Critica Sociale - anno XLI - n. 19 - 1 ottobre 1949
412 CRITICA SOCIALE contro quello che ho affermato in principio, i miei suggeri– menti, porterebbero ad uno slittamento verso metodi ditta– '.oriaE, verso il funzionarismo di partito. Rispondo che por– ,re le quiestioni come ho cercato di fare significa vivere nella realtà democratica, perchè democrazia non vuol dire verba– lismo inconcludente, ma forza creati,va, ordine, disciplina, autorità demandata ai dirigenti da una moggioranza alla qua:le essi siano ~pre sottoposti. Non è quindi il11 caso di rimanere a bocca aperta davanti alla apparente disciplina organizzativa del P.C., ispirata più alla {:aserma che ai rap– porti tra egtiali. I compagni nostri debbono imporsi altr~t– tanto ordine in casa loro, avendo l'orgoglio e la g-ioia di mantenere intatto il privilegio della loro personali.là. GIOVANNI ANTONIOLOTTI Si-gnificato dell'abolizionismo Non siam.o szt fut,fi i pimti d'accordo con il pensiero del nostro collaboratore in una ·materia delicata, in cui hanno tcmta parte elementi di carattere psicologico che non è possibile analizzare nell'ambito di un articolo. Tut. tavia siamo liiefi di pubblicor,e qitesto articolo che rappre. senta una voce èor.ILggiosa e coocreta, in mezzo a m,olti pregiudizi e, que<Jche è peggio, ipocrisie. LA CRI'rlCA SOCIALE I ripetuti ,rinvii fatti subire alla discussione della proposta di ,legge n. 63 avanzata dalla senatrioe Mer!,in, mentre, da un lato, hanno dimostrato l'osti,J.ità della magg,i10ranza ad accogliere progetti non provenienti daHe file governative (è noto il tentativo di « sorpassare» fa suddetta proposta con un a,lrtrodisegno di legge che avrebbe dovuto essere presen- . tato aìla Camera dal deputato democristiano on. Carnnia; soltanto un'opportuna presa dv posizione dei1senator-i ha oo– tuto salvare il di-ritto alla priorità del progetto Medin) e confermato ancora una ve/Ha la funesta azione ritardatrice' degli organi govema1ivi i quatli, anzichè fars,iJ stimola,tori e artefici< deHe riforme socfali, adottano la tattica conserva– trice, hanno, d'ailtro canto, reso occasionalmente possibile lo svolgersi di un dibattitlto pubblico che ha ripreso i temi di una polemica non nµova in Italia, e che, antidpato da qual– che voce isolata· dopo 'la Liberazione, ha ora ,iscosso, nono– stante ,1a delicatezza e ['«inattualità» della questione, un notevole interessamento della stampa, elevantesi man mano daJ.le pubb[kavioni scandalistìchie a quelle dei quotidiaci più seri e del,le riviJSte di scienze mediche e sociali.' A bolizionisfi. e regolarrn;entaristi. Le due posizioni antitetiche sono, com'è noto, queHa del- 1l'abolizionismo («,riformatrice») e qu,e:lla del ,egolamenta– rùismo («conservatrice»). Ma chi ha cercato di seguire H corso del dibattito non -può aver fatto a meno di nota-re che i fautori dell'uno o de]J]'a,ltro sistema, commisurando e affinando a poco a poco i propri argomenti rispetto a quelli degl,i avversari, hanno contribuito a ridurre parzialmente i,l fossato. Ques1a è anche •l'impressione generale che si; ri– cava dalla lettura dei due ottimi articoli pubblicati sul nu– mero dello scorso ,lug,liiode Il Ponte, quello viv<1,ee incal– zante della signora De Silvestri a favore deH'abolizionismo e la rep'1ica igienistica e tecnica del dr. B,iasutti. Si può _di,reche efliettivamente queste due pubblicazioni, riassumono in modo perspicuo le tesi delle due parti. Come infaHj non ,riconoscere la fondatezza deg.[~·a-rgomenti morali, giuridici e sociali che suffragano l'aboliz1onismo, 1a dimostrazione della futilità delle opinioni cor.ren•ti, della tendenziosità del- · ile -s,tatistiche, del mediocre funzionamento del rego•lamenta– ri'Smo, della sua incongruenza con i principi dello - Stato moderno, della sµa incompatibi-I,ità con l'incivilimento d~i rapporti sessuali? Ma, d'altronde, non esiste, fors,e, un pro– blema igienico, profilattico e terapeutico, che non si risolve certo con la cr.itica aHe imperfezioci ibecniche del sistema regolamentarista e che anzi va impostato con maggiore lar– ghezza proprio in occasione di questa ,rivoluzionaria rifor– ma nel campo della .Jegislaz,ioneconcernente l,e relazioni -fra i sessi? E' evidente che ,la posi-zione di queste domande im– plica una .