Critica Sociale - anno XLI - n. 14 - 16 luglio 1949

324 CRITICA SOCIALE diritti dii, tiraggio, con questo di particolare, che mentre dal Belgio i paesi beneficiari hanno utilizza– to quasi completamente la quota messa a disposizio– ne (202.3 miliioni di dollari su 218.5), i beneficiari dell'Inghilterra invece hanno usufruito dei diritti di tiraggio solo per il 57:%, Di qui evidentemente il desii,derio •per esempio della Fra,ncia, paese che di gran lunga è stato il maggior concessionario di di– ritti di tiraggio (333 milioni di dollari), d,i, utiliz– zare in Belgio un.a parte delle sterline che non sa– prebbe come spendere in Inghilterra dove non trova beni conveniienti al ,proprio mercato. Di qui anco- 1·a il désiderio per il Belgio, la cui bilancia commer– ciale è attiva con i paesi europei e passiva con gli S. U. dii,poter attraverso il Piano Marshall e la con• ve·rtibilità ~ffettuare il parnggio. Alcuni osservatori .economici •dall'esame della ta– bella hann.o pertanto concluso che se appena il 68'% dei diritti di ti-raggiio concessi erano stati utilizzati, non vi erano dubbi sulla non funzfonalità dello scambio bilaterale in vista ,di una « massimii,zz:.izio– ne » degli scambi europei. Le formule ·proposte per la trasJeribilità e con. vertibili".t,à•partirono dal Belg1o e furono subito ap– poggiate ·e fatte prop•rie da Washington. Si ventila– ron.o i più diversi ed in v•erità ingenuii, schemi di accordo fin quando, nella riunione che si ebbe a Brhxelles nell'ultima settimana di giugno, sembrò prevalere il compromesso della Francia, tendente a far accettare la proporzione del 40 e 60'% fra i <;li– ritti di tiraggio trasferibili ,e quindi multilaterali e quelli intrasferibili o bilaterali. Lo stesso compromesso, tacendo· sulla questione della convertibilità,cioè del pagamento in oro o in dollari del saldo, ·dopo utilizzo dei diritti di ti-rag– gio, dava l'impressione che il problema fosse ac– can1,,nato e pertanto rendeva più facile un accordo. Fu cosl che si v,en-ne all'ultima riunione dell'O.E.C.E. a Parigi, nella quale la delegazione inglese si fece pn•cedere da una memoria del Ministro .Cripps a tutti i Ministri partecipanti, in· cui, se veniva ac– cettato in line!). di principio e di applicazione im– mediata, salvo alcuni più approfonditi esami delle reciproche bilance commerciali, il criterio della tra– sferibilità di una parte de-i diritti di tiraggio, veniva nettamente ·affermata l'opposìzione a qualunque ac– cordo che potesse far correre il rischio all'Inghil– terra di dover effettuare pagamenti in oro o in dol– lari. l.'lnghiftierr~ e fa trasfetibilità delle monete. Per tutti gli altri paesi partecipanti Ia trasferi– bilità e la con.vertibilità fra le loro monete soho due cose diverse, pe-r J'Inghi.Jtena invece sono la stessa cosa. Infatti l'accòrdo commerciale e di pagamenti col Belgio prevede il regolamento in oro dei sald'i 'della bilancia dei pagamenti. Di là la necessità per l'Inghilterra di mantenere i suoi scambi col Belgio in perfetto equilibrio se vuol evitare· emorragie di valuta pregiata. Ora, la trasferibilità illimitata dei diritti di tiraggio avrebbe potuto creare una polariz– zazione nel Belgio delle sterline derivanti dai •diritti dì -tiraggio con.cessi dall'lnghiltena a tutti i paesi partecipanti, e poichè il Belgio non potrebbe acqui• stare ·nell'area della sterlina una quantità di beni equivalente a tutte le sterline accumulate, ecco che l'Inghilterra, giusto il trattato, 'sarebbe obbligata a . coprire in oro la differenza. Non solo Cripps con– siderava come indiscutibile ,qualunque proposta che contenesse implicito un. rischio di perdita di valu– ta pregiata, sulla base del fatto chè: ·1) gli ul-timi trasferimenti negli S. -U. avevano ·portato le riserve della Gran Bretagna ad tiina cifra iptorno ai 400 milioni di sterline, inferiore cioè a quella consider:ita limite minimo di sicurezza; 2) l'emorragia verifica- 'BibliotecaGino Bianco