Critica Sociale - anno XLI - n. 13 - 30 giugno 1949
308<:_ _ _________ ~C~R::::l~T~IC~A~:....:::S..:::O..:::C:.:.:IA:.:.:L=E=------------ Leelezioni nelBelgio. Sulle recenti elezioni in Belgio, ri,produdam.o il commento d·el compagno Larock sul Peuple del 30 giugno. « Nel co1·so degli ultimi quath,o anni, iJ nostro paese, sot– to la direzione di tre primi ministri socialisti, si è risolleva– to ,più rnpbdamente di qualunque altro di quelli che hanno su– bito la guerra e l'occupazione. Esso ha ritrovato il suo equll-i– bdo, un -livello di vita che ha spesso sorpreso lo straniero. Es-so .Jo deve anzitutto all'ardore, al lavoro e alla buona volon– tà della sua classe operaia. E' onore del nostro partito aver as– sunto al governo, dopo la liberazione, ,tutti i suoi obblig-hi, e nnche qualche -res,ponsa·bilità srnpplementare, a non considerare che il rnpporto delle forze politiche. E' normale che la sua sola ·,-rt,oonpensa sia quella del dove~e oompiuto. Ogni partito a,J potere, soprattutto in (Periodi difficili, è esposto ad alee dopo aver dato le sue posslb!Utà. Le difficoltà che è stato -necessario vincere sono ,presto dimenticate, e la ,prosperità non è sempre buona consigliera. N-ol -non abbiamo mai• avuto 11-luslon!o a quest-0 ,proposito: ecco perchè I risultati deNe elezioni = cl stupiscono anche se deludono molti di noi. « Occorre dire che noi nòn slamo senza dubbio I più de– lusi? 1-1 pa·rtito comunista è durameIIJOOprovato. Esso rwppre– sentav<> l'opposizione st-etrUe, l'esagerazione senza speran2a, le parole d'ordine bncontrollabi.Jl, i-1 disfattismo. Le, sue sole possibl'.Jità di risoHevamento risiedono ora nell'eventualità di una depressione ec001omioa e ncl movimenti- sociali che non man~herebbe di provocare ogni politica reazh>nMia-. Dipende dalla destra, cioè dai· con,s('rvatorl clerica.Ji e liberaH, di for– ni.re ai comunisti Pocca,s.Lone di una .ri'Viincita. « Il ,partito social-cristiano vede aumentare, come era pre– vhto, il numero dei· suoi seggi, ma non tanto la percentuale dei suol voti (un guadagno di meno del-1'1'% di voti sul nuovo numero di• elettori è va,Jso al J>. S. C. 13 nuovi seggi alla Camera; H _nostro ![)Qrtito ba perso meno del 2'% di voti e 3 seggi) e segna anzi, in varie località, un leggero regresso. E non è ,per aver mancato di · promettere ai suoi elettori la maggioranza assoluta nelle due Camere. I manifesti so– no ancora sui muri: « La maggioranza assoluta: una cer– tezza I ». Sarebbe facile parlare di questa certezza prema– tura, ma . non è H momento. Gli slogans, le assicurazioni senza certezza e le bravate senza domani non sono più che un vago rumore. Il suffragio universale non ne è sta– to in:upression_ato. L'uragano non si è verificato. Il P.S.C. aveva forse contato troppo sul voto delle donne, al quale tuttavia deve molto. Esso aveva trop(Po s·peculato sul-la que– stione del re, i-scritta in testa al suo ,programma. Che sia sta,to quello, lln effetti, 111no dei pr.i11ci4>aJi.cardini del-lo scru– tinio, non è dubbi-0; ma è non meno evidente che la partita non "i' è giocata su quelJa, questione che non è primord,i,a,Je se non -agli occhi dei .fanatl'ci. E' diel resto permesso penBRl'e ohe i dLri-genti social-crlstlaw ,più av,vertitl non sono lalllto desolati di non aver otlienut-0 la maggi'oranza assoluta nelle due assemblee. La situazione attuale con.sente loro maggiori possJbilttà tattiçlre. « Noi promettiamo secondo le nostre spe– ranze, •ha detto quailcu-no, e mantenlam-0 secondo le nostre paure ». Per il P.S.C. la massima dovrebbe essere cambiata: esso ,p•rometteva pur temendo, ed ora che è ,praticamente di– spensato d"'l ma.ntenere per quanto concerne la consul11azione POIPOlare, si profila la speranza di 5oluzioni più conformi alito spà,rito e alla lettera deHa nostra Costltuzioaia « II vincl-tore del giorno è ,il partito liberale, il gra,nde vinto del,le elezioni precedenti. I contribueonti non devono torse asipettarsi di vedere le imposte d-iminui<re del 25"%: .ma H Pa.