GALLARDO) li decreto del Santo Uffizio (LRONARDO GATTO RorssARD) La ~ dittatura democratica » in Cina (RODOLFO REVENTLOW) Problemi economici e sociali Per la ricostruzione sanitaria (continua) (AGIDE DELBUE) ·, Storia, filosofia, varietà Giovanni Jaurès (LA c. s. e LEONE TROTSKI) Fatti e commenti della stampa -italiana ed estera (p. ga.) Questo fascicolo esce con ritardo anche magg~o- · re del solit!); parchè io personalmente ho deside– rato, pr:ma di farlo uscire, di attendere quale conclusione, avesse la crisi, veramente dolorosa, che si è improvvisamente abbattuta sul nostro Partito. Essa invece è tuttOTa in corso, dopo oltre una settimana da che è scoppiata. Perchè sono parte in causa. nel conIT.tto che si è aperto e ho preso parte viva al dibattito, e per– chè al tempo stesso ho tuttavia ,a,ss,e,condato,e continuo ad assecondare con grande fervo,re, il tentativo del Gruppo p·arlamentare di impedire che divenga insanabile la scissione delle forze che nel gennaio del 1947 condussero alla formaz~one, nella sala del Palazzo Barberini, di· un part~to di socia– lismo demo,cratico, io intendo astenermi qui da ogni commento e da ogni pole.mioa, ·pur sapendo che i lettori conoscono bene qual'è l'atteggiamen– to e il giudizio mio in occas~one di questo avve- nimento. _ Voglio ancora sperare, a differenza di quanto è stato detto da altri, che 1a crisi non sia insana,. bile che il procasso di pronta unificazione delle for;e socialiste non sia interrotto, che presto ci sia tolta dal cuore la spina che in questo momento ci punge atrocemente. Ugo Guido Mondolfo PERf.H~ I.Il "CRITICJI,, 1\101\l MUOlll Sottoscrivere una quota anche minima, rinnova– re per tempo l'abbo,namento, procurare nuovi ab– bonati: è questo il mezzo per assicurara _la vita della rivista. Vedere ,in ultima pagina le noHzie sulla -~""~"~-:_ zione. Biblioteca Gino Bianco 1 Convegni· di Parigi Due avvenimenti si sono svolti in questi giorni, che hanno, o, potrehbero avere, la p'ù grande im– portanza per l'avvenire dell'Europa e del mondo: l'adunanz1 a Parigi del Cons·glio Europeo e l'adu– nanza, nella stessa Parigi, dei rappresentanti nel- 1 '0.E.C.E. dei vari paesi aderenti al Piano Mar– shall. La prima adunanza avrebbe dovuto avere per iscopo di studiare l'applicazione di alcuni prin– cipi che erano stati accennati nell'assemblea di Strasburgo nella scorsa estate, col proposito di avvicin,re sempre più, sul terreno politico, gli StJti dell'Europa Occidentale e Centrale e avviar– li in tal modo, come è stato ormai detto infinite volte, verso -la costituzione di una Federazione Europea. L'altra adunanza era stata convocata per cercare di creare un più. intimo coordinamento, sul terreno economico, fra i paesi che ricevono aiuti dall'America nell'ambito del Piano Marshall. Per quanto riguJrda il problema politico, è no– to· che, anche prima che si radunasse l'Assemblea di Strasburgo,, si era profilata la prospettiva di nn antagonismo fra il Consiglio Europeo, che è formato dai Ministri degli Es~cri degli Stati ade– renti, e l'Assemblea Europea, che è formata invece di membri delegati dai Parlamenti dei vari Stati. Il Consiglio è pertanto esponente delle direttive e <lella volontà dei Governi, mentre l'Assemblea rappresenta, entro certi limiti, le aspirazioni dei po.poli, almeno· di quella parte di essi che è in condizione di poter apprezzare il significato e la portata dei problemi che l'Assemblea deve discu– tere. I governi sono naturalmente portati. dalla stes– sa natura delle loro funzioni, a difendere la piena sovranità dello Stato nel quale essi esercitano il potere esecutivo: difendono cioè la loro libertà di movimento e di iniziativa; i popoli invece aspira– no, per loro intrinseco bisogno, ad allargare i con~ fini della loro vita, le loro possibilità di movi– menti e di scambi, mercè la creazione di organismi sempre più vasti, e sono quindi disposti a veder limitata la sovranità dello Stato al quale apparten– gono, dalla preminente e più vasta sovranità del Superstato in cui vari Stati siano congiunti. Consapevole dell'accennato antagonismo, il Con– siglio Eura-peo, come è noto, non solo aveva riser– v-to esclusivamente a se stesso il potere delibera– tivo s:ui problemi che esso e l'Assemblea sono chiamati a discutere, ma aveva stabilito che lo stesso ufficio consultivo di guest'ultima non potes-

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