Critica Sociale - anno XLI - n. 20 - 16 ottobre 1949
CRITICA SOCIALE 429 programmatici, s<ia l'attività di governo - ove avesse a perdura,re la collaborazione - sia l'attività del .grupp,opar– /amen/lare. Anche ·receJ11tipolemiche su'lla nostra stampa hanno ,rilevato come sia opinione c@mune dei compagni che i1l g~uppo parlamembre, men1re non ha il n<ecessar•iocon– tatto con ,la « bas.e » del partito, spesso nemmeno nell'atp– bito dei ,rispettivi colneg,i, svolga un'azione quanto mai· sle– gata, sì che su troppi problemi, anche importan1i, non è dato sent~re, per tramite dei nostri parlamentar-i, la presa di pos,izione del partito. Ciò è vero; ma· a loro scusante i nostri parlamentari .potrebbero addurre di ess-ersi dovuti regolare secondo la propria coscienza o sulle f,ragili indica– zioni del gruppo (quando vi sono state), non avendo mai ricevuto dal .pairtito, pur così giustamente gelos,o nel riven– dicare a sè questo nominale potere, concreti indirizzi oirca l'orientamento delua loro condotta. Credo che l'incitamento ed i,l controllo deH'organo predetto pot,rebbero render,e mol– to .più organica ed efficace l'opera del giruppo par.lamenfare e · realmente porla in funzione deHa volontà e delle deter– rninaziomi del partito. 5) IU nos,tro part-i.to - e ancor più ciò avverrà a:Uar– gandone .la compagine :__ è ricco di elementi qualificati, che possiedono nei più svariati CQmpi una specifica competenza. Di questi ,elementi .iJ partito si è sinora poco e male ser– vito, spesso ignorandone persino la esistenza, trattandosi di compagni o schi.vi e modes1i o oonfinati in fondo alla loro provincia. Sarà necessario costi:tuire degli speciali « qua– dri » di questi preziosi compagni e richiedere, prop,rio nella trattazione dei .problemi concreti, i,l loro apporto ed H loro conllr,ibuto, anche se nella forma della corrispondenza e dela la consultazione ,epistolare. Contatto e coHaborazione che sarebbero più che mai preziosi per questa s,~cie di esecu– tivo programmatico, sopra dèlineato. 6) Oocorrono ,più intimi contatti con la «base» del parti-to, ;troppo abbandonata a se stessa. Bisogna - pro– pr,io con una fomdamentale ,esigenza di· « voler ascoltare» - inter,pella!ila, anche a mezzo di referendum, di questionari, di dibattiti generali, sui problemi del partito e del paese. Far sentir,e che la sua voce è un necessario contributo nefila villa del partito, proprio perchè suo compito non è di e.spet– tare istruzioni o di elargire plausi, ma' di. determinare la volontà oomune. Se sairà possibile, bisognerà studiare il modo di comptllare, sull'esempio dei: compagni tedeschi, dei « bollettini. d'informazione», in veste estremamente econo– mica, che il'luminino i compagni sugli e.spetti deilla si-tua– z•ione, sui proble~i concreti, sullJe direttive del partito al riguardo. 7) Grosso e fondamentale problema - che intendo qui. semplice:,,enk menzionare - è quel-lo del finanziamento del partito. Un par:tito come H nostro - anche se ciò com– porta la rinuncia a:H'euforico facilonismo e. cui tutti i par– t·it,i ita1'i.a.nisi sono avvezzati qopo la liberazione e se oom– porta la impossibilità di chiedt.re ed ottenere finanziamen1i dal centro - deve provvedere aila'auto-finanziamento. Ciò significa da un lato sapere trovare il necessario dimensiona– mento, anche se questo comportasse i più gravi sacrifici e le più penos.e contrazioni dell'e..ppaira1o organizzativo; d'al– tro lato aff,rcntare •lo scabroso problema del contributo a cui sono tenuti gli aderenti. Infine vorrei, a mo' di conclusione, sostenere che, se in– dubbiamente importan,ti sono i problemi d'i.mposfazione del Part,ito Unificato, sarebbe un grosso errore· - come si è fatto al'le origini del P.S.L.I. - lasciarsi assorbire p,reva– ilentemente dalle cure ddla organizzazione. E' la politica che si esplica, nella sua atti•tudine ad avere mordente sul Paese, quella che suscita e rafforza l'organizzazione. E dove c'è viceversa una politica tentennante o dubbiosa o inavver- . tita, ivi, fatalmente e giustamente, aa.ngue o si sfalda anche la più perf.etta delle organizzazioni. GrUI,IANO PrSCHEI, Leggete e diffondete il quotidiano del P. S. L. I. L'UMANITA' Biblioteca Gino Bianco FATTI E COMMENTI della stampa italiana ed estera La crisifrancese. Pubblichiamo pas·te di un articolo _sulla crisi francese di Pierre· Commin, segil"etario aggiunto d-el iP. S. franceise, ap– parso su Popu1'aire di 1 ma:nche con il ,tit()llo Les responsables. Polemizza·ndo con la stam-pa cosiddetta