-Iamento viedrà la '-""ppresffllta.nza Jilberale crescere \li mo.Jto più di un quarto. La sconfitta del 1946 era s-tata, bi,sogna, .-ico– noscerlo-, eccessiva e rn,g1usta. I liberali fanno sempre le ~ese delle guerre e dtedle crisi. Nel 1,919, essi avevamo perso undici seggi. Le grandi p,rove ispirano il gusto delle grandi riforme. Ma a•ppena riJtorn-a •l'epoca dei pi,ccoli guadagni, Je classi medie si af!l'.rettano a resti,tuire il -loro , favo.re al partiJto che si lu– singa di proteggerle. E' questo un fenomeno umano, tr>Oppo umano. Io non credo che i dirigenti liberali se ne vaml-no: i'l senso dello Stato non fa -J,oro difetto, essi l'hamto mostrato pbù di una volta. Ma il cI.i.ent-eè re, e è curioso sa,pere come i feÙci beneficiari dello scruti-nio di ierj faranno per conci– lia.re le es,igenze dell-a '1oro clientela, i Loro propri, impegni e l'interesse generale ;che essi rpretendono ugualmente di servire. Si sa che essi S'ono abitual,mente divisi su numerosi problemi, specioa·lmente .sui ·problemi ecouomici e ohe partecipano volen– tieri alle a-ttribuzioni miu1steriali. Vorranno essi, intendersi con il P.S.C. o 'l'CStera.nno fedeJ.i. alle loro inimicizie elettorali? - Essi banno s-icuramente iJ di.ritto di po,r.-e del-le oondizi:001i-: quali saranno queste? Saranno accettabili 41er il P.S.C.? Chiun– que sia d'1 fonnatore del governo di !(!omani !-I suo compito non -sairà facile e i negoziati ri~chi11!Ilo di essere lunghi,. BibliotecaGino Bianco « Speri-amo che non si ,prolunghino oltre misura, E' adesso che bisogna ,prendere e pOirlare a termine le decisJ-0ni che debbono permettere di ,riassorbire la disoccupazi-one. Ora bi– sogna assicurare I mezzj di f!.nanziamento, non sol,tanto del– ·l'aiuto ai disoccupati, ma della costruzione e dei grandi la– vori di utHità pubbli-0a. Ora si tratta di riequilibrare il bHancio e di emettere, nelle mi-gHori condizioni, il prestito In-terno c:he deve coprire uma parte delle sipese slx'ao,rdi-na.-ie. Tutti s-anno che malgrado i-I a-i.basso verificatosi nel cor-so dei tre ultimi mesi, il costo della vd-sta resta troppo elevato. Se i progetti di •OP.Pressione dei suss-idl' alle miniere e alle fer. rovie dovessero essere .messi dn atto, nuovi rialzi seguirebbero fatalmente, Ora bisogna scegliere la yia più confoi,me agli In– teressi dei consumatori. « La congiuntura i-ntennazionale si fa serrai-a. AlcunJ mer– cati si restr1ngono o si chiudono. E' urgente, cercanre altri e conci ud ere nuovi accordi. Largamente tributari-o dell'estero, Il nostro. •paese non può •pensare di chiudersi in se stesso nè cercare la sua salvezza i.on una polltLca di restrizioni e di deflazione che non portereibbe che a ridurre il ;potere d'ac– quisto di molti senza vantaggio per nessuno: le classi medie sa·rebbe,r.o le prime ad accorger.sene. « Lo -Stato deve sicuramente comprimere fo sue spese; ma se bi&ognaisse ·prendere a,lla lettera certe promesse e certi pro– grammi elettorali che hanno vals-0 un s-ostanzi,ale apporto di voti al par.liti che U presenta,vruno, questi non t...