Critica Sociale - anno XLI - n. 17 - 1 settembre 1949

374 CRITICA SOCIALE sono alcune delle caratteristiche importanti del mo– vimento sindacale operaio? Io penso che esse sono rilevate dal grado di interesse pratico che esiste per cinque cose: a) Unità sindacale: un attaccamento al movi– mento nel suo complesso quando i suoi interessi ge– neral'i entrano in conflitto con quelli di un partico– lare sindacato; h) sicurezza economica e sociale: una spinta verso obiettivi più ampi e di maggior portata di quelli che possono ess·ere riassunti nella formula: meno lavoro •e maggior salario; · c) democrazia interna: promuovere la parteci– pazione attiva dei membri all'amministrazione e al– la politica dei sindacati; d) respomsab-ilità sociale: prendere in conside– raziòne le conseguenze della politica sindacale per il pubblko in generale e non soltanto per i membri del sindacato; e) solidarietà internazionale: dare assistenza ai movimenti democratici o.perai degli altri paesi nelle loro lotte per obiettivi simili. · Su tutti questi punti un sindacato americano co– me quello dei Lavoratori ·unHi dell'automobile (e non soltanto grazie a.Ua direzione di Reuther) costi– tuisc-e un esempio della concezione del movimento , operaio certamente non meno di qualsiasi sindacato britannico. E' giusto dire che non soltanto il C.1.O. ma anche l'A.F.L. in molti dei loro· atteggiamenti e nella loro attività si avvicinano sempre di più alle caratteristiche di quella concezione. Nella loro total'ità, comunque, i sindacati america– ni sono ancora in prevalenza organizzazioni di affa. ri. Essi forniscono ai loro membri utili servizi in cambio del pagamento delle quote, su per giù come una compagnia di ass1curazioni dà la sua protezione ai detentori di polizze che pagano regolarmente i loro premi. Questo è reso evidente da quello che è indubbiament•e l'atteggiamento a·bituale di un lavo– ratore americano nei confronti del suo sindacato. Pochi di ess'i, che abbiano esperimentato i benefici di una buona organizzazione sindacale per qualche tempo, ne ·negherebbero la necessità, ma egualmente pochi di essi - se si fa eccezione per uno o due sindacati con una solida democrazia interna - guardano al sindacato come alla loro organizzazio– ne, come a un mezzo che li renda capaci di avere· la loro parte nell'organizzazione economica e nei pubblici affari. Crescita dei sindacati. Tutto questo è ben poco sorprendente se si con– sidera la crescita fenomenale <l•eisindacati ameri-cani negli ultimi quindici anni (pÙiodo in cui i loro iscritti sono aumentati da due milioni e mezzo a qualcosa come sedici milioni), specialmente se te– niamo presente che questo sviluppo è stato in ·gran parte raggiunto, nominalmente, p·er l'intervento del governo. Le disposizioni della legge nazionale sui rapporti operai, e in particolare la procedura da es– sa stabilita per le elezioni, significano che il potere dello Stato è stato impiegato per spezzare la resi– stenza dei datori di lavoro al riconoscimento dei sindacati e all'accettazione dei contratti collettivi. ,Porre in rilievo l'importanza significativa di que– sto fattore storico nel forgiare il carattere presente dei sindacati americani non significa diminuire le grandi lotte che sono state combattute da varie se– zioni dei lavoratori in questo periodo o la meravi– gl'iosa energia e devozione che sono state spiegate neHe varie azioni organizzative. Ma anche qui, se si consi·dera tutto il· quadro, bisogna dire che la maggior parte della nuova orga- BibHotecaGino Bianco nizzazione è. stata essenzialmente intrapresa « dàl– l'alto ». Gli aspetti vol-On.taristid e spontanei dello sviluppo vengono messi in ombra dalle operazioni del potere, in cui l'iniziativa e la responsabilità dei singoli lavorator'i ha avuto una parte minore. Il sus– seguente rafforzamento della loro posizione grazie alle clausoJ.e di sicurezza nei contratti collettivi (close·d sho,p, union shop, conservazione dell'affilia– zione e così via) sebbene proba-bilmente necessari dato il cl'ima industriale del paese, ebbero l'effetto di sostituire vari gradi di costrizione alla persua– sione negli sforzi di reclutamento sindacale ed a vol– te favorirono 1 il rafforzamento del potere della bu– ·rocrazia. I risultati di questo processo di crescita promossa rapidamente e artifÌcialmente, in contrasto con la evoluzione più lenta ma più spontanea del sindaca– lismo britannico, son.o stati buoni e cattivi. La forza d·ei·sindacati e la loro efficiente organizzazione ·han– no portato a risultati notevoli per i loro membri, sia in termini di benessere materiale sia nel limi– tare i poteri arbitrali dei datori di lavoro. D'altra parte, i sindacati stessi tendono a diventare orga– nismi di pot·ere che nei loro propri rapporti con: il singolo lavoratore assumono piuttosto la parte dei dominatori che quella dei liberatori. In uno dei po– chi tentativi che sono stati fatti per. strappare que– sta mala pianta con fermezza e franchezza dall'in– terno stesso delle file dei sindacali, il seguente para– dosso è stato assai, chiaramente formula,to: « Il membro ordinario dei sindacati spesso gode di minor libertà nei confronti del suo stesso leader sindacale che nei confronti del suo datore di la– voro. Contro il pot·ere arbitrale del suo principale egli ha spesso una protezi,one considerevolmente più effettiva che contro quello del suo dirigente sinda– cale. Nell'amministrazione delta sua stessa o•rganiz– zazione talvolta egli ha meno voce in capitolo che, grazie ai con.tram colletrivi, negli affari della sua fabbrica o officina ». Considerando il potere presente dei sindacali americani e la natura e l'estensione della loro in– fluenza sociale, è anche importante tener presente la distribuzione delle lor-0 forze in relazione al– l'insieme della .popolazione lavoratrice. In breve, neHe industrie ed occupazioni in cui i sindacati so• no forti, ,essi .Io sono oggi molto, anzi, moltissimo, ma dove sono deboli la loro influenza è quasi tra– scurabile. Dall'80 al 100 per cento dei lavoratori manuali nel grosso dell'industria manifatturiera (con la so1a eccezione .dei tessili), nei tra·sporti, nella co– struzione e nelle miniere sono garantiti da contratti sindacali, ma di quelli impiegati in uffici statali o della chiesa, e negli uffici commerciali il rapporto è dall'l al 20 per cento, nell'agricoltura è di, meno dell'l p·er cento; e gli ultimi gruppi indicati com– prendono insieme quasi il doppio de~ lavoratori dei gruppi bene org_an.izzati. Considerando le cose dal punto di vista regionale, vi è il grande problema del Mezzogiorn-o relativa– mente non organizzato, dove .pregiudizH razziali e cricché politiche, leggi statali restrittive e aperta violenza dànno modo ai datori di lavoro di resi– stere in varie maniere alla penetrazione dell'j,nfluen.– za sindacale. Recentemente, sono state programma– te nuove campagne organizza:tiv,e sia da parte del C.1.O. che da parte dell'A.F.L. La spinta maggiore nel sud verrà data dal C.1.O., che nel suo ultimo congresso 'ha deciso di .aumentare il contributo in• dividuale pagato dai suoi iscritti e di riservare la maggi.or parte di questo aumento alla campagna nel Meridion e. E' tuttavia poco probabile, anche dopo il rigetto della legge Taft-Hartley, che il progresso possa essere altrimenti che graduale.

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