d'i,nformazione, l'A. scrive: « I soci,a,lis.U non ha,nno affatto cercato, come la stampa reazionaria proclama a.perta1111t',nte, ·la crisi per Ja crisi. Nelle ci-rcost.a.nze nazionali e internaz.ionali del momento noi mi– sur,i,amo i 1pericoH e i riJS-chi ehe essa compoirta. Ma, abbiamo anche ca-scienza dei perlcoH e dei :ri-schi di una orisi socia•le profonda, che si produrrebbe imma.ncaibilmente, secondo noi, se non si migUorasse, nei più brevi termini•, la sorte dei ia– vorat,ori. Attualmente u.ua crisi governativa è meno grave di una crisi sociale. « Le dive,g,enze tra i mi~istri soci·aliisti e la maggio,ra,nza d•el governo ,non ri,gua.rdava,no soiltanto J'indeninità da- accor– daire ai swlft!Tiati più sfavoriti. Noi, volevamo -che si- ritornas– se al più presto alla discussione dei safari nel quadro delle convenzioni colilettive. « Il pre,sidente del Cons·igli-0 dimiss,ona·rio e un gran nu– m·ero di ministri pretendeva-no che questa discussione .non era urgente, ohe essa ipoteva essere ,rimandata dopo i-1 voto del bi,lancio, cioè a g,en.naio o febbraio. Le misure previste _per il ribas.so dei prezzi ci sembravano tardive, insufficienti e Hlusori-e. Tutti coloro che avranno l'onestà inteHcttua.Je di an,a,lizzare obietti,vament.e le nostre •proposte Ti,conosceranno che esse era,no estremamente moderate. « Ognu.n-o sa ebe i ·p·ro,getti di ,Dan,iel iM-ayer, a.pprovati dal comitato diir:ettivb, riguardant,i i. salari· a·normalmente bassi erano res 1 pi11ti dalle orga,nizzazioni sinda-ca,li che -Ii aveva.no giudioa•ti con molta severi-tà. Ecco ,perchè qua,ndo si parla deUa. nostra intransigenza si· commette un errore ma,nifesto. Vi s,ono stati degU int.r~ •nsigen.ti, è esatto, ma essi si trovano nelila maggio,ranz·a governati.va ». Dop10 un .accenno polemko aUa tesi sostenuta daill'editoria– lista di Le Monde, H compagno Commin esamina quel,la del Figaro. « L'edHoriale del Figa,ro: I Si,ndacati davan/.i allo Slato è ancora ,più si,gnificativo. Es-so è caratteristico deJ.la ment,aJità deUa borghesia con-servQ.tri-ce, inca·pace di assimila– re ,le nozioni ·più elementari della situazione socia;le attuale. " La crisi governati.va - sc,rive H Figaro - -che. si è aperta in Francj.a ca,ratterizza i1n modo evidente -lo s-tato attuale dei ra-pporti tra il stndacali\Sllllo opera.io e l-0 Stato. Il governo è sta,to rovesciato daille centrali s-indaca-li operaie ... ". Si os– ser,verà che si ,pa.l'la di centr»li sindaca.li al pi urale. Ciò che significa senza dubbio-, che anche i sindacati cattolici avreb– bero rovesciato il governo, o,ltre alla Force Ouvriè.re.-.. A me– no che non si tratti della C.G.T. ciò che ,non ma,ncherebbe di dare una accresciuta autorità alla tesi dell'l:lumanité secon– do cui M governo a.vrebbc dato le dimissioni sotto la pres– sj.one deU,e masse ... « Ma, continua Commi•n, ,I,e proposte del paTtito sodalista, contenute nella ·ri,soluzione del comit,ato di,rettivo del 22 set– tem,bre, erano lungi daH'essere conformi a tutte le .riven– dicazioni d•eJle centrali operaie ,li,bere. Certo vi era un ac– cordo di p,rincipio sulle convenzioni· colilettive,- il ritorno al– la libera di,scuss-ione dei sal,ari, la procedura di arbitra1~ e di concHiazione. Ricol'diamo ·a questo ·proposito ehe la posi– zio-ne sociaHsta .in materia era stata fissata i:molto tempo fa d·a un Consiglio nazio1Dale e confermata dal 41° Co,ngresso nazionale del :partito del ,luglio scorso. Per contro, le pro– poste sociailiste sulla rivalutazione dei ,salari anormalmente bas,si non di.vano p8l' -null.a soddisfazione a F.O .... E ,la Confe– derazione cattolica che gode tutte le simpatiè del Figaro ·ba giudicato le nostre .proposte con sev~i1tà aincora maggiore. n' Partito sociaHsta non ha quindi ceduto agli "ordini" dei sindacati. « Se le organizzazioni sindacali prendono le loro decisioni indi.pendent-emente dal Prurtito socialista, è vero anche il COII'– trairio. Ciò che ,non significa che il partito 6ocialista sia in– dipendente dalla classe operaia. Ricordiamo per il Figaro ,ohe .finge di ignorarlo che il partito socialista è per natura iJ partito della classe operaia, che esso è fondato sui princ!– ,pi seguenti: intesa e azione nazionale e interir1azionale dei •lavoratori, organizzazione politica del ,p,roletariato e del mon– do del lavoro in ,partito di classe per la conquista del potere e la socializzazione dei mezzi di produzione e di scambio. Ciò spiega abbastanza che uno de.i compiti essenziali dc.I
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