Critica Sociale - anno XLI - n. 19 - 1 ottobre 1949

414 CRITICA SOCIALE bolo e provoca così quel.Ja differenza quantitativa e qualita– ,t,i;yadi esperienza sessuale fra i giovani di sesso opposto, che è la radice di molte disarmonie coniugali; e sostenendo •la concez:one che accetta quasi come naturale la prostitu– zione della donna che ha fallito nella ricerca del marito, e che mentre giudica _,riprovievolecOilei che soddisfa un suo desiderio sessuale fuori di• un'unione legittima, giunge quasi a giustificarne_ l'operato nel caso che ella si dia per un cospicuo inter1esse di ordine pratico? Conseguenze morali dell'abolizi0tnismo. Che molti non vedano o non vog.J.iano considerare siffat– te contraddizioni e .insorgano a denunz·iare l'« immoralità» e il ,rischio di ogni eventua-le innovazione, è atteggiamento usuale dei conSle-rvatori e reazionari che rimangono succubi del complesso ideologico e degli, interessi che formano il tessuto connettivo deH'ordine esistente. Più insostenibile è la posizione di coloro che, pur riconoscendo le suddette èsigenze di rinnovamento, giudicano impossibi.Je la loro sod– •disfazione nella società ·presente e la trasferiscono in quel ripostiglio delle buone intenzioni che è J.)ler loro costituito da:Ha futura società socialista. Ma non è forse. vero che il trapasso da ·una forma ad un'altra di società non è sem– pre co~ì puntua!le come la data .di una rivoluzione o della composizione di un nuovo governo? Inoltre, non si. dà fors,e il caso che i « socialisti » propugnino e sostengano, ad esem– pio, ,]a nazionalizzazione anche in regime capitalistico seb– bene essi sappi,ano che le aziende andranno nelle mani di uno Stato che è strumento della classe dominante? Analogo è l'attegg·am~nto da assumere nei confronti delle ques:tioni dell'aboli-zionismo. Esso è soltanto un provvedimento libe– rale che mira a impedi,re ,!'applicazione di discriminazioni antigiuridiche nei confronti deNe donne e lo sfruttamento della prostituzione altrui, da parte di terzi, e a sostituire il sistema di protezione delwà salute pubb\.ica, che dà luogo a tali inconvenienti e che si è •rivelato scarsamente efficace cont'fO 1a diffusione die-llemalattie veneree, con un alko si– stema che difenda più largamente uomini e donne dai per·i– coli del contagio e della malattia, senza provocare illega– lità e ingiustizie. Che c'entra tutto ciò con la futura società socia 1! 1 is.ta? L'applicaz·ione del sistema abolizi,onista non è necessariamente condizionata dall'esistenza di una società socialista come è provato dal fatto che tale regime sanita– rio :esiste e funziona da tempo con successo anche Ìil1 paesi non sociaE-sti. Vero è, però, che coloro i quali si preocoupano soprat– tutto dei ·piroblemi relativi aHa trasformazione sociale non possono fermarsi soltanto ad una siffatta conaezione Ji,be .. mie del problema del mleretrido (suH'attività preventiva e rieducativa insistono oggi gli stessi redattori degli scritti pubblicati sul B11lletm A bolitioniste della F.A .I. e i consi– g.Jieri dell'O.N.U. che elaborano il progetto di convenzione p,er la repressione deJ,\a tratta e dello sfruttamento della prostituzione altrui): l'abolizione dei postriboli autorizzati, infatti, oltre agli scopi suddetti cli legalità e giustizia, ha un significato· sooiologico sul quale vogliamo richiamare particolarmente l'attenzione del lettore. Ci, sia permesso all'uopo di ricordare come il· complesso ideologico tradi– zionale, e in particolare quello ·relativo ai rapporti sessu_a.\i, sia intimamente collegato alla struttu,ra della sooietà esisten– te e corr,e sia difficile mutarlo agendo a.J livi,·Hoe nel campo deHe ideologie senza intaccare 1a· struttura materiale della società stessa. Questo teorema sociologico, mr,ntre indica i Emiti di un'opera me,ramente educativa, ci porta immedia– tamente a riconoscere il significato dell'abolizionismo: la revoca dell'autorizzazione ai postriboli ,e ,]a loro conse– guente chiusu.ra è una vera e proprio riforma quasi-strut– turale che incide profondamente in una società come la no– stra, in cui le conseguenze della doppia mora]~ gi'llilgono ad un punto così opp,ress,ivo che un mora.Jista ·propenso agli sdegni sentimentali non esiterebbe a definire disumano! Essa equivarrebbe a distruggere materialmente quegli « istituti-» · tradizionali che riconoscono legalmente la si:egolatézza e la degenerazione maschile come esperienza prematr>imoniale tipo (chie _poi si prolunga quasi- sempre come w-z10 ex– tmm<1,trimoniale) mentre, per converso, misconoscono i di– ritti sessuali delle donne