Critica Sociale - anno XLI - n. 13 - 30 giugno 1949

CRITICA SOCIALE 309 Queste ,prime cifre segnano un .punto in favore della tesi gov.,.,nativa •italiana ,che coilllrasta con queJ.la dell'E.C.A.. Il country sw.dy afferma ònfutti eh-e nel 1948 il v.olume del ri– s,parmio era inferiore a queBo del 1947, durante l'infÌazi-0ne.· Considerando il -settoTe investli,menti, può sembrare che I.a tesi american-a abbia maggior ragione. Gli investimenti furono infatti inferiord nel 1948 a quelli dell'a11,no precedente e ciò girustifica l'accusa fatta al govenno -italiano di trascurrure H problema degU investimenti e del.la produzione per occupars!Ì eccessivamente della stabili.tà monetaria e dell'equilibri·o del bila.nei-o. Ma bi,sogna a questo ,proposito ,prendere attenta co– noscemza della tabella seguente: Investimenti nei diversi settori di produzione (i.n miliardi di li-re) 1947 Ag.rieoltura 110 ln.dustria 380 Trasporti 310 Costruzioni e lavor,i pubblici 240 Diversi (.comm-eroi10, ,turi,smo, ecc.) 40 Totale de~li investi.menti fissi 1080 Stocks 250 Tota,le degli investi.menti lordJ 1330 Amm,orta,menti e m·anutenzione 560 Totale degli [investimenti netti 770 1948 160 460 280 260 50 1210 1-00 1310 560 750 Risul,ta chia,ramente da questa tahe!Ja ·che nel 1948 non si ebbe una dÌIDli.nuzione, -ma al collltrario un sensdbHe aumento degli in.vestimenti lordi •in ,ra ,ppor.fo a.I 1947 (meno gLi inve– stimemti in stocks no.n pr,oduttivi). Il fenomeno si sp-iega se si tien conto che ·l'inflazione, costringendo gli o,peratori a pre– vedere .nuo·vi 1 rjalzi di rpr,ezzo, li spi,ngeva a f.are i' loro ihve– stimenti 1n istocks per speculare sul rialzo. E l'accu.mula-zione dd stocks a<l di là dci limiti norma.lj causa evidentemente sensdbU,i pregiudizi a.Il'ec~omi•a nazi()(llale. ·A'llche su questo pu,n,to, quindi, le a.-gomentazi-Oni dell'E. C.A. appaiono poco glustifi.cate, poichè il miglior stimolante degli j.uJVestimenti p•roduttivi non è J'lnflazione, ma -la stabi– lità monetruria e -I-a fi,dnoi-a nella moneta. Pa ciò deriva che il miglio"r m·od,o per sti1mol-rure gli in.vestimenti, l'aumento del reddito nazionale ecc., è di dare fiducia ·a.l,Poiperarto.re 1priva-to, il solo che abbia la possàbilità di valutare in modo preciso l'opportunità economica dei diversi piazzamenti di c91pitale. Un punto reo;ta ancora a vantaggio dell'E.C.A. Nel 1948, Il ritmo di aumento della pa-oduzione ha subito un brusco mJ– lenta,mento e non ha r.i•preso i-1 suo mcvi.mento che nel sec001do semestee del 1948. Gli affa,ri languono, la di,socclJiPazione. ten– de ad. aumentare, i prezz.i tendono al ribasso. Sono si,ntomi c-videnti di del})ressione che si manifesta.no non soltanto in lta,l,ia. Ncs-suno dubita di questa rea!ltà. Resta a vedere sè l'in– fil-azi-0ne è il solo rimedio aHa Cl'IÌ-Si ed è senza altemati-vat Biisogna in ogni caso, afferma il .rapporto della Banca d'Italia, procedere co·n ciorcospezi,one nei conf.ronti fra H Id.vello di pro– dui,ione