-derebbero a r,eatdersi cont-0 ·che è ,pl-ù facile rl-vendicare che governare. • Il nostro partito, per quanto lo riguarda, difenderà più risolutamente che mai i diritti delle classi lavoratrici che gli hanno conservato i,ntegraJmente la loro fiducia. Esso non· si assocerà a nessun tentativo di riversione reazionaria o di svolta conservatri:ce. E come .-esterà attaccato, sul piano ;poli– tico, alla stretta .Jegailità costituzi-onale, esso non devierà dalla li.nea che si è tracciata sul terreno eco.nomico e sociale. « Se l'opera com,_piuta dopo I-a U-berazione deve essere disfat– ta o svahitata, ciò sarà fatto da altri e non d-a not. Noi lasce– remo fo.-o, piena e -Intera, la -responsabi.Jità deH'ini:r;ia,t!va come quel,la deHe • c001segu en.ze,,pur con-tinua.ndo a servire del nostro meglio la ·causa dell'interesse pubbli-co che non separiamo da quello dei •lavoratori ». Il problema delredditoe degliinvestimenti In Italia. A sos-tegno della tesi della maggioranza governaJ!Iiva Italiana contraria all'atteggiamento assunto da!J 'E.<::.A. a proposi-lo del-la politica economi'ca nel n-011tro paese, Li,vi,o Magnruni pubblica sul Journal de Genéve del 30 giugno un articolo che riprodu– ciamo come dooumento. « Dopo che !'Economi-e Cooperation Administration (E.e.A:) ba ,pubbliea1o il suo country study ,sul-l'lta!Ja, Ja, polemica a proposito de.gli iD1Ves-timenti, eos·i provocata, si' è grandemente s-v-iluppata. Le tes-i più d-iverse, appoggiate d-a disti.nt- 1 econo– mi-sii, si aff.rontain.o e i<nteressanti controversie sono wppairse nei giornali economici· deJ,la ,peniso,la. Disgrazl-atamente i da– ti $•\ati,stid di cui i •pol,eani,sti si, serv-ono per difendere •le foro tesi sono spesso molto incerti, Come del resto misurare In mo– do ,preciso il reddito, gli investimenti e il consumo? Il (Proble– ma diventa ancora più difficile quando si tratta di valutare gli stocks, i dJsinvesti-menti', gli ammortamenti e la manutenzione delle Installazioni. Si ;pos.sied001-0 tuttavia dfre a-elativamente sicure e f.ra queste si possono cont...-e quel'le fornite dal volu– mi,noso e magistrale ra,pporto a-n,nual.e del governatore deHa Banca d'ItaUa. Menzioneremo qui .Je_cif.re di questo ra!IJporto che concernono i,i .-eddi,to nazionale e gli i111vestimenti del 1947 e 1948. NeJ 1947 il reddito nazionale poteva essSere valutato a 5480 nÌ..iLiardi di 'lire 1948. Se si aggi,u,ngono a questa cifra -i soccors-i a-meri-cani (248 mili-Mdi) e I prestiti stranieri (220 miliairdi di liTe) si raggiunge •la cifra di 5948 miliardi di rl– s-oa-sedtsponibLli. ,Di fronte, .Je spese, di eul 5178 miliardi de– stinati al consumo e 770 agli investimenti netti all'interno ·(fatta deduzi·one, per con,seguenza, di 560 miJ.iard-t di prestiti, di ammortamento e di spe,e di manutenzl-one delle i-nstalla– zionJ). Nel 1948, in cambio, H reddJto nazionale è vailutato a 6040 mi.Ji-ardi di -lire a cud bisogna aggiungere 264 mi1!.airdl- di soc– corsi americani. Di frmite al totrue di ~304 miJ.iardi di ri– sorse dis,ponibili, itl con.sumo fu di 5525 mi.Jiardi, gli l.nve– stimenti netti di 75-0 mi-lirurdi e infine il montante, del presti– ti all'estero di 29 itnl,lia.-.di. Risulta dunque da queste cifre che il totale del risparmio reale ,ml totale delle rl6oa-se disponibili fu di 550 mHia.rdi nel 1947 (770 mi'1ia-rdi d'·linvestimen1! netti all'interno meno 220 milia.-di di -debiti verso .J'estero) e di 77-9 m-liardi nel 1948 (750 miliardi d'investimenti netti più 29 ml– liairdi di -p,restiti all'estero).
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