mantenendo sui loro impulsi quegli BibliotecaGino Bianco strati ,tradizionali di inibizioni che deformano sino alla ca– strazione psichica le personalità femmini,le. Le cons:eguenze della riforma si diffonderebbero molto largamente anche nel campo ideol 1 ogico. E' infatti eia tener presente che la Tiforma materiale della ~ocietà (che pure va opportunamente accompagnata da un'opera di, rinnova– mento culturale e di e<lucazione) produce essa stessa tra– sformazioni profonde delle opinioni e dei costumi costi– tuendo un cat,1lizzatore sociale dell'educazio~e stessa. La concezione del-la donna come proprietà pubblica o privata, la- doppia morale,' [a inutile e nociva crudeltà sociale verso la famiglia naturale, la presunta necJessità della prostituzione e il complesso di ideologie che cospirano a sospingere la donna in tale degenerazione, saranno sottoposte ad un ter– remoto tale che le farà prima o poi crollare completamen– te, affinchè il -loro posto sia p,reso da cr,iteri e regole di comportamento più umane e corrispondenti alI'odierna real– tà dei rapporti social,i. Non bisogna però dimenticare- che la riforma abolizionista, pur iessendo quasi una ri,forma. di struttura, è tuttavia assai parziale, mentre per poter o:ttenere una riforma completa nel campo dei rapporti• fra i sessi occorrerebbe trasformare completamente Ia condizio111eeco– nomica e giuridica della donna nel senso di rendere le sue possibi.Jità di vita pari a quelùie dell'uomo. Appa,re perciò particolarmente necessario che coioro che professano idee innova~r-ici sì diano ad operare sollecitamente nel campo della cultura ,e svolgano una critica s.e,rrata di quelle ideo– logie che, fondandosi sulle sopravviventi strutture òradizio– nali,, dirigono la vita quotidiana deHe grandi masse. Queste strutture sono evidentemente i.J limite didl'azione innova– trice. ma è proprio mercè la crHica ideologica generale che si potrà acquista.re la forza di trasformare materialmente tutta la sociietà: per intanto non s,i, perda l'occasione di dirigere a fini pr.og.ressivi una trasformazione quasi - strut– turale come l'abolizione delle case di tol'leranza. La redenzione delle pro,sfy,tuite. Accennato a-lla possibiEtà e ai !imitv d~ una lotta contro .Je cause sociali della prostituzione, ci sia ancora permesso cli osSlerva.re che, in occasione della chiusura delle case, sarà possibilie -istituire quei servizi sociali di profilassi, di assistenzà e di beneficenza che in Italia sono scarsi e fun– zionalmente insufficienti e costituiscono invece un compito assai cl·iffusamente assunto dagli Stati, più revoluti. A p,,o– posito del problema particolare deHa redenzione clellieprosti– tute che rientra in questo campo e che, com'è noto, pa,re quasi inso\.ubi-le, Sl,gnaliamo, oltre i risultati positivi otte– nuti, nell'U.R.S.S., le ,recenti esperienze francesi di cui chi scrive ha avuto notizia da;\; resoconto di una conferenza tenuta a Bruxelles da una assistente di polizia, capo cli.') Servizio Sociale del Dei,,xième Bweoo: « La redenzione cl.i una prostituta - disse -la conferenziera in quell'occasionie ,r,iassumendo il significato di fatti concreti - non è un'uto– pia, ma un fatto che io ho constatato numerose volte nel corso della mia esperienza personale. Vi è anzitutto la prostituta intellig-ente che non ha mai compreso l'abiezione del,la sua vita. Poi la sfortunata, spinta dalla mi~ria, pro– stituta d'occasione, ·la quale non ha che un desiderio, uscirne, ma non 'Vi è mai -riusci-la. Quella è salvata <lacchè le si procura un lavoro rimunerati,vo, una casa che l'attragga daUa ·locanda dove ella vive; è il caso più frequente. Più difficilre è il caso della mafata di mente che noi dirigiamo, se possibi,lie, al servizio od is.ti, tuto medico competenti ; in questo caso, di6graziatamente, le possibilità cli ~icupero sono ridottissime. Vi è ancora !'-imprudente per ignoranza, la quale non si dedica alla prostituzione· che da poco tempo. Arrivata a Parigi credendo di trovarvi lavoro, ella non vi trova, in realtà, che la miseria e lo sfruttatore della sua situazione, il llll,-zzano a1la ricerca di una nuova preda; quella deve essere soccorsa immediatamente, poichè al suo disgusto si aggiunge sempre il terrore. Deve ,essere p,rotetta e aiutata. Sarà· diretta, dopo la sua uscita da Saint-Lazare, verso un centro familiare dove sarà attorniata, curata, ri– cevuta con affetto e protetta contro il mezzano :o>. (r) (1) Conseil national des femme, belges, Bul'l.nin bimeiltrel, n. 14, fevrier 1949, Bruxelles.

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=