ita!ia,no e quello degli altri ,paesj, per il fatto che il 1938 f.u per l'Italia un nnno di forte •produzione. Prendendo come •base• iii liveUo di ,produzione dell'anno 1937, n-oi· ve– <:liamo che l'indice della produzione 1948 nel Belgio fu di 93 ,i,n Francia d,i 99, i111Inghilterra di 109, mentre i-n Italia fu di 94 ». PANETTONE - PAN FRUTTO - TORTA MILLESTELLE-CAKES - BISCOTTI– AMARETTI · TORRONE - CIOCCOLATO - CARAMELLE. FONDENTI - PRALINE$ - CONFETTI - CONFETTURE - MARMELLATE. MOSTARDE - MARRONI· CANDITI - FRUTTA CANDITA - GELATINE DI FRLITrA - GELATI · SPUMANTI E LIQUORI - SCIROPPI - SEMILAVORATI. UD BibliotecaGino Bianco PerIl federalismo europeo. RLp.-oduci 'a.mo -a~ouni ,passi di u,n- dis.corso pronu,nciato dal compa~DIO -Silon-e, nehla sua qualità di membro del comttato diretti,vo del Moviinento federa,lista euxopeo, -a Parigi per la giornata internazionale della resistenza alla dittatura e alla guer,ra, il! 30 ll[)il'ile, rpubbliooto daJ Bullet>i-n de !'U,nion Euro– péenn,e des Federafis,tes del 22 maggiJO. « Se a.ppena quattro anni doiiìo •la fi.ne della seconda guerra mondiade Jl,()i siamo già mirul!cclati Ida· un nuo;v,o e più terri– bile coinfdi-tto, è evidentemente i;J. irl:sultato deUa maniera in cui i diplomatici ed i mi-Ii-tari hanno oon~luso la guerra. E' potuto sembr-are, a un certo momento, che gli accoroi- di YaJta e Pot~dam era,no una necessità tm,n.sittooia; ma essi- sono di– ventati ua,a di,s,graC<ia,ohe è durata <1J11Jche troppo. I comunisti non osano critioare Ywlta e .Potsdwn percliè quegli accordi porta.no Ja firma del•la Rus.sia. E' l!a prima e da più grave delle retitCenze neltla lor-o posizion'e dawanti· a'i problema deJ.Ja pace ..... « Io voir.rei o.ra ,cercar.e di stabiJi,re coone base di· dis·cU'S'Sione una ,enumera.zione, necessariamente so ·mmar.ia, degU aspetti at– tuaU del ,problema deJ.Ja pace : 1) è evddenite che una delle più graivi miJna-0ce contro la pace è -la divi,si,one del mondo i,n zoore id.i i,nfUruenza~ e partiico,l,annente la divis-ione dell'Euiro– P"- iin due parti setlll\Pre •p!ÌÙ o;pposte e .più o.stiU 1>ra lOll"O; 2) I ri'8.lrmi segreti e l'utilizzazione deH'energi 1 a atomi1ca per scopi di guer.ra ; 3) hl caos de!Je economfo nazi-onaJi, ·de!Je econom!Ìe auta.rchi.che oostose, ira-azionali e ,para,ssi1-ao-ie; 4) i regimi di dittatura aperta o camuffata; 5) gli ostacoli di ogni s.pecie alla liber-a ci'rcolazi-one delle idee ,e degli uomi,ni; 6) la pa-ospettiva dii una cristi ec001omica piJù grave di quelJ-a del 11l29, crisi che p,rovochercbbe mm di.soccupazi001e che ,raggiungerebbe da un gioon,o a,JJ'atl.!Jro 20 o 30 miJi{ll[l-i di ,prOlleta.ri e po-ovocherebbe 11lll però.colo di ,ftVloil.uzione 1socia,le iche non La-scenehbe, seç.ondo alouni, ,ail1Jravia 1d 1 i uscita ai capi.ta -liiSti che la guerra esterna per sohiOJOci-a.r.e il ,nemiico iintern.o..... « Ora, qU81l'è Ja prima osservazione c·he deriva d-a questa ~empHce e SOIIILIIlMi:a enumerazione? Essa è molto ima>o•rtante: Ja minaiocia ailla paiee tnon vi.ene da un soil.