tasi nell'ultimo trimestre non accennava a c·essare, ciò a causa della continua riduzione negli acquisti degli Stati Uni-ti nell'aPea della sterlina forse a se– guito della crisi di sottoconsumo o al pFocesso di « disinflazione » colà in atto. Ma questi due· argo– menti, tipici e pertinenti esclusivamente all'econo– mia della Gran Bretagna, erano completati da un altro· punto d'interesse europeo·, cioè: 3) se si fosse comun.que anivati ad una decisione di convertibilitit anche solo dei diritti di tiraggio, il che avrebbe si– gnificato nè più nè meno che una completa conve'r– tibHità delle monete, essendo impossibile tener .di– stinti i due mercati, questo fatto, anzichè porta,re ad un incremento dei traffici, avrebbe avuto l'ef– fetto contrario. Infatti Stafford Cripps prevedeva nella sua memo.ria una recrude·scenza nella applica– zio.ne di liste contingentali, una maggior precisione e quindi limitazione cautelativa nella valutazione delle reciproche corren.ti commercia.li ed altre· misu– re del genere. La posizione della Gran Bretagna non aveva solo dei lati n.egativi nei confronti delle· proposte degli Stati Uniti e del Belgio, rria, accettando il concetto della necessità di un ampliamento degli scambi e ri– tenendo prematuro che questo potesse avvenire •at– traverso una convertibilità delle monete europee col dollaro, il che significherebbe rendere libero tutto il commercio internazionale, proponeva che un mas– simo n.umero di prodotti venisse portato dai paesi partecipanti sulle.cosiddette Open Genera[ Lice.nces, corrispondenti a-Ila nostra cate-goria di « merci a do– gana». ' Due giorni interi di trattative, e soprattutto il fer– mo desiderio di non rompere la tradizione dell'una– nimità nelle decisioni dell'O.E.C.E., caratteristica che n.e ha consigliato il so•rge-rè e ne lta consentito !avita sino ad oggi, -porta'rono a,d un accordo se– condo il quale i diritti di tiraggio venivano resi tra– sferibili per il solo 2~% del loro ammontare, mentre la posizione del Belgio veniva trattata separatamente onde, da un Iato limitarne le possibilità di conver– tibilità in dollari, dall'altro passare l'onere di que– sta trasfe'ribilità in gran parte agli Stati Un.iti, ate traverso la consi.derazione di mi triplice'1>istema di ipotesi successive che non ri,portiam0 -per non te– diare iJ J.etto-re (si veda nota). Con questa decisione, l'lnghiltérra, o più- precis·a– mente Stafford Cripps, usciva nettal'nente vittorio 0 _so e si preparava a ricevere a Londra il Ministro del Te.soro Snyder, 111•quale, non solo riusciva a strapparé un .rin,vio della questione, ma da cui; nel comunicato pubblicato al termine delle riunioni, ot– teneva che al ricnnoscimento della necessità. degli scambi multilatera<Ji venisse equiparata quella del mantenime·nto di alti livelii di impiego. Con questa semplice affermazione Stafford Cripps ha messo veramente il dito nella piaga ed ai facilo– ni, a quelli che ritengono che con la libeTtà dei traffici si risolvano tutti i problemi, offre soggetto per serie meditazioni, mentre persomalmente si' pre– dispone una efficace testa di ponte nel settore av– v•ersario, da sfruttare quando la nuova offensiva< sa– rà lanciata in settembre. Ma che cosa ci si attendeva da una svalutazione della sterlina e, magari, di alcune monete europee? Niente di meno che una maggiore esportazione di merci verso 'l'area del •dolla·ro e, perta.nto, una ridu– zio.ne nel deficit della bilancia dei pagamenti del" l'area della ste•rJina. Prescindiamo puFe dal fatto che la svalutazione se ha un effetto immediatamen– te propulsore delle correnti di esportazione, ne ha anche .uno forse altrettanto immediato, ma sfav·o– revole, sui costi di produzione, attraverso l'aumento /n.ei prezzi delle materie prime; comunque è pacifjcò che dopo un certo tempo le cose si riequilibrano e / siamo da capo. Ritenere invece che le espO'rtazion-i I

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