-isposta ad entrambe positiva. - Noi conosciamo ormai gli argomenti degli uni e degl,i altri e vediamo che i regolamentaristi, ,riconoscendo valide le ragioci moral-i, giuridiche e socia[i addotte dagli abo– -;Jizionisti, si trinceranç> nel campo della tecnica profilattica BibliotecaGino Bianco e terap.eutica cercando di costruirvi la lòro ultima inespu– gnabH.e fortezza. Chi si è occupato un po' dell'argomento sa però che i medici, ,i, quali, all'epoca napoleonica fu·rono i fondatori del sistema dei postriboli• autorizzati e control– lati, sii sono da tempo di,visi ,in due schiere, e molti valenti dermosifilopatici si sono fatti propugnatori delle tesi aboli– zioniste che hanno anche riscosso i voti <li, importanti con– sessii sani~ari internazionali e nazionali. Oggi notiamo che gli uni e gli a,ltri adducono, a sostegno delle loro tesi rispet– tive, statistiche « eloquenti », a cui tuttavia altre ne sono op– poste, o che vengono criticate e respinte dagJ;i avversar,i. Assumiamo al'lora noi una posi~ione agnostica? Per nulla affatto! La prostituzione è, com'è noto ma non sempre effettiva– mente ricordato, un fenomeno assai complesso, apparte~ nente alla patologia sociabe e prodotto da vari faUori àe– term~nanti (materiali e ideologici) di origine sociale, i quali convergono sulla donna trovando nelJa sua posizione ses– sua,le ,le conàj,zion,i naturali (fisiologiche e psicologiche) che rendonò possibile la degeneraz,ione sociale ddla femmina nella prostituta. In nessun caso si può parlare veramente di una « p·rostituta costituzionale» (dalJe informazioni che si ricavano e dagli studi etnologici, risulta, ad esempio, che presso a,lcuni popoli o gruppi pr,ivi di contatti con la nostra tradizione, non esiste il meretricio). II pensiero di chi scrive su questo argomento è stato princi!l>almente riassunto sui numeri 22 e 23 della Critica Sociale (15 novembre e 1° di– cemb-re r948). Nei confronti della prostituzione sono facili le prese di posizione unilaterali e incompLete, ma, appunto perciò, non appare impossibile, dal punto di v•ista sociologico, soJ.leci-tarc una maggiore comprensione delle iesigenze degli avversari da pa•r,te di coloro che sono viù settariamente schierati pro o contro 1'abolizionismo. Trn fa posizione, ad esempio, di coloro che sostengono la rèvoca dell'autorizzazione ai, po– striboli prevalentemente con ,la logica astratta del giure, e quellà degli - altri che ravvisano nella profilassi sanitaria mediante case autorizzate il solo metodo pratico di difesa da[• pericolo venereo, si, può operare una proficua distensione. Sempre a questo scopo ci si consentano quindi alcullte osser– vaz1oni. Assai p.roficua ci pare, anzitutto, -l'opera, non sempre fa– cile, di· informazione e aggiornamento nei riguardi della legiJSlazione e delle iesperienzie straniere. La De Silvestri, e particola-rmente ,i,l Biasutti, non hanno mancato di, dare in– formazioni in proposito, ma è da notare che, in genere, sono poco note o poco discusse la legislazione e le esperienze effettuate nell'U.R.S.S. e verosimHmente nei paesi da essa controlfati 1, e cioè proprio quelle che sono state condotte più avanti sulla via della lotta contro le cause sociali de:Ja prostituzione (e sono appunto le esperienze di nuove legisla– zioni quelle da cui lo studio sociologico può ritrarre forse la parte più cospicua del suo materiale sperimenta[e) : credo perciò utile segnalare il libro del Prof. Bronner « La lutte contre ·la prostitution en U.R.S.s·. » del r936, l'àrticolo pub– blicato sul Bullettì,n Abolitioniste n. 6o del gennaio-feb– braio 1941 sotto il titofo « La -liquidation de Ja pros·titution en U.R.S.S. » e quello .r,ecentissimo di F. Ormea riguar– dante ,la lotta contro le malattie veneree in Germania, che è stato pubblicato sulla Minerva Medica del 27 g.ennaio 1949 e che è particolarmente 1-nteressante 'per le informazioni SIN sistema organico di provvedimenti adottati nella zona rlJBSll,
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