Critica Sociale - anno XLI - n. 14 - 16 luglio 1949

326 CRITICA SOCIALE ristica -del sistema era anche l'imprevidibilità della durata del periodo di assestamento. 2) Quella della razionale e graduale applicazio– ne di 'un programma. Cioè la determinazione a prio– ri da parte èlei cosi-detti tecnici di quello che l'Eu– ropa deve produrre, dove e come, e di quello che gli 'ettropei possono consumare ed investire. Ciò a– vrebbe dovuto significare anzitutto libertà d'indagi– ne in. tutti i paesi da parte dei tecnici dell'organiz– zazione, quindi accettazione da parte -dei governi delle disposizioni ,emanate dall'organizzazione e lo– ro effettiva applicazione. Ciò avrebbe implicato, in un tempo antecedente, la volontà fra i diversi paesi di equiparare i sacrifici, risarcendo da un fondo comune i danneggiati, nella grande opera di riorga– nizzazione produttiva. In questo modo si sarebbe po– tuta mantenere sotto controllo tutta la situazione, si sarebbero evitate' sorprese, ogni azione avrebbe po– tuto essere opportunamente valutata in tutti i suoi pro e contro, ridotti ad un minimo gli errori e gli sciupii. Evidentemente il tempo necessario a por– tare a termine un'opera cosi immane sarebbe stato superio·re ai quattro anni previsti, ma ogni giorno avrebbe portato il suo concreto mattone alla solida costruzione del grand·e tempio nel quale unificare l'EmoJ?a. Chè cosa fece l'organizzazione di Parigi che oggi ha nome O.E.e.E.? Quale delle due vie scelse? Ne scelse una terza, quella di non far niente di po– sitivo in vista della divisione del lavoro europeo, che è poi quella dell'un.ione dell'Europa. Scelse la via della -diplomazia, che è quella di mentire sa– pendo di mentire a gente che . è cosciente della menzogna. Non aiuto americano per la grandiosa costruzione europea, ma avida ripartizione di una somma di dollari la cui assegnazione è già pre-. vista, e fa fornitura di una enorme massa di tabel– le, cifre e relazioni a giustificare davanti agli oc– chi dei popoli creduli, con una apparenza di ra– zionalità, l'opera arbitraria dei loro dirigenti. E i dirigenti -americani sono in ciò altrettanto colpe- voli di quelli europei. · Questa raccolta -di dati, la pubblicazione di opu– scoli, di volumi, che pochi leggono, e fra questi po– chi nessuno di quelli che dovrebbero applicare i provvedimenti, venne pomposamente chiamata « pia– nificazion_.e internazionale ». Mai il termine di « pia– no:,, fu più impropriamente usato, ma se lo scopo era di gettare il discredito sulla pianificazione, biso– gna ·riconoscere che· esso è stato pienamente rag~ giunto. . Infatti, e qui ritorniamo al tema iniziale, la pro, posta di trasferibilità delle divise non è altro che il desiderio. di 'ristabilire nel mondo un'epoca di li– bertà dei traffici, che significa ripresa del fun– zionamento libero dell'iniziativa prfvata e del mec– canismo ·del mercato. E' niente meno che il ritorno alla bella epoca del Gold Standard e dei « punti dell'oro». Certo lo State Departmént, si è lasciato prendere un po' la mano dalla Francia e dal Bel– gio, e nel silenzio di Truman circa la politica da seguire per porre riparo allo stato di incipiente crisi negli S. U., ha creduto di ben interpretare i desideri dei ,produttori americani, proponendo un.a politica ,che aprisse al più p·resto tutti i mercati alla concorrenza americana. Niente di più efficace si sostiene, per ridurre i costi di produzione, e senza riduzione di costi non vi è nessuna speranza di ri– sanare le economie europee. E' probabile che dopo gli 11 punti di Truman i rappresentanti degli Stati Uniti pensino che gli equilibri si possono rag– _gungere attraverso una riduzione, anche se tempo– .ranea, della iproduzione, si possono anche raggiun– gere attraverso un aumento della produzione e con ·sempre maggiori consumi. S,e fosse altrimenti, se per esempio si de'cidesse, come è n.el desiderio di molti, che ,previa una.