-0 paese, i - nemici dè!Ja pace non ,sono .tutti dal•la stessa ,p-arte. Ciò imbarazza, ciò ferisce evidentemente trulli quelli- dre hauno identiffoato per tutte ,la cau.s·a della l'i.bertà umana e del~a g1usti7'ia 110- cia'Je con quelJa di' uno .Stato, ma tutto queld,o che noi abbiamo sod'.flert.o negli 1U'1-t!Ìmi 30 a•llllli protesta contro una simhle .pretesa. O~i più che mai fa cau"a dema Jibertà umana si itdenrtifica <iOlltanto ed uni<:amen1e con quella degli' ·o,ppo-essi e degli sfr.uttati del man.do intero. Essa non si identifica con n:e:s,suno Sta1:o, nlè CQlD la Roosi-a, Iliè ccm l'Am.er1ca,, nè con rs-~aele, ,nè con Ja Città del Va.ti,ca'!lo: « Ciiò non vuol dire che in u:na cOngiuntW'B. s-torioo deter– minata - come per esem,pio in occasione della seconda p;uerra mon<HaJe - IliOJl oi iJOS·sa essere una coi,n,cldJenza ooca.siO!ll&le e transitoria tra •la causa della libertà e quella di alcuni Starti, ma anche ailllora non si tratta che di- coincidenza, lo ripeto, e DOOl di identiifi'caziione ..... « Il primo servizio, il servizio più imiportante che' noi pos– siamo rendere alla causa della pace, è dunque quello di elimi– na·re d'811seno qeHa classe operaia og,DJi,a·berrazione che la far.ebbe di,pen;dere da uno Stato determiinato ..... « Si è troppo pa-dato, nel conso degli ,uWmi e-nni, del'la fe– dera.z.ione europea, e gli atti s-ono stati ,in:fe:riiori a.iMewar-0le. Il fine ,pOllitico di una Buno,pa federata ha ricevÙ,to. vaste e i.n11po.rtainU ad&·toni, ohe venivB.!D.o anche -da .oaipi di Stato e di governi, •ma si è verificato di nuovo questo vecchio f~no– meno, ohe id modo ,più efficace per far faHire J.e soluzioni serie consiste nel ,fi.ngere d·i accettarle e di· toglierue daJ['ordine del giorno, OIP'PUre di ,far deviare l'interesse popolare verso -rea– lizzazioni puramente fittizie. In questa categoria rientrano le unioni economiclle o semip1Hcemente dogana-li, le conferenze per la messa in comune cbeJ..Ie risorse IC: della maino d'O!Pera. Sono cose che resteranno illusorie fintanto che gÙ Stati nazioi:iali conserveranno la loro s.ovranità. a-ssoluta. « I,l tempo del naziona.1liiSllllo economico è superarlo, esso è la ca.usa piU i-mpor.tante d'elle iDOS!Jremiserie. li benessere dei popoli esi,ge ,più vasti spazi. Ma ,come gi1Ungervi? In quello che ci si raoooillt·a, ad esempio, sull 'uni'one eco.nomi,ca franco-ita– liana, vi è con ogni eV'idenza una larga parte di i111usioni. I funzionari m.i.niisteria,Ji, gli i-ndu,.triaH e gli agrari dei nostri due ,paesi, ,che trattano per J'a,ppli.cazione di questo trattato, non voglioo.o e non possono sacrifdca,re all'interesse 61Uiperlore gli i.n.teressi attuali che essi dlebbono -servire. Questa è la veri– tà: non si può federare l'Europa senza democratizzarle. BI– sogna Ubeni,re t'Bunopa dalla di,rezione deHe vecchie clas.sd . che

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