-svalutazione generale delle monete BibliotecaGino Bianco nei confronti del dollaro, si ristabilisca la libertà del commercio multilaterale, non possiamo che fare le più pessimistiche previsioni circa lo stato dell'e– quilibrio sociale nei paesi europei. La disoccupa– zione è un male !la evitar.e in primo luogo, e l'econo– mia liberale non dà a questo proposito nessun.a ga- ranriL · Se nelle riunioni che avranno luogo in settembre i paesi partecipanti saranno convinti della prepon– deranza su tutti gli altri equilibri (bilancia dei pa-. gamenti, bilanci degli Stati, ecc.) dell'equilibrio fra forze di lavoro disponibili ed occupazione, allora la r,i,unione potrà dare frutti concreti anche se scarsi. E' però facilmente prevedibile che, accettando que– sta premessa, i paesi si saranno incamminati sulla strada -delle soluzioni razionali, di quelle cioè -affi– date alla cosoienza, alla buona volontà degli uomini pensanti, e n.on al caso dell'incontro (o dovremmo dire scontro?) degli egoismi sfrenati degli individui. Sarà una dura strada, che si percorrerà lentamente e lungo la quale occorrerà grande fede nella capa– cità degli uominii ad agire in maniera razionale, per resistere alla tentazione -di prendere scorciatoie om– brose sulle quali il p·rocedere è facile e dolce per l' •incoscien.za o la volontaria nebulosità in cui si mantiene la meta, ma sulle quali ogni momento di folicità immediata è pagato a dismisura dalla no– stra ìnfeliicità -nel futuro o -dall'infelicità presente e futura degli altri. Il mondo ha urgenza di sicurez– za. Se le classi dirigenti dei paesi democratici non sono così sensibili da rend,ersene con.lo e, non ve– dendo 1i,lpericolo, rinviano sempre al domani la rJ. soluzione dèlle difficoltà e la assunzione di ben pre– cisi sacrifici, un giorno saranno trascinate d.illa marea ed allora la sicurezza si realizzerà nell'unica maniera li,n-cui è stata realizzata sino ad ogg,i: con la dittatura! Salvo un caso: l'esempio del laburismo inglese. Ed è contro questo esempio di conciliazione fra libertà e giustizia che tutto iÌ mondo · reazio– nliaro si sta oggi scagliando. -Ma noi speriamo che nel prossimo, settembre l'at– mosfera sia diversa, e se il principio della sicurezza sarà tenuto ,presente, allora si sarà guardinghi nel parlare con disinvoltura di svaluta7ìioni delle mone-. te e di trasferibilità, cioè di liberp commercio plu– rilaterale, perchè ci si renderà conto che non esi– stono in .Europa le premesse per li,l funzionam·ento d'un tale regime, che i benefici de-lla libertà del traffici avrebbero la durata di un fuoco di paglia, sulle cui ceneri si ricostruu1irebbero le fòndamenta · di nuovi nazionalismi e di nuove autarchie; · DAVIDE CrrTONB · I termini dell'accordo riguardante il Belgio sono i seguenti: Il saldo della bi!anda commerciale del Belgio 'con l'emi– sfero occidentale è previsto nella misura di un passivo di 200 milioni di dollari, mentre li saldo con I paesi partecipanti si ,prevede nell'ordine di 4.00 n;,illonl di dollari. Il regolamento sarà effettuato concedendo al Belgio un primo aiuto condi– zionato per i 200 milioni di dollari (corrispondenti al suo passivo con l'area del dollaro) che Il Belgio trasferirà imme– diatamente al paesi partecipanti coneedendo loro un uguale ammontare di diritti di tiraggio. Per l successivi 125 milioni di dollari, J.l Belgio riceverà dall'E.C.A, 62,5 mllloni, mentre s'impegna a concèdere prestill a lungo termine al paesi debi– tori (Per 62,5 mllloni. Per la successiva quota di 75 mlllonl di dollari, Il Belgio riceverà 50 milioni di dollari e concederà 25 milfoni di prestiti a .Jungo termine. In altri -termini, nella ipotesi che li deficit dei paesi partecipanti verso Il Belgio am• monti a 400 mllloni di dollari, questo paese riceverà 312,5 milioni di dollari dall'E.C.A., mentre concederà 87,5 mlllonl di dollari di prestiti a -lungo termine alle stesse condizioni di quelli concessi dall!E.C.A. (2,5% di Interesse, ammortamen– to con inizio nel 1953, durata: 25 anni). Però a seguito del– l'a_ccordo di trasferh,nento del dklttl di tiraggio, Il Belgio po– trebbe ricevere altri 40 mll!oni di dollari dall'E.C.A. Non è contemplata una cifra superiore in quanto Il Belgio ha dato assicurazione che farebbe tutto li posslblle ,per mantenere il suo saldo attivo col -paesi pacteclpantl entro la cifra massima di 440 mllloni di doJ.larl. Se I-e.cose comunque dovessero UI-( da,re diversamente sono ,previste riunioni collegiali. ·

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